IMU ALLA CHIESA ?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 26 Novembre, 2012 @ 7:15 am

Detto altrimenti: IMU alla Chiesa !

Il nuovo regolamento emanato per l’applicazione dell’IMU alla Chiesa prevede una serie di se e di ma, di esenzioni e di sconti, per cui molti beni della Chiesa non pagheranno l’IMU. Ciò contro il parere del Consiglio di Stato e le prescrizioni dell’UE che potrebbe comminare all’Italia una multa di 3,5 miliardi di Euro per aiuti indebiti ad esercizi commerciali.

Fra l’altro di dice … se quegli enti, esercizi, scuole non fanno utili non pagheranno l’IMU. Ma l’IMU non è una tassa sull’utile ma sul patrimonio! Errare humanum est, perseverare diabolicum! Infatti già in altra occasione abbiamo forzato le parole  – e “le parole sono macigni” scriveva Don Milani –  chiamando Irpeg – Imposta sul reddito delle persone giuridiche quella che invece è una imposta sul loro utile, mentre l’Irpef sì, quella sì che è sul reddito delle persone fisiche!

Inoltre sentite un po’ comunque come si fa a “non avere utile”… (cioè se tanto mi dà tanto …):

… l’azzurra vision di S. Marino

1) Se si tratta di una SpA comunale, ad esempio, basta che il Comune alzi il canone di concessione ed ecco azzerato l’utile a bilancio della società. Il Comune riceve come canone ciò che avrebbe percepito come dividendo azionario e azzera l’utile a bilancio della sua SpA. E l’ “utile” ddel Comune non esioste, quindi non è tassabile.
2) Se si tratta di una SpA multinazionale, basta che la casa madre estera alzi i prezzi di trasferimento dei beni e dei servizi o il prezzo per utilizzo del brevetto estero. L’utile si forma all’estero.
3) Se si tratta di una SpA capogruppo, basta venderne le azioni ad un fondo estero che poi potrebbe (per carità, dico “potrebbe”) essere degli stessi proprietari. L’utile si forma all’estero.
4) Se si tratta di una piccola attività commerciale, basta che il suo titolare apra una piccola società a S. Marino, vi faccia transitare le fatture di acquisto e faccia maturare lì l’utile. Cioè: la società di S. Marino  compera dalla Cina a 100, rivende alla società italiana a 1000 la quale rivende al pubblico italiano consumatore finale a 1200. Domanda: dove si forma la maggior parte dell’utile? Fra tutti coloro che avranno fornito al risposta esatta verrà estratta una immaginetta del Santo dei miracoli: S. Marino.

Insomma, ci sono vari modi per non fare arrivare l’utile ad essere formalmente tale a bilancio. Lo si preleva prima e/o altrove.

Ora però è stato creato un nuovo strumento per eludere la tassazione: basta convertirsi al Cristianesimo.

Nel frattempo la gente non ha i soldi per arrivare a “metà mese” (il traguardo del  “fine mese” ormai è roba d’altri tempi)