PAGARE LE TASSE DOVE VANNO PAGATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Febbraio, 2013 @ 12:33 pm

Detto altrimenti: non dove ti fanno sconti …

Ero Direttore Finanziario, Amministrativo e Controller di una SpA italiana il cui capitale azionario era posseduto al 51% da una multinazionale estera ed il 49% dal maggiore cliente italiano della stessa. Entra un mio dirigente “estero” e  dice a me, suo Direttore “italiano”: “Dottore, disastro!”. “Perché, dico io?” E lui: “Abbiamo due miliardi (di lire, n.d.r.) di utile”. Io replico: “Ma se a budget avevamo il pareggio, abbiamo molto migliorato”. “Eh, no dice lui, l’azionista estero non sarà d’accordo …”

Perché? Ve lo spiego. Se noi avessimo dato quella previsione di utile (e non di pareggio) all’azionista estero, probabilmente ci avrebbero maggiorato i prezzi di trasferimento dei semilavorati che ci vendeva o altre condizioni contrattali, in modo da mantenere l’utile in capo alla casa madre estera, la quale, giostrando sulla diversità del fisco nei vari paesi, avrebbe risparmiato il 25% di quei due miliardi, nel senso che 500 milioni di lire sarebbero stati sottratti al fisco italiano e accreditati sul conto economico della casa madre estera. Il fenomeno nel suo complesso è valutato in 15 miliardi di euro in meno ogni anno per il nostro fisco.

Infatti, mediamente, la differenza fra l’incidenza fiscale italiana e quella di più favorevoli sistemi fiscali esteri è dell’ordine del 25% (“vantaggio” di cui non “godono” le PMI, Piccole Medie Imprese, a meno che non abbiano una “filiale” a S. Marino).

Quanto sopra è un esempio di vita vissuta. Dal sole 24 ore di ieri si apprende che il G20 e l’OCSE stanno avviando una serie di accordi per fare in modo che le imprese multinazionali paghino le imposte nello stato in cui operano.

Quando si parla di cedere una azienda pubblica (Ansaldo Energia) ad un’azionista multinazionale estero, occorre tenere presente anche questo aspetto.

Fine del post

Ceterum censeo familiam Riva de possessione ILVAE deiciendam esse”, e cioè ritengo che occorra espropriare l’ILVA alla famiglia Riva, per evitare di essere costretti a scegliere fra due mali: la perdita di posti di lavoro o della salute pubblica. Il prezzo potrebbe essere corrisposto in “Monti bond Serie Speciale ILVA irredimibile 2%”, al netto delle somme trattenute per il risarcimento dei danni provocati, per l’adeguamento degli impianti, per il ripristino ambientale e per pagare gli operai anche se – nel frattempo – costretti a casa.