CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI: MEDICINA O DROGA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Aprile, 2013 @ 9:29 pm

Detto altrimenti: medicina ciò che guarisce; droga ciò che uccide. Lettera aperta al Ministro Fornero.

Ambo … “una mano” per il dolor mi morsi …. ovvero: la creatività … nuove idee … mannaggia … non ci avevo pensato!

Cara Ministro Fornero, il Ministro del Lavoro lo deve creare il lavoro, deve fare in modo che aumenti … non deve invece (solo) fare i conti (sbagliati, sia per esodati che per cassintegrati in deroga) di quanti (pochi) soldi ha per pagare i (tanti) cassintegrati (e esodati). E comunque non può dirmi che “un governo dimissionario non può fare un decreto da 2,3 miliardi, quando solo qualche giorno fa ne ha fatto uno da 40, di miliardi! Via …

La cassa integrazione deve essere un fatto straordinario e momentaneo, ma se tu non fai nulla per creare lavoro, automaticamente te la chiederanno sine die, senza scadenza, cioè per sempre. E tu avrai creato dei drogati, pagati per non lavorare (fin o a quando tu avrai risorse finanziarie da destinare loro); oppure avrai creato dei disperati, cioè persone senza lavoro e senza cassa integrazione, quando avrai finito le risorse da distribuire.

E allora? Allora sarebbero occorsi, per tempo e da tempo, progetti di riconversione del “sistema lavoro”. Quali mai, ti chiedi? Ma ci hai almeno provato ad individuare qualche tipo di riconversione del sistema lavoro, chiedo io? Ci sono paesi europei che pagano il salario ai disoccupati per un certo periodo di tempo, durante il quale  offrono loro uno, due, tre opportunità di lavoro. Se gli interessati le rifiutano tutte, viene tolto loro il contributo.

Che dici? Che hai fatto la riforma delle pensioni? Sarebbe bastato un bravo ragioniere/dottore commercialista consulente del lavoro … Ma sul fronte della creatività … su quel fronte sarebbe occorso intervenire! Come? Provo io a sottoporti qualche idea.

Innanzi tutto sarebbe stato necessario riscrivere l’ordine delle priorità di spesa, e quindi in tal modo recuperare finanza da progetti che possono aspettare (ad esempio dall’acquisto dei cacciabombardieri F 35 e dal TAV).

Quindi, si sarebbero potute creare decine di migliaia di piccole cooperative di lavoro di cui lo Stato avrebbe potuto finanziare lo start up, diciamo per un paio d’anni. Per fare cosa? Ad esempio, per sistemare, gestire e vendere le migliaia di siti naturalistici, artistici, archeologici esistenti nel paese e oggi del tutto trascurati se non addirittura in rovina e comunque non “venduti” ai cittadini e soprattutto ai turisti; e/o per il riavvio di una innumerevole serie di piccole entità agricole; e/o per far rinascere iniziative di artigianato, e/o per rifornire il sistema dei 6.000 pizzaioli mancanti, etc..

Ecco, solo alcune idee. Sbagliate? Forse … anzi, “probabilmente” sbagliate! Ma almeno io ci ho provato. E allora … dimmi tu quali siano state le tue, sicuramente molto migliori delle mie …

Quo usque tandem, Catilina, abuteris patientia nostra?

Vedi, perchè il Paese si è spaccato in due: da un lato chi è “dentro” un sistema di “diritti acquisiti” alias privilegi di casta, cioè dentro sistemi protetti o che stanno consentendo – di fatto – le peggiori malversazioni: questa è la “prima mezza Italia“,  che vive di di inefficienze, privilegi, sperperi e furti e che scarica le proprie esigenze sulla pressione fiscale che aumenta e che non può più essere sopportata dall’altra “seconda mezza Italia”, costituita per metà dalle famiglie strangolate da fisco e dalla disoccupazione, e per metà dalle imprese strangolate dal fisco, dalla globalizzazione selvaggia (fatta anche di delocalizzazione selvaggia), dalla mancanza di una politica europea (alias, dalla mancanza degli degli Stati Uniti d’Europa), e quindi costrette a licenziare e a chiudere. QUO USQUE TANDEM? FINO A QUANDO?