POST 910 – LA SENTENZA DI OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Agosto, 2013 @ 8:54 pm

Detto altrimenti: ciò che mi ha colpito ( a caldo, poi domani vedremo meglio …)

I giudici di primo e secondo grado hanno materialmente sbagliato nella applicazione della pena accessoria. Gli stapagati avvocati della difesa non se ne erano accorti. Se ne è accorto solo in Procuratore Generalo presso la Cassazione che ha ridotto la sua richiesta da 5 ad un massimo di tre anni, come prevede la legge per quel reato. Per correggere questo errore è stata mobilitata la Corte di Cassazione …

L’argomentazione dei suoi sostenitori “Uno che paga 500 di tasse volete che si perda per cercare di evaderne 2?” è inaccettabile sul piano logico e morale.

L’indulto estingue la pena, non il reato.

Un condannato ad oltre quattro anni di reclusione, anche se tre “indultati” dovrebbe decidere volontariamente di non ricoprire più ruoli politici e istituzionali anche in assenza di una espressa condanna accessoria. In Germania, Inghilterra, USA, etc. avviene così. E in Italia?

I suoi sistenitori: “L’esercito di Silvio”. Ma che!? Ritorniamo agli “eserciti privati” di cattiva menoria? Trovo che sia stata una cattiva idea …

I giudici applicano la legge e sempre secondo la legge decidono secondo “il loro libero convincimento” , ma prima della decisione finale vi sono tante “decisioni interlocutorie e procedurali” che non dovrebbero esssere assunte sulla base di un “libero convincimento”.

Un conto sarebbe separare la carriera dei pm da quella dei giudici giudicanti. Altra questione, totalmente diversa, sarebbe pretendere di sottoporre l’azione dei pm all’esecutivo, cioè alla politica.