Pastiera napoletana: alla scoperta di un dolce tipico pasquale della tradizione napoletana, attraverso un’opera di Gustave Courbet intitolata “Vagliatrici di grano”
Gustave Courbet, nato a Ornans (Francia) nel 1819 e morto a La Tour-de-Peilz (Svizzera) nel 1877, fu un pittore francese tra i principali esponenti del realismo. Questo movimento pittorico nacque in Francia nei primi decenni del 1800, in seguito alla sempre maggiore presa di coscienza della “gente comune” rispetto alle loro condizioni disagiate, mentre la borghesia si affermava sempre di piA? (complice anche il fatto che in quel periodo prese piede la Rivoluzione industriale). Uno degli aspetti che piA? caratterizzA? il realismo fu l’assenza di collegamenti letterari e storici, fattore che permise la rappresentazione di soggetti e scene di vita quotidiana.
Trasferitosi a Parigi nel 1839 per imparare l’arte della pittura, Courbet ebbe come suoi principali “maestri” ispiratori gli artisti presenti nelle sale del Louvre, tra i quali Rembrandt e Caravaggio, e fece della sua arte uno strumento di denuncia sociale.
“Le vagliatrici di grano” (1854), intente a setacciare il grano appena raccolto, sono un soggetto che testimonia l’attenzione di Courbet per la vita della gente comune. Proprio il grano, alimento notoriamente coltivato e consumato dalle classi meno abbienti, A? alla base di una ricetta a tema pasquale dedicata ad un dolce tipico della tradizione napoletana: la pastiera.
PASTIERA NAPOLETANA
INGREDIENTI PER L’IMPASTO:
250 gr. farina 00
100 gr. burro
2 uova
100 gr. zucchero
1/2 bustina lievito per dolci
scorza grattugiata di un limone
1 cucchiaino liquore
INGREDIENTI PER IL RIPIENO:
300 gr. grano cotto
150 gr. latte
300 gr. ricotta
200 gr. zucchero
2 uova
1 bustina vanillina
1 fialetta aroma fiori d’arancio
100 gr. canditi (a scelta)
cannella
PROCEDIMENTO:
Per prima cosa, preparare l’impasto.
In una ciotola disporre a fontana la farina, lo zucchero, il lievito e la scorza di limone grattugiata; al centro mettere le uova intere e il burro (freddo) a pezzetti, poi impastare velocemente con le dita fino a ottenere una palla uniforme e compatta che dovrA� riposare in frigorifero (avvolta nella pellicola trasparente) mentre si prepara il ripieno.
Mettere il grano sul fuoco in una casseruola con latte e cannella e portare a leggera ebollizione, mescolando spesso finchA� non si sarA� addensato un poco. A parte, in una terrina, amalgamare la ricotta con lo zucchero, i tuorli d’uovo, l’aroma, la vanillina, un cucchiaio di farina e gli albumi montati a neve in precedenza. Infine, unire a questo composto il grano cotto con il latte e lasciato raffreddare.
La pastiera comincia a prendere forma… Prelevare l’impasto dal frigo e lavorarlo brevemente stendendolo con il mattarello ad uno spessore di circa mezzo centimetro; con lo strato ottenuto rivestire una tortiera del diametro di 26 centimetri, versarvi all’interno il ripieno di grano e ricotta e ricoprirlo con delle strisce di impasto.
Infornare in forno preriscaldato a 170A� per 50 minuti; estrarre dal forno e, una volta raffreddata, cospargere di zucchero al velo.
P.s.: se a qualcuno non dovessero piacere i sapori troppo decisi, si puA? sostituire l’aroma di fiori d’arancio con un’altra bustina di vanillina, oppure i canditi con 70 grammi di cioccolato fondente tagliato a pezzettini.
PER APPROFONDIRE:
Courbet e il realismo francese
Gillo Dorfles, Stefania Buganza, Jacopo Stoppa, “Arti Visive. Dal Quattrocento all’Impressionismo”, Atlas, Bergamo 2006
ho avuto il “piacere” di assaggiare questo dolce ….. davvero squisito!!!
… e complimenti per l’indovinato l’accostamento al quadro che trovo bellissimo e mi ricorda i racconti della nonna …