CAMPAGNA ELETTORALE, WEB, INTERNET, “POSIZIONI SCILIPOTI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2013 @ 7:28 am

Detto altrimenti: 1) World wide web, Web, www, ragnatela diffusa su tutto il mondo. 2) Internet, interconnected networks, reti interconnesse, rete mondiale di reti di computer ad accesso pubblico, rappresentante il principale mezzo di comunicazione di massa. 3) Posizioni scilipoti (vedi sotto).

Non più comizi in piazza, salvo pochi. Quasi tutto in TV e internet/web. Un fatto di democrazia elettronica. Infatti questi strumenti consentono a chiunque, anche se non supportato da potenti lobbies, da proprie reti televisive o da propri rilevanti mezzi finanziari, di proporsi al pubblico e di raccogliere consensi. Bene purchè.

Bene purchè l’abilità comunicativa e la vis comica dei candidati non si sostituisca ai valori ed ai programmi di cui dovrebbero essere portatori. Perché, se ciò avvenisse, l’Italia diverrebbe il Paese dei Campanelli, il Paese dei Balocchi o giù di lì, fate voi, il Paese nel quale tutto va ben madama la marchesa purchè vi siano panem et circenses!

Solo che mentre i “circenses” – spettacoli sempre più indecorosi sotto ogni profilo morale, politico ed estetico – stanno purtroppo, aumentando, il “panem” per molti sta per mancare e per molti è già mancato, e nessuno può pretendere di convincerci che non è un problema, tanto potremmo sempre mangiare brioches!

Il web, la TV si diceva. Sono il fulcro sul quale – purtroppo – fanno forza tanti soggetti poco seri per far leva su una parte di opinione pubblica, anche limitata, purchè sufficiente. Sufficiente per far cosa? Ho individuato tre obiettivi:

1) Per disturbare, come nel caso delle decine di simboli elettorali “farlocchi o taroccati”. Ma via … facciamola una leggina per evitare questo dileggio della democrazia!

 2) Per “guadagnarsi” (si fa per dire) un posto in Par … adiso, cioè in Par …lamento, luogo ove si gode (si gode, è proprio il caso di dirlo, orgasmo puro, annebbiante, punto di non-ritorno) di una retribuzione di 25.000 euro netti esentasse al mese (fra “stipendio” e contributi alle varie attività: per i portaborse, per l’ufficio, per le relazioni, per chi organizza le relazione, etc.), oltre ad una serie di benefit incredibili (compresi mutui a tasso sotto mercato con soldi delle banche che li ricevono dall’UE che li riceve dagli Stati che li ricevono dalle nostre tasse) ed il “rischio” di una pensione dopo qualche decina di mesi di “servizio” (si fa per dire, servizio). Oltre ai fondi per i “gruppi parlamentari”. Non si finisce più …

3) Per conquistarsi una “posizione scilipoti”. Che significa? Ecco qua: dicesi “posizione scilipoti” la condizione di potere di chi, appartenendo ad un partito politico, se ne distacca creando un piccolo gruppo di potere che propugna le stesse idee del partito base ma che per sostenerle chiede particolari benefici al partito base”. In tal caso la “posizione scilipoti” dicesi “derivata” in quanto deriva dalla scissione da un partito preesistente, detto “partito base”. Esiste infatti anche la “posizione scilipoti originaria” che è quella di chi opera come sopra, avendo però costituito ex novo un partito politico suo, senza provenire egli stesso da un “partito base”, ma mirando ugualmente a condizionare il partito di turno.

Ora, tutto ciò non mi pare serio. Mi consola un fatto: che il web e internet sono anche a mia disposizione e mi consentono di denunciare quanto sopra.

Ma basta. Ora che io stesso, con un po’ di vis comica (ma non troppo comica, qui simo quasi nella tragedia!) ho attratto la vostra attenzione con quattro scherzucci da dozzina, improvvisamente – in cauda venenumio stesso irrompo sul web con una “cosa” seria: il problema della completezza dell’informazione e dell’ordine delle priorità. In che consiste? E’ presto detto.

I media ci mostrano politici che parlano di “segmenti” : segmenti di tasse (soprattutto è di moda l’IMU) e segmenti di  spesa pubblica (ad esempio, fondi per gli esodati), ma mai, dico mai, ci viene esposto un quadro sintetico di tutte le tasse e di tutte le spese e sul loro ordine di priorità, né mai si porta l’attenzione, solo per fare un esempio, sul fatto che tutto l’incasso dell’IMU (24 miliardi circa) equivale grosso modo all’esborso necessario per l’acquisto e la gestione dei 90 cacciabombardieri F35 che costano 100 milioni di euro cadauno e (come calcolato dagli USA) altri 200 cadauno per il loro utilizzo e manutenzione negli anni, il che porta ad un totale di 30 miliardi. Cioè: paghiamo l’IMU per comperare cacciabombardieri?

E quanti dei soldi che l’Italia ha versato all’UE pr salvare le banche, sono andati a salvare le nostre banche? E perchè le nostre banche aevvano bisogno die ssere salvate? Per salvare i nostri risparmi. Ma perchè è stato necessario salvarle? Cosa hanno combinato? Il risultato però è chiaro: io pago 10 di tasse per salvare i miei risaparmi di 20 che sono scesi a 10 perchè ho dovuto pagare 10 di tasse.

Altro esempio? Il TAV. Progetto basato su stime di traffico superate dai fatti. La tratta TO-MI è costata sei volte il preventivato, e non c’era una galleria di oltre 50 km da scavare. Quante decine di miliardi di euro ci costerà il TAV?

Ora, mi domando; quali sono le priorità maggiormente avvertite come tale dalla popolazione? Che la nostra aviazione militare sia dotata di quei caccia (si noti che il Canada ha disdetto l’acquisto dei 60 caccia F 35 inizialmente previsti); che sia completato il TAV, oppure che le famiglie e le imprese non siano gravate da questa ulteriore tassa; che vi siano i fondi per rivalutare le pensioni anziché bloccarle; che vi siano i fondi per alzare il limite delle pensioni minime; che vi siano i fondi per agevolare le PMI, per far fronte con contributi pubblici alla riconversione industriale (ad esempio di catene di produzione di nuovi modelli di auto), per la sanità , l’istruzione e la ricerca pubblica, per l’occupazione giovanile, per rilevare l’ILVA  e non esser costretti a sccgliere fra due mali (sacrificare posti di lavoro o la salute pubblica), etc.?

Quante altre situazioni TAV ed F35 esistono?

Non sono un anti mobilità: sono stato nel direttivo nazionale di associazioni di categoria del settore e nei Consigli di Amministrazione di importanti società ed enti italiani ed europei (GEIE) della mobilità. Non sono un anti militarista: mio babbo era maresciallo dei Carabinieri, mio zio generale a quattro stelle è stato Comandante della FTASE – Forze Terrestri Alleate del Sud Europa (Verona, Palazzo Carli), io stesso sottotenente di complemento nella Brigata Alpina Tridentina … alias “Sten”…  ma nel frattempo … mi avranno promosso almeno capitano?

Firmato Diaz