DIETRO LA MASCHERINA…NIENTE ?
pubblicato da: Mirna - 19 Ottobre, 2020 @ 9:12 amDietro la mascherina non sorrido…soltanto qualche rapido incontro al sole con amiche per una pausa caffè mi fa riprendere la letizia. E naturalmente in casa, zona franca e sana.
In tre esseri viventi che si confidano, mangiano, talvolta ridono.
Credo lo facccia anche Mimilla.
Dico sempre: meno male che ci sono i libri. Altre vite, altre riflessioni. E in questi tempi ho trovato romanzi avvincenti ed interessanti. Sempre nella super Biblioteca di Trento.
QUELLO CHE MANCA di Michael Frank che parla del desiderio frustrato di maternità e si addentra nell’odissea delle fecondazioni assistite. Intreccio corposo che avvince. Piacere di ritrovarsi nella bellezza di Firenze ad ammirare le Annunciazioni di San Marco, poi a New York in autunno tra agganci liguri mangerecci.
Oppure in un giallo avvincente della brava Charlotte Link, LA PALUDE.
Chissà se l’avrò letto due anni fa, data dell’edizione italiana? Ma non lo ricordo, così mi passo alcune ore pomeridiane pensando ad altro intrecciata ai isteri inglesi di rapoimenti e assassinii.
Non penso a questa seconda impennata di Covid che minaccia gli anziani, i malati, i più fragili e molti altri. E penso che se tutti avessimo buon senso e rispetto per gli altri riusciremmo a superarlo in modo non traumatico.
Rifletto a quante cose non vogliamo rinunciare e a quanto siamo diventati individualisti. Sembra che solo glia “altri” debbano cautelarsi , ma non l’Io suprematista.
Guardo ai giovani, proclamati da tutti “untori” e che in realtà un po’ lo sono. Perchè non si può evitare gli aperitivi? Perchè?
Ma noi parliamo con essi, li coinvolgiamo? O li riteniuamo una parte della popolazione viziata e incosciente? Se sì, corriamo ai ripari.
Mamme, papà, insegnanti, ecc. Ricordate loro dei ragazzi del ’99…
Un po’ di sacrificio evitando il superfluo può fare la differenza.
Ora si può non essere isolati grazie alla tecnologIa, e poi ci sono i LIBRI…grandi compagni di viaggi anche nei tempi bui.
Leggete Eterno amore di Igor Sibaldi, filosofo, teologo, regista e riflettert su quanto è forte la nostra vita interiore e di quante dimensioni ci possono essere nello spazio e nel tempo.
Romanzo di formazione che si trasforma in una junghiana ricerca delle possibilità della nostra mente e della vita.
Bellissimo, da assaporare. Un aiuto per aprire nuove finestre in noi.
E Amore, un motore potente.
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LA MEMORIA DELL’ALBERO di Tina Vallès
pubblicato da: Mirna - 2 Ottobre, 2020 @ 10:00 am“Joan e Jan, nonno e nipote, sono legati da un filo indissolubile. Per questo Jan fa salti di gioia quando viene a sapere che i nonni lasceranno Vilaverd per trasferirsi a Barcellona, a casa sua. Ma, con i sensi acuti tipici dell’infanzia, non tarda a capire che qualcosa non va. Il nonno non è più lo stesso. ..”
Questa in breve la trama.
Ma è troppo semplicistico scrivere ciò per un racconto che alla fine è come se mi avesse… lavato il cuore.
L’ho letto d’un fiato : caratteri grandi, capitoletti brevi per descrivere sentimenti semplici e profondi. L’amore per gli altri e per la natura.
L’Io narrante è un bambino di 10 anni che si chiama Jon e che ama la sua famiglia, particolarmente il nonno che si chiama Joan, con una o in più, dettaglio importante perchè il nonno glielo vuole regalare.
Una O che rappresenta anche il suo lavoro, infatti è un orologiaio, ma certamente anche la circolarità del tempo e della vita. Una O che circonda e che dovrebbe trattenere anche la memoria. Ma la memoria del nonno se ne sta lentamente andando. Come fare per trattenerla circoscritta in questa magica O?
Facendogli raccontare del suo amore per gli alberi, per le loro ombre che sempre ti possono salvare, per il salice piangente della minuscola piazzetta di Vilaverd che fu colpito a morte da un fulmine, ma che riuscì con gli ultimi rami, battendo alla finestra del nonno bambino ammalato, a salvargli la vita.
E’ una storia “piccola” ma che ti fa fermare un po’ in questa corsa esacerbata di paure e aggressività che stiamo vivendo.
E’ una storia che ci fa riflettere su ciò che eravamo “prima”, prima di che? prima di ciò che ci mette in ansia e che ci fa correre forse senza meta.
Fermiamoci sotto un albero, accarezziamolo, ascoltiamolo, assaporiamo il tempo lento che ci mette per crescere ed osserviamo ciò che accade.
Ripassiamo il rispetto e l’attenzione. E l’amore.
Mi fa piacere riprendere a scrivere il blog dopo tanto tempo – questi tempi difficili – parlando soprattutto di alberi. Perchè il breve mese trascorso a Borzonasca in questo anno anomalo mi ha fatto osservare a lungo gli alberi del mio giardinetto. Gli amareni e il nespolo e il pruno senza ormai più frutti. Chi li avrà mangiati? Spero i vicini, ma penso soprattutto quegli uccellini canterini qui soprannominati “ballerine”. Che siano le cinciallegre?
Ma il caco invece ha continuato a fruttificare. Alcuni cachi arancione li abbiamo portati a Trento. Almeno assaggiamo il sole dell’esatate ligure dimezzata.
Piero diceva sempre che l’ombra del nostro caco era particolare. Che intendeva? Troppo fresca? Per questo mi aveva fatto costruire un sedile e un tavolino d’ardesia proprio sotto la sua ombra circolare. Ed io l’avevo abbracciato riconoscente.
Amavamo entrambi gli alberi.
ANCHE NOI L’AMERICA di Cristina Henriquez
pubblicato da: Mirna - 25 Agosto, 2020 @ 4:05 pmBellissimo romanzo pubblicato nel 2016 da NNE.
Io l’ho trovato in Biblioteca, ma sono certa che si potrà reperire ovunque.
Cristina Henriquez è un’autrice conosciutissima negli USA e non solo.
Già il titolo originale The Book of Unknowen Americans ci introduce in una comunità di persone “non importanti”, di persone semplici, povere che cercano di migliorare la propria condizione inseguendo il famigerato “sogno americano” e nuove possibilità.
La scrittrice ci racconta la vita di alcuni latino-americani che si incontrano in un condominio di una cittadina del Delaware .
Ognuno di essi fugge da una realtà di povertà, di violenza e di guerre dal Panama, dal Guatemala, dal Nicaragua e dal Messico.
Ma soprattuto conosciamo la storia dei Rivera che sono arrivati negli USA dopo un lungo viaggio dal Messico per poter far frequentare una scuola speciale alla loro figlia adolescente, la bellissima Maribel, vittima di un incidente che l’ha cambiata.
Le pagine raccontate in prima persona da Alma, la madre, ci commuovono e ci fanno partecipare al suo sogno di dare nuove possibilità alla figlia.
Un’altra famiglia si intreccia con la loro storia: quella dei Toro e del loro figlio Mayor, un timido adolescente che si innamora immediatamente della bella e particolare Maribel. Ed è proprio lui che riuscirà ad entrare in sintonia con lei e a farle tornare il sorriso.
Indimenticabile il pomeriggio della prima neve quando lui “ruba” l’auto al padre per andare a prendere Maribel a scuola e portarla sull’oceano.
Le voci di Mayor e Alma si alternano con quelle dei vicini : uomini e donne alle prese con la lotta per conquistare un nuovo presente.
Un romanzo di speranze e sogni, di possibilità e desideri racccontato con dolcezza e straordinaria empatia.
Anche noi l’America è una narrazione potente, ammaliante, devastante e, per tutti questi motivi, incredibilmente vera. L’autrice riesce, in poco più di 300 pagine, a far percepire al lettore le gioie e i dolori che una famiglia si trova, inevitabilmente, a provare, analizzando alcuni personaggi in maniera dettagliata, rendendo il celebre verso di Walt Whitman … [we are] large, [we] contain multitudes … Assolutamente calzante e concreto.
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Quanti libri!
pubblicato da: Mirna - 18 Agosto, 2020 @ 10:37 amNon saprei dire i libri che ho letto tra lockdown trentina e afa in questa estate anomala per me che non ho ancora assaggiato la magia del mio giardinetto ligure.
Grazie all’e-book durante la chiusura della Biblioteca ho scoperto un eccezionale scrittore di gialli: Hakan Nesser
è uno scrittore svedese di romanzi polizieschi.
Ha insegnato lettere in un liceo e dopo il successo ottenuto dai suoi primi romanzi si è dedicato interamente alla letteratura. Molti dei suoi gialli hanno come protagonista il commissario Van Veeteren che vive nell’immaginaria città di Maardam, ubicata in un paese del nord Europa, verosimilmente la Svezia anche se il gulden, la valuta locale, e alcuni nomi potrebbero far pensare ai Paesi Bassi. L’altra sua serie di successo vede come protagonista l’ispettore svedese di origini italiane Gunnar Barbarotti che lavora nell’immaginaria cittadina di Kymlinge, in Svezia. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, tra cui l’italiano, e da alcuni di essi sono stati tratti film o serie televisive.
Nel 2000 ha vinto con Carambole il premio Glasnyckeln (“Chiave di vetro”) per il miglior romanzo poliziesco scandinavo.
I suoi romanzi dall’impianto narrativo e stilistico solido arricchiscono con profonde riflessioni filosofiche e psicologiche.
Li consiglieri tutti.
Un romanzo di altro genere ma assai bello è Il circolo delle invincibili sognatrici di Ana B.Nieto. Immaginifico, scorrevole, onirico.
Un club del libro clandestino, un gruppo di donne speciali che il giovane protagonista riveste di magia come le Nereidi.
Il raccondo di una vita leggendaria tra realtà e fantasia. Da leggere . Romanzo salani
Forsese ci sentiremo presto da Borzonasca e le sue cronache
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Consigli di Grazia -letture ferragostane
pubblicato da: Mirna - 18 Agosto, 2020 @ 10:17 am“Scrivere è un atto di amore, se non lo è non è che calligrafia”, così afferma J. Cocteau nelle pagine de “La difficoltà di essere “ dedicate a “I buoni costumi”.
Leggendo questo florilegio di temi universali e di racconti autobiografici ho pensato all’autore che con capacità di intus legere dona occhi per scorgere potenzialità e crea ponti in grado di tenere uniti, con l’aura della delicatezza ed arguzia, tutte le parti che compongono il libro.
E proprio quella sete talora sopita di guardare con curiosita’ alle scoperte della vita e quella voglia talora affievolita di documentarsi in un viaggio onirico nella Parigi dei primi decenni del Novecento, sono state le sorgenti da cui ha preso abbrivio la lettura di un altro libro curato da M. Mari dal titolo “Tutto il ferro della torre Eiffel “ ove il filosofo W. Benjamin e lo storico M. Bloch son alla ricerca di feticci letterari su un piano che intreccia il reale e l’immaginario. La loro ossessione metafisica esaltata dalla magia della scrittura vibra ad un ritmo diverso da quello del ferro della torre Eiffel che come forza positiva dissolve le tenebre e domina i toni delle divagazioni letterarie e del viaggio onirico cadenzando i brani di vita immaginaria di grandi scrittori.
E come J. Cocteau afferma che “ogni uomo è una notte e il compito dell’artista è di mettere questa notte in piena luce” , così M. Mari invita a cogliere in ogni viaggio metafisico un silenzio “bianco” che è sintesi di tutti i colori delle parole.
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Consigli di Maria Grazia
pubblicato da: Mirna - 21 Luglio, 2020 @ 12:43 pmI libri son parte fondamentale della mia vita anche in vacanza e provo sensazioni bellissime ogni volta che mi posso dedicare alla lettura di un libro perche’ mi pare di potermi prendere cura dell’anima del mondo.
E davanti ad un mare che propone riflessi mutevoli dell’anima a chi lo ammira sottoponendo ciascuno di noi a puntiformi interrogativi, ho selezionato due libri che mi han lasciato qualcosa di profondo in quanto han contribuito a smerigliare le asperita’ di questo tempo di continua allerta sanitaria e distanziamento fisico.
Due libri surreali ma allo stesso tempo realistici ed attuali in grado di stimolare la fantasia e non solo….
In Flatlandia del teologo inglese E. Abbott troviam una società divisa gerarchicamente, ove chi ha piu’ lati occupa i ranghi piu’elevati, solo i poligoni regolari han diritto alla vita comune ed il protagonista, un quadrato regolare che vive in un mondo bidimensionale va alla ricerca di un piano tridimensionale incontrando una sfera ed il mondo in cui ella vive. Nella scoperta di ogni pagina ho visto profilarsi un viaggio oltre i limiti della ragione e ho apprezzato la critica arguta della società, colpevole di essere nata senza alcuna possibilità di ergere lo sguardo all’infinito…
Un altro romanzo di critica avvolto da un mantello di ironia è stato Saggio sulla lucidità del portoghese J. Saramago: ogni parola e’ un granello di sabbia che ho tentato di strappare al vento e che l’autore tiene unita in un’aura che sa emanare luce e stupore sulla sfiducia verso il potere costituito, sulla natura della democrazia liberale rappresentativa ove più dell’80% dei cittadini della capitale ha votato scheda bianca alle elezioni governative. Pagina dopo pagina il libro si arricchisce di riflessioni intorno al governo che vacilla nell’incertezza contro la lucidità che taluni cittadini adottano a detrimento dei loro interessi. La lucidita’ appare essere l’unica ancora di salvezza della democrazia la cui tesi di fondo si basa sul rapporto utopico tra politica, giustizia, informazione e società.
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IL BUIO NON CONSOLA di Emma Healey
pubblicato da: Mirna - 9 Luglio, 2020 @ 3:47 pmPeccato non commentare di questo romanzo, anche se sarei tentata di continuare la siesta “messicana” sul mio divano!
L’ho terminato poco fa e devo scrivere qualcosa non solo per la sua trama , ma per tutte le suggestioni, i sentimenti, le connessioni che sempre un libro fa vibrare in noi.
L’autrice nel 2014 ha vinto il Costa Book Award con Elizabeth è scomparsa. Dovrò cercarlo, se il caldo non mi obnubilerà i progetti.
Qui Emma Haley parla di un’adolescente, Lana, che soffre di depressione e che sparisce per quattro giorni in un punto della campagna inglese piena di grotte e anfratti.
Viene ritrovata ferita e senza memoria di ciò che le è successo. Se il padre è sollevato e fiducioso, la madre che si sente in rapporto simbiotico con lei, non si capacita, vuole sapere,vuole capire, ma si ritrova davanti ad un muro ostile e silenzioso. Lentamente anch’essa sprofonda in una sorta di torpore fatto di allucinazioni e tentativi di capire. Si sente in colpa, ma insiste con commovente tenacia per proteggere anche chi non vuole esserlo.
Un thriller psicologico che ci porta nel buio di una caverna infida e pericolosa che però non può proteggerti o consolarti o annullarti.
Perchè la vita è fuori sotto il sole.
Quindi non posso fare a meno di pensare a questo periodo di Covid, alle difficoltà per uscire dai cunicoli oscuri e pericolosi che potrebbero frenarti o farti desiderare di arrenderti.
Un romanzo sul controverso rapporto madre-figlia, sul senso di colpa, la paura, la speranza e l’amore.
CRONACHE…ESTIVE + TEMPO VARIABILE di Jenny Offill
pubblicato da: Mirna - 6 Luglio, 2020 @ 10:41 amSono molti anni ormai che non trascorro l’inizio dell’estate calda a Trento…perchè partivo presto per la fresca Borzonasca.
Quest’anno, complice il Covid e vari impegni inderogabili, mi ritrovo qui nel mio appartamento- forno.
Cemento e acciaio…e sempre mi sovviene il film con Jack Lemmon “Prigioniero della seconda strada” perchè in un certo senso sono …prigioniera anch’io.
O esco molto presto il mattino a bere un caffè shakerato al Parco vicino o devo trincerarmi qui con l’aria condizionata – per fortuna! – a leggere, scrivere, guardare TV.
Stefania deve pure lavorare con lo smart working.
Ma luglio è appena iniziato e i gradi aumentano ogni giorno.
Che fare?
Ieri siamo andate a Pinè, stamani sono uscita prima delle otto fino al piccolo parco San Marco.
Sorpresa: due persone erano sedute al fresco a leggere.
Credo che farò così anch’io.
Leggere è una compagnia preziosa.
Naturalmente ho letto tantissimi romanzi in questo periodo spaziando da quelli gialli a quelli filosofici, dagli autori inglesi, ai giapponesi.
Posso consigliarvi un particolare racconto, che è piaciuto molto anche a Stefania :
Tempo variabile di Jenny Offill.
Per chi ama l’umorismo yiddish, lo spirito Zen e tanto altro. Scritto in modo leggero: pensieri, immagini, vicissitudini di una quarantenne bibliotecaria alla prese con il suo ménage familiare (marito e un figlio), con un fratello amato ma fragilissimo e una mamma sprovveduta.
Lizzie, questo il nome della protagonista, accetta un ulteriore lavoretto da una sua amica: deve rispondere alle mail degli ascoltatori del suo podcast”Cascasse il mondo“. Ecco arrivare dunque messaggi allarmati sulla fine dell’umanità, sul controllo globale, su come sopravvivere.
Le sue preoccupazioni si amplificano fino a mettere in dubbio ogni certezza, ma Lizzie resiste, opponendosi alla deriva dei sentimenti, alla paura del futuro con un umorismo asciutto e irresistibile.
Ci possiamo riconoscere in questo momento di stravolgimenti e di una pandemia non ancora giunta al momento della stesura del romanzo e come lei possiamo soffermarci a scovare qualcosa a cui aggrapparsi.
Fossero anche soltanto i sogni.
Il Covid ha veramente cambiato molti aspetti della vita non solo individuale, ma collettiva. Si esce meno, ci si tiene a debita distanza, si mettono le soffocanti mascherine.
E il nostro percorso sembra più irto e pesante tanto più che quella parvenza di sicurezza effimera che avevamo è svanita.
Day by day, giorno per giorno. Stamattina al parco, Stefy ed io, sentivamno il fresco delle fontanelle dello stagno, la frescura degli alberi a guardavamo sorridendo le piccole paperette nate da poco che seguivano fiduciose la loro mamma e la luce riflessa dall’acqua e dal sole.
Bellezza.
Un abbraccio dalla…prigioniera di Via Vannetti
i consigli di Maria Grazia
pubblicato da: Mirna - 18 Giugno, 2020 @ 6:29 amMaria Grazia ha letto:
“Libri le cui pagine possono vivere e generare a distanza di tempo gioia e bellezza, paiono colmare la malinconica lontananza da persone ed oggetti quotidiani e permettere, come in una tela di Bonnard e Vuillard, di sentire la figura umana mimetizzarsi nel dipinto come colore tra i colori.
Cosi’ l’epopea o la ricerca ossessiva della verità e dell’ identità fa del protagonista de “ I baffi” di Emmanuel Carrère, il personaggio che per curiosità e divertimento decide di tagliarsi i baffi che ha sempre portato e quindi compiere una svolta esistenziale lasciandosi alle spalle un mondo in graduale sgretolamento.
Fuori dal tempo e dal mondo si cristallizzano le descrizioni impressioniste, ricamate da Claire- Louise Bennett nel romanzo” Stagno” ove in un cottage irlandese si respirano i momenti di felicità e tristezza di una donna senza nome in un eterno presente intessuto di fili di poesia e di flussi continui di pensiero,davvero piacevoli da interiorizzare.
In un clima di solitudine si incarna anche il romanzo di Roberto Ando’ dal titolo “ Il bambino nascosto” ove la voce di un maestro di pianoforte si unisce a quella di un bambino di 10 anni in un’opera corale davvero coinvolgente. Ciro fugge dalle ire di un padre camorrista che vuol punirlo per aver scippato la madre del boss mafioso De Vito,la quale cade e battendo la testa muore. Dall’incontro di Ciro con il maestro
scaturiscono pagine intimiste davvero dense che trasformano il tempo romanzesco in tempo percettivo ove la misericordia e l’ amore ’ filiale’ dialogano in modo continuo superando il problema della giustizia. ”
Cari amici, continuiamo a leggere e a meditare. Vi saluto caramente e vi aiguro una buona estate.
Il Blog, anche a fasi alterne sarà sempre prodigo di consiglio di lettura miei e vostri. Teniamoci in contatto,
con affetto,
Mirna
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Cambiamenti – Changes
pubblicato da: Mirna - 7 Giugno, 2020 @ 9:49 amIl lock down può aver cambiato molti di noi.
Io certamente mi sento diversa: priorità diverse emergono in me o intorno a me seppure la scrittura mi è sempre d’aiuto perchè posso comunicare meglio con il mio Io e con i cari amici.
E la lettura ancor di più perchè ti immergi in altri da te e confronti e pensi e mediti.
Ho letto tanto ovviamente in questi mesi : libri che poosso consigliare altri forse no, ma la lettura è arricchimento in ogni caso, evasione, distrazione.
Faccciamo un gioco mia figlia ed io, ogni giorno può avere un colore diverso: dal rosa, al blu malinconia, al nero disperazione, al verde speranza. Mettiamo palline sul calendario. Ieri erano rosa e verdi: un caffè al sole al parco di fronte bal laghetto. E il 30 maggio rosso allegria con i cari amici al Maso Tratta.
Oggi è ancora in corso…piove, ma ascolto musica e prevedo gnocchi al pomodoro per pranzo. E poi?
Leggerò libretto giallo inglese molto divertente, ma ho letto anche un intenso resoconto dell’esilio di Heinrich Mann e tanto altro. “Il posto” di Annie Ernaux”. Poi il seguito di Olive Kitteridge di Elizabeth Strout. Piccola gioia in agguato. Ed ancora “Chiaro di donna” di Roman Gary
Credo che anche voi cari amici avrete letto molto chiusi in casa tra un po’ di ginnastica e tanti manicaretti. Aspetto dunque i vostri consigli. Maria Grazia me li ha già promessi.
Stiamo entrando in un’estate anomala, abituati come siamo stati alle certezze e alle comode abitudini.
Molto è acambiato; cambieremo anche noi?