CONFERENZA STAMPA DI MARIO MONTI
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Dicembre, 2012 @ 2:36 pmDetto altrimenti: un post quasi in tempo reale … (RAI 2 ore 10.55)
La conferenza stampa? Praticamente ho appena finito di stenografarla. Sicuramente trovate già oggi resoconti in internet. Domani sulla stampa. Io ho voluto riportare per voi, amici lettori, qualche passaggio.
Inizia (in grossetto non la prima frase, ma la frase saliente)
“Io pubblico la mia Agenda. Non escludo di esaminare le proposte di chi, riconoscendosi in essa o in una migliore, mi chiedesse di pormi a capo di un progetto. Non mi candido perché sono già senatore a vita. Nessuno invece potrà usare il mio nome se io non “salgo†(“scendo”) in Politicaâ€.
“Quando ho iniziato, in Europa mi sentivo come si era sentito Degasperi alla conferenza del 10 agosto 1946 a Parigi: “Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra cortesia, e’ contro di me”. Oggi la situazione è capovoltaâ€.
“Non basta dire: “in Europa io sono molto considerato. Occorre sentire cosa dicono gli altri. Altrimenti sono pacche sulle spalle e risolini …”
“Bersani? Legittimo e credibile candidato di una coalizione”
 “La strana maggioranza che mi ha sostenuto  ha prodotto alcuni frutti ed ha impedito la maturazione di altri”.
“Tassazione dei soldi in Svizzera? Ci stiamo lavorando”.
“Nella mia agenda c’è molto green e molto pink”, molto verde e molto rosa.
A chi lo ha sfiduciato: “Le parole pesano, per chi le dice e per chi le ascolta†E qui io (io, Riccardo Lucatti, il blogger, per intendersi) io qui cito il mio “amico†Don Milani: “Le parole sono pietreâ€. Leggete “Dalla parte dell’ultimo – Vita del prete Lorenzo Milani†di Neera Fallaci, edizioni BUR.
Prosegue Monti: “La sfiducia, parole pronunciate senza avere riflettuto sulle conseguenze, da chi ha votato moltissime volte la fiducia al governo. Il mio sbigottimento per parole, giudizi e proposte contrastanti, ogni giorno diverse, anzi opposte, da parte del mio predecessoreâ€.
Monti cita ancora Degasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioniâ€.
Sta per uscire la cosiddetta Agenda Monti, “Così chiamata da altri, non da me. Indirizzata a tutti, non destra, sinistra o centro. In ogni caso, alternanza si, contrapposizione no. Innanzi tutto occorre non distruggere ciò che è stato fatto: ad esempio, non allontanarsi dall’Europa e non abolire l’IMU. Il governo che abolisse l’IMU cadrebbe dopo un anno. Quello successivo dovrebbe rimetterla, doppiaâ€.
“La crisi finanziaria finita? Mai dire mai, se non altro per scaramanzia finanziaria!â€
“Se ho ricevuto pressioni? Solo leggere intimidazioni e leggere lusinghe a non fare e a fare”.
Cosa gli converrebbe personalmente? Stare fermo ed aspettare altre proposte, più “elevateâ€. Diverso è il dovere che sente di potere-dovere compiere, contro ogni suo interesse personale. Se scenderà in Politica “non sarò uno dei tanti leaderini … come già detto qualcuno, il problema non è quello dei diminutivi … e poi io non scenderò mai in politica: eventalmente salirò in Politica”
“La crescita deriverà dalla effettuazione delle riforme. Non ci si può aspettare crescita nella prima fase del risanamento”
“Lo spread? In tredici mesi è dimezzato. E non per interventi della BCE: infatti durante il governo precedente la BCE ha effettuato molti acquisti, ma lo spread saliva”.
“L’azione del Governo è stata talvolta bloccata da sinistra, da destra e da un atteggiamento bipartisan: da sinistra, per la parte sindacale; da destra per la legislazione ad personam anziché ad nationem e nella lotta alla corruzione; da tutti, per la riduzione dei costi della politica e della struttura delle PA (province). I “peggiori†costi della politica tuttavia non sono i pur deplorevoli “festini†(sic!) ma le decisioni non prese o quelle prese a spropositoâ€.
“Occorrerà intervenire sul falso in bilancio, sul voto di scambio, sulla prescrizione, sulle intercettazioni, sulla prevenzione del conflitto di interessi. Molto ancora c’è da fare contro la corruzione”.
“Occorre rivedere e rivalutare il ruolo e la presenza della donna. E poi … l’uomo, soprattutto se ricopre posizioni elevate, non può rapportarsi alla donna come è stato fattoâ€.
Le banche hanno utili in crescita. La gente e le imprese non hanno  credito e stanno male. A questa domanda la risposta è stata evasiva (n.d.r.). Il redattore del post (cioè io) precisa: nella seconda metà degli anni settanta ci fu una durissima crisi finanziaria, valutaria e creditizia: le banche non ebbero mai bilanci così ricchi.
“Vendola? Io non escludo nessuno. Lui ha escluso la mia agendaâ€.
“Gli Italiani non sono cretini (sic!): non credono alle promesse populiste ed alle favole”.
“Il rapporto con Napolitano non è quello descritto dalla stampa, è quello che io ho il privilegio di intrattenere direttamente con il Presidente della Repubblicaâ€.
“Con la Signora Merkel abbiamo in comune alcune cose. Altre no. In Europa sono considerato il maggior “critico†della Merkelâ€.
“Chi critica la mia politica? Soprattutto due partiti che avevano avuto 20 anni per intervenireâ€.
Finisce
(Nel pomeriggio: Berlusconi da Massimo Giletti alla “Corrida”. Intervento molto … molto diverso!)
Commento personale: riscontro la chiusura di Monti a Berlusconi e l’apprezzamento per Bersani. Anche per il resto si è rimasti su di un piano molto significativo. Condivido molto di Monti. Dico “molto” perchè nulla (ancora) si è nè detto nè chiesto (dai giornalisti) circa “provvedimenti immediati a fronte di emergenze immediate”; sul problema delle priorità di investimento; delle superpensioni, dei superstipendi, superbenefit, superbuonuscite di Enti, SpA e banche pubbliche e private se sovvenzionate dallo Stato; della soluzione ILVA (che non deve costringerci a scegliere fra due mali: sacrificare i posti di lavoro o la salute pubblica, n.d.r.); degli sconti fiscali miliardari fatti alle case di videogiochi; del fatto che il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza privata; etc..
D’altra parte, il “volo” di Monti era alto … molto alto … da Presidente in pectore …  di cosa? Non più della Repubblica, visto che ora ha preso posizione ed è disponibile a “salire in campo” da capitano di una squadra che accetti le tattica di gioco.