GESTIRE UNA SPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2013 @ 11:48 am

Detto altrimenti: ci sono vari modi …

 Vecchia maniera

IO,IO, IO e poi, forse, un pochino anche gli altri. Forse.

E’ basata sulla IT, Information Technonoly, tecnologia dell’informazione. Tutte le informazioni a me che sono il capo. Tutto il potere a me. Io vi dico cosa fare. Voi non siete pagati per capire. Chi premio? A chi faccio fare carriera? A chi mi ubbidisce ciecamente, a chi mi riferisce ogni cosa. E se non ha idee? Non importa: io non pago i dipendenti perché abbiano idee. Le istruzioni? Ve le do io, spesso a voce, così se va bene è merito mio, se va male è colpa vostra. Ho separato il potere (in capo a me) dalla responsabilità (in capo a voi). Voi non siete motivati? Non importa. Siete poco più che strumenti inanimati. Io sono un duro, comando, non discuto.

La società mia o che altri mi hanno affidato crescerà solo nella misura in cui io stesso sono cresciuto, solo nella misura in cui io, personalmente, riesco a capire e quindi a governare e dominare nozioni, le competenze, eventi. Se non vi va, certatevi un altro lavoro. Se manco io, la società crolla. Io sono insostìtuibile. Voi no.

Come valuto il vostro lavoro? A cottimo, che tecnicamente non vuol dire sulla base di quanto producete (come erroneamente si crede) ma sulla base del rispetto da parte vostra dei miei ordini, delle regole, della “libretta”.

Volete parlarmi? Se prprio ve lo concedo, uno alla volta, così vi gestisco meglio.

MBO, Management By Objectives, premi di produzione? Niente modernità. So io chi devo premiare. Ferie e permessi? Li uso per ricattarvi.

Non cresciamo più di tanto? Fa niente .. . tanto siamo in monopolio …; oppure: tanto il mercato tira, siamo sempre in tempo a crescere …; oppure: tanto siamo un settore pubblico e c’è chi ripianerà eventuali perdite …; oppure, siamo to big to fail, troppo grandi perché ci facciano fallire, ed io, personalmente, sono to big to jail, troppo grande, troppo in vista per essere carcerato; oppure, tanto mica ce lo ordina il dottore di crescere, che poi io rischio di perdere potere …

La certificazione di qualità? Una autoincensazione! La certificazione sociale? Ci mancherebbe altro che qualcuno venga a controllare come tratto il personale!

Il piano strategico? No, sarebbe come impegnarsi … e se poi non lo realizzo? Facciamo così: operiamo e poi diciamo che il risultato ottenuto era il migliore possibile.

E se poi vi devo licenziare? Ho la frase pronta: Cari, lo vedete voi stessi che la società non ce la fa … è mio dovere fare gli interessi della società, io non vorrei, ma il mio dovere me lo impone, lo capite anche voi …dai, ditemi che ho ragione! Anche voi fareste così al mio posto, che volete, mica è colpa mia …

Maniera moderna

Si basa sulla tecnica ICT, Information Communication Technology, Tecnologia della Informazione e della Comunicazione: tutti noi ci informiamo e quindi attuiamo la “comunicazione” la “communis actio” l’azione comune.

NOI, NOI, NOI … viribus unitis!

Io sono il capo. Redigo un piano strategico, di poche pagine. Poi insieme redigiamo il piano pluriennale, il budget annuale e i report mensili. Io distribuisco i vari obiettivi, concordandoli con i miei diretti dipendenti, che a loro volta fanno lo stesso con i loro dipendenti. Ognuno ha la sua dose di potere unita alla rispettiva dose di responsabilità.

Si fanno riunioni fra tutti, ognuno esprime le sue idee, le sue proposte. Una volta individuato un progetto, si nomina il capo progetto che funzionalmente guida e organizza il lavoro degli altri, anche se sono suoi superiori gerachici.

Ognuno deve agire, ed agisce, come se fosse il proprietario della società. Di ogni suo singolo intervento fa un fatto seriale, nel senso che cerca di gestire l’intera serie di fatti uguali, analoghi, presenti, probabili o anche solo possibili.

Ognuno è rispettato, coinvolto, preparato, formato. In breve, ognuno è motivato. Ognuno si reca volentieri in ufficio. Ognuno propone il proprio piano ferie solo dopo che, spontaneamente, ha verificato che la propria assenza non sia antifunzionale alla società. Ferie e permessi sono “diritti” autogestiti.

Ognuno non è “geloso” del proprio know how ed accetta di istruire un collega per organizzare una interscambiabilità a tutti i livelli. Anche io, anche io formo chi possa maturare verso la mia stessa posizione. Nel far ciò rischio di essere sostituito, un domani. E’ vero, ma io “rischio” anche di crescere, nella stessa società che a sua volta cresce, o in altra, e comunque poiché in ogni caso “rischio” di invecchiare, tanto vale invecchiare bene.

Cosa mi si richiede? Di conoscere ogni aspetto tecnico di tutti i miei dipendenti (che preferisco chiamare colleghi, collaboratori)? No. Mi si chiede di capire come valorizzare ed organizzare le loro competenze.

La società cresce anche oltre le mie dirette capacità personali. Cresce con il crescere professionale ed umano di chi ci lavora.

Il personale è motivato.

La motivazione è il primo fattore della produzione.

Il primo obiettivo di ogni società è la crescita, non dell’utile economico, ma del personale che vi lavora.

La certificazione di qualità, della responsabilità sociale? Ben vengano: siamo pronti a subire l’esame e ad essere certificati.