Una nuova specie di vipera nelle Alpi italiane: il team internazionale di ricercatori che la��ha rinvenuta e studiata propone di inserirla – giA� – tra le specie a rischio estinzione
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Un team internazionale composto da ricercatori del MUSE Museo delle Scienze di Trento (Michele Menegon e Samuele Ghielmi), della��UniversitA� di Basilea (Sylvain Ursenbacher), della Manchester Metropolitan University (Stuart Marsden) e della SocietA� di Scienze naturali del Verbano-Cusio- Ossola (Lorenzo Laddaga) A? autore di un importante articolo scientifico pubblicato recentemente sul prestigioso Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research.
La ricerca rivela la scoperta di una nuova specie di vipera, la Vipera dei walser (Vipera walser), che prende il nome dalla popolazione che vive in alcune valli a sud del Monte Rosa, nel Piemonte nord-orientale, area in cui A? stata studiata e rinvenuta. Si tratta di un risultato di grande rilevanza, che evidenzia la possibilitA� di scoprire nuove specie – anche di dimensioni importanti – in zone come la��Italia in cui oggi potrebbe sembrare impossibile. Da un punto di vista conservazionistico, gli autori propongono giA� per la nuova specie lo status di a�?globalmente minacciataa�?.
BenchA� in questa��area fosse nota, fin dalla fine della��Ottocento, la presenza di una popolazione di Marasso (Vipera berus, specie a cui era attribuita fino a poco tempo fa la Vipera dei Walser) completamente disgiunta dalle altre popolazioni di Vipera berus del resto da��Europa, solo nel 2005 uno degli autori (Samuele Ghielmi) ha notato una intrigante particolaritA�. Qui, infatti, la Lucertola vivipara (Zootoca vivipara), una delle principali prede del Marasso nella maggior parte del suo areale, era sostituita dalla Lucertola della Carniola (Zootoca carniolica) considerata la sua ancestrale specie di sorella ovipara. Questo rendeva possibile ipotizzare che quel distretto geografico avrebbe potuto essere una��area di rifugio e di differenziazione anche per i Marassi. Da qui hanno preso il via una serie di ricerche morfologiche e genetiche che hanno portato alla descrizione della Vipera walser.
La nuova specie A? notevolmente distinta a livello genetico sia da V. berus che da tutte le altre specie di vipera che vivono in Europa, mostrando invece maggiore affinitA� genetica con V. darevskii e V. kaznakovi, specie esclusive della regione caucasica. Da un punto di vista morfologico, la nuova specie sembra essere piA? affine a V. berus piuttosto che alle sue a�?parentia�? caucasiche.
“La scoperta di un nuovo vertebrato nella conosciutissima e densamente popolata Europa, oltre a rappresentare un eccitante risultato scientifico, ci ricorda quanto poco sappiamo della vita che condivide con noi il pianetaa�? – ha commentato Michele Menegon, ricercatore del MUSE a�� a�?Banalmente, non abbiamo nemmeno la lista delle specie che lo popolano e ancora meno sappiamo delle relazioni complesse che le specie, la nostra inclusa, intrattengono tra loro. Relazioni che permettono che ai sistemi ecologici di funzionare come si deve e a tutti di trarne beneficio. La nuova arrivata, di cui non eravamo a conoscenza nonostante fosse stata da sempre sotto i nostri occhi, ci ricorda che dovremmo usare molta piA? cautela nella��uso delle risorse naturalia�?.
GiA� in pericolo di estinzione
Da un punto di vista conservazionistico, gli autori propongono per la nuova specie lo status di a�?globalmente minacciataa�? (globally Endangered). Con due popolazioni disgiunte e in probabile declino numerico, la nuova vipera occupa infatti una��area estremamente ristretta, complessivamente inferiore ai 500 Km2, nelle piovosissime valli a nord di Biella.
Se si considera inoltre che le due specie caucasiche strettamente correlate geneticamente a V. walser sono, secondo la classificazione della IUCN (International Union for Conservation of Nature), a loro volta considerate a�?Minacciataa�? (V. kaznakovi) e in a�?Pericolo criticoa�? (V. darevskii), si puA? dire che la��intero gruppo A? in seriopericolo di estinzione.
Il declino delle attivitA� agropastorali degli ultimi 100 anni e la conseguente progressiva riforestazione spontanea, hanno causato una significativa contrazione della��habitat favorevole alla specie, tanto che questo fenomeno A? considerato la piA? grande minaccia per la specie che sembra occupare aree aperte, spesso con affioramenti rocciosi e non tollera le formazioni boschive se non estremamente rade. Sono quindi ora necessari studi dettagliati per conoscere i requisiti ambientali precisi della specie, per capire che tipo di impatto hanno avuto e, oggi, hanno i cambiamenti di utilizzo del suolo e come questi si possano modificare e indirizzare per favorire la specie nel prossimo futuro.
Non bisogna infine sottovalutare altri pericoli come la cattura di esemplari da parte di bracconieri per alimentare il mercato illegale dei collezionisti di rettili.
Sul lungo medio-lungo termine sarA� cruciale la capacitA� di V. walser di far fronte al cambiamento climatico atteso anche nel suo areale. I modelli climatici, infatti, indicano che nei prossimi 20 anni le valli abitate da questa specie diventeranno piA? calde e ancora piA? piovose.
NOTE
Paper: A new vertebrate for Europe: the discovery of a range-restricted relict viper in
the western Italian Alps pubblicato su Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research. DOI: 10.1111/jzs.12138.
Per maggiori informazioni, per parlare con il dott. Michele Menegon o ottenere una copia del paper: Ufficio comunicazione MUSE Museo delle Scienze