TRE “INSULTI”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Gennaio, 2013 @ 8:19 pm

Detto altrimenti: “donne, comuniste, femministe”

Il commento sui tre giudici si commenta da solo.

La “Siora Veronica” della foto (questo è il suo nome!) è un bragozzo gardesano, una vecchia barca da carico di fine ottocento, restaurata ed attrezzata con l’armo a goletta, che fa servizio turistico sul Lago di Garda. Se la volete noleggiare, la trovate in internet. E per pagare il noleggio potete usare assegni della Bundesbank … no, della Deutsche Bank … scusate, una piccola svista …

Ma non è di lei che voglio parlarvi … ma di un’altra Siora Veronica. Rispetto in pieno la sentenza dei tre giudici. Non contesto il fatto che sia stata rispettata la lettera della legge. Non contesto la legge che prevede che l’appannaggio debba essere in linea con il “precedente tenore di vita”.

Mi limito ad una sottolineatura circa il livello di un tenore di vita, di quel tenore di vita. Si può essere ricchi, anzi ricchissimi, senza per questo che debba esistere come valore assoluto, valore di riferimento, valore accettato, valore sognato, valore invidiato, valore anelato e quindi necessariamente  “valore giudicato”, un tenore di vita a livelli che definirei “scandalosi”.

Pretendere che esista un “valore di riferimento così elevato” e quindi essere nel buon diritto (ex lege) di potere (continuare ad) avere un tenore di vita da 200.000 euro al giorno (dopo due anni però ridotti a “soli” 100.000), contro i 54 euro al giorno di un operaio che ne guadagni 20.000 l’anno, se pure è fortunato ad averlo, il lavoro … bè, non so cosa dire …

La legge va rispettata, ma proprio in questi giorni sto finendo di leggere un libro sulla vita di Don Milani, secondo cui “l’obbedienza alla legge non sempre è una virtù” (Neera Fallaci, “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani, Ed. BUR, 2007, pag. 554).