KAFKA SULLA SPIAGGIA di Murakami Haruki, Einaudi
pubblicato da: Mirna - 21 Novembre, 2018 @ 6:49 pmIl VIAGGIO era il tema di cui parlare nel nostro LibrIncontri.
Ho pensato a tutti i libri che ho letto che parlano di viaggi veri o metaforici, viaggi alla scoperta di nuove terre o viaggi all’interno di sè.
I viaggi di Gulliver, Tristam Shandi, Patagonia di Chatwin, Il giovane Holden: fuga e viaggio di formazione, viaggio allegorico come la Divina Commedia, e tanti tantissimi altri. On the road,
Vedremo oggi di quali libri parleranno gli amici…
A me è tornato alla mente Kafka sulla spiaggia letto nel 2008 appena pubblicato da Einaudi. Su consiglio di Gary.
Ricordavo il lungo viaggio intrapreso dal quindicenne che si fa chiamare Kafka e dall’anziano Nakata attraverso il Giappone. Da Hokkaido verso il sud, a Shikoku. (Sono andato a cercarlo in una biblioteca fuori città.)
Il primo in fuga da un padre violento e alla ricerca di se stesso, l’altro spinto da una sorta di missione surreale.
Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell’incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino”
La vita è un viaggio e forse anche un sogno, come diceva Calderon de la Barca. E in questo magnifico romanzo troviamo entrambi.
Murakami è eccezionale: racconta minutissimi dettagli della vita quotidiana giapponese e avveninmenti assurdi e surreali come la pioggia si sanguisughe al passaggio di Nakata che sa parlare con i gatti.
Un viaggio dunque alla i ricerca di sè per il giovanissimo Kafka che dovrà alfine attraversare il labirinto oscuro di una foresta fuori dal tempo presidiata dai due soladati giappo0nesi che vi erano rimasti per decenni pensando che la seconda guerra non fosse finita.
Figure della fantasia, fantasmi che entrano ed escono dal passato e dal futuro.
Il tempo che è un protagonista importante per la dolce e bella signora Saeki che non sa decidere dove fermarsi.
Tanti personaggi che “ascoltano” se stessi per comprendere il senso della vita che spesso, come ci racconta Murakami, non è come crediamo. Visionario e bellissimo questo romanzo ci regala la possibilità di guardare ovunque , al di fuori di ciò che crediamo di vedere e dentro di noi, fino alle visceri, visceri che guarda caso hanno la stessa forma di un labirinto.
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PUNIZIONE di Elizabeth George, ed.Longanesi
pubblicato da: Mirna - 14 Novembre, 2018 @ 9:00 amAspettavo con ansia l’ultimo romanzo di questa scrittrice super premiata che riesce sempre con i suoi thriller psicologici ad avvincere il lettore.
Anche questa storia, che vede l’ispettore Lynley e il sergente Barbara Havers investigare sul suicidio di un diacono, ci tiene con il fiato sospeso.
Siamo a Ludlow un’incantevole cittadina medievale dove tutto però non è come sembra.
Conosceremo perciò molti personaggi alcuni dei quali con una vita non proprio irreprensibile, come la giovanissima Ding. O come Missa che non vuole continuare l’università. E qualcuno che lavora nella polizia cittadina.
Si dipanano dunque nell’intreccio poliziesco molte vite, come piccole storie a sè stanti, che riusciranno a trovare una soluzione allo svelare delle mille menzogne circolanti come un’accusa di pedofilia.
Magistrale l’impalcatura del romanzo che ci fa amare sempre più l’aristocratico ispettore Lynley, la rude e goffa Barbara dall’acume straordinario e dall’energia inesauribile. (Mangiatrice e fumatrice accanita….in questa storia è quasi obbligata dalle sue colleghe a imparare il tip tap!)
Senza dimenticare la sovrintendente Isabelle Ardery che inizia le indagini con Barbara (che non sopporta, essendo esse antitetiche!) , ma è costretta a ritirarsi dal caso per via del suo alcolismo, tema sul quale la scrittrice si sofferma in modo sensibile.
“Elizabeth George scrive eccezionalmente bene, sviluppa trame brillanti e raggiunge un livello di coinvolgimento emotivo molto più profondo della maggior parte dei suoi colleghi” ( The Times )
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CONSIGLI DI LETTURA DAI LIBRINCONTRI
pubblicato da: Mirna - 8 Novembre, 2018 @ 8:59 amFinalmente martedì abbiamo ripreso i nostri incontri al bar Città.
Sempre simpatico e stimolante rivedersi e parlare dei libri che ci hanno colpito particolarmente, di quelli che stiamo leggendo, di quelli che ricordiamo.
Era indispensabile visto i tempi politici che stiamo attraversando dare subito la parola a Riccardo.
Da leggere assolutamente
Il fascisno eterno di Umberto Eco
La vita di Tommaso Moro – L’uomo completo de Rinascimento . di Elizabeth Marie Ganne
Simboli al potere di Gustavo Zagrebelsky consigliato anche da don Marcello Farina
Marcello ci consiglia una biografia molto interessante
Bobi Bazlen – L’ombra di Trieste – di Cristina Battocletti, ed.La nave di Teseo
Maria Grazia legge molto e diversi generi.
Ci dice che ha trovato interessantissimo
di Salvatore Veca il Dizionario minimo, ed Frassinelli
Il sangue giusto di Eva Melandri
Candidato al Premio Strega 2018
«Il centro del mondo di ognuno è quel punto in mezzo ai suoi occhi»
“Roma, agosto 2010. In un vecchio palazzo senza ascensore, Ilaria sale con fatica i sei piani che la separano dal suo appartamento. Vorrebbe solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l’afa, ma ad attenderla in cima trova una sorpresa: un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto. «Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti» le dice, «e tu sei mia zia.» All’inizio Ilaria pensa che sia uno scherzo. Di Attila Profeti lei ne conosce solo uno: è il soprannome di suo padre Attilio, un uomo che di…”
Maria Grazia però ama anche rileggere classici come Arthur Schnitzler . “La signorina Else“
“Arthur Schnitzler (Vienna, 15 maggio 1862 – Vienna, 21 ottobre 1931) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco.
È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.
La grande notorietà e il successo che lo accompagnarono in vita provocarono un interesse per lui e la sua opera da parte del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, il quale lo considerava un po’ una specie di suo “doppio”. Questo fatto gli provocava un misto di attrazione e timore.”
Santo, da scrittore, ha letto un libro molto intrigante
L’istinto di narrare – Come le storie ci hanno reso umani . di Jonathan Gottshall
“Passiamo più tempo immersi in un universo di finzione che nel mondo reale. “L’isola che non c’è” è la nostra vera nicchia ecologica, il nostro habitat. Nessun altro animale dipende dalla narrazione quanto l’essere umano, lo “storytelling animal”. Questo strano comportamento, che ci porta a mettere al centro della nostra esistenza cose che non esistono, è innato e antichissimo; ci sono segni di finzione fin dai primordi dell’umanità e basta osservare un bambino nel suo quotidiano gioco del “facciamo finta che” per capire che si tratta di un istinto primordiale, che ha già dentro di sé quando viene al mondo. Ma a che scopo?”
Altri titoli che emergono. Carla ha letto:
Non è mezzanotte chi vuole di Antonio Lobo Antunes
“Una donna torna nella casa dell’infanzia per guardare se stessa e ascoltare le voci dei suoi genitori. Ne nasce un romanzo ad altissima intensità emotiva, che l’autore considera tra i suoi più riusciti.”
Lo scimmiotto di Wu Cheng-en, ed.Adelphi è la lettura che sta interessando Roberto, lettore onnivoro, sempre alla ricerca di testi che lo interessino o lo divertano.
“Uno dei quattro grandi romanzi classici cinesi, Lo Scimmiotto, fu scritto dal letterato Wu Ch’êng-ên nel secolo sedicesimo, ma il materiale della storia è un immenso ciclo di leggende che si era accumulato per centinaia di anni intorno al «viaggio verso l’Occidente» – cioè verso l’India – del monaco Hsüan Tsang, poi detto Tripitaka, per raccogliervi scritture sacre buddiste e introdurle in Cina. La vicenda comincia con la nascita di una scimmia da un uovo di pietra: è lo Scimmiotto…”
Spero di non aver dimenticato nessuno. Semmai, cari amici, aggiungete qualcosa voi.
Abbiamo anche il progetto di cercare libri che parlino del VIAGGIO.
Ne discuteremo con confronti e riflessioni mercoledì 21 novembre .
Leggere, leggere, leggere
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LO STRANO CASO DELL’APPRENDISTA LIBRAIA di Deborah Meyler
pubblicato da: Mirna - 5 Novembre, 2018 @ 3:15 pmNovembre, soprattutto questo terribile novembre, ci invita a rifugiarci e a consolarci in letture più o meno leggere.
I racconti che parlano di librerie avvincono sempre. Poco tempo fa ho visto anche un film delizioso La casa dei libri che parlava di autori, di amore per i libri, di ciò che la lettura ci può dare.
Questo romanzo di Deborah Meyler ha come titolo originale The Bookstore molto più adatto che il titolo tradotto.
Ma evidentemente la storia della giovane inglese Esme che studia a New York e che trova la sua dimensione in una piccola libreria nell’Upper West Side di New York dopo aver scoperto di essere incinta ha qualcosa di particolare.
Saranno i libri e gli amici librai a farle vedere in una nuova prospettiva il suo legame con il padre del bambino che dapprima non voleva sapere di questa gravidanza mentre in un secondo tempo le chiede di sposarla.
Soprattutto capirà, grazie alle pagine di libri come Il Mago di Oz, Il giovane Holden, Il Vecchio e il mare, le opere di Shakespeare – che hanno sempre una risposta ad ogni domanda – chi è veramente e cosa vuole dalla vita.
E’ dunque un romanzo di formazione, “strano” forse perchè la protagonista conosce se stessa mentre aspetta un bambino.
Deborah Meyler è una giovane libraia che dopo tanti sacrifici è riuscita a salvare due librerie indipendenti di New York. In questo suo primo romanzo racconta la sua magnifica esperienza tra libri e scaffali.
Non è un romanzo rosa, ma gli si avvicina!
Edizioni Garzanti 2014
CARPI, isola felice
pubblicato da: Mirna - 28 Ottobre, 2018 @ 12:05 pmE’ incredibile che questo mio paese che riappare in sogno sempre circondato da luce dorata, lo sia anche ogni volta che ci ritorno, come se volesse continuare la sua essenza onirica.
27 ottobre 2018.
Giornata dell’Amarcord VI.
In quasi tutto Italia piove a dirotto, ma in Emilia no.
Carpi mi appare leggermente velata sempre soffusa di colori pastello.
I pioppi fremono, la cattedrale è d’oro, i portici e il mercato sono senza tempo.
Io divento subito euforica, come se avessi bevuto champagne.
E’ la potenza dell’incontro con gli amici sempre sempre più cari e di quell’atmosfera impastata di passato remoto, passato prossimo e presente che mi fa sentire leggera e in grado di cavalcare il tempo come una ragazzina.
Con Gianni infatti ho voluto cavalcare il ramo di un albero del parco.
E dopo il pranzo caldo e goloso tutti a passeggio tra il verde alla Gainsborough.
Si riprende con facilità il filo della nostra vita ormai punteggiata rigorosamente da questi incontri biennali.
Abitudini che si stanno consolidando anche tra i nostri figli-autisti come la “stria” mangiata sotto i portici.
O una visita speciale in centro.
Questa volta al Vescovado dove il Vescovo in persona ci ha illustrato il restauro della madonna lignea del ‘500 che presto tornerà nella Cattedrale.
Tutto ritorna leggero nel ricordo.
Le compagne di classe, di giochi, di emozioni.
La vita procede velocemente lenta per farci fermare ogni tanto per abbracciare un albero, per sentirci in sintonia, per confrontarci e condividere.
Tutto inizia con gli storici amici Brunella, Mirna e Vincenzo che abitavano in Cantarana durante l’infanzia e la prima adolescenza.
Case antiche di cortili con muretti, soffittte misteriose, piccioni viaggiatori, logge con le aspidistre, nonne in casa e racconti vividi del tempo lontano, vero e palpitante.
Serate estive a correre in strada o a cercare le lucciole nella campagna vicina.
Un sapore che ci portiamo dentro dopo tanti anni e che sappiamo ci unirà per sempre.
LA PIENA DI MARGARET DRABBLE, Bompiani
pubblicato da: Mirna - 20 Ottobre, 2018 @ 7:24 am“Alcuni pensano che le nostre emozioni si assottiglino via via che invecchiamo, che veniamo sbucciati fino all’osso sottile e asciutto, alla lisca dell’egoismo. E’ una teoria riconosciuta sull’invecchiamento.”
E’ così che si chiede Fran una delle protagoniste di questo romanzo corale che si pone come poter vivere nel modo migliore la vecchiaia . Certo tutto dipende dal carattere e dalla fortuna. Un po’ di agiatezza conforta, malattie sopportabili si possono curare bene, il pensiero della morte che si avvicina si può talvolta tralasciare.
Una storia ricca di spunti di riflessioni colte o di buon senso. Ci troviamo tra intellettuali che vivono i loro ultimi anni come meglio possono.
Claude per esempio l’ex-marito di Fran, celebre ex chirurgo, non si angustia se costretto per molte ore a letto. Riesce ad avere giornate serene e piacevoli con la compagnia di una badante compiacente, di amore per la Callas, TV, lettura, di pranzetti succulenti cucinatigli dalla ex moglie Fran.
E Jo e Owen residenti in una struttura per anziani continuano a insegnare nonostante l’eta, si incontrano ogni giovedì sera per parlare e bere drink forti e sempre diversi.
Interessante seguire il novantenne scrittore Bennet che ha scelto di vivere a Lanzarote con il compagno Ivor. E le Canarie diventano sfondo per parlare di altri personaggi più giovani che vi giungono per fare ricerche sulla geologia dell’isola ma soprattutto per raccogliere la disperazione dei migranti che sta diventando il problema mondiale più acuto.
Tutti quanti cercano di capire il senso della vita e della perdita.
E’ Fran il personaggio più intenso, ultrasettantenne lavora ancora per ispezionare i modelli in mutamento dell’assistenza residenziale e delle case protette per gli anziani. (altre grande problema: l’aumentata longevità)
Ma Fran nonostante gli acciacchi, la stanchezza, le scomparse di amici, riesce a provare ancora momenti di intensa felicità quando sente di essere nel posto giusto al momento giusto: quando ammira dall’alto del suo appartamento una grandiosa vista di Londra o quando al mattino può bere un ottimo caffè e leggere il quotidiano.
“Una meditazione aspra e acuta su che cosa vuol dire vivere una buona vita e assicurarsi una buona morte”
Margaret Drabble, nominata Dame of the British Empire per il suo contributo alla letteratura inglese contemporanea, da giovane ha fatto l’attrice per poi dedicarsi alla carriera letteraria come scrittrice, biografa e critica.
Un buono spunto per il nostro imminente primo LibrIncontri.
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I CONSIGLI DI ROBERTO. LibrIncontri
pubblicato da: Mirna - 5 Ottobre, 2018 @ 6:11 am
Carissima Mirna
sono rientrato ieri dalla montagna, dove ho goduto di un settembre meraviglioso.
Spero che la tua operazione di cataratta abbia dato gli stessi risultati di “rivisione” che altri hanno esaltato.
Parlando invece di libri ho due segnalazioni piacevoli.
La prima riguarda Jonas Jonasson, scrittore svedese di genere comico, grottesco e surreale.
Avevo letto “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve”, bellino ma esagerato; si era lasciato prendere dagli effetti speciali, soprattutto nella seconda metà, perdendo un po’ i personaggi in favore delle situazioni quasi impossibili, ma divertenti. C’è anche un film, se interessa.
Quest’estate ho letto “L’analfabeta che sapeva contare”, molto più equilibrato, con personaggi molto ben delineati e simpatici, soprattutto i sudafricani. Il sottotitolo è circa “Come una ragazza cresciuta a Soweto può trovarsi in un container con il re di Svezia ed una bomba atomica”; non spiego la trama. A me ha ricordato il migliore Tom Sharpe (La Mischia e altri) forse per il clima di satira anti-apartheid. Bello ed equilibrato fino alla fine.
Ho poi letto “L’assassino, il prete, il portiere” che però ha gli stessi difetti del primo detto sopra.
La seconda segnalazione è per Marguerite Yourcenar.
Dopo “Memorie di Adriano” e “L’opera al nero” pensavo non ci fosse altro; invece ho trovato un libro di racconti “Come l’acqua che scorre”, tre racconti di cui il secondo “Un uomo oscuro” è veramente degno di nota.
Ambientato nel ‘600 è la storia personale di un uomo normale che osserva la sua vita ed il mondo che lo circonda. Osserva anche il modo di vivere e di morire degli altri; alla fine osserva la sua morte. Senza retorica, senza illusioni, senza delusioni ma con grande comprensione. Un romanzo giovanile della Yourcenar, rivisto e pubblicato alla soglia degli 80 anni. Certe frasi e certi passaggi potrebbero essere estratti e meditati a parte.
Bene. Spero ci rivedremo presto ed attendo tue notizie.
Roberto Menestrina
Autunno tempo di libri e pensieri
pubblicato da: Mirna - 29 Settembre, 2018 @ 6:32 amPausa lunga dal mio blog quest’ultima. Per “vederci meglio”.
Piccoli interventi riusciti e finalmente ripresa di occhiali nuovi per riappropriarmi dei libri cartacei dai quali dipendo fortemente.
E’ stato difficile leggere con un occhio solo, poi con la lente non più adatta al mio occhio senza cataratta, e poi con la lente di ingrandimento tipo Sherlock Holmes…ma qualcosa riuscivo a carpire. Ora si riprende a vivere
Sono riuscita in modo fortunoso a leggere “Ninna nanna” di Leila Slimani. Romanzo che il titolo suggerirebbe essere un racconto delicato…invece no. Inizia con l’omicidio dei due bambini da parte di Tata Louise .
E qui entriamo in un contesto sociale di una grande città in cui si viene stritolati nell’ingranaggio lavoro, anbizione, individualismo, pregiudizi, ricchezza e povertà e disattenzioine.
Ciò che avviene quasi ovunque.
Qui siamo a Parigi e conosciamo una giovane coippia che ha appena avuto un secondo figlio. La madre, come sempre succede, si trova oberata e stanca , depressa perchè la sua carriera era stata interrotta.
Presto i suoi problemi potranno essere risolti assumendo una tata dolce e bionda che lentamente entra a far parte del nucleo familiare quasi apprpriandosene. I bambini la adorano,ma i due sposi non possono più fare a meno di lei tutti presi ormai dalla loro vita professionale.
Che cos’è allora che fa inceppare questo idilio?
Nevrosi nascoste, paura della solitudine, desiderio di controllo.
Ritmo incalzante, romanzo che si legge in un fiato anche con…un occhio solo.
Per conoscere questa nuova realtà metropolitana dove si può essere molto più soli che altrove perchè nessuno ti conosce e regna l’indifferenza verso l’altro.
L’autrice è nata a Rabat, Marocco, nel 1981. Già vincitrice del premio Mamounia con Nel giardino dell’orco, con questo Ninna nanna (edito Garzanti) si è aggiudicata il prestigioso Premio Goncourt nel 2016.
Due romanzi pubblicati, una vittoria al Goncourt. Slimani ha un tema nel cuore: la maternità e il suo lato dolceamaro. Di cui scrive senza tabù in attesa del suo secondo figlio (una bambina)
Bene amici, e voi che consigli ci date dopo la pausa estiva?
“LA FINE DEI VANDALISMI” E ” VERA”, da leggere
pubblicato da: Mirna - 24 Agosto, 2018 @ 3:34 pm
CONSIGLI DI LETTURA,
LA FINE DEI VANDALISMI di Tom Drury NNE 2017
VERA di Elizabeth von Arnim ed. Tea 2010
Un autore e un’autrice entrambi dell’area anglosassone
TOM DRURY è uno scrittore americano molto noto e premiato negli Usa. Ma credo che anche nel resto del mondo sarà apprezzato. Il suo modo di narrare piano e chiaro ci fa entrare in un mondo della provincia americana che può assomigliare a tantissime altri insediamenti dove la vita quotidiana è osservata e accettata come qualcosa di ingovernabile.
Piccoli e grandi accadimenti leggeri, malinconici, allegri, tristi come è la vita piccola di quasi tutti noi.. Ci troviamo in un immaginario Midwest, a Grouse County e seguiamo la vita del tranquillo sceriffo Dan che si innamnora di Louise che ha appena divorziato da Tiny, un personaggio piuttosto trasgressivo quasi l’alter ego di Dan.
Se leggere narrativa è vivere di più, anche in questa lettura noi viviamo le esperienze di Dan che appena sposato a Luoise, pur amandola, non riesce più a dormire. Qalcuno dovrà dunque dormire nella roulotte fuori dalla casetta.
E Tiny metterà la testa a posto o rimpiangerà sempre la sua ex-moglie?
Gli inverni sono freddi in Minnesota tanto che ci sembra persino di sentire il gelo penetrarci nelle ossa…beh, con questo caldo aiuta.
Descrizioni lunghe, accurate per un lettore che non ha fretta ma che vuole veramente immergersi in una vita altra.
Assai diverso questo romanzo della von Arnim che lei stessa giudicava il suo migliore.
Una storia che ti fa scalpitare perchè vorresti entrare nel contesto e dare suggerimenti.
E’ la storia di un matrimonio, ma soprattutto della violenza psicologica , in questo caso come in tanti altri, perpetrata dal marito nei confronti della moglie succube.
Lucy ha appena ventidue anni ed ha perso da poco il padre quando incontra Everard un bell’uomo maturo e sicuro di sé che la conforta e la coccola. Ma guarda caso anch’egli è in lutto per la morte di sua moglie Vera precipitata da una finestra della loro villa di campagna. Qualcuno sospetta sia stato un suicidio.
Lucy si innamora profondamente di quest’uomo che sembra padre e madre e a niente servono le perplessità della gentile zia zitella che cerca di frenare il suo entusiasmo.
Siamo nel 1920 ma quante donne abdicano pur di sentirsi amate, protette e guidate in tutto e per tutto.
Ma nella casa di campagna dove andranno a vivere e dove è morta Vera tutto apparirà come è veramente.
Ewerard è un despota, anzi peggio… La dolce e saggia zia cerca di intervenire e corre al capezzale di Lucy che ha un grande raffreddore. Cerca di capire, forse di aprirle gli occhi.
Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E’ una situazione datata? Ne siamo certi?
Quante donne pur di non rimanere sole accettano condizionamenti pesanti da un uomo!
Sono dell’opinione che per essere liberi occorra essere dotati di coraggio e ottimismo perchè …meglio soli che male accompagnati.
Elizabeth von Arnim non delude mai.
UNA VITA DA LIBRAIO di Shaun Bythell
pubblicato da: Mirna - 16 Agosto, 2018 @ 2:58 pm
UNA VITA DA LIBRAIO di Shaun Bythell
Per i lettori che amano i libri e non possono vivere un giorno senza averne uno pronto all’uso ecco una lettura gradevolissima.
Perchè è il librario Shaun Bythell che ci racconta la sua vita quotidiana nell’arco di un anno, giorno dopo giorno, ci fa conoscere non solo letttori di tutti i generi ma ci fa entrare nel mondo ormai in “pericolo di vita” di una libreria perdipiù di libri usati. Sì, quelli antichi o soltanto vecchi, più o meno sciupati che recano spesso incisi i nomi di chi li ha letti o dentro i quali si trovano letterine o biglietti dimenticati. Doppia storia dunque : del romanzo o del saggio e di chi li ha letti.
E a proposito di narrativa o saggistica, come spesso disquisiamo nel nostro LibrIncontri, non è vero che soltanto le donne prediligono i roamnzi; molti maschietti leggono volentieri belle storie per evadere dal mondo contingente. E lo stesso nostro libraio sostenuto dalle riflessioni di George Orwell ( che lavorò per un certo periodo come libraio ) scrive che la lettura dei saggi è talvolta più faticosa mentre “niente come un buon romanzo ha la straordinaria capacità di coinvolgerti e trasportarti in un altro mondo”
In realtà questo libro non è un vero e proprio romanzo- ma neppure un saggio – è bensì una piacevolissima partecipazione alla vita di un libraio felice.
Mi ricorda Andrea Mattei che ha appena aperto con la sua socia una nuova libreria a Pergine e sicuramente, come già faceva al Papiro, organizzerà eventi e dibattiti. Da visitare e da godere. “Libreria Athena, P.zza Garbari 12, Pergine”
La libreria di Shaun Bythell si trova invece a Wigtown nel Galloway, regione del sud-ovest della Scozia, tra colline moreniche, all’estremità della penisola Machars, dal gaelico machair che indica le pianure erbose delle coste scozzesi e irlandesi.
Chissà che fresco ora…da andarci. Vorrei proprio andare a visitare questa grande libreria che è uguale al disegno della copertina.
64 km di paesaggi diversi e incantevoli: spiagge di sabbia, coste alte e rocciose, grotte. Wigtown era famosa anche per la distilleria di whisky Bladnoch.
Da visitare, soprattutto dopo aver letto ciò che vi avviene giorno dopo giorno. Conosciamo un campionario umano variegato e divertente, piccoli accadimenti che fanno sorridere. E conosciamo la realtà del mondo editoriale e dell’eventuale destino delle librerie a cospetto di giganti come Amazon.
Bythell non solo ci racconta di ciò che fa: comprare tanti libri da persone che se ne vogliono disfare, vendere via Internet, organizzare eventi letterari, ma ci parla anche della sua vita privata, della pésca al salmone con il padre e gli amici, della sua compagna e spessissimo della sua collaboratrice Nicky, un poersonaggio stravagante e deciso, irriverente ed esilarante.
Conosceremo attraverso le pagine giornaliere del diario di questo libraio la gioia della scoperta di libri rari e il rapporto persone-libri, un rapporto unico, prezioso che allarga e dà sapore alla vita.