ECONOMIA DELLA FELICITA’

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Novembre, 2012 @ 8:58 am

Detto altrimenti: si, esiste anche questa branca della scienza economica

Università di Siena – Dipartimento di Economia Politica, Professore Associato Ricercatore Dr. Stefano Bartolini. Autore, fra l’altro – del libro “Manifesto per la felicità; come passare dalla società del ben-avere a quella dl ben–essere”, Ed. Donzelli, 2010.

Egli afferma: oggi, purtroppo, l’uomo è al servizio dell’economia. Dovrebbe essere il contrario: l’economia al servizio dell’uomo. Questo sul piano macroeconomico. Io mi voglio soffermare su di un aspetto micro-economico-aziendale: Bartolini sottolinea come sia scientificamente provato che la tecnica di gestione aziendale di spremere, stressare, strumentalizzare, sfruttare al massimo i dipendenti sia molto meno produttiva di risultati di una gestione basata sul loro rispetto, sul loro coinvolgimento, sulla loro motivazione.

Nella scienza della gestione e della info-comunicazione aziendale, in linea con quanto sopra, la IT, Information Technology, si è trasformata nella ICT, Information Communication Technology. “Prima” si diceva: ”Tutte le informazioni a me. Io le gestisco”. Oggi si dice “Riuniamoci, scambiamoci le informazioni, maturiamo insieme la migliore decisione comune per l’azienda. E se avete idee, coraggio, metettele sul tavolo!”

Il “vecchio” capo: “Decido solo io”. Il risultato era la “delega al contrario”, cioè tutta la filiera dei successivi livelli gerarchici scaricava il problema sulla scrivania del livello superiore. Tutto finiva su tavolo del “capo” che “fa quello che può, poveraccio, encomiabile, si ammazza di lavoro, 14 ore al giorno” ma, nella realtà, riesce a smaltire solo una parte del lavoro e solo ciò che riesce a capire lui personalmente. L’azienda trova un limite proprio nel capo. Se poi il capo si ammala o muore, è la fine (ecco perchè diffido di quei capi che hanno la scrivania stracarica di carte!).

I dipendenti? Stressati dalla mancanza di coinvolgimento, di deleghe, di potere, di responsabilità, di motivazione. Hanno paura di assumere una iniziativa qualsiasi., frenano ogni loro idea, ogni possibile proposta. Lavorano male. Vivono peggio. La loro società va ancor peggio. Siamo all’età delle caverne.

Tutto questo è testimoniato da numerosi studi internazionali citati dal professore Bartolini. Io posso testimoniarlo non per averli letti, ma per avere sperimentato di persona, più volte, nelle SpA, queste diverse situazioni: prima, come dipendente, entrambe. Poi, come capo, solo quella che fa riferimento all’ICT.