GLI “ACCADEMICI DELLE MUSE†ALL’OPERA PER SAN VALENTINO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Febbraio, 2012 @ 5:05 pmDetto altrimenti: si tratta di loro attività “extra moenia†dell’Accademia, ma sempre all’interno dell’antica cerchia delle mura medievali di Trento
Ebbene sì, amici, non sto per raccontarvi manifestazioni organizzate dalla nostra Accademia delle Muse, ma di altre attività , svolte da chi è “anche “ nostro collega Accademico. Per chi si fosse messo in ascolto in questo momento, l’Accademia delle Muse è un circolo privato trentino nel quale si fa musica, pittura, poesia, teatro, fotografia, viaggi, etc.,… cioè, ognuno porta il contributo della sua esperienza, arte, passione, hobby, professione.  Ovviamente i nostri associati operano anche al di fuori delle nostre riunioni … e quindi, eccoli a voi nella giornata di San Valentino, insieme ad altri valentissimi colleghi aderenti ad altri Sodalizi e Associazioni:
Ore 16,45, presso il Centro Rosmini, a cura dell’Associazione Dante Alighieri, nell’ambito della rassegna “L’arte al femminileâ€, con la presentazione da parte della Professoressa Signora Luciana Grillo Laino, la prima conferenziera, Tania Caroli, ha parlato di un suo libro scritto in due tempi ispirandosi a due quadri di un pittore americano di cui mi sfugge il nome (forse Hopper?). Ha una scrittura veramente molto bella, asciutta e molto incisiva: intanto che si legge sembra di vedere scorrere un film. Indi  la “nostra Accademica†Marisa Postal ha parlato di due suoi quadri esposti, ha poi presentato una breve ricerca di tipo sociologico sulla donna nell’arte ed ha llustrato l’arte di tre pittrici: Artemisia Gentileschi, del ‘700; Emily Carr, canadese di fine ‘800; – Frida Kahlo, messicana del ‘900. E’ quindi intervenuta la poetessa Elisabetta Postalche ha letto e commentato tre sue poesie. Indi è
stata la volta di Enrica Buratti, pittrice poetessa, la quale ha letto alcune sue poesie ed ha commentato alcuni quadri. Infine, last but not least, Loretta Zanella, la quale ha parlato del suo libro scritto per la malattia dl padre ammalato di alzheimer.
La sala era piena!
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 Ore 17,30, Biblioteca Civica, Sala degli affreschi, l’Accademico delle Muse Alfonso Masi e Mariabruna Fait in un “quasi monologoâ€, visto che gli attori erano due. Alfonso Masi ha recentemente testimoniato il giorno della memoria con un monologo di ben altri contenuti. Nel giorno di San Valentino, il discorso è completamente diverso. Si tratta infatti di “Caro amore ti scrivoâ€, esposizione di brani di lettere d’amore, d’ amore sempre “in assenzaâ€, visto che di tratta di lettere, appunto. Amore coniugato nelle sue varie sfaccettature dell’abbandono, del desiderio, della nostalgia, della gioia, dell’esaltazione e perchè no? Anche della sessualità . Ci siamo gustati una splendida lettera di Penelope al marito Ulisse che a guerra finita “tardava†a rientrare a casa; altre di Gabriele D’Annunzio (prevedibili!); di Cesare Pavese, scritta nel 1950, pochi giorni prima di morire suicida quarantaduenne; di Giuseppe Ungaretti, innamoraosi quasi ottantenne di Bruna, una poetessa conosciuta in Brasile, alla quale scriveva una lettera ogni due giorni; di Mozart, molto passionale e semplicemente “arrapato” della moglie;  di Gioacchino Rossini, che definisce l’amore “una sinfonia in Sol maggiore”; del partigiano Paolo Braccini, poco prima di essere fucilato; di Carlo Lucarelli, che sintetizza così l’amore: “Se sei felice o soffri io sono felice o soffro con te. Se non ci sei, mi manchi”; di Alessandro Bergonzoni che all’amata che gli dice “Mostro!”, risponde: “Sì, mostrami tutto di te!”Solo per citare alcuni “scrittori d’amoreâ€. Non sono mancati voli di fantasia (a parte a lettera di Penelope, tutte le altre sono vere): una serie di lettere scritte a Giulietta (quella di Giulietta e Romeo) ed uno scambio epistolare fra una gattina innamorata ed un bel gattone focoso.
Ore 20,30, Istituto Comprensivo “Comenius” di Cognola, la Presidente dell’Accademia Cristina Endrizzi Garbini in concerto: “Ritratti in musica”: Franz Schubert, viennese, morto trentaduenne nel 1828, dopo aver composto oltre 720 opere. Cristina La Generosa, pur influenzata, si è sobbarcata un compito non da poco. Schubert, lo “splendido monotono”, il romantico melanconico (e squattrinato), molto bello per chi gli si dedica con attenzione .  Il repertorio è stato vario. Per citare solo alcuni brani eseguiti, tre momenti musicali fra i quali l’allegro, vivace e conosciutissimo n. 3 in fa minore. E poi tre “improvvisi” (Op.142 n. 2; Op. 90 n. 3; Op. 90 n.4), i Valzer Nobles del 1827, Op. 77 e, per finire fuori programma, la splendidaÂ
“Staendchen Op. 51”, la conosciutissima Serenata. Cristina, con la sua breve ma efficace “lectio magistralis” ci lascia sempre qualcosa in più, arricchisce la nostra (scarsa) cultura di musicofili dilettanti, e ci consente di gustare appieno la musica, i suoi Autori e la loro epoca. Grazie, Cristina!