NBA corner: uno volo al di lA� dell’oceano per fare il punto sull’avvio del campionato di basket per eccellenza. Dal PalaTrento ai parquet piA? famosi del mondo con Luca Mich.
Non A? piA? la��nba dei nostri padri. Le partite da giocare per ogni squadra in stagione regolare sono sempre 82 ma la��interesse crescente da parte di tutti gli organi generalisti di informazione, anche qui in Italia, fa si che aumenti proporzionalmente anche la pressione su alcune squadre che, dopo 5 partite, vengono giA� giudicate come delusioni o sorprese della stagione.
Vale per Toronto e Houston, prime rispettivamente ad Est ed Ovest, cosA� come vale per Cleveland e Lakers che, nonostante i proclami restano al palo in questa primissima parte di stagione. Keep Calm! Siamo alla��inizio, gli equilibri devono ancora formarsi, in certi casi stiamo grattando la ruggine, in altri semplicemente rodando.
Coma��A? come non A?, qualche considerazione comunque la si puA? iniziare anche a fare. Partirei da Cleveland, ovviamente, dove la��arrivo iper-reale (guardare la��ultimo spot di Nike per credere e comprendere) del prescelto, ha messo una pressione enorme su una squadra che salvo per la prima era Lebron, da sempre fatica ad essere considerata una franchigia NBA (un poa�� come gli odierni Orlando Magic per capirci).A�La partenza con 3 sconfitte non A? delle piA? felici ma non deve stupire: LBJ non A? mai stato un giocatore in grado di cambiare da subito le dinamiche di squadra in positivo e non A? mai stato (tranne per qualche rara eccezione) un trascinatore solitario. Deve avere il tempo di costruire rapporti umani e di gioco con i suoi fidi scudieri che, pure loro, hanno un pedegree di vendicatori solitari (Irving e Love hanno per ora sempre predicato nel deserto senza lamentarsene piA? di tanto, interessati come sono ancora alle statistiche). Ci vorrA� tempo e soprattutto ci vorranno delle brucianti sconfitte, come successe per Miami, per crescere e far bruciare il desiderio di vittoria/rivalsa. Il tempo A? dalla loro comunque e le 50 vittorie non dovrebbero essere un grosso problema.
Spettacolo invece a Houston e a Dallas per un Texas che con gli Spurs A? forse il a�?the place to bea�? oggi per giocare a basket. 3 Team nella stessa conference a battagliarsi per un primo posto assoluto con rosters di indiscutibile valore e grande maturitA� raggiunta. Le sfide piA? interessanti questa��anno le vedremo qui (fatta eccezione per il primo scontro Houston-San Antonio con Tim Duncan e Manu Ginobili seduti a guardare il back to back in panchina…facile vittoria di Harden e compagni).
Dallas in particolare era passata abbastanza sotto traccia ma nel mercato estivo con le prese di Jameer Nelson dai derelitti Magic e Parsons dai Rockets che si aggiungono al ritornante eroe del titolo Barea, ha messo in piedi un team che puA? arrivare fino in fondo guidato dal solito Dirk. Lo si A? visto nello scontro diretto della��opening night con San Antonio: Beli e compagni dovranno sudarsi ognuno dei 4 incontri stagionali, e poi nei playoff chissA�…se Tyson Chandler si metterA� a difendere come nei playoff del 2006, a Dallas potrebbero veder apparire il numero 2 sulla striscia gialla indicante i titoli vinti posta da questa��anno sui girocolli delle jersey nba. Vedremo.
Un minuto di riflessione invece su una grande ormai definitivamente caduta sul fondo delle classifiche nba e destinata a ripetere il record ogni epoca di sconfitte: stiamo parlando dei troppo giovani Philadelphia 76ers: squadra che in lega 2 italiana faticherebbe ad agguantare la promozione e che a Philly ha fatto scendere il costo dei biglietti a prezzi imbarazzanti. I fasti di Allen Iverson sono ormai lontani, eppure quelli di Iguodala si vedono ormai con il binocolo.
Iguodala che invece con i suoi G-State Warriors sta facendo benissimo grazie agli Splash Brothers Kyle Thompson (MVP delle prime due settimane di stagione regolare) e Stephen Curry. La loro partenza 4 – 0 fa il paio con il 6 – 0 di Memphis che invece delle guardie, deve ringraziare i propri lunghi e le loro prestazioni in via di estinzione (chi puA? permettersi un livello tecnico del genere sotto canestro oggi-giorno, tolti Spurs e Bulls con la loro nuova batteria lunghi?).
Si prospetta comunque una stagione molto interessante con tante nuove squadre a darsi battaglia, sperando che il campionato non venga troppo falsato dagli infortuni come sta avvenendo negli ultimi anni (vedi gli ormai cronici problemi di D-Rose e di Russel Westbrook). Se tutti stanno bene, Kobe compreso nel deserto dei tartari di Hollywood, ca��A? da divertirsi. Con buona pace di Steve Nash, giocatore del quale in NBA si sentirA� tantissimo la mancanza.
Menzione finale in chiusura per il grande inizio dei Sacramento Kings che grazie a DMC e alla nuova maturitA� (gli crediamo?) acquisita dalla��esperienza estiva con Team USA, sta guidando i suoi ad un ottimo inizio di campionato e soprattutto sta facendo tornare tanto pubblico alla fu Arco Arena di Divac, Williams e Webber. Che sia la volta buona per scacciare anche i fantasmi del trasferimento della franchigia dei fratelli Maloof?
Ai poster-i (di Demarcus) la��ardua sentenza.
Luca a�?Lukea�? Mich
@lucamich23