DUBBI DEL LETTORE

pubblicato da: Mirna - 23 Novembre, 2014 @ 9:05 am

SI, LEGGO TANTO E QUANDO SUL MIO TAVOLINO VEDO BEI LIBRI “APPETIBILI” SONOvarie di fine novembre 14 001 CONTENTA.
E la Biblioteca di Trento, splendida fornitrice di lettura, mi è amica. Ora per esempio mi ritrovo con nove suoi romanzi da leggere. Come resistere all’ultimo romanzo di Elena Ferrante che negli Stati Uniti si ritrova in tutte le vetrine dei librai? O ad  Updike e altri?

books[1]E quando ho incontrato “Nulla, solo la notte” di John Williams l’autore del bellissimo Stoner, non ho resistito.
E’ ben diverso da Stoner questo suo primo romanzo scritto quando Williams aveva solo vent’anni…e i dubbi se continuare a leggerlo mi sono venuti cammin facendo,- mi sembrava un po’ esagerato (ma si sa che questa è una caratteristica della prima giovinezza)…  poi la curiosità di capire come lo scrittore è maturato mi ha tenuto avvinta :  un altro giovane Holden preda della delusione e della disperazione.  E, in sostanza, un incipit al suo futuro capolavoro. Sappiano che questo breve romanzo è stato scritto forsennatamente nelle ore vuote che caratterizzarono l’esperienza militare di Williams in India e in Birmania nel secondo conflitto mondiale. Nei suoi eccessi questo racconto fa già presagire l’osservatore sensibile, e scettico, ma lucido della condizione umana. “Il momento più bello della vita è il tempo perduto” riflette il giovanissimo protagonista “il tempo dell’estate, quando le foglie degli alberi si intrecciano nella luce del sole. Pensava sempre alla sua infanzia come a una lunga estate ininterrotta, in cui una pigra felicità gli intorpidiva e gli deliziava il cervello e le membra.” La figura della madre amatissima in questo romanzo è il nocciolo cruciale della sua sregolata disperazione.

Mary Lester e l’assassino pieno di errori di Jean Failler che da il 1993 ha dato vita alla fortunata serie che vede protagonista la giovane investigatrice Mary Lester ispiratrice anche di una fiction televisiva di grande successo. EdizioniRobin che pubblica una serie di gialli con il titolo de I luoghi dei delitti.
Qui siamo ancora una volta in Bretagna Pont-Aven e la breve indagine viene eseguita da alcuni personaggi ben affiatati fra loro.

Divertente, facile, questo è un piccolo libro che si può tenere in tasca o in borsetta come compagno LibrIncontri cafè de la paix 008durante attese noiose. E ciò ha fugato il dubbio se continuare a leggerlo o no.

Einaudi sta ristampando la quadrilogia di  Coniglio  di John Updike, ho iniziat0 “Sei ricco, Coniglio”. Scrittura strepitosa. Personaggio che incarna l’americano-medio di mezza età. Fine anni Settanta: l’inflazione galoppante e la crisi energetica non scalfiscono per il momento la quete felicità e il benessere raggiunto da questo antieroe. Continuare a leggerlo ? Sebbene in alcuni punti assai realistici io provi un po’ di fastidio?

Vedremo.

Ne potremo discutere domani, lunedì 24 al Cafè de la Paix, ore 17.00, durante il nostro LibrIncontri

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MRS.POE di Lynn Cullen, ed.Neri Pozza

pubblicato da: Mirna - 17 Novembre, 2014 @ 5:02 pm

mrs_poe_02[1]Chi ama Edgar Allan Poe,  i suoi romanzi  noir, le sue poesie deve leggere questo biografia romanzata che racconta alcuni anni della vita di Edgar, di sua moglie Virginia e della sua amante, la poetessa Frances S. Osgood.

Dal 1845 al 1847 in una New York che si sta trasformando urbanisticamente per iniziare a diventare la città che oggi conosciamo.

Siamo a Manhattan dove si lavora per creare Central Park e dove le abitazioni dei protagonisti sono situate tra Washington Square e Union Square. E dove i primi palloni aerostatici provano ad alzarsi in cielo, i dagherrotipi prendono il posto dei ritratti, Morse presenta la sua invenzione. E l’arte mesmerica intriga i salotti  di intellettuali che fanno da sfondo ai nostri personaggi.

Virginia Poe  è la giovane moglie del grande scrittore che ricordiamo è anche sua cugina, sposata quando lei aveva appena 13 anni.

Nel 1845 ne ha ventitré, ma si comporta sempre da bambina possessiva e tiranna. E’  accuduita dalla madre, zia di Edgar,  che scopriremo ha in sè una vena di follia che provocherà incidenti strani.

Ormai Edgar è famoso in città soprattutto  per la sua poesia “Il corvo” e per le sue critiche dure verso gli altri poeti, Longfellow in testa.

Poe3[1]E’ affascinante, tenebroso, con dentro di sè  ancora i segni della sua tavagliata e dolorosa infanzia e la sofferenza di un matrimonio ormai consunto. E soprattutto con il grande senso di colpa proprio  verso la giovane moglie, ammalata di tisi,  con cui  non riesce più a corrisponedere quel sentimento avventato, irrazionale, infantile dei loro primi anni d’amore.

Frances Osgood incontra Edgar Allan Poe  nell’inverno del 1845 a casa  di Anne C. Linch, animatrice del più celebre salotto letterario del tempo dove partecipano famosi artisti e scienziati da Emerson, Walter Whitman, la scrittrice L.M.Alcott e Margaret Fuller così innamorata dei pellerossa da indossare spesso ornamenti di piume, ossa, pelle scamosciata.

Frances è stata abbandonata dal marito, il pittore libertino Samuel Osgood, ed ora è ospite con le due figliolette, presso i coniugi Bartlett, librai ed editori.Frances-300x300[1]

L’incontro fra Edgar e Frances è un colpo di fulmine. Edgar è al culmine del suo successo proprio dopo la pubblicazione sul Mirror della sua poesia che tutti a New York recitano a memoria. Di lei  lo stesso Poe scriverà “¨ esile fino alla fragilità, aggraziata tanto in movimento che in quiete; l’incarnato ¨ di solito pallido; i capelli nerissimi e lucenti; occhi di un grigio limpido e luminoso, grandi e con una peculiare espressività…”

Si innamorano, un amore clandestino eppure sulla bocca di tutti. Una relazione di pochi anni, fatto di seducenti sotterfugi e incontri pieni di grazia e magia, oscure pulsioni e avvenimenti tragici.

E la giovane signora Poe? Malata, gelosa di Frances, avvinghiata psicologicamente al marito, quasi  un oscuro  alter ego di Edgar che sembra  prigioniero delle angosce di entrambi.

Scrive Lynn Cullen che ha fatto ricecerche approfondite su questo amore  a suo tempo  negato da molti biografi –  e che invece ha testimonianze in lettere, poesie e scritti – che suo malgrado questo libro diventa quasi un “racconto dell’orrore” :

avrei dovuto  immaginare che un romanzo imperniato sulla figura di Poe non poteva che rivelarsi straziante…più mi addentravo nella ricerca, più mi rendevo conto che Poe non si limitò a scrivere storie paurose: le visse in prima persona.”

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Cafè de la Paix – seconda parte –

pubblicato da: Mirna - 14 Novembre, 2014 @ 6:02 pm

LibrIncontri cafè de la paix 002ba74[1]LibrIncontri cafè de la paix 006Il PC fa le bizze, ma devo completare i consigli di lettura emersi nel gradevole pomeriggio di lunedì. Daria ci parla con fervore del libro di Terzani “Un altro giro di giostra”. Intriso di spirituaLlità, saggezza, visione ampia del mondo e del nostro esistere. Un confronto fra Occidente e Oriente soprattutto per ciò che riguarda la medicina alternativa, un aiuto nei momenti difficili. Terzani affronta con coraggio, curiosità, spirito vitale la sua grave malattia intraprendendo un intenso viaggio dell’anima.
Si riparla della grande Elizabeth Strout e dei suoi romanzi, di Kate Atkinson “Vita dopo vita” e nell’angolo-poesia emergono i versi di Gibran e poi quelli di Lucia in una tenera poesia dedicata ai figli.
Abbiamo anche cercato Il Corvo di Poe, dato che ho parlato di Mrs.Poe. Ne parlerò a breve. Biografia della moglie del poeta “maledetto”. Mi accorgo che mentrelo illustro a grandi linee due giovani studentesse intente dapprima al lavoro su fotocopie e manuali si fermano e ascoltano. Pensiamo di disturbare ma – ci dicono sorridendo – sono interessate perchè stanno preparando un esame di letteratura americana! Potenza dei gruppi di lettura!
Si avvicina un altro avventore con un calice di vino in mano, incuriosito dalla nostra attività ” Ho sempre sentito parlare di questi gruppi e son contento di vederne finalmente uno all’opera”
Sinergia, allegria, voglia di leggere e condividere. E non è finita, all’esterno si avvicina Gabrio per consigliarci un giallo delizioso “La morte di mia zia” di C.H.B.Kitchin ,edizioni Polillo. Un po’all’Agatha Christie.
Si parla poi di Baudelaire,di altri libri e di quest’angolo pittoresco che sembra veramente un angolo parisién.

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CAFE’ DE LA PAIX per librIncontri

pubblicato da: Mirna - 14 Novembre, 2014 @ 8:56 am

LibrIncontri cafè de la paix 011Metti un uggioso pomeriggio di novembre quando la pioggia cade ininterrotta e le foglie sono pesanti e cadono formando tappeti gialli, rossi, arancioni. Cosa ci conforta maggiormente? Certamente la home, il nostro divano, un libro…ma altrettanto  bello è uscire e respirare l’aria ancora cafè de la paixtiepida di questo strano autunno e raggiungere un angolo colorato del Cafè de la Paix dove pian piano arrivano amiche ed amici per parlare soprattutto di libri.

Riletture estive esordisce Giovanni: che piacere ritornare nel mondo di Salgari, a suo tempo ingiustamente meno famoso di Jules Verne. Salgari sempre indigente scriveva, scriveva senza mai uscire dalla sua Torino, ma documentandosi con libri, manuali e atlanti regalandoci personaggi e luoghi indimenticabili.

Si ama leggere di viaggi in estate, sembra.

Maria Grazia  ci propone “In viaggio  con Erodoto“: di R. Kapuscinski  ” …racconta retroscena inediti della sua biografia, ripercorrendo le proprie vicende dall’infanzia povera a quando, appena laureato, venne inviato prima in India e poi in Cina, senza conoscere nulla di quei paesi. Narra dei viaggi in Africa, Egitto, Iran, poi di nuovo in Africa, rievocando sotto una luce nuova e con mano leggera contesti storici e avvenimenti privati. Ci rivela le difficoltà incontrate di fronte alla vastità della materia da dominare, interpretare e giudicare. Punto di riferimento, livre de chevet, testo da leggere e rileggere è sempre stato Erodoto che, al pari di Shakespeare, ha compreso il microcosmo delle passioni umane e il macrocosmo delle vicende storiche. ..”

E poi “Mani” di  Leigh Fermor : ” Quasi sempre a piedi, e per anni (come il suo grande amico, Bruce Chatwin), Leigh Fermor ha percorso la parte estrema del Peloponneso, descrivendone i paesaggi fascinosi, quasi lunari, facendone rivivere, con vena felice di narratore, storie, leggende e personaggi, insegnandoci a viaggiare simultaneamente nel tempo e nello spazio, e trasmettendoci un germe benefico: quello del nomadismo.”

Enza appena tornata dall’Iran si è immersa in quel mondo e ci propone due romanzi interessanti “Leggendo Lolita a Teheran” (interessante leggere di come si svolgono altri gruppi di lettura)  e “La cucina color Zafferano”  di Yasmin Crowter “un romanzo dolceamaro, una drammatica e appassionante storia familiare, una vicenda a cavallo tra Occidente e Oriente”.

LibrIncontri cafè de la paix 004

Fine prima parte
Fine prima parte

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AGATHA RAISIN E LA TURISTA TERRIBILE, di M.C.Beaton,

pubblicato da: Mirna - 8 Novembre, 2014 @ 5:37 pm

41hwUQYoHmL._AA258_PIkin4,BottomRight,-37,22_AA280_SH20_OU29_[1]Un intermezzo per rilassarsi e divertirsi? Si va sul sicuro leggendo uno dei libretti rossi editi da Astoria e in particolare quelli di MC. Beaton, scrittrice inglese nota per aver scritto più di cento romanzi storici. Ma per noi lettori italiani –  direi però  lettrici –   è nota  soprattutto per i  suoi romanzi gialli che vedono protagonista e detective improvvisato Agatha Raisin, una cinquantenne risoluta, pasticciona e simpatica.

Agatha da quando si è trasferita da Londra nei Cotswolds si è innamorata del vicino  James e tutte le sue avventure di investigatrice dilettante vanno di pari passo con il rapporto sentimentale con quest’ultimo.

La serie di Agatha Raisin si compone al momento di 23 libri e se non si leggono in modo cronologico non si capisce molto a che punto è la storia con James, ma l’intreccio poliziesco è chiaro.

In questo racconto Agatha non è in Inghilterra ma a Cipro . Sta rincorrendo James deluso di aver scoperto il giorno del loro matrimonio che Agatha risultava ancora sposata.

E’ un tardo settembre e l’ambientazione è piena di colori del mare, di profumi e caffè turco.

Mentre cerca il suo James Agatha fa la conoscenza con un bizzarro gruppo di inglesi: due coppie accompagnati ciascuna da un anziano amico. Diversi tra loro: un gruppetto snob e l’altro invece piuttosto volgare. Non si capisce quindi come possono trascorrere giornate di sole e cene tutti insieme.

Soprattutto è Rose, procace, sguaiata e piena di sex appeal che sembra fare da collante fra i sei personaggi. Agatha e il ritrovato James, si uniscono a loro dopo l’assassinio di Rose durante una festa. Naturalmente vogliono scoprire l’assassino.

Intanto arriva l’amico  Charlie a mettere zizzania nel fragile riappacificamento fra Agatha e James.

Marion Chesney Beaton ci racconta con cadenza giornaliera gli accadimenti facendoci partecipare in modo leggero a questa  avventura cipriota.

Ma ciò che ci intriga e diverte   è il realistico atteggiamento di Agatha verso se stessa e il suo “sentirsi malinconicamente consapevole” di essere nella  mezza età. Sempre  alle prese con specchio, dieta, trucco per 1657638[1]sentirsi accettata e piacere. Dice la sua autrice:

“ Come Agatha, non credo alle donne che invecchiano con grazia. E per quanto mi riguarda, certamente non accade così. La mattina, per mettermi a posto la faccia, ho bisogno di una lente d’ingrandimento perché da un lato ci vedo molto meno di una volta ma dall’altro rughe e zampe di gallina le vedo benissimo. Rimane un interrogativo: o la mia vista non è pessima come pare o le rughe sono peggio di quanto mi piaccia ammettere».

 

Appuntamento al Cafè de la Paix per il nostro LibIncontri  lunedì 10 novembre alla ore 17.00.

Vi aspetto.

Io porterò un libro-biografia sulla moglie e sull’amante di Edgar Allan Poe. E voi?

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LEOPARDI di Pietro Citati,ed. Mondadori

pubblicato da: Mirna - 3 Novembre, 2014 @ 8:15 am

cop[1]Piacere immenso tuffarsi nella vita de “Il giovane favoloso” (titolo del film di Martone) , questo nostro  eccezionale poeta e pensatore conosciuto e studiato all’estero come un filosofo importantissimo. Non apparteneva a nessuna epoca, nè a quella presente, nè a quella passata. Era “a casa” dappertutto e da nessuna parte. L’Infinito il suo desiderio e l’abbandonarvisi il suo sollievo.

La sua radicale estraneità al suo tempo a cavallo di due secoli  “gli permise di comprendere come nessun altro la società borghese e quella di massa. Nello Zibaldone troviamo lampi che ci riportano a Nietzsche, Adorno, Spengler. E ci parla già , senza saperlo, di Flaubert, di Kafka, di Musil, Gadda, tutti quegli scrittori del Novecento votati alla “disperazione placida“, all’incompiutezza, all’analisi ininterrotta, alla condizione di stranieri.”

Pietro Citati ci racconta tutto questo partendo dai primi anni della vita del picolo Giacomo quando  era ancora felice e spensierato e  sentiva in sè ancora “allegrezza images[3]pazza” . Conosciamo il padre Monaldo, passivo, pigro, ma possessore di una ricchissima e splendida biblioteca, quel luogo che diviene il santuario e prigione di Giacomo e dei suoi fratelli.

Monaldo però lo ama moltissimo, vede in lui il genio chre spera possa riscattare la sua mediocrità. E’ lui  in ogni caso la vera madre di Giacomo, lo ama con estremo affetto. La tetra  Adelaide è bigotta e fredda.

Pietro Citati ci offre un’altra splendida biografia accurata, emozionante, chiara, esaustiva.

E le immagini del film  di  Mario Martone ,che 455905[1] consiglio a tutti di vedere, arricchiscono visivamente la nostra lettura. (Il titolo è estrapolato da uno scritto di Anna Maria Ortese dal suo “Pellegrinaggio alla tomba di Leopardi”)

Possiamo capire e penetrare maggiormente nel mondo di Recanati, di Roma, di  Napoli … Possiamo immaginare meglio il giovane Giacomo che comincia a curvarsi già all’età di 18 anni affetto dalla sua terribile malattia. Età in cui ha già letto più di 17.000 libri.

Un personaggio multiforme, ci spiega Citati, un vorace lettore che è l’atto fondamentale della sua  vita che genera o sostituisce l’esistenza. Lettura che lo spinge a scrivere.

Perchè leggere e scrivere per Leopardi erano uno stesso gesto.  Assorbe e addenta il mondo,  “dalla vita desidera l’intensità: non la noiosa esistenza quotidiana, nella quale i minuti si susseguono ordinatamente ai minuti; ma un tempo più rapido, più intenso, vertiginoso, in cui ogni istante fosse vivo e infinito. ”

E proprio per questo riflette che i giovani soffrono più dei vecchi, appunto perchè sono più vitali.

Grande poeta e grande filosofo “egli  forma, segue e possiede  un sistema, che è il segno distintivo e indispensabile della vera filosofia. Ha lo sguardo totale sul mondo e sull’esistenza umana.

Citati ci invita  così a leggere o rileggere lo Zibaldone,  le Operette Morali e naturalmente  a recitare i suoi Canti e “naufragare” anche noi nella luce della luna, delle stelle sui deserti, nel rimpianto, nello sconforto, ma anche nella dolcezza  metafisica della conquista  per pochi istanti  di “interminati spazi, sovrumani silenzi e profondissima quiete”

 

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LibrIncontri al Cafè de la Paix

pubblicato da: Mirna - 31 Ottobre, 2014 @ 8:22 am

Devo cambiare ritmo oggi per il mio blog: da “adagio” o “lento espressivo“   –  mio solito modo di scrivere di libri, emozioni, accadimenti  -  a “presto con fuoco” di Riccardo. Sì, devo interagire immediatamente con il suo post sull’incontro di mercoledì.

Soprattutto perchè abbiamo assaporato e condiviso l’entusiasmo per  il Cafè de la PaixIMG_2618 nostro nuovo punto d’incontro per parlare di libri e altro. Grazie a Ferruccio che ci ha suggerito questo luogo ci siamo ritrovati sentendoci  immediatamente avvolti dall’atmosfera colorata, calda, giovane, eletrizzante di questo angolo che mi ricorda Parigi.  Sì, noi “giovani” nel cuore e nella mente abbiamo assorbito l’euforia energizzante di Francesca Quadrelli  che ci ha spiegato le molteplici attività di quasto Cafè lab aperto alla creatività, all’arte, allo stare insieme in modo un po’ alternativo. Un altrove vicino perchè lo spazio del pensiero che incontra, assimila,  recepisce, “legge” e poi  condivide, è sicuramente parte del “viaggio” che deve sempre proseguire in noi.

cafè de la paix 005.Un pomeriggio di fine ottobre dalla luce violetta e arancione, ci sediamo al tavolino che guarda il cortiletto pieno di alberelli, beviamo una tisana, un caffè , ma le prossime volte perchè non un bicchiere di vino rosso? Cambiamo prospettive, aspettative, gusti, piaceri.

Intanto ascoltiamo le letture che Santo ha fatto negli ultimi tempi: ci consiglia “L’amic0 immaginario” di Matthew Dicks

Per Max vivere è una faccenda piuttosto complicata: va in tilt se deve scegliere tra due colori, non sopporta il minimo cambio di programma, detesta essere toccato, persino da sua madre che vorrebbe abbracciarlo molto di più. Del resto ha nove anni ed è un bambino autistico. Per fortuna c’è Budo, il suo invisibile e meraviglioso amico immaginario che non lo abbandona mai e da molto vicino ci racconta .la sua storia “

Ferruccio  si interessa di politica e società. Ha letto un interessante saggio “Internet delle cose“  di Jeremy Rifkin  “Il cambiamento è già qui, ma non vogliamo accorgercene. Così l’economista americano, professore della prestigiosa Wharton School e consulente di capi di governo, spiega la post-rivoluzione portata da “Internet delle cose” (IoT, Internet of Things) e dalle stampanti 3D. E racconta perché gli italiani sono all’avanguardia in questo settore -“cafè de la paix 003

Riccardo è ovviamente interessato e intrigato e se ne parla lungo. Enza e Daria ci raccontano un po’ del loro viaggio in Iran.

E intanto l’atmosfera di questo angolo particolare si scalda con l’arrivo di Francesca che ci elenca le varie attività di questo Cafè de la Paix di cui ieri ci ha già raccontato Riccardo (www.trentoblog.it/riccardolucatti)   .

Decidiamo quindi che i  nostri prossimi incontri avverranno il secondo e il quarto lunedì di ogni mese. Ci accomoderemo nella saletta superiore per poter parlare con tranquillità. .

Prossimo appuntamento dunque per Lunedì 10 novembre alle ore 17.00

Quando si passa del tempo in modo gradevole si rimane intrisi di entusiasmo, voglia di parlare ancora e sorridere, e ridere ,e conoscerci  più a fondo perchè condividere  con gli altri letture, viaggi, emozioni è la parte più arricchente della vita. E se possiamo farlo in un luogo che si chiama Caffè della pace non abbiamo altro da aggiungere WP_20141029_012se non il nostro desiderio di stare insieme.

Ci salutiamo all’esterno  già en attendant la prochaine fois

 

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I PIACERI DELLA VITA

pubblicato da: Mirna - 27 Ottobre, 2014 @ 6:17 pm

varie d'ottobre 14 001Un ottobre mite può regalare infiniti piaceri.

Vuoi per i suoi colori o per il placido Adige che scorre tra rive verdi e gialle,  vuoi per alcune  solitarie e pensose passeggiate.

Si riflette sulla dolcezza del sole, sulla luce che tende ad avvolgerti senza aggressività, sul benessere  che si prova ad essere parte, sì di una natura antropizzata, ma sempre tua.  Il quartiere del Muse mi dà pace e serenità, spesso vado a bere un caffè in uno dei suoi bar all’aperto. Ammiro il museo di cristallo e il palazzo delle Albere.

varie d'ottobre 14 004E tanti piccole cose gradevoli  fanno una vita gradevole.

E poi ci sono le Penelopi.

Le amiche che si ritrovano nel salotto di Cristina ad ascoltare musica, leggere, recitare, poetare, cantare e mangiare torte sempre più golose. Deus ex machina è ovviamente la nostra ospite musicista ed abile organizzatrice di serate (ha fondato anche “L’accademia delle Muse” di cui vi racconta sempre Riccardo)

Sapete già tutto delle Penelopi, ho racc0ntato dei nostri divertenti incontri in questi quattro anni di blog!

Trentennale Penelopi 2o14E l’altra sera abbiamo festeggiato i 30 anni.

Trovo in  questo continuare a riunirci qualcosa di confortante, ancestrale eppur attuale.

La casa di Cristina circondata da un giardino magico di fiori, erbe aromatiche, luci, acqua e ponticello è l’ingresso nel mondo un po’ atemporale dei nostri desideri, del nostro essere donna.

Penelope per celia perchè la tela ormai non la tessiamo più ma rimane in noi quel certo non so che di concreto e affidabile che ci fa stare bene con i nostri cari e con i nostri amici, che ci fa sorridere, confrontarci e cantare con spensieratezza. Ecco…spensieratezza. Questa ci regalano Penelopi D.O.C. 2014le Penelopi. Ed infatti  dopo queste serate si ritorna a casa leggere leggere perchè si è cantato in coro, abbiamo ascoltato Cristina al pianoforte, abbiamo recitato e mangiato e chiacchierato e riso…

Un piacere della vita l’amicizia: grandissimo, da coltivare, annusare, mordere.

Ma i piccoli piaceri sono tanti…quali i vostri? Quelli che fanno di una giornata il paradigma di una vita che vogliamo e dobbiamo sentir gradevole.

Come Raffaella tempo fa cercava i punti positivi di una giornata, come Laura fa ogni giorno o   il caffè di Maria Teresa ogni mattina, come cerco di trovare anch’io in ogni ora.

varie d'ottobre 14 003E se un momento di vuoto mi accerchia …ecco i libri amici anch’essi ….

E i piaceri della tavola? Vorrei tanto mangiare i tortelli di zucca come quelli che Vincenzo, il mio amico carpigiano,  mi ha descritto poc’anzi, via Skype, anzi me li ha fatti persino ammirare.

E tanto altro ancora…cosa suggerite?

 

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QUANDO ERAVAMO FOGLIE AL VENTO di Anne Korkeakivi, ed. Garzanti

pubblicato da: Mirna - 24 Ottobre, 2014 @ 7:02 am

9788811686729[1]Quando un libro non mi piace smetto di leggerlo e non ne parlo. Non sono infatti un critico letterario. Quindi generalmente scrivo d letture che mi prendono e che poi  naturalmente consiglio. Ma i lettori sono di tanti tipi e i gusti di differenziano molto.

In questo caso sono un po’ perplessa perchè la storia raccontata dalla Korkeakivi mi ha avvinto con sufficiente interesse forse perchè ha usato lo stesso éscamotage che Virginia Woolf ha usato per Mrs. Dalloway, cioè raccontare di una signora bene che si prepara per una serata importante e mentre compra i fiori, dà istruzioni alla servitù, va dal parrucchiere ricorda il suo grande amore e qualchecosa di oscuro commesso nel suo passato. Parliamo della bionda, algida Clare, statunitense con sangue irlandese.  E di suo marito Edward ministro inglese a Parigi che spera di essere trasferito a Dublino. Un marito affidabile e serio come Richard è per Mrs. Dalloway, anzi in alcuni punti   si ritrova persino  la stessa dolcissima frase  rivolta alla moglie ” Ah, sei qui”.

Ma la Korkeakivi non è la Woolf. E seppur ha inframmezzato i preparativi per la cena diplomatica percorrendo a destra e a manca il centro di Parigi con un tema scottante come l’Ira d’Irlanda, non riesce ad emozionare o a far vibrare di epifaniche consonanze il lettore.

Ciononostante credo che sia un romanzo che possa ugualmente piacere ed è per questo che ne scrivo. E’ piacevole conoscere l’ambiente diplomatico, i suoi riti, l’etichetta seguita per poter offrire ricevimenti a ministri, consoli, ecc.

C’è poi la trama che si snoda in questa giornata particolare colma di avvenimenti, come l’arrivo inaspettato del secondegenito di Clare, che rischia l’espulsione dal suo college  e l’incontro casuale con un turco che verrà poi accusato di omicidio. Ed infine l’improvviso ed inaspettato incontro con Niall il primo amore irlandese creduto morto…vabbè, un po forzata questa parte.

Interessante seguire nella notte parigina, dopo la cena riuscita bene grazie a un menu che ci viene descritto dettagliatamente,  il vagare  di Clare che cerca di dirimere l’antico senso di colpa del suo  passato e un nuovo caso di coscienza. Un dilemma etico  per cercare di fare ciò che è giusto.

Chissà a chi potrebbe piacere questo romanzo0, sono certa a molte di voi. Chi ha letto ed amato Mrs. Dalloway rimarrà un po’ spiazzata.

Ma ripeto: ogni lettore ha le sue aspettative.

E a questo proposito vorrei chiedere il parere per  un romanzo da proporre al gruppo dell’Accademia (riunioni mensili  nel salotto culturale dell’amica Cristina) tenendo conto che ci sono uomini e donne dai gusti diversi. Chi legge moltissimo, chi meno, chi ama la storia, chi le emozioni,nuove 001 un romanzo recente “per tutte le stagioni” . Me lo consigliate?

Per quanto riguarda il libro di cui ho scritto or ora devo confessare che a Mimilla non è piaciuto: l’ho lasciato aperto per un attimo mentre andavo nell’altra stanza e lei vi si è avventata contro facendo a brandelli alcune pagine ! Ed ora dovrò ripagarlo alla Bibilioteca!

 

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A Trieste con Saba

pubblicato da: Mirna - 20 Ottobre, 2014 @ 8:24 am

Friuli, otobre 2014 036Una mattinata di un dolce ottobre a Trieste, città azzurra per eccellenza, sia per il mare sia per il cielo mutevole in battuffoli bianchi di nubi per via di  un borino che sempre ci accompagna.

Una delle mie tappe preferite è la Libreria di Saba, quel negozietto oscuro acquistato da Umberto Saba nel 1919 e che presto divenne luogo di ritrovo di artisti e scrittori, da Svevo a Levi, da Comisso a Stuparich.

Vi ritorno sempre perchè è un luogo prezioso, da preservare,  coccolare, accarezzare e mi piace parlare con il suo titolare Mario Cerne figlio di quel Carletto che fu prima image[1]commesso e poi socio del grande poeta.

E’ una libreria calda, invitante che possiede opere rare, i manoscritti di Saba e tutta quell’atmosfera che ti avvicina alla poesia e alla storia della letteratura.

Ma Mario Cerne questa volta è ancora più amareggiato del solito, ci legge  l’articolo del quotidiano  in cui i suoi “colleghi” triestini  protestano contro il piccolo contributo che il Comune potrebbe elargire per salvare questo inestimabile pezzo della vita triestina. Ci mostra anche preziosi documenti e mi promette di inviarmi i manoscritti di alcune poesie di Saba. Occorrerebbe molto di più per permettere a questo negozio di respirare, vivere e regalare ai suoi visitatori e acquirenti la possibilità di entrare Avevo una cittànel cuore della poesia, nel cuore di questa straordinaria città.

Se gironzolate per Trieste  dunque oltre ad ammirare la splendida piazza dell’Unità, Ponte Rosso, il ghetto ebraico e bere un caffè al Tommaseo o al caffè degli Specchi , andate in via San Nicolò ed entrate nella libreria Saba.

DSCF1185Potrete  sfogliare libri rari, acquistarne altri per voi o per gli amici ed ancora declamare i versi del poeta, soprattutto quelli dedicati proprio alla sua città:

Trieste ha una scontrosa  / grazia. Se piace ,/ è come una ragazzaccio aspro e vorace, / con gli occhi azzurri e mani troppo grandi/ per regalare un fiore;/ come un amore/ con gelosia./…Intorno /circola ad ogni cosa/ un’aria strana, un’aria tormentosa, / l’aria natia./ La mia città che in ogni parte è viva,/ ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita / pensosa e schiva.

Saba trascorse gran parte della sua vita nella sua “strana bottega d’antiquario” in una “via secreta” .

Scrive” Avevo una città bella tra i monti rocciosi e il mare luminoso….Ed io per tanto scelsi fra i mali il più degno : fu il piccolo d’antichi libri raro negozietto…”

Friuli, otobre 2014 046Che gioia per noi lettori entrarvi! Mario Cerne e Umberto Saba vi aspettano.

 

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