AL CONTROVENTO…con passione
pubblicato da: Mirna - 3 Marzo, 2014 @ 7:18 pmGli incontri con Giovanni Straffelini sono sempre appassionanti e ferventi di domande esistenziali. “Perchè ci siamo?” “Dove andiamo?”, ma ancor prima “Chi siamo?”.
In questo suo secondo libro ” Manifesto per scettici (ma non troppo) in cerca di Dio, Lindau edizioni, Giovanni cerca di dare delle risposte ad alcuni quesiti che si affacciano prepotentemente in ognuno di noi.
Lui confessa, dopo una certa età .
Straffelini è uno scienziato, è un ingegnere, un professore di metallurgia che insegna all’Università di Trento, ma è soprattutto un uomo che vuole capire questo “nostro transito terrestre” come canta Battiato.
In questo suo nuovo libro che consiglio di leggere e che troverete anche al bar libreria Controvento il nostro simpatico ingegnere parte dai tre Bing bang:
-la nascita dell’universo, circa 13,8 miliardi di anni fa
– la nascita della materia animata dove viene analizzata una suggestione chiamata “la magia dei grandi numeri” (le possibilità ?)
– la comparsa dell’uomo.
E subito dopo il mistero della coscienza, che mi intriga fortemente.
E una mente superiore dove la si può scoprire, intravvedere? Nel nostro percorso? in un “assenso emotivo” come suggerisce Giovanni.
Dibattito vivace:altridue scienziati come Santo, neuropsichiatra e Soncini, fisico, rimangono scettici, ma interessati. E Masi che vorrebbe credere per fede come San Tommaso, borbotta “a che serve sapere se esiste un “costruttore divino”?
Il senso dell’infinito, aggiunge Riccardo, per noi va oltre il conoscibile e l’immaginabile.
Ciò che vi riporto è parziale, tanto più che forse non ho capito tutto…so soltanto che tra noi c’erano persone che credono per fede, tante altre che desiderano capire il senso della vita per tirare fuori la luce.
“Scoprire qualcosa e spiegare” conclude Giovanni “dà “luce” allo scienziato.
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A MASETTI per la presentazione del libro di Luigi Oss Papot
pubblicato da: Mirna - 1 Marzo, 2014 @ 10:13 amMASETTI
storia, chiesa, comunitÃ
a cura di Luigi Oss Papot
Publistampa edizioni – Parrocchia S.Antonio Abate
Incollo con orgoglio l’invito che il mio bravissimo ex allievo Luigi mi ha spedito.
(Sono influenzata, ma domani pomeriggio alle 16.oo ti penserò!)
Salve prof,
ho il piacere di invitarla alla presentazione del libro
Masetti: storia, chiesa, comunità che ho scritto in occasione del
100° anniversario della benedizione della prima pietra della chiesa.
Il libro
sarà in vendita da quel giorno a €20,00, ed il ricavato servirà a finanziare i
lavori di restauro al campanile della chiesa.
Sarei contento di vederla in
quel giorno di festa!
A presto, un caro saluto!
Luigi
LA MIA PARTE DI GIOIA di Goliarda Sapienza, ed.Einaudi
pubblicato da: Mirna - 26 Febbraio, 2014 @ 8:13 am«Il marito di Goliarda ci mostrò quella cassapanca — rievoca Dalia Oggero, editor di Einaudi — che traboccava di taccuini. Ottantamila pagine di quella sua scrittura cardiaca, come un elettrocardiogramma. C’era di tutto, riflessioni sui tempi, sull’amicizia, il suo modo di stare dietro alla vita. Quanto all’Arte della gioia, lo pubblicammo integralmente. E così fu accolto anche in Italia, dove pochi l’avevano appoggiata; tranne il critico Garboli, che la sostenne tutta la vita».
“La mia parte di gioia” è la seconda parte dei taccuini che Goliarda scrisse intensamente dal 1989 al 1993, un modo per sentirsi scrittrice quindi se stessa. Lei che doveva ancora lavorare a quasi settant’anni perchè gli editori non avevano capito il suo talento. (La prima parte “Il vizio di parlare a me stessa” è nel mio archivio)
Questo diario preciso dove la giornata viene ampliata da piccoli fatti quotidiani, dalle descrizioni attentissime e poetiche delle persone, dalle riflessioni sulla vita e sulla morte, è per Goliarda sia necessità della sua essenza di scrittrice di scrivere, sia un desiderio di assaporare attimo per attimo la vita che lentamente sta finendo. Accantona per mancanza di tempo e per stanchezza (deve alzarsi presto la mattina per andare ad insegnare dizione lontano da casa) il romanzo biografico su sua madre, Maria Giudice, socialista e femminista.
Scrivere un diario è un esercizio salutare (che io conosco benissimo) : è un dilatare la propria giornata, è un vortice di pensieri che si accavallano e si espandono, c’è il desiderio di dire tutto. Ma per Goliarda, ad un certo punto, c’è la difficoltà di seguire il giorni dell’agenda. Il suo fiume in piena di pensieri, accadimenti letteraturizzati, sernsazioni, emozioni corrono avanti le date.
“Il calendario non mi segue” scrive. “Ad appuntare i fatti nudi e crudi non ci riesco, in questo sono proprio una romanziera…Temo sempre di essere prolissa, ma c’è l’emozione…già l’emozione o meglio la paura di non aver detto tutto o quasi scrivendo di più! La vita – per l’arte – è cortissima..”
Pagine bellissime dove si alternano momenti di sconforto che lei chiama “umori siculneri” a attimi felici, di pienezza dove prova la sola “gioia pura di esserci”. Generalmente questo le accade quando si trova vicino al mare o nelle giornate di silenzio che si impone nel piccolo appartamento che lei e suo marito Angelo hanno a Gaeta.
Dice “Ho fatto bene a rubare, sempre, la mia parte di gioia a tutto e a tutti”
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INTENSAMENTE …PIANO con Stefania Neonato
pubblicato da: Mirna - 25 Febbraio, 2014 @ 1:26 pmStasera alle ore 20,30 per la stagione musicale de I martedì del Rosmini, Stefania Neonato interpreterà brani di Chopin, Beethoven, Mendelssohn.
Vi aspettiamo .
Aula Magna Liceo Rosmini, Trento, Via Malfatti, 2
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INCONTRO CON GIOVANNI STRAFFELINI al CONTROVENTO
pubblicato da: Mirna - 21 Febbraio, 2014 @ 8:25 amLunedì 24 febbraio alle ore 17,30 il nostro consolidato Guppo Lettura si unirà agli amici di Betty e Max al bar libreria Controvento di via Galilei per la presentazione del secondo libro di Giovanni Straffelini, professore di metallurgia presso la facoltà dell’università di Trento, autore del blog sui temi della scienza, della tecnica e dell’etica (www.giovannistraffelini.wordpress.com  ) ed editorialista dell’edizione trentina del “Corriere della sera”.
Riccardo lo ha intervistato tempo fa ( www.trentoblog.it/riccardolucatti ) quindi già sappiamo che l’argomento trattato nel suo libro sarà interessantissimo. Per tutti e soprattutto per gli scettici sulle orme di Dio.
“Manifesto per scettici (ma non troppo) in cerca di Dio” ediz.Lindau.
“Le più recenti scoperte della scienza intorno ai
tre Big Bang che hanno portato il mondo a essere
come è (la nascita dell’universo, la comparsa
della vita sulla terra, la comparsa dell’uomo)
sono come delle luci che illuminano razionalmente
la strada verso Dio. Parafrasando Francesco
Bacone, si potrebbe dire che mentre «un po’ di
scienza porta la mente degli uomini all’ateismo»
(e, oggi, ce n’è in giro veramente poca di
scienza autentica), molta scienza – vale a dire
un approfondimento meditato delle nostre
conoscenze più affidabili – «riporta la mente
degli uomini verso la fede». Per Straffelini le
dimensione spirituale della nostra esistenza non
è infatti qualcosa di separato dalla razionalitÃ
e dai suoi dubbi intrinseci, ma anzi si nutre di
essi, della loro energia vivificante, e approda a
una complessità e ricchezza che sono sinonimi di
una comprensione superiore e più intensa.
Il libro di Straffelini è un’avvincente
riflessione intorno ai misteri dell’universo e
della vita, alla ricerca delle «luci che
illuminano la strada verso il
divino». I suoi contenuti però non hanno nulla a che fare con la
spiritualità in voga oggi, consolatoria e
minimale, ma costituiscono anzi un vero
«manifesto» in dieci punti, pensato per chiunque sia in
cammino verso la fede ma non rinuncia alla
compagnia della ragione. In poche parole, i tanti
«scettici» che non smettono di interrogarsi sul senso
della vita.”
Giovanni era già stato nostro ospite tempo fa per il suo altro lavoro “L’anima e i confini dell’umano” Tra scienza, fede e bioetica (v. mio archivio)
VI PRESENTO SALLY di Elizabeth von Arnim
pubblicato da: Mirna - 19 Febbraio, 2014 @ 7:50 amI romanzi di Elizabeth von Arnim sarebbero da leggere tutti. Da “Un incantevole aprile” “La storia di Christine” “Una baita tutta per me” che ho già letto (v. archivio mio blog) a tanti altri.
Elizabeth venne giudicata dal suo amante H.G.Wells “la donna più intelligente della sua epoca“. Nacque a Sidney nel 1866, ma crebbe in Inghilterra. Cugina di Katherine Mansfield, amica di Forster sposò il conte von Arnim figlio adottivo di Cosima Wagner. Morì negli USA nel 1911.
Scrittrice prolifica e versatile spazia nei suoi romanzi da storie leggere e profonde ad altre spregiudicate ( com’era lei)  e spassose. Come questo delizioso “Vi presento Sally” (ed.Bollati Boringhieri) che ho letto con il sorriso stampato e risate repentine.
Sally, diciasettenne bellissima, ma di una bellezza che incanta, come quella di un quadro, come una fata, è però una ragazzina semplice, naif, inconsapevole di quello che sucita negli uomini, ma anche nelle donne. Insomma, non si può fare a meno di essere attratti dalla Bellezza e dalla Grazia del suo viso e del suo corpo. E’ luminosa. Crea guai a non finire ai genitori, bottegai onesti e osservanti, tanto che per stare tranquilli la tengono sempre nel retrobottega. Dove fra l’altro lei sta benissimo a pensare, a cucire, a leggere la Bibbia.
Ma quando Jocelyn uno studente di Cambridge la vede rimane sedotto, affascinato e la vuole a tutti i costi. La vuole sposare nonostante abbia intuito che Sally appena apre bocca è completamente diversa dalla Grazia e dalla Bellezza perchè parla in modo  sgrammaticato e le parole sue rivelano pensieri sempliciotti seppur di buon senso. Che fare? La passione è troppo grande, la deve sposare.
E così Sally si ritrova un marito dalla “doppia personalità “. Di notte suo servo dalle orecchie paonazze che le dice parole cavalleresche e appassionate e di giorno un cupo ragazzo che vuole insegnarle a pronunciare le h aspirate, la sintassi, ecc. Lei pensa che probabilmente “il signor marito” soffre di “scrampi” allo stomaco come suo padre e gli consiglia rimedi efficaci.
Jocelyn che rapito dalla passione aveva deciso di lasciare studi e tutto il resto, capisce che gli conviene riprendere l’università perciò chiede aiuto alla madre, vedova, placidamente felice ed orgogliosa del figlio. Quando questa  apprende con sgomento  del matrimonio del figlio, unico suo scopo nella vita, cede alle lusinghe del vicino ricco signorotto Mr. Thorpe, anch’egli non un intellettuale, spiccio, ma tanto tanto ricco.
Sally incanta anche la suocera, ma suscita in quest’ultima un alto impegno : il cambiamento della ragazza in una vera Lady. Lezioni su lezioni vengono impartite a Sally che da ragazza felice e paga di esistere si ritrova minacciata dalla Lady ,  madre del “signor marito” che addirittura vorrebbe vivere con lei e istruirla e rimandare il figliolo a Cambridge.
Sally, il cui desiderio è soltanto quello di vivere con il marito – e senza suocera come indica anche la Bibbia – pulire, cucinare non ce la fa più ad imparare verbi, parole per lei astruse. Fugge con l’aiuto del sig. Thorpe.
Ma appena esce tra la gente continua ad incantare e affascinare. Altre persone, altre esperienze, mentre marito e suocera spaventatissimi capiscono la violenza che esercitavano sulla docile e buona fanciulla.
Da leggere assolutamente per ridere e sorridere e riflettere su ciò che siamo veramente, sull’accetazione di noi e degli altri.
LA RAGAZZA DALLO SCIALLE ROSSO di Linn Ullmann, ed.Guanda
pubblicato da: Mirna - 15 Febbraio, 2014 @ 7:58 amI libri editi da Guanda generalmente incontrano i miei gusti. Ed anche questo romanzo norvegese mi è piaciuto moltissimo. E’ un thriller psicologico che si dipana attorno vari personaggi dei quali conosciamo i diversi punti di vista.
Il principale è ovviamente Mille la quale, durante una festa in giardino, quando indossa uno scialle rosso, sparisce nel nulla.
Mille è una giovane studentessa che durante l’estate ha accettato l’offerta della famiglia di Siri e Jon di fare da baby sitter alle loro due bambine. Ed è Mille che diventa il centro catalizzatore dei malesseri di ognuno. Dei loro silenzi, delle loro bugie.
Abitano tutti nella vecchia casa di famiglia di Jenny Brodal, madre di Siri, che quella sera deve partecipare alla sua festa di compleanno. Jenny, ex alcolista, decide di riprendere a bere proprio quella sera perchè detesta che sua figlia Siri le abbia organizzato una festa. Preferirà infatti sgattaiolare fuori con la nipote maggiore, ribelle e violenta, per fare un giro in macchina. E mentre vagolano intavvedono nella serata piena di nebbia estiva Mille seduta sul ciglio della strada avvolta nel suo scialle rosso e con il fiore bianco tra i capelli.
Siri è scontenta, stressata, deve mandare avanti due ristoranti, gestire le due figlie e sopportare il marito Jon, romanziere in crisi di ispirazione che non aiuta, non guadagna e secondo lei, la tradisce. Ed è gelosa di Mille, questa ragazzina florida, luminosa, dalla bellezza misteriosa di “luna piena.”
E se la serata del garden party con la nebbia che si mescolava ai profumi dei piatti cucinati da Siri, serpeggiava tra i tavoli appparecchiati di bianco sotto gli alberi di mele, si infilava sotto la soglia della vecchia casa, diventa il momento temporale in cui ogni personaggio si spezza e si ricompone, la casa , con le sue scale infinite di cui non si sa mai con certezza di quanti gradini è composta, è lo spazio centrale della propria vita  soprattutto per Siri.
Stanca, frustrata, delusa, sospettosa, si siede nell’ingresso e guarda la scala che va su e giù e pensa . E il suo monologo interiore è angoscioso e pieno di domande.
L’abilità di Linn Ullmann (figlia di Ingmar Bergman e Liv Ullmann) è straordinaria, proprio nel farci entrare in tutti i personaggi: Jon in crisi che ammira la bellezza di Mille e ne è intrigato, Mille che ama fotografare le persone a sua insaputa e raccoglie immagini, fiori, pensieri, desideri nel suo diario, Jenny che compie settantacinque anni, ma che desiderebbe rimanere sola e riprende a bere. E persino i pensieri di Simen il ragazzino che, insieme a due suoi compagni, due anni dopo, ritrova i resti di Mille.
Un bel romanzo, avvincente, da leggere, in cui il paesaggio norvegese sembra permeare di mistero sospeso tutta la vicenda.
Linn Ullmann, laureata in letteratura inglese alla New York University ha al suo attivo quattro romanzi pluripremiati. Vive a Oslo con la famiglia.
COMUNICAZIONE da mia figlia STEFANIA NEONATO:
Cari amici di Trento e dintorni! Non capita spesso di suonare nella propria citta’ due volte nello stesso mese ma ecco qui, il primo dei due miei concerti,
domenica 16 febbraio 2014 alle 10.30 nella Sala Filarmonica. Saro’ affiancata da quattro bravissimi musicisti per l’esecuzione dei Quintetti di Mozart e Beethoven per fiati e pianoforte e un piccolo mio cameo solista, tutto su strumenti storici! Spero di vedervi numerosi!
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Un pomeriggio al Controvento tra poeti e libri
pubblicato da: Mirna - 12 Febbraio, 2014 @ 5:38 pmFuori comincia nevicare. Ci prendiamo una cioccolata calda e come d’accordo andiamo “Sopra le nuvole” con Nadia Nicolodi, la poetessa trentina che ci parla della sua necessità di scrivere Poesia.
Un’esigenza che ha percorso la sua vita fin da adolescente quando lo stupore di affacciarsi alla vita si mescola “nella notte buia” con “l’angoscia che mi copre la faccia e mi tiene la mano”. Ma l’ansia della prima giovinezza in attesa dopo aver acceso “una candela blu alla finestra” matura e si stempera in versi di contemplazione della natura e dell’animo umano.
Nadia Nicolodi è laureata in filosofia e ci parla di come le sue poesie nascano all’improvviso, spontaneamente senza forzature, talvolta negli attimi fra sogno e realtà .
Franco Varano nelle prefazioni al volumetto edito da Ibiskos Ulivieri scrive che “il suo linguaggio a volte ellittico, autonomo e essenziale si pone la responsabilità di comunicare esperienze indicibili, perchè di esse si parla per cenni, al di là di ogni retorica e a voce bassa”
Sappiamo tutti che le poesie andrebbero lette in solitudine per capirle, carpirle, gustarle…ma accanto a me c’è Alfonso Masi, il nostro “fine dicitore”. Lo preghiamo di leggerne alcune con la sua voce suadente…ma è senza occhiali. Accetta però quelli di Enza, colorati di azzurro e ci incanta con
“Stupore/ nella notte buia / due occhi neri/ buoni/ e scanzonati/ mi seguono. / La notte /nera e sola/ è la sola / amica nostra/”.
Quando con nostra grande gioia arriva anche Giovanni Soncini lo mettiamo a capo”tavolino” e gli diciamo che stiamo parlando di poesia. Lui è un fisico, legge soprattutto saggi e storia, ma prende in mano “Sopra le nuvole” e comincia a leggere una poesia dietro l’altra (come le ciliegie!)  assai  incuriosito e interessato.
Allora a questo punto sorge la solita discussione sul tipo di letture femminili e maschili. Sembra proprio che gli uomini non leggano letteratura femminile, tranne Santo che sta provando a farsi piacere l’ Alice Munro di   “Troppa felicità “, ma non ci riesce , però non smette -come consiglierebbe Pennac –  per lui è una sfida finirlo. Mentre è entusiasta dell’ultimo libro di Umbero Eco ” Storia delle terre e dei luoghi leggendari” “ è un saggio in cui Umberto Eco esplora e racconta i mondi fantastici nati dalla fantasia di scrittori ed artisti. Sono centinaia i mondi che, nel corso dei secoli, sono stati inventati dall’uomo. Partendo dai poemi di Omero e arrivando alla fantascienza dei nostri giorni, Umberto Eco racconta questi favolosi mondi, ricchi di mistero e magia, sui quali sono stati proiettati tutti i desideri e i sogni, ma anche gli incubi e le paure, che non riuscivano a trovare un loro spazio nel mondo del reale. In questo volume Umberto Eco sfoglia le pagine dei grandi classici della letteratura, alla ricerca dei significati nascosti in quei mondi immaginari. ..”
Altre letture ci vengono consigliate “Felici i felici” di Yasmine Reza, ed. Adelphi, “
“Felici gli amati e gli amanti e coloro che possono fare a meno dell’amore. Felici i felici»: le due ultime «beatitudini» di Borges, che Yasmina Reza inscrive sulla soglia di questo romanzo, ci indicano la via per penetrare nel fitto intreccio delle vite che lo popolano. Perché la felicità – nell’aÂmore o nell’assenza di aÂmore, all’interÂno di una coppia o al di fuori di ogni legame – è un talento: e di tutti i personaggi che a turno consegnano al lettore confessioni a volte patetiche, a volte grottesche,atrocemente comiche…”
“Via XX Settembre” di Simonetta Agnello Hornby, autobiografico, “La traduttrice ” di Alameddine, una sorta di Mille e una notte ambientato in Libano, che Enza legge con entusiasmo e piacere.
“Sangue della Terra” di un ragazzo senegalese che Daria ha comprato per strada.
Raffaella ci consiglia Lionel Asbo di Martin Amis, una satira brutale e divertente e - purtroppo –all’altezza dei tempi che viviamo.
Come sempre il pomeriggio è ricco, stuimolante, delizioso. Rimaniamo incantati sempre da Emma quando ci racconta dei suoi incontri con personaggi celebri legati alla letteratura.
A Trieste , più di una ventina d’anni fa, ha cercato e trovato la figlia di Italo Svevo!
Letizia Svevo Fonda Savio, quasi centenaria, l’accoglie con un abito lungo, una spontanea gentilezza e il dialetto triestino: Le parla del padre, delle sue disgrazie – ha perso tre figli in guerra - ma anche  del suo attaccamento alla vita, ai ricordi, ai libri.
Felicità di Emma, ma anche timore di perdere il treno …
BELLE PER SEMPRE DI KATHERINE BOO
pubblicato da: Mirna - 9 Febbraio, 2014 @ 7:54 amUna storia vera, la realtà di uno slum indiano, questa raccontataci da Katherine Boo, vincitrice nel 2001 del Premio Pulitzer. Una reporter che descrive con occhio attento ed  empatia struggente la vita di Abdul , un ragazzino che sostenta la famiglia raccogliendo e rivendendo spazzatura.  Le “belle per sempre” sono piastrelle italiane che campeggiano sul muro che divide il viale d’accesso all’eroporto di Mumbai dallo slum di Annawadi, un microcosmo disperato con qualche sussulto di speranza in una vita migliore.
I personaggi sono tanti: dai bambini denutriti, agli storpi, ai malati.
I fatti raccontati sono reali perckè la Boo, sposata a un indiano e vivendo tra USA e India,  ha osservato per anni la vita quotidiana di Annawadi. Proprio il marito le aveva consigliato di non soffermarsi solo sulle apparenze della nuova ricchezza dell’India, ma ad andare a fondo sulle diverse realtà del paese che conta ancora un quarto dei denutriti a livello mondiale.
Gli abitanti dello slum indiano non sono però patetici, nè mitici, tantomeno passivi. E il protagonista di questo reportage romanzato è un ragazzino di sedici anni, o forse diciannove,  che non si dà per vinto, nonostante le false accuse di aver tentato di bruciare una storpia. Perchè anche tra le persone sfinite di lavorare tra i rifiuti aleggiano gli stessi sentimenti di tutti. Sì, solidarietà , ma nache invidia e malignità .
“Si avvicinava la mezzanotte. La donna con una gamba sola era atrocemente
ustionata, e ormai la polizia di Mumbai stava andando a prendere Abdul e suo
padre. In una povera baracca vicino all’aeroporto internazionale, i genitori di
Abdul presero una decisione dopo aver parlato brevemente. Il padre, malato,
sarebbe rimasto nella casupola con il tetto di lamiera e il pavimento ricoperto
di immondizia dove vivevano in undici, e si sarebbe fatto arrestare senza
opporre resistenza. Abdul, l’unico che guadagnasse per tutta la famiglia, doveva
fuggire. Come sempre, l’opinione del diretto interessato non era stata
richiesta, e ora Abdul era in preda al panico, incapace di pensare.”
Un libro che piacerà ai lettori di Khaled Hosseini. Un libro “brillante capace al tempo stesso di informare, agitare, istigare, ispirare.”
ATTENZIONE: Domani, lunedì 10 febbraio alle ore 17.00, sempre al bar-libreria Controvento  ci sarà il Gruppo di Lettura per parlare dei nostri libri.
Sarà nostra ospite la poetessa Nadia Nicolodi che ci illustrerà e leggerà alcune sue poesie tratte dalla raccolta  “Sopra le nuvole”
CHE FINE HA FATTO MR. Y? di Scarlett Thomas, ed.Tascabili Newton
pubblicato da: Mirna - 6 Febbraio, 2014 @ 7:54 amProbabilmente io non avrei scelto questo libro vedendolo in libreria o in biblioteca.
L’ho ricevuto in dono da Gary, il mio amico canadese che insegna alla Cornell University. Ma  siccome so dei suoi gusti raffinati e particolari come artista e come lettore mi sono messa a leggerlo. E ho fatto bene. Perchè sono uscita dal mio solito cerchio di scelte.
Non saprei come definire il genere di Scarlett Thomas. Fantasy? Fantascienza? Filosofia? Fisica?
Appena sono “entrata” nell’ambiente universitario di Oxford e in esperimenti sui poteri della mente umana…sono stata conquistata.
La protagonista Ariel Manto, anagramma di “I am not real” è una geniale studentessa infelice, trasgressiva, sofferente che incappa in un misterioso e maledetto libro “Che fine ha fatto Mr.Y? (uai)” di un certo Lumas dove è rivelata la formula per entrare mella troposfera ovvero nella mind space. Insomma in una quarta dimensione.
Che ha da perdere questa ragazza infelice, la cui unica passione è lo studio della fisica benchè sia iscritta a letteratura inglese? I suoi scrittori preferiti sono gli scrittori di scienza del XIX secolo. “ Vive” con loro. E come può resistere a non provare la pozione indicata dalla formula trscritta sul libro?
Si identifica con Mr. Y e in effetti si ritrova in una sorta di irrealtà della realtà o è viceversa? Attraverso un tunnel nero scopre paesaggi metaforici della realtà , ( come Alice?)  scopre che può entrare nella mente altrui. Ma la prima sensazione sta nell’essere nel pensiero di un topo e nella sua sofferenza di essere in trappola. Forse è per questo che una sorta di dio che la può aiutare a tornare nella sua relatà ha le sembianze di un enorme topo: Apollo Smintheus.
Ma il pensiero è materia? O la materia è pensiero? Sono questi i dilemmi filosofici sostenuti dalla teoria quantistica,  dal pensiero di Einstein. Il pensiero è formato da quark ed elettroni? Quindi anche gli oggetti potrebbero prima o poi raggiungere uno stato di  coscienza?
Potrei dire come Loredana Lipperini che questo romanzo è un divertimento erudito, un romanzo di evasione, ma aggiungerei che è anche un romanzo di riflessione perchè credo che il tempo e lo spazio e la mente -e di  noi che percepiamo la realtà in modo diverso –   sia uno degli interrogativi più intriganti dell’uomo.
Ariel Manto va e viene dalla troposfera intervallando incontri sessuali abbastanza piccanti con un occasionale compagno (la stessa giovane Scarlett confessa di scrivere a tal proposito  esperienze personali ) sempre in cerca di qualcosa di consolatorio. Però conosce Adam, un ex prete…amore a prima vista .
Discussioni, dibattiti eruditi su religione, Dio, realtà e allucinazioni. Desiderio di massima conoscenza. Come finirà per Ariel Manto?
Scarlett Thomas insegna scrittura creativa presso la University of Kent. Nel 2001 è  stata segnalata tra i venti migliori giovani scrittori inglesi . E’ nata nel 1972. Vive a Canterbury. Ha scritto L’isola dei segreti accolto con grande favore dal pubblico.