LE CRONACHE DI BORZONASCA
pubblicato da: Mirna - 24 Agosto, 2014 @ 4:19 pmLIBRI, AMICHE, GESSO,CIBO …DA BORZONASCA
Tanti libri accanto a me, tante cose da raccontare…
Sì, questo è un piccolo blog che raccoglie le mie letture preferite,ma anche ciò che mi  accade tra un libro e l’altro.
Iniziamo da FERRAGOSTO?
Allegro barbecue nel mio giardino in alto sotto un raro sole caldo e rapide nuvolette nel sereno variabile. Profumo di timo, rosmarino, salsicce, peperoni che Stefania griglia abilmente aiutata dai  cugini.
Grazia sotto il nespolo, io sotto l’amareno. Stormire di fronde, cinguettii. Io mi sono vestita di fucsia con ciabattine di cuoio per le foto- diario di questa estate 2014.
Briosa e saltellante scendo la mia ripida scaletta di pietra antica (e durissima) per controllare le  pesche all’amaretto e cacao cotte al forno.
Improvvisamente…la ciabatta elegante scivola ed io mi ritrovo violentemente seduta e dolorante sul terz’ultimo gradino.
Fine del party ed inizio trafila Pronto Soccorso di Lavagna. Figlia e nipote spaventate. Io ho aspettato sei ore su una barella per sapere che ho il polso fratturato e per avere una bella ingessatura. Ma l’elettrocardiogramma va bene.
E quelle sei ore!…mi vedevo come Pinocchio sul letto con i becchini intorno: Stefania e Paola avevano infatti un’espressione dolentissima e un colorito giallo-verde .
Ogni tanto chiudevo gli occhi per estraniarmi e pensavo all’ultimo libro letto. Più  alto del mare di Francesca Melandri.
Mi sentivo prigioniera come i personaggi del libro. Ah, fra l’altro non  trovo più il post già scritto prima della Caduta.. Ma vi consiglio di leggerlo.
LIBRI amici che seppur devo leggere in strane posizioni per via del gesso mi distraggono, divertono, interessano.
Chi avrebbe mai detto che I diari di Bridget Jones fossero così intriganti? Li ho letti tutti e tre, l’ultimo appena pubblicato da best BUR. BRIDGET JONES Un amore di ragazzo ovviamente di Helen Fielding
Bridget Jones siamo noi, ma lei è un po’ più sincera. L’ossessione per il peso,per il nostro corpo, è un pensiero quotidiano per tutti. Come il desiderio di essere accettati per quel che siamo. Lei è una donna forte in fondo perchè ammette le sue debolezze, i suoi difetti  e ci suggerisce di apprezzare tutto della vita.E ride delle sue disavventure. Se non avessi solo una mano per scrivere parlerei molto di più di questo personaggio e della storia così divertente e molto inglese. C’è sempre il mito in noi donne per Mr.Darcy o per James Bond. Uomini veri anche un po’ severi, ma protettivi al massimo , con il senso dell’umorismo , e un apprezzamento per  le grazie e le  fragilità femminili.
Avevo certo bisogno di risate in questi primi giorni di handicap. Nonostante le amiche corse a frotte per aiutarmi e nutrirmi, nonostante volessi sdrammatizzare come Bridget, il fondo schiena mi fa male quando mi sdraio per leggere,, devo avere un cuscino per il braccio ingessato e devo reggere il libro con una mano sola…alla quale  spesso ci si aggrappa anche Mimilla per le fusa…
Insomma un altro romanzo di Margery Sharp era quello che ci voleva. Edizione Astoria.CLUNY BROWN.
Questa giovanissima londinese mandata a servizio affinchè impari a†stare al suo posto†è moderna, istintiva, intelligente.  Cluny non accetta le imposizioni alla propria libertà e curiositÃ
Nella grande villa di Sir Henry incontrerà persone e situazioni che le faranno capire che cosa desidera dalla vita contrastando ciò che la famiglia vorrebbe insegnarle   Il vecchio zio Porrit che l’ha cresciuta, quando apprende della sua felicità per il cambiamento di vita, osserverà amaramente “ Ai miei tempi uno non faceva quel che gli piaceva:soltanto quel che dovevaâ€
Invece io e le mia amiche samaritane abbiamo cercato di fare ciò che ci piaceva: parlare di libri, ridere e…mangiare
Renata accorre da Recco con ravioli al sugo di noci, trofie con il pesto, torta di pèsche…
Grazia arriva con radicchio in besciamella e torta di riso più una buonissima bottiglia di champagne.
Sì, poi a cena parliamo di libri e di gatti ,ma perlopiù mangiamo citando naturalmente Bridget JONES che ogni giorno annota le calorie ingurgitate. 3500 le nostre?
La sera dopo:minestrone alla genovese e verdure degli orti.Torta allo Yogurth di Grazia. E’ leggerissima., dice…calorie soltanto 2500?
Da Trento giunge anche Isabella con marmellate, pere sciroppate e, a getto continuo, mi arrivano in dono dai preziosi vicini zucchine, pomodori, fagiolini e patate. Si può fare il polpettone, esclama Renata. Chiede la maggiorana… al vicino… che alla fine ci dà anche una verza!
Ho il frigo che straripa ma Borzonasca ispira la golosità . 10.000 calorie in pochi giorni di gesso?
Oggi ho però finito IL CONCERTO di Alain Claude Sulzer. Sellerio
Bello e interessante. Una Berlino chic, un pianista famosissimo, vari personaggi che ruotano intorno al suo Concerto e un cieco accordatore che come Tiresiaâ€osserva†e sa che qualcosa di importante può far vedere la vita sotto un’altra luce.
Spero che chi ha entrambe le mani per scrivere – e non solo la sinistra come la sottoscritta – aggiunga qualche considerazione sui libri citati, Grazia e Mariarosa in primis dato che sono loro!
Un bacio a tutti.
L’AMANTE di Marguerite Duras
pubblicato da: Mirna - 24 Agosto, 2014 @ 12:59 pmL’AMANTE di Marguerite Duras
Che bello avere amiche lettrici DOC!
Dopo aver letto la biografia della Duras dico a Grazia che ho letto soltanto La diga sul Pacifico così lei va a cercare tra i suoi scaffali e trova e mi presta l’Amante.
Direi che conoscendo meglio la vita della scrittrice francese ho gustato maggiormente questo breve romanzo perché oltre la sua prima storia di amore e di passione vissuta ad appena quindici anni c’è sempre l’ombra potente della sua famiglia che appare tra i suoi ricordi.
Sappiamo che la Duras è una donna dai moltissimi aggrovigliati amori e in questo suo libro rievoca un vivido momento della sua vita in Indocina, quando su un traghetto che attraversava il fiume Mekong incontra un ricco cinese ventisettenne .
L’uomo è catturato da quella minuta ragazzina dal semplice vestitino di seta lisa, scarpette dorate e un cappello da uomo di feltro rosa. E lei si lascia corteggiare già conscia della sua carica erotica.
L’atmosfera di quel paese dal clima sempre uguale, afoso, monotono, senza primavere né risvegli, come ci descrive la Duras, sembra la cornice perfetta per la sua prima relazione .
Per un anno e mezzo Marguerite e Léo (come lo chiama lei)  si vedranno in un piccolo appartamento di Cholon, la chinatown di Saigon. Lei avrà l’impressione di fare l’amore in pubblico. Attraverso le persiane vedono passare le persone e sentono le chiacchiere e il chiasso della città .
Dopo la prima volta escono dalla garconnière a sera. Lei scrive “ Mi sono rimessa il cappello da uomo con il nastro nero, le scarpe d’oro, il rossetto scuro sulle labbra, il vestito di seta. Ad un tratto mi sento invecchiata. Lui lo vede,dice: sei stancaâ€
Non è un caso  che nella prima pagina del libro lei scriva “Presto fu tardi nella mia vita
La Duras intreccia al ricordo di  questo suo primo bruciante amore quello dei suoi faticosi rapporti familiari. Con la madre capace di repentini cambiamenti d’umore nei suoi confronti, con il fratello Pierre cattivo e debole,
Ne esce una storia che segue un filo temporale frammentato, ma la partecipazione emotiva dell’io narrante è forte e autentica.
Ha settant’anni quando scrive L’Amante. Un altro pezzo importante della sua vita, il più nascosto, il più dolce forse.
Qualche anno più tardi dirà che ha capito che tutto è vanità .
In maggio aveva saputo che era morto Léo che le aveva telefonato dopo il successo del film. E lei gli aveva risposto
“Allora sei vero, siamo esistiti sul serio , non mi sono inventata tutto, perché ogni tanto ho l’impressione di non aver avuto una vita, una vita vera intendo, ma soltanto una vita scritta.â€
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LE CRONACHE DI BORZONASCA
pubblicato da: Mirna - 19 Agosto, 2014 @ 2:57 pmLE CRONACHE DI BORZONASCA
Che cos’ è Borzonasca per me? Un paesello dell’entroterra ligure dove da quarant’anni io vengo per trascorrere gran parte dell’estate E’ .Il luogo di nascita di mio marito che mi ha lasciato  questa casa,   ristrutturata da circa vent’anni. Era la casa dei  suoi nonni, il giardinetto a fasce, come ho già scritto  è pieno di rose e di  alberi antichi.
Le estati qui hanno seguito il mio percorso di moglie e di madre. Arrivata la prima volta con gonne a fiori e scialli ero piena di curiosità per i colori e i profumi liguri. Giornate al mare, pranzi golosi nella casa della mia solare cognata, serate fresche in giro per il paese. Stefania  cresceva e giocava lungo i carruggetti.
Ed ogni volta che vi arrivavo mi sembrava di salire su una giostra  dove io mi inserivo tra gli abitanti del paese che mi sembravano sempre uguali, come se non si fossero mossi dalle estati precedenti: il gruppo dei nullafacenti al bar, le signore abbronzate, i giovani che andavano a “vivere†sulla costa.
Le orette tarde dei caldi pomeriggi  le trascorrevo  nel salotto di Bruna e Grazia a parlar di libri e a  sorseggiare sciroppo di sambuco.
Ma il tempo è passato, siamo cambiati tutti, qualcuno non c’è più, ma il meccanismo di Borzonasca si mette sempre in moto al mio arrivo al principio dell’estate.
Il bar Macera sforna ogni giorno le sue ottime “ruetteâ€, ha sempre i soliti tavolini …nessun cambiamento, persino i posacenere sono ancora quelli di alluminio.
Grazia ed io al mattino mentre beviamo il caffè ci divertiamo a pensare a come potrebbe diventare il locale:  tovagliette rosa, arredi meno da bar sport, qualche pianta verde,ma  sappiamo già  che rimarrà sempre così.
E’ quasi una garanzia, una sicurezza che tutto rimanga uguale.
Chiedo intanto a destra e a manca qualche metafora o similitudine su Borzonasca. Molti si lamentano della sua limitatezza, “ è troppo  chiusaâ€, è come una “verde cassaforteâ€,â€luogo orrendo†–borbotta Luigi – ma – prosegue – so che se mi allontanassi soffrirei di saudad . Carlo dice semplicemente con lo sguardo luminoso : “E’ mia!â€
Penso che Borzonasca sia come una sirena ammaliatrice per chi vi è nato. Tutti vogliono ritornarvi come in un grembo materno.
Non per niente Grazia la sente come “un nidoâ€.
Ora  questo paesello mi appare  come una nave dove c’è tutto un microcosmo a sé bastante. Ci sono due banche, una farmacia, vari negozietti, tre chiese, tre bar, un poliambulatorio, la Croce Verde, un palazzetto dello sport,  ma occorre avere buone scialuppe per andare altrove soprattutto nei momenti di bisogno.
Ma ci sono!
Sicurezza della solidarietà del paese !
La mia gattina colpita da gastroenterite (colpa delle code di lucertola o di chissà cos’altro) viene  trasportata a Chiavari da Grazia con  me appresso in totale attacco di panico. La veterinaria ci prescrive punture e punturine.
Io non le so fare. Son preda dello sconforto più totale
Sulla terrazza di Macera chiediamo chi sa fare iniezioni e tutti si attivano per indicare Mirella che dice sa fare punture a tutti: umani, cani e gatti.
Sollievo immenso e senso di abbraccio corale.
…continua nella prossima puntata…CON LA SUGGESTIVA SCALETTA DI PIETRA COME CO-PROTAGONISTA
E PROPRIO IL TERZO GRADINO
UNA DONNA INDIPENDENTE di Elizabeth von Arnim
pubblicato da: Mirna - 12 Agosto, 2014 @ 3:50 pmUNA DONNA INDIPENDENTE di Elizabeth von Arnim
 Quante conoscenze e viaggi interiori si fanno entrando nella mente dei personaggi letterari.
E certamente Rose-Â Marie Schmidt, la protagonista del romanzo, ci porta a riflessioni profonde e intriganti.
Che cosa si intende per donna indipendente?
Leggendo le lettere che Rose-Marie scrive a Roger Anstruther  capiremo la sua Weltanshauung.
E’ ancora una ragazza di appena 25 anni, ma è forte, sa chi è, che cosa vuole e che cosa non vuole.
Romanzo epistolare  scritto soltanto da una persona nelle cui lettere si deducono le risposte dell’interlocutore.
Le prime lettere sono d’amore, un amore romantico, giovane, appassionato, ma dopo l’improvvisa rottura  del fidanzamento subentra nella loro corrispondenza  un rapporto di particolare amicizia.
E qui la nostra Rose-Marie ci fa testimoni del suo percorso formativo verso la vera indipendenza .
Lettere intense e divertenti come sa sempre porgerci Elizabeth von Arnim “la donna più intelligente della sua epoca† come venne definita da H.G.Well.
Siamo a Jena la patria dell’Idealismo tedesco, città di Fichte, Hegel, Shelley e certamente <Rose-Marie respira filosofia e gli insegnamenti del padre, libero pensatore e  amante di Goethe del quale sta scrivendo una particolare biografia.
Sappiamo dunque della vita semplice che conducono padre e figlia  soprattutto da quando sono rimasti soli. Per risparmiare decidono di diventare vegetariani secondo i dettami  che   Shelley  ha prescritto  nella sua “Rivendicazione della dieta naturaleâ€. Quando  però Rose-Marie cucina  lenticchie, cavoli, prugne e mele il papà comincia a brontolare  “Erba!Erba!Roba vegetale! Fieno†E vuole subito il caffè accompagnato da spesse fette di pane e burro a volontà .
Pagine divertenti, ma soprattutto in questo libro emerge un ritratto di giovane donna che ama la vita e la natura, una creatura positiva.
“Che cosa ci posso fare se le cose mi appaiono d’oro?†scrive a Roger in maggio. Gli dice che vede ridere i ranuncoli. Lei è per il sole, il calore, il colore, i profumi , per tutto ciò che è radioso. Per la vita, dunque.
Si  sente padrona del proprio tempo che sa come impiegare e riesce sempre a superare i momenti di défaillance “ritornando a casa, in mia custodia†Ha combattuto per raggiungere la serenità , ma ora se ne adorna per godere del la bellezza del mondo soverchianteâ€.
La sua felicità può esistere  senza  doverla far dipendere da qualcun altro.
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MARGUERITE di Sandra Petrignani
pubblicato da: Mirna - 7 Agosto, 2014 @ 1:07 pmMARGUERITE di Sandra Petrignani, Neri Pozza
Marguerite è naturalmente Nenè, Margot, Marguerite DURAS, una scrittrice fino al midollo, una donna spregiudicata che si adora o si odia.
Sa di rappresentare “ l’incoerenza, l’orgoglio, la vanità , l’impegno politico ingenuo, la violenza disordinata, il rifiuto categorico, la maleducazione…†Dice “ C’è un essere-pilota dentro di noi che lavora costantemente all’integrazione dell’esperienza attraverso il racconto della nostra esistenza. Non si tratta di prendere coscienza, il mio essere-pilota, il mio essere-scrittore mi racconta la vita e io sono il suo lettoreâ€
Come sempre , dunque, la scrittura cerca di risistemare le ferite di una vita. E Marguerite ha iniziato a soffrire molto presto in quella sua infanzia -adolescenza trascorse in Indocina con una madre amatissima ed odiata. Una madre dura, che ha sempre preferito il primogenito Pierre, scapestrato e debole. In questa bellissima biografia – romanzo si inizia proprio dall’annuncio della prossima morte della madre Marie.
Marguerite è in Costa Azzurra con il suo giovane amante Gérard ed il viaggio che la scrittrice farà con lui verso “il castello†della madre, ormai stabilitasi  in Francia, è l’occasione per rinvangare le sofferenze, la vita in Oriente, il passato e forse per risolvere finalmente quel nodo che sembra farle sempre male. Ma Marguerite sente che non si libererà di lei.
Lacan le aveva detto che quando è mancato lo sguardo innamorato della madre non basterà alcun successo a risarcirci. Soprattutto per una femmina la mancanza di quello sguardo si traduce in insicurezza profonda, irreparabile, per tutta la vita e nonostante tutto. Forse è per questo che Duras è una donna inquieta, assetata d’amore e di sesso, pronta a buttarsi in battaglie politiche importanti, a restare preda dell’alcool, a scrivere sempre e  a sentire mai  placato il suo male di vivere.
Lessi “La diga sul Pacifico†e ne vidi anche il film, bellissimo, con Silvana Mangano ( Marguerite) e Toni Perkins nel ruolo del fratello minore Paul. E’ però la storia della madre , della sua forza di voler installare una risaia in un territorio difficile, del suo rapportarsi con gli altri e con la vita. Ed anche in questo romanzo come in tanti altri c’è la denuncia sul bieco colonialismo. Comunista nel midollo, Marguerite è sempre dalla parte dei deboli. Ma il suo comunismo, come le dice Sollers “è pura poesia, totalmente impraticabile, la sua sensibilità è al limite del comunicabile. La definisce una nichilista attiva, estatica.
Una vita ricca, eccessiva. Tornata dall’Oriente frequenta gli intellettuali del tempo, da Elio Vittorini a EDGAR MORIN di cui ho letto proprio in questi giorni LA MIA PARIGI, I miei ricordi (Raffaello Cortina Editore )
Molto interessante perchè la sua vita e la sua esperienza politica si intersecano con quelle non solo di Sartre, Mitterand, ma anche con quella di Marguerite Duras alla quale lo lega un sincero affetto. Libro che consiglierei soprattutto agli uomini che, ho notato, preferiscono leggere di storia, politica, società . Ed Edgar Morin è una delle figure più prestigiose della cultura contemporanea, l’inventore del “pensiero complessoâ€
A me è piaciuto soprattutto ripercorrere le strade e i boulevard della città , entrare nei vari bistrot frequentati dagli intellettuali e seguirlo nei suoi tanti traslochi da Montmartre a Place des Vosges. A ogni trasloco infatti corrispondono tappe diverse della sua vita amorosa e intellettuale.
E che vita! Ancor oggi a novant’anni è pieno di progetti.
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LA FELICITA’ DI EMMA di Claudia Schreiber
pubblicato da: Mirna - 1 Agosto, 2014 @ 4:23 pmLA FELICITA’ DI EMMA di Claudia Schreiber
E’ consolatorio e leggere questo libro in una giornata in cui si vuole ritrovare un po’ di felicità . C’è finalmente il sole, un sole leggero che si inerpica al mattino dal terzo al quarto piano della mia casa. Lo seguo mentre scivola dalle surfinie ai girasoli affacciati alla finestra della cucina, fin sul balconcino del salotto. Il bianco delle surfinie sembra attirare soltanto farfalle bianche che volano leggere e silenziose in un’ora dorata di sospensione e quiete.
Ho appena finito il libro di Claudia Schreiber e mi sembra che la sua storia di macellazione e di  altissimi momenti poetici sia come la vita.
Ma è sempre così. Tutto può essere una metafora o una similitudine dell’esistenza di noi umani.
La vita del pollaio  ci racconta in modo esilarante e amaro come funziona la nostra società dove si alternano i “perdenti†e i “vincentiâ€.
Emma aveva capito da un pezzo che gli umani assomigliano al pollame. La bagarre tra le galline per essere le favorite del gallo è irresistibile
La  vita di Emma  si è svolta sempre nella fattoria  tra gli animali a cui è legata da un particolare affetto, ma il terribile insegnamento ricevuto dalla sua crudele famiglia non la ferma certo dal macellare i suoi adorati maiali per ricavarne salsicce e Leberwurst.
Ma lei lo fa con immensa dolcezza, li abbraccia, li coccola,… li sgozza con amore.
Ho fatto fatica a leggere alcune pagine sull’uccisione degli animali che pur mangio… ( però forse diventerò vegetariana.)
Ma le altre pagine…spassose e intense. Emma invidia la vita dei maiali, pensa che siano esseri felici.
Agli occhi di Emma, nessuna esistenza terrena era più magnifica,, semplice, significativa e riuscita di quella dei maiali
Quando poi  finalmente capirà la natura dei suoi incubi ricorderà che gli unici contatti affettivi li ha avuti con la scrofa.
Ora vive sola, lavora come un uomo,ogni tanto scorazza con la moto, ma vorrebbe  tanti soldi e un uomo accanto per salvare la fattoria e per essere finalmente felice.
Succede che il destino la ascolti perché per vie fortunose vi arriva Max che cerca un posto particolare per morire. Gli hanno diagnosticato un male incurabile. Vorrebbe andare in Messico dove  era stato un tempo. Vorrebbe un’amaca dove dondolarsi e aspettare…
Ma il fato lo conduce da Emma e qui comincerà una straordinaria e unica storia d’amore.
Le forti scene della macellazione vengono equilibrate con una bellissima immagine di Emma che come una regina incede su petali di fiori sulle note della Wassermusik di Handel.
Vi consiglio di leggerlo. (Keller editore). Grazia lo tiene con gran cura dentro un mobiletto chiuso.
Libri e natura per essere felici? Oggi tutto mi aiuta per esserlo.
I tristi pensieri  se ne vanno grazie a questo libretto rosa e allo stormire leggero di profumi e fronde. E una giornata solatìa nella mia piccola “fattoria” di fiori mi riconciliano col fluire della vita.
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VIA XX SETTEMBRE di Simonetta Agnello Hornby
pubblicato da: Mirna - 26 Luglio, 2014 @ 4:04 pmVIA XX SETTEMBREÂ dI Simonetta Agnello Hornby, Feltrinelli
Entrare nei romanzi è entrare in una vita altra, ci identifichiamo o distacchiamo dai personaggi a seconda della nostra visione del mondo. Ma tutti sappiamo che in ogni racconto c’è per forza qualche cosa dell’autore. Si scrive soltanto di ciò che conosciamo. A me piace molto dunque conoscere la vita degli scrittori. Dai miei adorati come Woolf, Mansfield, Dickinson, Leopardi, James,Austen,  le Bronte e tanti altri a quelli non ancora letti, come questa scrittrice siciliana che ora vive a Londra.
Io amo Palermo.
La sua luce, la sua atmosfera,il suo profumo di zagare. Vi arrivavo con la nave quando lavoravo per la  Costa Crociere e subito ci facevamo portare in via Maqueda in qualche bar elegante  a gustare cannoli e caffè. Gli amici palermitani ci invitavano a pranzo sulla loro terrazza. Gamberoni, melanzane, cassata, vino fresco e un panorama meraviglioso  sul mare e uno  dolente nella parte delle costruzioni selvagge della speculazione edlizia.
Perciò ho letto con piacere il racconto che la Agnello Hornby fa della sua Palermo del dopoguerra. Entriamo nella sua famiglia dell’ultima nobiltà terriera dove gli uomini non†dovevano†lavorare e le donne erano controllate a vista.
E la sua famiglia è sicuramente particolare: il padre se ne sta nell’Agrigentino a curare i suoi latifondi lasciando la moglie a Palermo con le due figlie da seguire C’è intorno a loro una grandissima famiglia che è tutto il loro mondo e soprattutto la continuità con un passato che lentamente si dissolve e che Simonetta ci racconta unito al grande amore per Palermo che lei sente essere “la sua città †come le ripete spesso il padre.
“Magnifica, incastonata come una spilla di smalto tra il verde dei giardini di aranci e il blu del mareâ€
Palermo diventa dunque la protagonista di questo mémoir, una città di contraddizioni tra miseria e nobiltà , tra  i primi barlumi di coscienza politica e giustizia e l’eterna piaga della mafia.
Da via XX Settembre parte per la scrittrice il suo percorso culturale e formativo, la  strada verso il suo divenire.
E se crediamo sempre che le donne siciliane siano state succubi dell’uomo ci accorgiamo invece del loro predominio nella famiglia, sia nell’educazione dei figli e  nel nutrimento culturale e ovviamente gastronomico che elargiscono Pane per la bocca, pane per le menti e per il cuore.
Ed allora assaporiamo una Palermo di dolci di mandorle e pistacchi, di zeppole fritte, rare e segrete fette del cardinale, cannilleri, pecore di Pasta Reale preparate con antiche ricette familiari che prendono giorni e giorni di preparazione.  (Cara Enza ce ne parli un po’?)
E’ soprattutto il profumo dei dolci ad infarcire i ricordi della scrittrice, quasi che i dolci siano la consolazione per andare avanti.
Mi sovviene il libro di Maria Cannata, anch’essa siciliana, dove sia il pane che i dolci impastati con la farina di mandorle e gli altri frutti di questa terra meravigliosa diventano i cardini della vita delle donne, ma non solo…
Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese ed ora vive a Londra.
Proprio in questi giorni è uscito un altro suo libro “La mia Londraâ€, ed.Giunti. Storia personale e storia di una metropoli dagli anni Sessanta in poi.
IL GIARDINO DELLE LUCERTOLE SENZA CODA
pubblicato da: Mirna - 21 Luglio, 2014 @ 11:29 am
Il  giardinetto pensile  di Borzonascai è antico. Tipicamente liguri sono le fasce che si raggiungono con la scaletta di pietra. E di pietre antichissime sono i muretti che sostengono la terrazza che dà sul tinello  e i due piccoli lembi di terreno soprastanti. Addirittura ce ne sarebbe un terzo, un piccolo camminamento invaso da alloro, edera, uva selvatica, roselline.
Anche molte piante sono antiche: messe a dimora dal nonno ligure: la camelia, l’arancio selvatico, la palma, il nespolo e alcune rose rosso scuro profumatissime (mio marito un’estate ne ricavò il rosolio) e altre rosa pallido. In questa fascia dove si sta abbarbicando anche un glicine e gli amareni e il pruno fanno un po’ d’ombra io amo distendermi sulla sedia a sdraio  a leggere o a tuffarmi nell’atmosfera montaliana colma di frinire di cicale e di voli di farfalle stremate.
Ascolto lo stormire delle fronde, il cinguettìo delle cincie ,lo scoccare delle ore delle campane vicine. Assaporo il profumo di rosmarino, menta, timo e salvia che mi giunge dall’orto del vicino, spesso frammisto allo squisito odore di torta di riso, “bacioccaâ€, minestrone, ripieni di verdura con origano e maggiorana…
In tutta questa poesia si inserisce Mimilla e il suo essere GATTO.
 Finalmente – penserà – sono libera di far uscire i miei istinti felini.
Ed allora via…caccia alle lucertole, alle libellule, alle cavallette e ad altri esserini più o meno belli che vivacchiano nel giardinetto.
Il serpentello verde e giallo, un orbettino, riportato in alto da mia nipote era stato visto intorno alle sedie della terrazza, , qualche libellula senza un’ala o cavallette azzoppate vengono salvate da me, tra qualche gridolino che spaventa i vicini.
Ma le lucertole…!
Ogni pomeriggio, quando c’è il sole, Mimilla ne cattura due o tre, piccole o grandi e me le porta sempre in dono persino in camera da letto. E io urlo…poi prendo scopa e paletta e salvo sempre la malcapitata che naturalmente però nel frattempo   è’ rimasta senza coda.
Ieri da dietro il cassettone ne è uscita una – rigorosamente senza coda – dove  deve essere stata rintanata per tre giorni. Ma l’ho salvata. Mia nipote ha commentato “Meschina, chissà che tre brutti giorni ha passatoâ€
Dopo un ’ennesima notte di temporale aspetto fiduciosa il solleone e tutto ciò che l’estate e il sole ci regalano: sospensione, obnubilamento, nuovi suoni come il tubare delle tortore o i gridi degli aironi che volano a sera, ronzii di api e calabroni e fruscii tra l’erba e sulle pietre di famiglie e famiglie di lucertoline …tutte senza coda.
Evidentemente a Mimilla non ne sfugge una!
AMORI NON MOLTO CORRISPOSTI di Barbara Pym
pubblicato da: Mirna - 19 Luglio, 2014 @ 10:09 amAMORI NON MOLTO CORRISPOSTI
Un LIBRO per ogni i stagione. Questi libretti rossi ASTORIA sembrano perfetti per la stagione della distensione e leggerezza . E se poi incappiamo in un’estate spesso piovosa lo diventano ancora di più.Che cosa c’è di più gradevole che entrare nel mondo di Barbara Pym? La vita è sempre rassicurante nonostante storie sentimentali irrisolte. Perché c’è sempre l’ora del tè o un buon bicchiere di gin e sicuramente tanti Pastori prodighi di buone parole e consigli.
Dulcie è una correttrice di bozze, una che sistema gli indici delle pubblicazioni. E’ proprio ad un convegno sul tema dove si parla diâ€Alcuni problemi di un direttore†e “Alcuni problemi nella stesura degli indici†che conosce l’affascinante accademico Aylwin Forbes e la trentanovenne Viola Dace legati un tempo da un brevissimo flirt.
. Dulcie , come Viola, ha circa trentanove anni, e si sente sulla via dello zitellaggio (non per niente si veste di tweed e porta spesso scarpe pesanti), ma mantiene una freschezza di pensiero e di empatia verso gli altri da renderla una persona gradevolissima. Persino il suo ex.fidanzato vorrebbe mantenere con lei rapporti di tenera amicizia.
Dulcie è attratta da Viola, quasi un suo negativo, tanto lei è ottimista e dolce, come il suo nome, quanto Viola è pessimista e delusa dal comportamento indifferente di Aylwuin.
Dulcie  scopre che dopo anni di ricerche per gli Indici preferisce investigare la vita degli altri Comincia a voler sapere di più di Aylwin, del suo matrimonio fallito, del rapporto con Viola e in questa ricerca capillare che la porterà fin nella parrocchia del fratello – che dovrebbe essere bello quanto Aylwin –  e nell’Albergo della madre, Dulcie troverà quasi conforto.
Si sente più sicura nel vivere la vita degli altri perché può osservare le loro gioie e i loro dolori con distacco
Barbara Pym ci racconta piccoli accadimenti di vite tranquille o quasi con un’ironia contagiosa. Partecipiamo con affetto ai piccoli drammi della governante che non è riuscita a mangiare i fagioli stufati mentre un avventore dopo di lei li ha avuti.
E sempre nel suo mondo troviamo una coppia di donne senza marito, seppur in questo romanzo ancor giovani. Riusciranno a sposarsi?
E la giovanissima nipote Laurel che arriva a Londra per studiare porterà scompiglio?
Da leggere nei pigri pomeriggi estivi. Con l’immancabile cup of tea se per caso piovesse.
Per chi si sente P ymescamente single,  e cioè positivamente soddisfatta  di tutti i piccoli avvenimenti che la vita offre,  la narrativa della Pym è  un vademecum obbligatorio!
GLI OCCHI DELL’AMORE di Margery Sharp
pubblicato da: Mirna - 16 Luglio, 2014 @ 6:48 pm
Dovrò leggere assolutamente gli altri romanzi di questa autrice inglese (1905-1991) perché la lettura di questo  libretto rosso Astoria mi ha divertito immensamente e sono certa che non lo dimenticherò,  tanto particolari sono sia la trama che i personaggi ..
Tagliente come il significato del suo cognome l’autrice ci racconta in modo intelligente una storia d’amore fra Dolores e Harry. In realtà Dolores ha un nome più inglese, ma Harry la conosce – e se ne innamora immediatamente – vestita da ballerina spagnola ad un ballo in costume. Sebbene lei sia bruttina, piccola e secca lui da subito la vede come la “sua rosa spagnolaâ€e così la chiamerà Dolores.
Anche Harry Gibson  non è un Adone: è grassoccio,massiccio, travestito da sacchetto di carta, ma per lei è il  Big Harry, il suo Re Hal.
Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace.
La loro unione felice va avanti di nascosto dalla madre di lui per ben dieci anni.
Ma ad un certo punto l’azienda di Harry rischia il fallimento. Solo un matrimonio d’interesse può salvare il tutto.
Mr. Joyce , avveduto uomo d’affari, ha una figlia, Miranda, â€di età indefinibile, acida,antipatica, bruttaâ€â€¦per cui sembra la soluzione migliore combinare un matrimonio. Fra l’altro Harry e Mr. Joyce lavorano entrambi nel ramo Pellicce.
E c’è anche la piccola Martha che vive con la zia Dolores.
Tutta presa dal suo mondo di grande osservatrice e “riproduttrice†dell’ambiente in disegni ben delineati e precisi, come alberi, stufe, barattoli ecc.,  non è interessata alla vita della zia o del suo Big Harry . Personaggio insolito questa bambina scorbutica, di “coriacea imperturbabilità ” ma decisa e di buon senso tutto inglese,  che alla fine si inserirà perfettamente nel nuovo “disegno†esistenziale che i personaggi creeranno.
Nel frattempo la sofferenza di entrambi gli innamorati  è struggente. Dolores deve per giunta trovare un pensionante per poter mantenere se stessa e la nipote, Harry non sopporta la fidanzata, mentre riesce a trovare un vero amico in Mr Joyce.
E poi c’è il pettine spagnolo, unico ricordo che egli ha della sua rosa spagnola. Ma la perfida Miranda lo troverà e…
Una commedia romantica intrisa dal più gustoso umorismo britannico. Deliziosa!
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