OPEN BLOG: “SI FA PRESTO A DIRE GIOVANE COPPIA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2013 @ 7:55 pm

Il 9 gennaio scorso avevo lanciato il “Open Blog, quasi un forum”, invitando i lettori a scrivere un loro post, che io avrei pubblicato. Ecco il primo post arrivato, firmato Sara:

INIZIA

“Si fa presto a dire giovane coppia. Qualche settimana fa mi è capitato di vedere in televisione uno spot di una campagna istituzionale per la concessione di mutui agevolati per le giovani coppie precarie per l’acquisto della prima casa.

Ora, poiché mi trovo a fare parte per l’appunto di quella che io definirei giovane coppia precaria, mi sono detta: “Sogno o son desta?” Evidentemente sognavo, perché sto cercando un sito del Governo che specifichi le condizioni per poter accedere al finanziamento, ma dopo circa una settimana non l’ho ancora trovato. Sono riuscita solamente a risalire a una campagna del Ministero della Gioventù del Governo Berlusconi che nel 2011 ha lanciato il progetto “Diamogli un futuro”, un fondo per l’accesso al credito di giovani coppie precarie. Probabilmente lo spot che avevo visto rilanciava proprio questo progetto. Secondo la mia ricerca infatti il fondo dovrebbe essere ancora attivo nel 2013.

Totò cerca casa e … la trova, ma sarebbe ora di finirla con questa commedia all’italiana!

Bene, controllo dunque quali sono le condizioni per accedere al credito: la coppia deve essere composta da adulti minori di 35 anni, celo; non più del 50% del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF deve derivare da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, celo; i componenti del nucleo familiare non devono risultare proprietari di altri immobili ad uso abitativo, celo; il finanziamento può essere richiesto dalle giovani coppie coniugate, con o senza figli o dai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, MANCA.

Da questo atto ufficiale del Governo Italiano (lettera circolare del 5/4/2011), deduco che solo il matrimonio o la nascita di un figlio sanciscono l’unione di due persone definendola “coppia”. Strano, avrei immaginato che il fatto di vivere all’interno della stessa casa con un’altra persona per anni, condividendone gioie e dolori, fosse di per sé un requisito sufficiente per essere considerati “coppia”. Evidentemente non per il Governo Italiano. Strano davvero, forse le tasse pagate da un giovane precario non sposato e non genitore valgono di meno di quelle di un giovane precario sposato o genitore. Forse il matrimonio è garanzia di pagamento del mutuo per trent’anni? Mah, forse il Governo Italiano è rimasto indietro al 30 novembre 1970.

Strano davvero che in questo Paese, che si definisce laico, ancora una volta i diritti delle coppie di fatto (qualsiasi ne sia la natura), non vengano riconosciuti. Cari governanti, passati, presenti e futuri, pensateci, perché noi componenti delle coppie di fatto, votiamo. Forse anche i nostri voti contano di meno?

Si fa presto a dire giovane coppia.

PS: ringrazio il blogger Riccardo e il suo blog per aver ospitato questo mio sfogo, che vorrebbe essere uno spunto di riflessione su un argomento che mi tocca molto da vicino, ma la cui importanza dovrebbe essere centrale per il dibattito politico attuale”

FINISCE

Premesso che l’informazione (e l’accesso al credito!) al cittadino dovrebbe essere più accessibile, concordo con le perplessità espresse dalla lettrice Sara, che ringrazio per l’adesione al mio invito ad attivare Open Blog. Sara solleva un problema di portata generale, che occorre approfondire. I problemi della gente persistono e purtroppo “sopravvivono” a tutte le campagne elettorali. Nel caso in esame poi, il problema assume particolare gravità stante il blocco bancario alle erogazioni di prestiti e mutui.  Invito quindi i lettori a commentare il post nell’apposito spazio in calce (e a scriverne a loro volta ex novo su questo come su altri argomenti, indirizzando a riccardo.lucatti@virgilio.it). Grazie.