LA RETE MAFIOSA DEL VIDEOPOKER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Febbraio, 2013 @ 3:19 pm

Detto altrimenti: ma cosa si aspetta ad intervenire?

“la Repubblica” odierno, pagg. 28 e 29: informa che la Direzione Nazionale Antimafia ha stimato che fra le 379.000 nuove slot e le 40.000 videolottery autorizzate, ve ne sarebbero almeno 200.000 illegali, cioè scollegate dalla rete telematica di controllo e/o con schede manomesse.

In miei precedenti post informavo:

Colonnello Umberto Rapetto

1 – della sospetta concessione di questo esercizio ad una società posseduta da chi “non aveva né avrebbe potuto avere” il certificato antimafia” (per usare un eufemismo);
2 – del fatto che il Colonnello della Guarda di Finanza che stava per fare pulizia è stato “promoveatur” ad altro incarico;
3 – del fatto che una banca che aveva concesso finanziamenti facili a queste società aveva avuto il Presidente arrestato;
4 – del fatto che una di queste società concessionarie, condannata dal fisco a multa miliardaria, era stata ammessa ad un concordato di poche centinaia di migliaia di euro;
5 – in altro post mi chiedevo “dove vanno a finire le monetine …(quale banca le cambia in banconote, ad esempio). Già, perché il gioco d’azzardo elettronico genera centinaia di milioni di euro di flussi di denaro e di utili “in nero”.

Ora, noi comuni mortali veniamo controllati da un Grande Fratello se appena appena andiamo troppo spesso dal parrucchiere … ma vi pare coerente, giusto, saggio, occuparsi di questi controllo e continuare a permettere lo scorrere di enormi flussi di denaro nero, in contanti suonanti (sono monetine!) ovviamente esentasse? E poi, a parte la questione fiscale, chi ha in mano “il nero” … quanto male può fare … ?! Ce lo stiamo domandando?

Ma dai, che qualcosa si sta muovendo: Corsera odierno, pagg. 1 e 29, ci informa che il Tribunale di Napoli ha ordinato al Fisco di non usare il redditometro in quanto” determina la soppressione definitiva del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata, a potere gestire autonomamente il proprio denaro, a essere libero nelle proprie decisioni (di spesa, n.d.r.) senza dover subire intrusioni su aspetti anche delicatissimi della propria vita privata, quali la spesa farmaceutica, l’educazione e il mantenimento della prole, la vita sessuale”.

Ora, volendo pensar male, si potrebbe dubitare che una simile presa di posizione sia stata presa a Napoli … ma a prescindere dal questa sentenza, resta il fatto che l’attivazione del redditometro stride con la permissività che si riserva al gioco d’azzardo.

Ora, dopo l’ennesimo allarme, questa volta proveniente dalla Commissione Nazionale Antimafia, credo che il prossimo governo dovrà occuparsi della questione. O no? Noi del blog (cioè io) vigileremo (cioè vigilerò) e vi sapremo (cioè vi saprò) dire.

P.S.: quali sono i miei precedenti post citati? Bè, potete ricercarli da voi stessi, con la procedura automatica di ricerca, scrivendo nell’apposita casella le parole chiave dell’argomento desiderato.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.