E DOPO AVERE VOTATO, MUSICA … BELLA MUSICA!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Febbraio, 2013 @ 2:15 pm

Detto altrimenti: il TRIO BROZ in concerto ne “I Concerti della Domenica” presso la Sala della Filarmonica, ore 10,30 del 24 febbraio 2013, Trento

Premetto che non sono un critico musicale né un esperto di musica. La amo, tanto … questo sì, ma la mia cultura musicale arriva solo a farmi distinguere l’Alpensinfonie di Richard Strauss dal Nuovo Mondo di Dvorak. Ma basta sapersi accontentare, non credete? Soprattutto dopo che uno ha passato l’intera vita dentro le SpA , in tutt’altre faccende affaccendato …

Barbara, Giada e Klaus

Questa mattina, camminando attraverso una soffice nevicata, dopo avere votato, Maria Teresa ed io siamo andati a bearci del Concreto eseguito dal Trio Broz. Ragazzi roveretani, già super affermati in campo internazionale (mondiale): Barbara (violino), Giada (viola e violino) e Klaus (violoncello). Hanno iniziato a suonare insieme nel 1993, quindi il concerto odierno è stato quello del loro ventennio (finalmente un ventennio piacevole, positivo, bello da viversi!). Il programma? L.V. Beethoven, Trio Op. 9, eseguita nell’ordine: n. 3 in Do minore; n. 2, in Re maggiore; n. 1 in Sol maggiore. La sala era colma, rapita dalla perfezione interpretativa di una “giovanile maturata esperienza”. Da ignorante, vorrei sottolineare la spontaneità esecutiva e la capacità di dialogare con il pubblico, quale emerge dal coinvolgimento emotivo che i tre fratelli hanno saputo trasmetterci con limpida sincerità espressiva. Pensate, artisti di questo calibro, non dimenticano le radici e riescono a trovare lo spazio per suonare in un’orchestra locale, la Camerata Musicale di Arco, sotto la direzione del Maestro Giorgio Ulivieri (padre di Nicola Ulivieri, famoso basso baritono), ensemble nel quale suona anche Ruggero Polito (violino), “giovane” promessa musicale quasi ottantenne, violinista e pianista per vocazione, oltre che Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto.

Barbara

Con la stessa genuina spontaneità, Barbara ci ha illustrato la genesi e le caratteristiche dei brani che avrebbero eseguito, ed in più ha voluto regalarci un aneddoto: tanti anni fa, trovandosi loro tre a Salisburgo per un corso di perfezionamento in trio, per agevolare la allora sorellina Giada, a quel tempo più esperta violinista che violista, Barbara trascrisse la partitura per viola in una partitura per violino: il loro Professore, austriaco “spissig” (letteralmente: “spiedoso”, cioè rigido, inflessibile)  li lasciò suonare. Alla fine porse una viola a Giada, dicendole: “Fra una settimana utilizzerai questo strumento … e … bada, che se imbrogli io me ne accorgo!”

Il concerto è terminato giusto in tempo per non sentire la sovrapposizione delle campane di mezzogiorno, rintoccate dalla torre del Duomo. Finita la scampanata, i fratelli Broz ci hanno regalato un bis con un pezzo nel quale risaltava in modo particolare il violoncello, di un autore il cui nome mi è sfuggito .. e me ne scuso, invitandoli ad integrare questa lacuna con un loro gradito commento al post.

Dopo gli applausi, mi sono recato nel camerino per complimentarmi, presentandomi quale membro del Direttivo dell’Associazione Amici della Musica di Riva del Garda, presieduta dal citato Ruggero Polito e chiedendo loro se avessero nulla in contrario a che un inesperto di musica quale sono io scrivesse un “pezzo” sulla loro esecuzione. “Ben felici … anzi …se ci invitate a suonare a Riva del Garda … non ci offendiamo mica!”. Detto fatto. Infatti prima di mettermi al computer ne ho già parlato al Presidente Polito, il quale mi ha ricordato come già in passato (cinque anni fa circa) abbiamo avuto il piacere di ospitare un loro concerto, incaricandomi poi di trasmettere ai tre fratelli la nostra disponibilità ad organizzare un loro concerto a Riva del Garda, evento che saremmo  e saremo orgogliosi di ospitare.

Che altro dire? Che mi aspetto un commento al mio post da parte dei Fratelli Broz ed uno da parte del Presidente Polito. Nel frattempo, auguro buona musica a tutti, scusandomi per la pessima qualità delle foto, scattate con un vecchio telefonino: ma quando imparerò che un blogger che si rispetti deve avere sempre con sé uno straccio di macchina fotografica?

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.