PICCOLE LIBRERIE MUOIONO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Marzo, 2013 @ 9:27 amDetto altrimenti: … come tanti altri piccoli diversi negozi, ma qui ci giochiamo la libera cultura …
Libreria indipendente = cultura indipendente. Cultura indipendente = cultura. Cultura non indipendente = Â non cultura.
Passo ogni giorno davanti ad un paio di piccole librerie mie “amicheâ€. Getto uno sguardo al di là della vetrina … e le vedo sempre più vuote di clienti …Le grandi catene librarie stanno “schiacciando†le librerie piccole e indipendenti. Inoltre oggi i libri sono venduti anche negli autogrill, nei supermercati, via internet. Le piccole librerie stanno scomparendo, vittime di una doppia crisi: quella generale, e la loro particolare …
La piccola libreria: un luogo ove ci si incontra, ci si conosce, un luogo nel quale si accarezza il libro prima di sceglierlo e comperarlo. Un luogo di “comunicazione†fra clienti e con il “vostro†libraio. Io sono amico del mio.
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Qui a Trento, la mia collega blogger Mirna Moretti (www.trentoblog.it/mirnamoretti), la mia blog-madrina, visto che è stata lei a propormi all’editore per avviare e gestire questo mio blog, ha creato e gestisce l’angolo della lettura presso una piccola libreria – caffè bar letterario  locale. Ci incontriamo ogni quindici giorni, parliamo di libri, ci scambiamo commenti, suggerimenti … ma soprattutto impariamo a conoscere noi stessi e i nostri compagni di un viaggio culturale ed umano. Come si può fare ciò “via internet” o in un supermercato?
In Francia è stata promulgata una legge a difesa e sostegno delle piccole librerie e della piccola editoria. E in Italia?
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 In Italia … ieri era su TV7 il comico Crozza, quello che “ridendo castigat mores†(potremmo proporgli un ruolo politico, per equilibrare quell’altro comico, come si chiama … Grullo … Grillo … qualcosa di simile … cui non va lasciato il monopolio della politica dei comici), estraendolo dal novero delle oltre 500 proposte di legge giacenti, ce ne ha elencato un campione di cinque semplicemente assurde e/o ridicole, come quella di costituire il Principato di Salerno e quella di inserire i cavalli fra il novero degli animali d’affezione.
Ma non hanno altro a cui pensare i nostri parlamentari? Visto che i comici vanno a fare i politici, alcuni parlamentari a buona ragione potrebbero andare a fare i comici, tanto ci fanno ridere già ora le loro “usciteâ€!