FINANZIAMENTO DEI PARTITI : SOLO QUELLO PUBBLICO O ANCHE QUELLO PRIVATO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Maggio, 2013 @ 7:33 am

Detto altrimenti: chiudere il rubinettino di una grande botte e perdere il vino dal “boron” (o “cocon”), cioè dalla apertura che queste botti hanno per far entrare l’operaio addetto alla loro pulizia. E’ un detto trentino che mi pare si adatti all’attuale momento di discussione sulla abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Un altro detto trentino recita. “l’è pezo ‘l tacon del bus”, cioè è peggio la toppa del buco che si vuole rammendare …

Mi spiego con una sintetica analisi della materia sarebbe stato necessario esaminare, in ordinata successione:

  1. Controllo dei denari pubblici già erogati, spesi male, rubati o non spesi. Sanzioni di legge a tutti (tutti) gli eventuali contravventori e “accumulatori”.
  2. Eliminazione dei flussi di denaro pubblico ancora erogati ai “cari estinti”, cioè ai partiti estinti.
  3. Verifica e interruzione del finanziameno diretto da lobby a singoli parlamentari.
  4. Controllo dei sistemi di “fondazioni e associazioni” di diritto privato espressione di organismi non riconosciuti (i partiti politici) inventate un po’ da tutti i partiti per gestire “liberamente” importanti somme “politicamente motivate”: somme che possono essere rubate (sic, rubate) e che comunque sono utilizzate per influenzare l’orientamento dell’opinione pubblica.
  5. Riesame del finanziamento pubblico dei partiti (“an debeatur ” e “quantum debeatur”, cioè se e quanto sia eventualmente loro dovuto di denaro pubblico).
  6. Controllo del finanziamento privato dei partiti (per cassa e con fidejussioni, che sono garanzie cha da tempo il proprietario di un importante partito rilascia alle banche in favore del suo partito; che poi tanto il partito riceve il doppio, che quindi la banca è più che tranquilla; che tutti ci guadagnano in commissioni ed interessi, che il suo partito si avvantaggia rispetto agli altri perché riceve liquidità prima degli altri; che nessuno ci ha mai pensato a questo aspetto che invece è importante che infatti non tutti i partiti hanno un proprietario ricco).
  7. Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento pubblico dei partiti.
  8. Decisione sull’abolizione o meno o diversa regolamentazione del finanziamento privato dei partiti.

E invece tutti i partiti ora dicono “Aboliamo il finanziamento pubblico dei partiti”! Stop.

Io sono ricco. E allora?

Alcuni lo dicono in buona fede. Altri perché non possono non dirlo. Uno, perché gli conviene, tanto c’è chi ci può pensare da privato perché è ricco che poi tanto i nomi dei finanziatori privati si devono dichiarare solo dopo tre mesi che poi se io uso una fondazione o associazione ancora meglio nessuno lo saprà mai. Uno, perché si finanzia sul web. Tutti, perché si finanziano dai privati che poi se io uso … (vedi prima).

Detto altrimenti ganz kurz (molto brevemente): l’abolizione tout court del finanziamento pubblico dei partiti farà vieppiù aggravare l’attuale malanno del finanziamento privato ed occulto ai partiti ed i parlamentari, sino ad essere potenzialmente anche fonte di creazione di fondi “neri”, nel senso che io li dò legittimamente ad un partito il quale poi “legittimamente”  li devia verso destinazioni sconosciute e occulte, non riscontrabili. Alla faccia delle altre rigorose regole sulla movimentazione del denaro contante e non.

E mo’?

Ma via, dico io, siamo seri! Basterebbe fare come fanno negli USA e in Europa, non come facciamo noi “furbeschi mercanti levantini” del tipo del pescatore greco che addormenta i nostri soldati e poi ruba loro i fucili” nel film “Mediterraneo” del 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono (con tutto il rispetto dovuto ai mercanti ed ai pescatori levantini eventualmente presenti in sala, s’intende, ci mancherebbe altro!).

P.S.: nel senso sopra “anelato” pare muoversi, almeno per una parte, la proposta di legge “Finocchiaro” per la democratizzazione dei partiti politici. Subito contrari: M5S!