Isolamento, aggressivitA�, ritardo nella��apprendimento, incapacitA� di instaurare legami affettivi: sono alcune delle molte facce del disagio sociale, un fenomeno che trae origine da una somma di fattori e che puA? assumere vari tipi di connotazione. Una condizione difficile da affrontare e da gestire, che colpisce sempre piA? le fasce fragili della societA�, a cominciare dai minori.
Basti pensare che in Trentino piA? di uno studente su 100 registra problematiche comportamentali/psicosociali o di svantaggio culturale (774 su un totale di 70.155 iscritti a�� dati Settore coordinamento BES, Servizio Istruzione PAT per l’anno scolastico 2012/2013). Nella nostra provincia, inoltre, secondo le stime del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono 335 i minori in affidamento familiare o accolti nei servizi residenziali. Di questi 110 in affidamento familiare e 225 accolti in comunitA� residenziali (dati al 31/12/2010).
Saper affrontare la condizione di disagio sociale e aiutare a uscirne A? un compito complesso che richiede preparazione, esperienza e un approccio che tenga conto delle diverse competenze professionali espresse dalle molte figure che sono a sostegno del minore. In questi casi ruotano attorno a ragazzi e genitori figure quali: assistenti sociali, educatori, coordinatori pedagogici, pediatri, psicologi, neuropsichiatri, insegnanti. La��obiettivo A? quello di studiare e mettere in rete gli apporti delle diverse professionalitA�, per arrivare a formulare un sistema di comunicazione che renda piA? approfondito e integrato la��approccio di sostegno al minore.
Il progetto, che ha ottenuto un importante finanziamento dalla Fondazione Caritro, A? frutto del lavoro sinergico tra la��UniversitA� di Trento (Dipartimento di Lettere e Filosofia) e la��UniversitA� di Verona (Centro di Ricerca nei servizi alla persona CRSP). Una collaborazione scientifica intensa che si A? allargata ad una serie di partner
Scuola, servizi sociali, servizi sanitari, terzo settore e famiglia: una��alleanza da sostenere.
Il progetto MIVES delle universitA� di Trento e Verona punta a mettere in rete le figure che sul campo si occupano di tutela dei bisogno dei minori.
La collaborazione con Cerp, Provincia autonoma, APSS e Consiglio per le autonomie locali e il finanziamento della Fondazione Caritro