DORIAN

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Gennaio, 2012 @ 7:22 am

Persiano? Siamese? Birmano? Sicuramente regale

Un re …. dolcissimo

DORIAN, IL MIO GATTO

Detto altrimenti: questa volta non so proprio come dirlo “altrimenti” …

Ciao, Dorian. Sei nato il giorno del mio onomastico, il 3 aprile (del 2001). All’inizio stavi a Bologna, eri uno studente in trasferta anche tu. Ma poi il padrone di casa di Edoardo ha protestato … ed eccoti diventato Trentino!
Hai superato indenne un volo dal terzo piano qui a Trento (eri veramente “minimo”, piccolissimo, pesavi “una piuma”! E poi uno, un po’ più grandicello,

Un cruciverba … o salto giù, oltre i gerani, nel giardino di Sandra?

dal primo piano, a Riva del Garda, dove andiamo tutti i week end per assistere la nonna. Già , perchè, nel giardino di sotto, c’erano i coniglietti di Sandra. Non che tu li volessi mangiare, ci mancherebbe altro! Volevi solo giocare. Ed una mattina – eravamo ancora in pigiama – Sandra suona alla porta e ci chiede, con un sorriso, se il gattino che aveva in braccio era nostro!

.

Con la cagnetta di Annalisa? Nessun problema!

E le serenate che hai fatto alle due gattine dei vicini, nelle due città, dove le mettiamo?
In casa sapevi come muoverti e cosa volevi. Sapevi chiedere, ma sempre con molta dignità . Le crocchette? Bastava sedersi fermo, muto, davanti alla ciotola. Che gli umani capissero, diamine! Lo stesso dicasi per l’acqua, le coccole, per uscire sui balconi. Per rientrare no: ti alzavi sulle zampette posteriori e spingevi il vetro. Il più delle volte riusciva.

… sto ascoltando  …

Dormire nella apposita cuccia? Ma nianca a parlarle, per usare un po’ di dialetto! Di  letto .. ecco, sì, sul letto, sui nostri piedi, a mo’ di calorifero! Anzi, mattina e sera, appena svegliato e poco prima di “andare a letto” venivi ad accocolarti sul mio petto, e con la manina … pardon … con la zampina spostavi il libro che stavo leggendo o la tazzina del caffè che sorseggiavo … non ¨è così che si fanno le coccole, diamine! Ma quando lo capirà , Riccardo?!
E quando hai catturato un uccellino, poi liberato da Maria Teresa (ma è il mio mestiere, il mio lavoro! Cosa hai da protestaree?) che poi Maria Teresa mi aveva telefonato in ufficio, agitata, per chiedermi cosa fare? Chiama la Lipu, le avevo detto! Ma si può?

Si, qui si dormirà  bene …

E di giorno avevi i tuoi posti garantiti: una sedia accanto alla mia, sia al computer che a pranzo. La poltrona accanto alla mia, alla TV. E mi seguivi, passo passo, da una stanza all’altra. Avevo un bel dirti che non eri un cagnolino … anche quando giocavi con i tegolini (fagiolini, n.d.r.) , che poi talvolta me li riportavi perchè io te li rilanciassi lontano!
In macchina, poi, a parte il tragitto casa-macchina nella gabbietta, il sedile posteriore era tutto tuo, salvo quando ti affacciavi sul davanti, appoggiandoti sul bracciolo, per vedere se … avevo sbagliato strada!
Sai, io non aveva mai avuto una bestiolina in casa, cane, gatto, niente … ah, dimenticavo, tranne le

Il re della cucina …

tartarughine d’acqua di Valentina, ma quelle erano altra cosa.

Uno degli ultimi risvegli insieme

Dorian, tu mi hai insegnato tanto, cioè quanto tu, un dolcissimo gattino poi diventato un bel gattone, mi hai saputo dare, chiedendo in cambio solo qualche crocchetta e molte coccole.
Il prossimo 3 aprile avresti compiuto 11 anni. Si, da ieri sera, improvvisamente … improvvisamente come eri arrivato …  improvvisamente devo scrivere che avresti compiuto gli anni. Ciao, Dorian, grazie per i dieci anni della tua vita che mi hai regalato.


TAGS: