TRENTINO: IMMIGRATI, FORZA LAVORO, DESTAGIONALIZZAZIONE DEL TURISMO.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2025 @ 6:33 pmLa Provincia Autonoma di Trento non utilizza le risorse destinate a retribuire insegnanti che insegnino agli immigrati la nostra lingua, il che ostacola la loro integrazione. Inoltre, dalle decine di paesi nei quali si stavano inserendo, li ha concentrati tutti sulla città capoluogo. A seguito di ciò, gli aspetti da gestire si sono complicati e sono diventati problemi complessi della cui soluzione una parte dell’opinione pubblica attribuisce erroneamente la responsabilità al Comune.
Infatti, tale concentrazione; la difficoltà di reperire per tutti nella città capoluogo non si dice un alloggio, ma anche solo un tetto; i lunghi tempi (minimo sei mesi!) per ottenere un documento che consenta loro di poter lavorare, hanno creato tensioni che purtroppo incidono sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini. Ora, mantenere la sicurezza dei cittadini è compito degli organi centrali dello Stato; tuttavia l’incertezza creatasi a seguito dei citati interventi della Provincia potrebbero avere indotto tali organi a “rispettare troppo” la nostra Autonomia.
Il Comune capoluogo nel frattempo sta comunque attivando ogni mezzo a sua disposizione per cercare di risolvere alcuni aspetti del problema e i primi passi sono la corretta informazione dei cittadini e l’attivazione della collaborazione di tutte le associazioni di volontariato operanti in città. Inoltre – unendo in capo agli stessi soggetti il potere decisionale e la responsabilità dei risultati – il Comune potrebbe proporre alla Provincia e agli organi dello Stato la costituzione di un Tavolo di Lavoro permanente per la gestione organica, unitaria e coordinata delle iniziative e dei mezzi finanziari necessari all’accoglimento, integrazione e formazione degli immigrati, quali lavoratori che potranno presto costituire la forza lavoro incrementale oggi mancante alle imprese che operano nella provincia.
Tale carenza per il Trentino può essere correttamente valutata pari a circa l’1% dell’incremento del fabbisogno nazionale di mano d’opera calcolato da Confindustria – per la sola industria produttiva – in circa 120.000 unità all’anno.
Per il Trentino occorre ovviamente considerare che la prima industria è quella turistica, la quale richiede un particolare tipo di addetti sufficientemente specializzati e disponibili alla stagionalità. Quest’ultima caratteristica aumenta la difficoltà del problema, almeno fino a quando il turismo non sia stato destagionalizzato, cioè fino a quando il Trentino non attragga turisti anche nelle due stagioni nelle quali è possibile e quindi auspicabile un loro incremento: primavera e autunno. Il che – fra l’altro – consentirebbe di avviare rapporti di lavoro non più solo stagionali, bensì continuativi.
ALTO ADIGE
In alcune valli della Provincia di Bolzano, gli albergatori hanno procurato l’alloggio per tutto l’anno ai loro lavoratori immigrati bi-stagionali (estate-inverno) i quali hanno fatto arrivare le proprie famiglie e si sono ottimamente integrati. L’albergatore non ha più il problema della ricerca del personale nè della sua selezione nè della sua preparazione: il vantaggio è quindi reciproco. Inoltre quegli albergatori sono già organizzati per il processo di destagionalizzazione del turismo.
Per non parlare delle esigenze cicliche dell’agricoltura …
4 MAGGIO 2025 – ELEZIONI COMUNALI A TRENTO e in altri comuni.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2025 @ 8:20 am
La città Capoluogo è governata da FRANCO IANESELLI, un Sindaco sostenuto da ADA -Alleanza Democratica Autonomista, coalizione di Centro Sinistra Autonomista, cui aderisce la lista SiTrento creata da IV e altri partiti (oltre a questa vi sono altre importanti coalizioni a sostegno del Sindaco).
Per contro, un partito della coalizione del governo centrale di destra è al governo della Provincia e di fatto ha diviso il territorio in due:
- da una parte, la massa numerosa dei piccoli comuni sparsi per le valli, nei confronti dei quali, per raccoglierne agevolmente i voti, applica la politica da Paese dei Balocchi ovvero profonde regalini di “dolci e giocattoli” sotto varie forme: piccoli contributi in denaro a fondo perso in ogni occasione; li ha “liberati” della “scomoda” presenza degli immigrati anche se costoro si stavano integrando proficuamente, per concentrarli sulla Città Capoluogo (per di più restituendo a Roma i denari già ricevuti per la loro istruzione!), creando ad arte una “densità” che può generare problemi di sicurezza agli abitanti, della Città Capoluogo. Ciò a maggior ragione in quanto l’opinione pubblica – anche se erroneamente – imputa al Sindaco di questa Città a responsabilità delle situazioni di insicurezza pubblica (dicesi “separazione del potere dalla responsabilità”!)
- Per un secondo verso, la Città Capoluogo (Trento) a la città sua “vice” (Rovereto), sarebbero considerati agglomerati “sinistri” (già il termine stesso – a giudizio delle destre – ne esprimerebbe la negatività!), ovvero insiemi di elettori troppo “pensanti” e “pericolosamente intellettuali” non votanti a destra e quindi da “recuperare” anche perché, insieme, le due città sommano quasi un terzo dell’intera popolazione provinciale.
E’ già qui chiaro che io sostengo la ricandidatura dell’attuale sindaco FRANCO IANESELLI, cioè che “parteggio” per lui e la ragione non è dovuta solo alla pur ottima qualità dell’attuale sua gestione, bensì al fatto che a mio avviso una sua riconferma sarà il germe di una riflessione anche per le future elezioni provinciali, statali ed europee-continentali.
Infatti a mio sommesso avviso, la Politica è come la “natura”: non facit saltus, ovvero si sviluppa in modo omogeneo in tutti i suoi passaggi per due ragioni:
– a votare sono sempre le stesse persone, pensanti o meno;
– gli effetti del governo di ogni livello di eletti (comunale, provinciale, statale, UE) ricadono sempre sulle stesse persone, cioè su ogni votante.
Il mio invito: alle prossime “comunali” sosteniamo chi
– invita all’esercizio del diritto/dovere di voto anche quella circa metà dei “cittadini delle città” che tendono a non andare a votare;
– se non altro, considera l’accoglienza, l’integrazione e la formazione degli immigrati come una ricca, nuova forza lavoro della quale la nostra economia produttiva ha tanto bisogno;
– circa la sicurezza cittadina, chiede che il potere di intervenire sia unito alla responsabilità dei risultati;
– avrebbe voluto che fossero accettati il 37 miliardi del MES Sanitario;
– non concorda con le “deportazioni navali” in Albania e le scarcerazioni “aeree di linea iraniane” e “aeree di Stato libiche”;
– assume iniziative di “proposte progettuali” di più ampio respiro, in assenza di “iniziative progettuali” di Enti di livello successivo;
– non concorda con la disinformazione alla “tutto va bene madama la marchesa”.
CRIPTOVALUTE? NO GRAZIE!
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Gennaio, 2025 @ 6:59 amSembra che le crisi finanziarie degli ultimi secoli non ci abbiano insegnato nulla.
1637, Anversa. La crisi dei tulipani. Corsa all’acquisto dei bulbi dei quali era iniziata l’importazione. Per un carico di bulbi prezzi al rialzo fino a 3000 fiorini (prezzo di 24 tons di grano). Due giorni dopo all’asta di Harlem non si presenta nessun compratore e la crisi scoppia mandando in rovina migliaia di investitori.
1870, Vienna. Tutti a indebitarsi per acquistare azioni delle società ferroviarie. Convenzionalmente si data l’8 maggio 1873 quale primo venerdì nero della borsa. Il crak è del 18 maggio 1873: l’economia crolla, emigrazione come unica via di salvezza. Negli anni dal 1850 al 1874 Vienna rilasciò 4061 Passaporti per gli USA. Nel solo 1875 ne rilasciò 4.974 di cui il 97,2% ai soli Trentini.
1929, New York. Crescita abnorme della borsa dal 1922: indice azionario salito dal 63,0 al 381,17. Tutti ad acquistare azioni. Poi il 24 ottobre 1929, 13 milioni di azioni furono vendute senza limite di prezzo, ribasso del 12,5% in poche ore. Panico. Indice Dow Jones in calo del 40%, inizia la grande depressione.
1987, Asia. Miracolo economico condizionato all’ancoraggio delle valute al dollaro il cui rialzo riduce di molto le esportazioni. 1987, svalutazione del bath Tailandese, fuga di capitali all’estero. Le borse dell’area a -50%. Il 19 ottobre 1987 il Dow Jones crolla del 22,6% in una sola ora. Le borse seguono a ruota; Sydney -42%, Hong Kong -45%, borse Europee – 30%.
2008, New York. I mutui subprime e la Lehman. Mutui ipotecari di fatto non assistiti da adeguata garanzia immobiliare; crediti bancari venduti a blocchi a catena da una banca all’altra fino, poi frazionati e rivenduti ai risparmiatori fino a quando nel 2008 la banca Lehman (una delle più grandi in USA) dichiara l’insolvenza. La crisi dura 4 anni.
2025, USA e non solo. Trump sostiene le criptovalute.TORINO: una grande banca italiana acquista criptovalute. Le terrà in portafoglio, poi le rivenderà frazionatamente a tanti investitori. Probabilmente lei avrà un forte utile. I suoi acquirenti potranno rivendere le cripto con altro utile etc. fino a quando gli ultimi acquirenti (o l’ultima banca) resteranno con il cerino acceso in mano.
Riccardo Lucatti, Tavolo di Lavoro Finanza ed Economia Mista ITALIA VIVA TRENTINO
“2044 -TRENTO FUTURA”
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Gennaio, 2025 @ 8:36 am“1984” è il romanzo di G. Orwell del 1949 che prevedeva per l’anno 1984 un futuro “negativo”. A me piace rubargli l’idea di quel titolo e scrivere al contrario un romanzo in positivo dal titolo “2044 – TRENTO FUTURA”. Vi anticipo la bozza di una prima traccia che ho buttato giù d’impeto, così … tanto per scaldare il motore … ops … la tastiera del mio computer!
Il mio romanzo, scritto nel 2025, racconta l’attualità dell’anno 2044.
PRIMA BOZZA
Trento, città capoluogo di fondovalle e anche di montagna, da anni ha saputo reagire agli effetti negativi del riscaldamento climatico (molto aggravati negli ultimi decenni) grazie alla decisione del Comune di vent’anni fa, di realizzare – fra le molte altre “nuove” anche – un’idea “antica”: la cabinovia Trento-Monte Bondone. E ciò, in una duplice prospettiva: “portare la montagna in città” e “destagionalizzare” l’industria turistica nei mesi non già saturi di turisti e cioè primavera e autunno.
Succedeva così: la maggioranza dei cittadini di tutte le città di pianura o anche di fondovalle non provviste di una loro montagna dotata di un adeguato impianto di risalita, in quegli anni soffriva molto, non riuscendo a trovare sollievo alcuno contro il continuo aumento delle temperature estive. Infatti una certa difesa era possibile soltanto da parte di una minoranza dei cittadini dotati di ottimi mezzi finanziari: costoro si trasferivano nelle seconde case in montagna oppure, quado erano in città, attivavano al massimo livello i sistemi di condizionamento, potendo farsi carico dell’elevato costo nel frattempo raggiunto dall’energia elettrica.
A Trento ciò da anni non avviene, perché con pochissima spesa (ai residenti è riservato un abbonamento annuale a tariffa ridotta) tutti i cittadini possono farsi portare dalla Cabinovia fin oltre i 1000 metri di quota e “fare un pieno” di aria fresca.
Oltre a ciò il Comune riattivò in quota molte strutture abbandonate, destinandole ad uso pubblico: edifici universitari, asili, case per gli anziani, per lo sport, per il relax: il tutto circondato dal verde di un parco naturalistico di prim’ordine. Occorre aggiungere che in occasione della costruzione dell’impianto di risalita si utilizzò la presenza del cantiere già impiantato per realizzare il completamento fino alle quote superiori dell’attuale condotta interrata del combustibile destinato alla alimentazione delle caldaie di riscaldamento degli edifici in quota; combustibile che alimentava (ed alimenta!) impianti a integrazione dei sistemi di riscaldamento primari attivati ad energia solare e che prima era trasportato su gomma da autobotti le quali si arrampicavano pericolosamente lungo la ripida strada – scivolosa in inverno – che conduce in quota.
L’impianto di risalita non fu concepito e realizzato principalmente o soprattutto in favore della pratica dello sci, che pure in quegli anni era ancora possibile sul Monte Bondone, ma al contrario, in vista di una “uscita intelligente dal turismo dello sci” alla quale si prevedeva di essere presto costretti dall’aumento delle temperature, aumento che stava mettendo in crisi le stazioni sciistiche “basse”, cioè sotto i 2000 metri di quota. In quegli anni il Comune seppe trasformare quella necessità in una opportunità e cioè seppe sia agevolare la (residua) pratica dello sci, sia attivare una efficiente strategia alternativa di uscita da quello specifico turismo.
Infatti, considerando le crescenti masse di cicloturisti che percorrevano le piste ciclabili di fondovalle soprattutto quando non faceva troppo caldo o troppo freddo, e cioè proprio in primavera e in autunno, il Comune pensò di “catturarle” e di portarle in quota con la nuova cabinovia per poi farle ridiscendere a valle – sia verso la valle dell’Adige, sia verso la valle dei Laghi – lungo sentieri realizzati sulle ex piste da sci e anche fuori da esse, sempre nel rispetto delle indicazioni pubblicate dal CAI Centrale nei Quaderni di Ciclo turismo e di Ciclo escursionismo.
Subito dopo il Comune propose alla Provincia di “mettere a sistema” tutte le possibili bici-discese della Provincia, per realizzare l’attuale Trentino Bike Safari (“safari” significa “viaggio”) sull’esempio dell’austriaco Tirol Bike Safari il quale da anni ha raggiunto i 770 km di ciclo discese! Ciò convinse subito anche la confinante Provincia di Bolzano ad una analoga iniziativa, per cui oggi il nostro Trentino Alto Adige Bike Safari è collegato al Tirol Bike Safari che a sua volta ha dato vita ad una EUREGIO BIKE SAFARI la quale attira da anni centinaia di migliaia di cicloturisti da tutte le parti del mondo!
Occorre aggiungere che il raccordo fra le due quote fondo valle – Monte Bondone da anni sta attirando rilevanti masse di cicloturisti anche da Sud (Verona e Lago di Garda) e anche da Est, cioè dalla Valsugana: infatti la pista ciclabile che da Bassano del Grappa sale fino alla ribattezzata Colle Pergine (già Pergine Valsugana) , da quel punto ridiscende lungo la ciclabile che l’amministrazione comunale realizzò in quegli stessi anni e che a Trento si collega al sistema delle piste ciclabili di fondovalle ed in particolate alla stazione di partenza della cabinovia.
La stazione di partenza della cabinovia a sua volta fu realizzata in stretta connessione con la stazione ferroviaria di Trento, per consentire il rapido scambio intermodale da parte dei ciclo turisti, che ormai da molti anni arrivano sempre più numerosi a Trento anche in treno, per provare l’emozione del “safari” che Città Capoluogo ha ideato e contribuito a creare. Il loro numero è molto cresciuto anche alla minore “distanza ferroviaria” di Trento dalle città tedesche, distanza ridottasi grazie all’apertura – in quegli stessi anni – del traforo ferroviario del Passo del Brennero.
(continua …)
FINE DELLA BOZZA
Che ne dite? Lo scrivo questo mio romanzo “2044”?
I FEDELI IN CHIESA, TUTTI ANZIANOTTI, PERO’ …
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2025 @ 12:38 pm.
Come accade ormai di consueto ogni domenica – quando non salgo da Trento a Balbido per assistere alla S. Messa celebrata dall’amico Don Marcello Farina – questa mattina ero alla S. Messa celebrata dall’ormai amico Don Lino Zatelli, nella mia “parrocchia di scelta”, San Carlo Borromeo. “Di scelta”, nel senso che è quella che frequento dopo che la mia parrocchia d’origine (trentina) dei frati in cima alla Via Grazioli (dove si è sposata mia figlia Valentina) è stata “deparrocchiata” e che – a seguito di ciò – sono stato trasferito a quella del territorio (Sposalizio della Vergine), dalla quale – conosciuto Don Lino grazie agli amici Gianfranco e Rosetta – sono volontariamente emigrato alla “San Carlo”.
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Don Lino è un SP-Sacerdote Persona, un SU-Sacerdote Umanità. Oggi, ad esempio, commentando le “Nozze di Cana”, ci ha ricordato ancora una volta che Gesù è felicità, festa, “comunione” con gli Altri: Gesù è il Vino migliore.
La Chiesa è sempre piena, piena di persone mature, anziane ed oltre, ma Don Lino inizia la celebrazione preceduto da una teoria di bimbi e bimbe che poi lo raggiungono all’altare al momento della consacrazione: un bellissimo segno di speranza!
Oggi Don Lino sta per proclamare il Vangelo: una bimbetta di due anni, spontaneamente, attraversa di corsa lo spazio antistante l’altare e il pulpito, lo raggiunge: Don Lino la prende in braccio sul pulpito suscitando l’applauso di noi tutti. Bellissimo!
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A quel punto ho ripensato a quanto è importante che ci possa essere chi “sostituirà” noi fedeli maturi /anziani/molto anziani. A questo punto – forse pensando al fatto che Don Lino è stato prete per molti anni a Genova – per analogia a me genovese è venuta in mente la strofa di una canzone genovese, nella quale ci si chiede che fine faranno i vecchi quando avranno chiuso tutte le vecchie osterie. Per “contrasto” mi chiedo: chi riempirà le Chiese quando noi fedeli maturi /anziani/molto anziani non ci saremo più?
Ostaie de n’a vòtta / pocô a pocô ve ne anæ / portæ via daô ciûmentô / de’sta nova sôcietæ / e quande archeologia / tûtte e ostaie ormai saian / i vegi che g’arrestan dôve anian?
Osterie d’una volta /poco a poco ve ne andate /portate via dal cemento /di questa nuova società / e quando archeologia /tutte le osterie ormai saranno / i vecchi rimasti, dove andranno?
“COMUNALI” a TRENTO”: INAUGURATA LA SEDE DI “SI TRENTO”.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Gennaio, 2025 @ 8:39 am.
Ieri, in Via Suffragio 82 ad ore 18,30: con il lavoro di amici di Italia Viva, è stata inaugurata la sede della lista SI TRENTO composta dai partiti Italia Viva, Azione, Casa Autonomia , lista che fa parte di una più ampia coalizione a sostegno della rielezione del nostro attuale Sindaco FRANCO IANESELLI.
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Il locale era strapieno di gente. Presente La stampa. Io mi sono limitato a fotografare alcuni interpreti della serata; un amico mi ha colto abbracciato a due signore Presidenti di Circoscrizione.
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Hanno preso la parola le due “nostre” presidenti di due circoscrizioni cittadine (Villazzano e Trento Centro) Rita Zambanini ed Elisabetta Zanella (v. sopra) e i candidati presenti di ciascun partito: il nostro Roberto Sani;(qui con il Sindaco), Massimiliano Mazzarella, Michele Dallapiccola.
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Centrale l’intervento di IANESELLI, il quale ha brevemente elencato alcuni fra i molti risultati raggiunti ed ha detto che taluno lo ha definito il Sindaco-Faraone, in quanto sta attivando progetti a lunghissima scadenza: al che mi è venuta alla mente una famosa frase di Alcide De Gasperi: “Il politico pensa alle prossime elezioni; lo statista alle prossime generazioni”.
Altra sottolineatura del Sindaco: fino ad oggi le destre non hanno indicato il candidato: stanno parlando di persone delle Giudicarie (!?) e di una di Bolzano (!?) ma soprattutto non hanno detto nulla della e sulla città.
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Concludo con una mia notazione: era tanto tempo che non si ri-avvertiva questo entusiasmo, questo elevato livello di partecipazione, questo senso di futuro.
SI TRENTO è aperta ad altre forze che si riconoscono nel riformismo a alla popolazione civile. #sitrento #italiavivatrento #ItaliaViva #italiavivatrentino
ELEZIONI COMUNALI A TRENTO: FUCINA DI DEMOCRAZIA.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 9:43 amIl Sistema Continenti purtroppo è su una brutta strada: incendia le foreste e intere città; trancia gasodotti; porta guerra al vicino; emana leggi sull’ordine pubblico che di fatto sono “speciali”; sfuma la distinzione fra i poteri centrali; attiva una riedizione del Minculpop contando sulla forza che l’apparenza ha nei confronti di una popolazione distratta.
Da dove iniziare per fermare tutto ciò? Dalle gocce, cioè da ogni goccia, cioè da ognuno di noi in ogni tornata elettorale, ad iniziare dalle “nostre” comunali qui a Trento del 4 maggio prossimo, – andando a votare;- dando il voto alla coalizione che sostiene la rielezione del nostro attuale Sindaco FRANCO IANESELLI.
Il nostro voto sarà a favore della democrazia locale e parlamentare e contro la mala-corrente continentale di cui sopra: un voto espressione della nostra Autonomia Speciale Amministrativa che deve essere innanzi tutto Autonomia di Pensiero Politico e Democratico rispetto agli attuali “pensieri romani”.
Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI.
#sitrento#italiavivatrento#italiavivatrentino#italiavivatrento#sitrento#ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino
IL CITTADINO E LE ELEZIONI COMUNALI: LA “PALESTRA” DELLA DEMOCRAZIA.
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 9:03 amIl termine “cittadino” deriva da “città”, che a sua volta deriva a cascata dal latino “civitas” e “civilis”, termine primo che significa “condizione, stato, qualità che la persona ha in quanto appartenente ad un ambito: la città”.
(Se dal latino passiamo al greco, la città era la “polis” (città stato) e per amministrarla occorreva la teknè politikà, cioè la “capacità di amministrare la polis”: in italiano abbiamo creato il termine “politica”, un aggettivo sostantivato, politica purtroppo spesso esercitata da chi ha perso non solo il termine “teknè” ma che quella capacità non l’ha mai maturata. Ma torniamo alla “città).
ll termine “cittadino” si usa anche quando ci riferiamo agli appartenenti ad una provincia, regione, stato, continente: infatti definiamo tutti costoro con il termine di cittadini provinciali, cittadini regionali, cittadini italiani, cittadini europei: come si vede, anche il lessico dimostra l’importanza e l’ampia portata del termine e del soggetto originario: il cittadino della città.
Ed è proprio l’appartenenza ad una determinata “città” che attribuisce al “cittadino” il privilegio di esercitare il diritto (dovere) di voto, soprattutto e ad iniziare dalle elezioni comunali. Tale diritto (dovere) che lo contraddistingue da chi non è “cittadino” di quella città.
Se ne deduce che non esercitare quel diritto equivale a perdere la qualifica di “cittadino” che con il suo voto contribuisca a co-amministrare se stesso: senza l’espressione di quel voto, la persona diventa un non-cittadino, un non co-amministratore di se stesso, ma persona-oggetto, gestita da altri.
ll cittadino, cioè colui che esercita il diritto di volo, con questo suo atto contribuisce alla creazione del “Bene Comune”, che è quel bene realizzato con il contributo di tutti sin dall’inizio, cioè ad iniziare dalla espressione del voto, appunto.
E il primo “Bene Comune” è la democrazia, ovvero (dal greco) il “potere del popolo”: democrazia nel Comune, nella Provincia, nello Stato, nella UE.
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Termino con una considerazione: nei millenni molti hanno duramente lottato per conquistare il diritto di voto. Onoriamo la loro lotta e andiamo a votare, tutti, sempre!
Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI. #sitrento#ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino
ELEZIONI COMUNALI A TRENTO 4 MAGGIO 2025: L’IMPORTANZA ED IL RUOLO DELLE PERIFERIE
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 18 Gennaio, 2025 @ 6:17 am.
Nel suo libro qui a fianco, Pier Luigi Celli, top manager, imprenditore e scrittore di successo, riferendosi alla gestione delle Spa, afferma e testimonia l’importanza delle “periferie aziendali”: egli sottolinea come sia proprio nelle “periferie” – ovvero nelle strutture più a diretto contatto con li soggetti esterni all’impresa (potenziale clientela, fornitori, concorrenti) – che gli addetti “periferici” di ogni SpA possono riscontrare, meglio di chi opera al centro, bisogni, desideri, soddisfazioni e critiche della popolazione e quindi individuare come meglio proporre di intervenire sulla gestione aziendale.
Anche la nostra Provincia Autonoma di Trento è una “periferia”, rispetto al governo di Roma, nel senso che ha la migliore percezione diretta dei bisogni, delle potenzialità, nelle necessità e dello spirito della popolazione locale e delle relative risposte da dare.
Analogamente ciascun comune del Trentino è “periferia” rispetto alla Provincia, la quale è portata a dare un “ascolto diffuso” soprattutto ai tanti piccoli comuni sparsi nelle valli: ascolto fatto di sensibile attenzione alle “piccole grandi” necessità diffuse, con altrettante “piccole grandi risposte diffuse”.
Particolare è la situazione della “periferia” Trento, il Comune Capoluogo, “centro” nel quale è concentrato” non solo un quarto della popolazione dell’intera provincia, ma anche e soprattutto il massimo numero di occasioni di “dialoghi diretti con i cittadini” e la stragrande maggioranza del confronto di pensieri, di esperienze, di capacità e di sensibilità politiche.
A sua volta la Città Capoluogo ha le sue “periferie”, ovvero le Circoscrizioni cittadine (quelle istituzioni che a Roma sono chiamate “municipi”): anch’esse hanno le loro “periferie”, ovvero i Cittadini.
Ed è dai Cittadini che occorre partire… anzi, sono i Cittadini che devono “mettere in moto” la catena delle risposte ai propri bisogni ed propri diritti garantiti dalla democrazia parlamentare: e il primo fondamentale strumento che i cittadini hanno a disposizione è l’esercizio del diritto di voto, ad iniziare e soprattutto nelle elezioni comunali.
.Riccardo Lucatti, Italia Viva Trento, aderente alla lista SiTrento, nella coalizione per la rielezione del Sindaco FRANCO IANESELLI.
#sitrento#ItaliaViva#italiavivatrento#italiavivatrentino
ROBERTO SANI, PROSSIMO CANDIDATO ALLE ELEZIONI COMUNALI DI TRENTO – FRANCO IANESELLI SINDACO
pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Gennaio, 2025 @ 6:32 amRoberto Sani, sposato con Laura, padre di Federica, imprenditore nel settore consulenza d’azienda, già candidato alle Amministrative 2020, alle Politiche 2022 e alle Provinciali 2023. Per le Amministrative comunali del prossimo 4 maggio 2025 si è impegnato a costruire una nuova proposta politica, capace di aggregare le migliori energie di Italia Viva, Azione, Casa Autonomia, + Europa e di altri mondi “sensibili” alla concretezza, al pragmatismo, allo sviluppo e alla crescita.
“Questa proposta si chiama “Sì Trento”, un “Sì” deciso, alternativo ai “veti”, ai “no”, ai “non si deve fare” di una certa parte della politica, troppo di moda in questi anni. Sì tratta di una proposta civica di centro che rafforza la compagine a supporto della ri-candidatura a Sindaco di FRANCO IANESELLI, un supporto non subordinato ma analitico e proiettato all futuro.”
Per chi ancora non ti conosce, qualche tappa della tua formazione, non solo politica.
“Architetto di formazione, impegnato nel volontariato, sono esperto nello sviluppo organizzativo, competenza su cui ho costruito il mio percorso imprenditoriale. Sul piano politico, sono “figlio d’arte”: mio padre Riccardo tra gli anni 70 e gli anni 80 è stato assessore e vicesindaco a Trento. Ho iniziato ad impegnarmi attivamente nel 2007 mettendomi a disposizioni delle segreterie politiche per ruoli via via crescenti. Sono stato tra i fondatori di +Trento Viva. Credo fermamente nell’intelligenza collettiva, nel lavoro di gruppo. Sono Europeista da sempre per un’Europa dei popoli, dei diritti, del welfare; Femminista, ho sempre lottato contro ogni forma di discriminazione di genere; Riformista, credo nella necessità di adeguare costantemente la forma della sostanza “democrazia parlamentare” e di tutte le sue espressioni.”
Voto il 4 maggio 2025 e circolare del Ministero degli Interni del 6.12.24, successiva decisone della Regione: cosa pensi del ricorso di alcuni sindaci?
“Non vorrei semplificare la questione. Penso che le motivazioni siano eterogenee, alcune condivisibili, altre decisamente discutibili. Pare tuttavia che domini la volontà di non accettare il finire di un ciclo, non capire che il cambiamento è solo nemico della mediocrità”.
“La distinzione fra elezioni “amministrative”, “provinciali”, “politiche” ed Europee ha ancora senso? Tutte hanno valore sia amministrativo che politico: non sarebbe meglio chiamarle tutte con riferimento all’area: comunali, provinciali, statali, europee?
“Concordo sulla proposta”
Rapporto PAT “SpA finanziaria pura – mista – operativa”: dovrebbe modulare il suo interfacciarsi al volume del comune con cui opera … sta nascendo una Nuova Età dei Comuni Capoluogo: occorre un accordo formale sull’Autonomia del Capoluogo rispetto alla PAT come la PAT lo ha rispetto allo Stato.
“Tema molto complesso. Il Trentino è una realtà piccola ed estremamente articolata. Il territorio frammentato ha indotto la creazione di strutture e sovrastrutture di governance necessarie ma talvolta ridondanti. Il tema “capoluogo” è ancora più complesso. La convivenza anche fisica di diversi “ordini” amministrativi e politici, inevitabilmente genera punti di “confronto acceso” spesso più formali che sostanziali. Un ripensamento nella forma di questo sistema, se per molti aspetti è auspicabile, implica un cambio culturale. Il cittadino riconduce, giustamente, il tutto principalmente all’efficienza, trasparenza, semplicità, immediatezza e difficilmente comprende i ruoli e le responsabilità delle diverse strutture. Il cittadino è confuso e finisce col ricercare “il colpevole” dove non c’è. Pensiamo ad alcuni argomenti ricorrenti in questi anni: sanità, sicurezza, traffico, trasporti. Sono temi comunali? Provinciali? Statali? Sì alla trasparenza, alla certezza della competenza, alla chiarezza dei ruoli e delle responsabilità.”
Esercizio della democrazia: argomento trainante per l’obiettivo della maggiore affluenza alle urne.
“Diritto o dovere di voto? Entrambi? Riportare al seggio la metà degli Italiani sembra essere una sfida davvero ardua. Si parla genericamente di sfiducia ma il tema è un altro ed è più complesso. Votare implica fare una scelta di libertà, scegliere implica conoscere, conoscere richiede tempo e attenzione. Tanti, troppi pensano sia faticoso e che non ne valga la pena. La conseguenza è che si aumenta il grado di insoddisfazione, esplode la critica, diviene dominante il tutti contro tutti. Cosa fare? Dal lato della politica, formulare proposte semplici, chiare, fattibili; anteporre la concretezza ai falsi proclami; riconquistare l’attenzione e la fiducia passo dopo passo. Dal lato dell’elettore, non rassegnarsi; pretendere di essere rappresentato al meglio; scegliere con molta attenzione. Personalmente voglio sperare che si tratti di solo di una fase negativa che potrà solo migliorare”.
Nuova cabinovia Trento-Monte Bondone: la PAT afferma che si farà grazie al suo contributo … il Comune Capoluogo ha invece una iniziativa propositiva progettuale (che supera la semplice progettualità) anche oltre i propri confini …
“Questo è il classico paradosso da deficit di visione. Questa iniziativa è vista da taluni come un investimento ingiustificato; altri la vedono come spazio di consenso elettorale; altri solo in funzione degli sport invernali. Infine c’è chi la considera una violazione della sacralità della montagna. Ci si dimentica che Sardagna, Sopramonte, Candriai, Vanezze e Vason sono parti della città e in quanto tali hanno identico bisogno di cura, attenzione. delle parti del fondovalle. Sono le parti più alte di Trento ed è anche per questo che devono essere valorizzate. La funivia altro non è che un sistema di connessione rapido, economico ed ecologico tra centro e periferia”.
Cabinovia e destagionalizzazione del turismo: grande progetto comunale, provinciale, biprovinciale, interregionale Trentino AA Bike Safari collegato all’esistente Tirol Bike Safari.
“Oltre al ruolo primario di connessione urbana, la funivia è certamente una straordinaria opportunità di destagionalizzazione del turismo, offrendo la vendita dei nostri “dislivelli” anche nella due stagioni nelle quali il turismo può e deve essere incrementato: primavera e autunno. Il Bondone infatti soffre da sempre per i suoi limiti stagionali e pensare ad un concreto, nuovo strumento per generare modelli e proposte turistiche alternative, deve essere visto positivamente. Cabinovia e i cambiamenti climatici: l’aria di montagna per tutti. Certamente, pochi minuti e dal centro città, nel caldo ed afoso di agosto, si può salire a 1000 metri nel parco montano della città”.
Alcuni cittadini criticano i possibili interventi comunali sulla mobilità (30 kmh, piste ciclabili) prima che questi progetti siano terminati. Anche la pedonalizzazione del centro storico di Trento era stata criticata durante la sua realizzazione, ma a progetto terminato tutti l’apprezzano.
“La soluzione al traffico cittadino non è una forzata conversione alle due ruote. Le piste ciclabili sono una straordinaria opportunità che deve integrarsi in un sistema coerente con lo sviluppo cittadino. Trento ha pochi gravi nodi urbani che generano traffico e sono frutto di mancata pianificazione. Pensiamo a Spini di Gardolo, a via Bernardo Clesio. Pensiamo al fatto che i problemi di mobilità sono concentrati in relativamente strette fasce orarie e che ogni giorno, per lavoro, raggiungono il centro città 100.000 automobili. Una massa rilevante di uffici amministrativi disorganicamente distribuiti nel cuore della città, che spesso si possono raggiungere solo con l’auto. Servono scelte coraggiose e creative, interventi urbanistici coerenti alle reali necessità dei cittadini: ad esempio, la riorganizzazione degli orari della città”.
Le SpA comunali di partecipate/ possedute: una gestione con occhio più attento agli effetti fiscali.
“Il tema delle SpA multiservizio è noto. I margini di miglioramento sono enormi e non solo per l’impatto economico/fiscale ma anche per l’efficienza, l’economia di scala, la semplificazione.”
Non basta indicare quali siano gli obiettivi, ma anche come raggiungerli.
“Nell’impresa privata sono basilari la gestione strategica, quella manageriale ed il controllo della qualità e dei risultati. Si tratta degli strumenti che decretano il successo o il fallimento. Nella pubblica amministrazione subentrano dinamiche profondamente diverse. Dobbiamo integrare questi due modelli. Già Adriano Olivetti aveva individuato che il primo fattore della produzione era la motivazione e il benessere dei lavoratori. Ora tocca alla parte pubblica di fare un passo verso le tecniche manageriali private.”
Dare centralità ad ogni tema e perseguirlo con la tecnica del general management: non basta fare qualcosa per –
“Il primo passo è riordinare le priorità; quindi sentirsi responsabili della soluzione dell’intero problema: infine, affidarne la responsabilità ad un capo progetto despecializzato che sia in grado di coordinare tutti i diversi aspetti specialistici. Occorre operare per funzionigrammi e non più per organigrammi.”
Università a Trento, attrattiva per studenti ma poi i laureati lasciano la Provincia …
“Qui entriamo in un contesto molto complicato, fatto di cultura e di offerta. La cultura locale tiene molto elevato (sul piano demografico) il livello minimo per accedere ai ruoli di valore. A questo si aggiunge un riconoscimento economico mediamente non adeguato. Un combinato disposto non propriamente competitivo. Cosa fare? Un patto con i giovani basato su tre momenti: assestment orientativo, formazione personalizzata, inserimento lavorativo. Un confronto virtuoso tra amministrazione, scuola e impresa.”
Sanità, è provinciale ma l’ospedale si farà sul terreno comunale … non ci si preoccupa di attrarre il personale che anzi è in pieno esodo: parliamo anche della Sanità Comunale …
“La sanità non deve essere frammentata. Già dobbiamo lavorare su una maggiore integrazione pubblico/privato. C’è si, un tema di attrattività, acuito ingiustificatamente in questi ultimi anni. Facile è ricondurre il pensiero ad una mancata o adeguata programmazione. L’università di medicina e il NOT potranno essere, sulla carta, una importante opportunità. Sarà necessario, da subito, innestare più precisi e puntuali processi gestionali. Noto tuttavia che ci si sta occupando molto della nuova struttura e poco del fatto che il personale medico e infermieristico tende a lasciare la sanità pubblica trentina”.
La mobilità da e verso le aree collinari.
“Il servizio urbano, mediamente, funziona. Esiste un problema, già citato, verso la collina ovest (puntiamo sulla funivia) e, verso il versante Est, a Povo, a causa della decentralizzazione dell’offerta universitaria. Su Povo, un primo passo in avanti si farà con l’ascensore di Mesiano. Da qui si dovrà ripartire rapidamente con l’integrazione terrestre o aerea di non difficile realizzazione”.
Decentramento dei servizi in pianura e in collina.
“E’ una scelta importante. La polverizzazione degli uffici provinciali nel centro cittadino è un problema reale. Il recupero di aree dismesse periferiche per ospitare tutti gli uffici provinciali a basso flusso pubblico potrebbe essere una virtuosa soluzione alla congestione del traffico. Si libererebbe inoltre spazio centrale utile ad aumentare l’offerta culturale della città”.
Denatalità, accoglienza immigrati, nuova forza lavoro, sicurezza, nuova forza lavoro.
“Grazie della domanda. Partiamo dalla denatalità: dobbiamo accogliere, integrare e formare gli immigrati e nel fare ciò automaticamente diminuiamo l’insicurezza che possono generare. Costoro possono rappresentare il soddisfacimento dell’economia locale che è alla ricerca di ulteriore mano d’opera.”
Trentino domani: mantenimento dell’esistente, crescita, sviluppo, benessere o recessione, stagnazione, malessere?
“Quando risponderemo a questa domanda avremo la soluzione”.
Le circoscrizioni: come modificarle per farle funzionare in modo più efficace.
“Si deve riattribuire loro la dignità che avevano al momento della loro istituzione.”
Tuoi punti di forza personali
“Visione orizzontale, mentalità creativa, approccio analitico e tanta disponibilità al dialogo.”
Grazie del tempo che ci ha dedicato e … buon “decollo”, visto che sei anche pilota d’aerei! #sitrento
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