MUSE Fuori Orario torna a�� mercoledA� 4 giugno alle 20.45 a�� con la storia di un progetto di salvaguardia di una specie di uccello ad altissimo rischio di estinzione, la��ibis eremita.
A raccontare la sua esperienza di a�?padre e istruttore di voloa�? di un gruppo di ibis sarA� Johannes Fritz, ricercatore e pilota di ultraleggeri che nel 2004, alla guida del suo deltaplano, ha condotto per la prima volta a destinazione presso la��Oasi WWF di Orbetello dieci giovani ibis. Da quel giorno il Waldrappteam (un progetto austriaco che vuole ricostituire una popolazione selvatica di ibis in grado effettuare delle migrazioni) ha condotto un centinaio di esemplari in a�?migrazione guidataa�?.
Un tempo, la��ibis eremita abitava il territorio del Tirolo storico e i dati parlano di una sua estinzione, dovuta a una eccessiva pratica venatoria, giA� nel XVII secolo. Negli ultimi anni perA? alcuni esemplari sono stati visti transitare nel territorio trentino e altoatesino. Merito di un progetto iniziato nel 2002 nella regione di confine tra l’Austria e la Germania, il Waldrappteam, attraverso il quale un gruppo internazionale di biologi sta cercando di restituire alla vita selvatica un gruppo di ibis nati in cattivitA�. Gli ibis eremita sono uccelli migratori e per questo i genitori adottivi cercano di insegnare loro la rotta migratoria per le aree di svernamento attraverso le Alpi.
a�?Avere una colonia di questa specie sul versante meridionale delle Alpi, oltre alle due attualmente in fase di sviluppo sul versante settentrionalea�? spiega Osvaldo Negra del Muse a�?avrebbe un senso rispetto alle finalitA� del progetto che vede le UniversitA� di Bolzano, Trento e Innsbruck cooperare per la tutela e l’incremento della biodiversitA�. Bolzano e Trento sono sulla rotta degli ibis, dunque A? legittimo chiedersi cosa possiamo fare. Certo, qualsiasi passo in questa direzione andrebbe preceduto da un approfondito studio di fattibilitA� e da una��attenta valutazione della��eventuale ricettivitA� o a�?vocazionea�? territoriale a supportare una popolazione permanente di ibisa�?.
La migrazione guidata dalla��uomo si basa su gruppi di Ibis nati e cresciuti in cattivitA�, che identificano nella��uomo un esemplare della loro specie, una sorta di capo stormo umano da imitare e seguire. Con la��ausilio di un velivolo ultraleggero, gli ibis sono stati condotti lungo la rotta che a�� passando attraverso la Slovenia a�� ripercorre quella dei loro antenati, insegnando loro come migrare alla ricerca di ambienti e climi piA? adatti alla loro vita.
Si A? notato perA? che, una volta lasciati liberi, gli uccelli hanno preferito una discesa in li-nea retta sorvolando le Alpi e venendosi cosA� a trovare proprio in Trentino-Alto Adige, dove sono stati avvistati.
La��ibis eremita
L’Ibis Eremita A? una specie considerata a rischio critico di estinzione (inserita nella red list della IUCN). Il suo areale di distribuzione A? limitato al Marocco, dove una popolazione di 500 esemplari [la piA? grande esistente] trova riparo nel parco di Souss-Massa e Tamri, qualche segnalazione sporadica A? stata fatta in Mauritania, ma non sufficiente a considerare la specie fuori dal rischio di estinzione. Si calcola che in natura ne esistano al massimo 700 esemplari. Pur essendo un uccello considerato limicolo, questa specie, a diffrenza delle altre specie di Ibis che popolano ambienti umidi, ha colonizzato ambienti aridi montani, dove nidifica senza difficoltA�. Il suo becco arciato denuncia una dieta molto specializzata, che va da insetti a piccoli rettili scovati tra le rocce.