IL BLOGGER, CHI E’ COSTUI? + ILVA DI TARANTO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Maggio, 2013 @ 12:27 pmDetto altrimenti: rileggiamo i Promessi Sposi …
 Anteprima
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“Carneade! Chi era costui?” Ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l’imbasciata. “Carneade! questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?”. Tanto il pover’uomo era lontano da prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo.
 Carneade di Cirene (214 – 129 a.C.) è stato un filosofo greco antico della corrente degli scettici. Viene considerato come il fondatore della terza Accademia di Atene (nota anche come Nuova Accademia).
 Ora possiamo iniziare
Un blogger, chi è costui? Lavora da solo, ragiona da solo, di fronte ad un computer. Non ha strutture, uffici, personale. Ma allora … come opera? Raccogliendo notizie, selezionandole, raffrontandole, facendone estratti, traendone collegamenti e riflessioni, evidenziando aspetti che forse ad una prima lettura del “giornalismo stampato o web†passano inosservati, raccogliendo gli interventi scritti dei suoi lettori. Infatti, pur non trattandosi di un “forumâ€, su ogni post è possibile per ogni lettore formulare il primo, il secondo intervento e così via …
Di questo mio, anzi, nostro blog … quante sono le pagine giornalmente lette, tenuto conto che ogni pagina contiene oltre dieci “post†(alias articoli)? Ogni blogger che si rispetti dispone di un sistema automatico di rilevazioni, ed io sono lieto di comunicarvi che la media delle pagine lette ogni giorno nelle ultime due settimane è di 450 pagine lette al giorno! Quindi, caro singolo lettore, grazie! Come vedi, sei in buona compagnia! Si dice: il web per la notizia. La carta stampata per l’approfondimento. Bè, io credo che “approfondimento†non sia solo scrivere tante pagine su di un unico argomento, ma è approfondimento anche raccogliere tanti pareri su ciascun argomento. In questa accezione anche il blog è approfondimento.
Due miei amici. Giornalisti. Uno più giovane, l’altro più anziano. Entrambi in pensione. Il giovane dice dell’anziano: “Lui era il nostro archivio … già perché di fronte ad accadimento del momento le cui premesse magari risalivano ad anni prima, noi tutti non avremmo potuto scrivere nulla se non avessimo prima consultato l’archivioâ€.
Ecco, il blog è un archivio pratico, sicuro, aperto a tutti, di facile consultazione. Un esempio?
ILVA DI TARANTO
Da tempo se ne discute. Oggi si apprende che ai suoi proprietari sono stati sequestrati cautelativamente ben 8 miliardi di euro. Cosa si diceva sul blog, da mesi? Basta scrivere il termine “Ilva†nel riquadro della home page, quello appena sotto il curriculum del sottoscritto e subito troverete tutti i precedenti. Cosa dicevano i precedenti? bè, andate voi stessi a leggere …
Comunque, di fronte ai sequestri, arrivano le dimissioni del CDA che dice : “A rischio 40.000 posti di lavoro”, cioè ci vogliono dire “to big to jail”, cioè, troppo grandi per essere arrestati. Cosa avevo scritto io alcuni mesi fa? Ecco qui:
Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esseâ€, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%â€, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.
Oggi sarebbero “Letta bond”, ma la sostanza non cambierebbe.
P.S.: oggi, 27 maggio 2013, si inzia a parlare della possibile “nazionalizzazione” dell’Ilva, ma solo per dire che l’ipotesi è “in salita”, cioè di difficile attuazione. Ma almeno se ne parla … ed io mi permetto di insistere: se non è fattibile de iure còndito, che lo sia de iure condendo! Cioè, se le leggi attuali non lo consentono, cambiamo le leggi! Obiezione: occorrerebbe l’aok dell’UE! E noi chiediamo all’UE di fare una eccezione come tante ne sono state fatte a GB e Francia!
In ogni caso, al di là dell’acquisto dell’ILVA, i titoli irredimibili potrebbero essere emessi in sostituzione dei titoli attuali (redimibili) man mano che questi vengono a scadenza.
Il sindaco di Firenze Giorgio La Pira stava assegnando le case popolari alle famiglie più bisognose. Gli fecero osservare che i criteri di assegnazione previsti dalla legge erano diversi. Lui rispose: “Io assegno le case: voi andate a cambiare le leggi”.