CRONACHE DI BORZONASCA 2019
pubblicato da: Mirna - 27 Giugno, 2019 @ 4:14 pmCRONACHE DI BORZONASCA 2019
Borzonasca bollente come gran parte dell’Europa.
Ma con angoli di paradiso. Un’enclave in cui si trova sempre un po’ di fresco.
E’ ormai matematico da secoli che a sera e di primo mattino qui in estate c’è fresco, talvolta molto fresco.
Spesso occorre un golfino. E siamo soltanto a 200 mt sul livello del mare.
Come mai?
Perchè ci sono due corsi d’acqua e tanto verde e lungo la valle dell’Aveto spirano venticelli profumati.
Nelle ore centrali del giorno sto al piano di sotto a leggere o a cucinare qualche dolcetto con i frutti degli orti.
E a sera quando le rondini volano felici e gli aironi si staccano dal fiume per fare un giretto alto nel cielo gridando allora esco in terrazza e poi nel giardino a fasce.
In questo giugno assolato e caldo mi sento bene : abbronzata dalle mattinate in spiaggia, di buon umore per i giretti a Chiavari o a Lavagna con Grazia o mio fratello, per la focaccia che intingo con voluttà nel cappuccino! Per i piccoli progetti a venire. (Forse la linea è penalizzata…ma faccio tanti movimenti su e giù per le scalette del giardino che mi sento a posto con la coscienza.)
E poi all’imbrunire in queste giornate ancora lunghe i piaceri arrivano insieme, non solo garriti e cinguettii e campane festose, ma profumo intenso di tigli che ti inebriano e ti stremano , gelsomini che sembrano parlare, basilico che rimanda il suo profumo di verde e di sole, e poi….le lucciole. Tra il glicine e il pruno, tra gli amareni e le rose. E le piccole lanterne che assorbono la luce del sole all’ apparire dell’ombre serotine si illuminano delicatamente.
Mi mancano fate ed elfi.
Questa è la parte poetica…poi c’è la prosa.
I frutti con i quali fare marmellate (5 vasetti di marmellata di amarene),OTTIMA.
Tutti i regali dei vicini angioletti custodi: insalata, zucchine, prugne… innaffiare, pulire la scaletta, seguire Mimilla che mi vuole sempre accanto soprattutto se qualche gatto azzarda attraversare il nostro spazio.
E poi formiche a volontà, qualche calabrone, e un serpentello che voleva entrare in casa perchè fuori aveva troppo caldo. “E’ un orbettino” ha sentenziato il vicino che mi regala anche timo e salvia.
Dunque, cari amici, inizia un’altra estate a Borzonasca, un po’ ripetitiva, ma ogni momento è così intenso che sembra sempre diverso.
Mi incanto ad ammirare per esempio dalla poltroncina accanto alla portafinestra il cespuglio rigoglioso di lavanda: certe farfalle straordinarie ci danzano sopra!
Colorate, a forma di ventaglio.
Mi sento come loro: nel momento leggero, dentro l’estate.
Alla prossima…
LA FELICITA’ DEL CACTUS di Sarah Haywood
pubblicato da: Mirna - 23 Giugno, 2019 @ 7:35 amLA FELICITA’ DEL CACTUS di Sarah Haywood
Un romanzo gradevole che si legge velocemente perchè vuoi sapere se Susan Green, metodica e super organizzatrice, riuscirà ad ottenere da un testamento impugnato la sua metà di casa per poterla vendere.
Sì, perchè la madre ha lasciato l’usufrutto della magione al fratello detestato Edward,il quale proprio non ci pensa a vendere soprattutto per fare dispetto a lei.
Questi due fratelli dissimili si son sempre detestati e arrabbiati l’un con l’altra seppur dovevano entrambi fronteggiare una situazione poco felice: il padre alcolista, la madre triste.
Forse per questo Edward, di salute cagionevole, è stato cresciuto in modo iperprotettivo dalla madre mentre Susan che fin da piccola ha dimostrato disciplina, self-control è stata lasciata un po’ in disparte.
In realtà sembrava essere la preferita del papà che però è mancato abbastanza presto.
Insomma Susan ha pianificato la sua vita come un orologio svizzero senza dare spazio a sentimentalismi o turbamenti.
Anzi come i cactus che hanno bisogno di poca acqua per crescere ha limitato i suoi bisogni organizzando in modo sistematico la sua vita: dapprima studio, poi lavoro e persino una storia sentimental-erotica con Richard. Entrambi super razionali hanno stipulato un “contratto”: incontrarsi una o due volte in settimana per teatro, cinema, mostre, cene e un rapporto sessuale abbastanza piacevole.
Susan è soddisfatta, ha 45 anni, un lavoro che ama, un appartamento a Londra, una relazione non coinvolgente , ha solo un po’ di problemi con i soldi. Per questo vuole a tutti i costi vincere la causa contro Edwuard per poter disporre di contanti.
Soprattutto dopo che…fulmine a ciel sereno…scopre di essere incinta! A 45 anni!
Che farà?
Intanto conosce Rob un amico di suo fratello, un garden-designer, molto protettivo nei suoi confronti, ma che lei sente come una spia di Edward.. ..qualche colpo di scena…insomma…
da leggere in questi primi pomeriggi estivi
Ed Feltrinelli
Comments Closed
SOLA SULL’OCEANO di Mary Higgings Clark
pubblicato da: Mirna - 19 Giugno, 2019 @ 9:26 amUn altro romanzo della Regina della Suspense vincitrice del premio Agatha Christie alla carriera.
Lettura scorrevole e semplice per una storia ambientata su una lussuosa nave da crociera somigliante al Titanic.
Personaggi accattivanti e altri misteriosi, ma tutti pronti a godere del lusso che il viaggio augurale della Queen Charlotte offre offre .
E poi c’è – protagonista non certo inferiore – la bellissima collana di smeraldi appartenuta, si dice, nientemeno che a Cleopatra.
Personaggi:Celia Kilbride,
Lady Emiky Haydwood, 86 anni
ALVIRA E Willie Meehan, 45 anni di matrimonio
Ted Cavanaugh
Soth Hampton destinazione.
Interessante intreccio e piacevolezze da croceristi…con omicidio.
Comments Closed
MIO FRATELLO di Daniel Pennac
pubblicato da: Mirna - 7 Giugno, 2019 @ 6:40 amDa sempre dovevo leggere Daniel Pennac.
Giuliana continuava a suggerirmelo. Era uno dei suoi autori preferiti. Mi parlava di Malaussène, di professione capro espiatorio, delle risate che faceva e della bravura di questo scrittore, già professore di francese in un liceo.
E vincitore di premi, romanziere eclettico, autore di testi teatrali e monologhi, nonché sceneggiatore di fumetti.
Avevo letto il suo Decalogo del lettore, ma non ero mai entrata in suo libro.
Che chicca questo libretto!
Che meraviglia per una lettrice famelica come sono.
Toccante, vibrante, perfetto.
Dedicato a suo fratello maggiore, il preferito della famiglia, morto da sedici mesi. Mesi in cui Pennac si sente svuotato, solo,fragile, ma con la consapevolezza dell’importanza che Bernard ha avuto nella sua formazione.
Lo onora e commemora portando a teatro la lettura scenica di Bartleby lo scrivano di H.Melville.
Entrambi lo amavano: scherzavano spesso quando mangiavano biscotti allo zenzero (l’unico cibo consumato dallo scrivano) chiedendosi a vicenda “Gradisci un Bartleby?”
Daniel trovava una singolare affinità tra suo fratello e la malinconica solitudine di Bartleby che rispondeva sempre I would prefer not to. Inclini a ritirarsi in se stessi e a “un rifiuto categorico ad aggravare l’entropia”
Insieme ai ricordi divertenti e toccanti del fratello ci sono stralci di Bartleby che verranno letti a teatro quasi a dipanare meglio il filo che sembra legare Bernard al personaggio di Melville.
Se Bartleby rappresenta un eroe della resistenza passiva e l’incapacità di comunicazione con gli altri, Bernard – scoprirà lentamente suo fratello Daniel – si è sentito solo e infelice tanto da tentare il suicidio. Ma anch’egli rimane chiuso, come Bartleby , nel proprio segreto, nel suo male di vivere.
Pagine bellissime di una tenerezza sconvolgente.
Narratori Feltrinelli
Comments Closed
SENZA RESPONSABILTA’ PERSONALE di Lena Andersson, ed.e/o
pubblicato da: Mirna - 3 Giugno, 2019 @ 7:20 amUn romanzo scritto benissimo sia per stile letterario sia per capacità di “vivisezionare chirurgicamente” un particolare rapporto amoroso. Certamente un po’ discosto dalla maggioranza delle coppie, ma in fondo non troppo.
Ester Nilsson , intellettuale sofisticata, filosofa, poetessa cerca sempre l’amore di un uomo analizzando con logica e dialettica il comportamento del partner non sempre amorevole. Anzi.
Non è comunque tipicamente femminile quello di illudersi e vedere in gesti e parole talvolta scortesi quello che non c’è? E scusare arrampicandosi sugli specchi un latente rifiuto?
Certo Olof, l’attore di cui si è innamorata, non ha mai nascosto di essere sposato, ma si comporta in modo ambiguo, debole e da “bastardo” come dice un’amica di Ester.
La relazione con Ester, che Olof non vuole chiamare così ( non vuole responsabilità personale ), si trascina per circa tre anni.
Le pesanti aspettative di Ester che cerca completezza e pace con un corpo desiderato accanto e un cervello costantemente a disposizione con cui scambiare pensieri cocciano duramente con l’irresolutezza di Olof che vorrebbe e non vorrebbe.
A parte un po’ di irritazione che mi ha causato la testardaggine di Ester ( credo che avrei mandato Olof a quel paese…!) ho letto con piacere certe speculazioni filosofiche interessanti.
Per esempio Ester riflette che la vera vita è tra un avvenimento e l’altro ed è per questo che spesso fotografiamo feste, gite, incontri, per dar loro importanza, ma è ciò che sta in mezzo, cioè lo stream of consciousness, il flusso di coscienza, a costituire la vita. “La vita avviene negli intervalli, quando l’etnografia non viene messa all’opera per descrivere e la macchina fotografica di famiglia non viene tirata fuori”
Lena Andersson, classe 1970,svedese, vincitrice di numerosi premi è sicuramente una scrittrice da leggere.
Comments Closed
UNA SCRITTURA FEMMINILE AZZURRO PALLIDO, Franz Werfel e altri consigli…
pubblicato da: Mirna - 26 Maggio, 2019 @ 3:51 pmSpesso è interessante rileggere autori del passato e durante il nostro ultimo LibrIncontri sono apparsi Franz Werfel, Antonio Fogazzaro e Arthur Schnitzler con il suo “Doppio sogno”.
Maria Teresa ci ha parlato di Franz Werfel (1890-1945) e di uno dei suoi ultimi romanzi pubblicato nel 1941.
Noto anche come poeta Werfel si erige a”cantore di un’infinita sete di redenzione”.
Però in questa storia che inizia all’arrivo di una lettera di una donna e termina in un palco dell’Opera di Vienna non v’è la “redenzione” del protagonista. La salvezza che gli era stata offerta non è stata colta. Sa di aver fallito. Sente il suo cuore “guasto”.
Di chi è la scrittura femminile azzurro pallido? Di Vera, l’unico grande amore del protagonista Leonida ormai cinquantenne, capo divisione al Ministero, sposato alla ricchissinma Paradini.
Una carriera splendida grazie ad un frac ereditato da un amico ebreo.
Con questa “maschera” è diventato un altro, dimenticando la povertà è potuto entare nel bel mondo, fare un ottimo matrimonio e diventare importante.
Siamo nella Vienna degli anni Trenta quando il mondo asburgico è in declino e minacciosi venti antisemiti si profilano all’orizzonte.
Vera fa parte del passato di Leonida , conosciuta quando lui era precettore nella sua famiglia e rivista anni dopo quando lui era già sposato. Lontani da Vienna, lui per un incarico, lei per corsi e conferenze contro il razzismo si innamorano.
Ma Leonida la abbandonerà senza spiegazioni.
Non potrebbe mai perdere ciò che ha raggiunto socialmente ed economicamente..
Ma ora leggendo quella lettera dove Vera chiede aiuto per un giovane ebreo, la coscienza di Leonida è in tumulto.
Potrebbe essere suo figlio? Che cosa potrebbe fare? Rivede Vera, ma nell’incontro lei ne uscirà vincitrice , lui meschinamente “messo al muro”.
Lucia ha invece riscoperto Antonio Fogazzaro e un suo romanzo , certamente datato come linguaggio, ma accattivante “Il mistero del poeta”
Altri consigli:
Margaret Atwood : Il canto di Penelope
Nadia Terranova: Addio fantasmi (Liberazione dqal conflitto con il padre)
Maurizio Serra: Biografia di Curzio Malaparte
Anna Tava: Intenso
Daniel Kejes: Fiori per Algernon. Un racconto di fantascienza del 1959, vincitore del premio Hugo. Consigliatissino da Santo.
Erling Kagge : Il silenzio
Mauro Corona: Venti raccontri allegri e uno triste
Janet MacLeod Trotter: La promessa sposa del mercante di tè
David Van Reybrouck : Congo. Un saggio consigliato da Riccardo
Brian Weiss: Molte Vite Molti Maestri (come guarire recuperando il proprio passato….e chissà vite precedenti?)
Con questo incontro vivace , allegro pieno di consigli si chiude l’anno di…come chiamarlo… piaceri letterari?
Però dobbiamo organizzare la cena del gruppo.
Mercoledì 5 giugno?
Naturalmente il mio blog sarà attivo anche durante l’estate con consigli di lettura.
Miei e vostri.
Perchè leggere amplia la vita.
ALEXANDER McCALL SMITH , un narratore da non perdere
pubblicato da: Mirna - 22 Maggio, 2019 @ 7:24 amConsiglio a tutti i miei lettori questo delizoso romanziere nato nello Zimbabwe e che ha completato gli studi in Scozia.
Alexander McCall Smith è professore di medicina legale all’Università di Edimburgo, autore di dotte opere specialistiche, ma anche narratore e creatore di diverse serie di romanzi gialli .
Fra questi I casi di Precious Ramotswe sono una vera chicca.
Ne sto leggendo uno dietro l’altro perchè ritrovarmi in Botswana tra atmosfere per me lontane ed esotiche mi rilassa.
Un mondo a parte questo dove lavora la signora Ramotswe, la detective n.1 del Botswana, signora gradevole di corporatura tradizionale (ben in carne) aiutata dalla segretaria che ha ottenuto 97/100 punti (l’unica in tutto lo stato) all’esame per segretarie. Il suo diploma è affisso nell’ufficio, naturalmente.
Diciamo che le investigazioni non sono da mozzafiato – sempre però portate a buon fine ( perchè sia la signora Rasmotswe che la segretaria signorina Makutsi sono dotate di perspicacia e spirito di osservazione ) ma ciò che incanta è proprio il modo di vivere e di pensare dei personaggi principali.
Per la soluzione dei casi molto importante è l’ascolto preferibilmente davanti una tazza di tè rosso, bevanda preferita della signora Ramotswe.
Si respira un’aria antica di Africa felix dove spesso arrivano le piogge a portare un po’ di refrigerio alla terra assetata, dove i tramonti rosa si stemperano lentamente nelle notti profumate, dove le tradizioni e la buona educazione sono importantissime per vivere in comunità.
Anche il marito della signora Ramotswe, JB Matekoni -il più bravo meccanico del luogo – è una persona buona e onesta. E generosa tanto da aver adottato due orfani .
Il signo JB Matekoni ha sempre da fare con i suoi due pigri apprendisti, ma riesce a superare con il suo carattere ogni tipo di problema.
Scrittura placida come il fiume africano Limpopo, densa di riflessioni importanti, ma anche di tanto humour.
Sembra un manuale di bon ton ed essenzialmente un codice etico.
Da leggere possibilmente in sequenza cronologica da Le lacrime della giraffa in poi.
Devo ringraziare Roberto, lettore onnivoro, che mi ha fatto conoscere questo talentuoso autore.
Comments Closed
CONSIGLI DI LETTURA: Diana Athill con “Da qualche parte verso la fine” ecc.
pubblicato da: Mirna - 16 Maggio, 2019 @ 3:35 pmDiana Athill, classe 1917, ci offre con garbo deciso e senza troppa retorica sulla bellezza della vecchiaia, sede di saggezza e illuminazione, questo libretto autobiografico premiato nel 2009.
Trovo le sue pagine quasi un “manuale” pieno di spunti e riflessioni obiettive. Diana Athill lo scrive a 89 anni iniziando con realismo sorridente a dire che sarebbe inutile prendere dei cagnolini che senz’altro le sopravvivrebbero o l’amata felce arborea che forse non riuscirà a veder crescere. Non ha preso i cani, ma ha deciso ugualmente di piantare una felce arborea e nel post scriptum sappiamo che essa ha già nove fronde di trenta centimetri l’una.
“Avevo ragione quando dicevo che non la vedrò mai diventare una pianta di grandi dimensioni, ma non credevo che avrei provato tanta gioia nell’osservarla per quello che è¨ ora, una semplice felce. E’ valsa la pena comprarla.”
Ecco gran parte della sua filosofia, del suo affrontare e godere giorno dopo giorno il dono della vita. Prende ad esempio da Jean Rhis che evitava il pensiero della vecchiaia per non entrare nel panico e che teneva una scorta di sonniferi come eventuale kit del suicidio…ma che non usa.
“Altrettanto esemplare è stato Elias Canetti il cui sprezzo per la morte era più assurdo dello sgomento di Jean.” Ne parla con l’ amante del grande scittore , Marie Louise Motesizky, leggiadra ottantenne che dipinge meravigliosamente la quale dice che il diprezzo di Canetti verso la morte l’aveva quasi convinta che forse lui sarebbe riuscito a non morire!
Poi Diana Athill ci parla di lei, della sua gratitudine di discendere da una famiglia longeva e sana e dalla”morte veloce”, analizza i suoi anni passati e presenti con la lucidità di un chirurgo. Sembra sezionare con il bisturi ogni aspetto o passaggio della sua vita. Come una scienziata parla della sua vita sessuale e quando essa è¨ finita spiegando che è¨ inutuile sentirsi frustrati per qualcosa che ormai non si desidera più.
Accettare la vita nella sua crudezza e mistero. E Diana lo fa con consapevolezza, buon senso inglese ed elasticità mentale per cui ci suggerisce, suo malgrado, di rivolgersi a progetti che si possono realizzare mentre è¨ più saggio lasciar perdere ciò che non si riesce più¹ a fare.
Ha lavorato nel mondo dell’editoria ed è¨ andata in pensione a 75 anni. Ma il vuoto non è¨ mai “entrato” in lei. Eppure è¨ una donna senza fede, non è¨ mai stata sposata, non ha figli, ma nuove passioni le riempiono la vita. La scrittura autobiografica, anche come “sistemazione di s訔, autocoscienza ¨ una grande risorsa, le nascono nuovi gusti letterari, ora meno romanzi, ma più¹ saggi, anche la rilettura dei libri preferiti, ed ancora un po’ di giardinaggio, ceramica…da non dimenticare ovviamente buone ed affettuose relazioni sociali.
E’ anche una persona sensibile e calda.
Insomma la Athill sembra dirci che occorre sa combattere contro il soma che invecchia , cambiare gusti, attività , …darsi anche un po’ meno rossetto (verso i novanta forse)…ma è¨ anche e soprattutto sentirsi liberi di essere solo se stessi “Da giovani molto di ciò che si è¨ dipende da come ci vedono gli altri, e spesso si continua così¬ fino alla mezza età .” Ora finalmente si può² vivere più¹ liberamente e sinceramente.
La sua invidiabile sicurezza è¨ genetica o è¨ maturata con l’età ? A me è¨ simpatica e mi ha fatto sentire “giovanissima”ed ancora piena di progetti, grandi e piccoli.
Questo post è stato pubblicato nel 2011 ma Diana Athill è ancora viva!Ha 102 anni…e due anni fa ha pubblicato DIARIO FIORENTINO. VIVA! Ricordi di viaggio e altre cose che contano.
LA VITA PERFETTA di Renèe Knight un thriller psicologico che avvince e che sorprende.
Catherine Ravenscroft ha ricevuto un romanzo che sembra ricalcare un pezzo dimenticato della sua vita. Anzi è proprio lo stesso. Un avvenimento lontano mai confessato al marito.
La sua vita di donna in carriera e di moglie amata ha uno scossone tanto più che tutto sembra ricollegarsi al suo difficile rapporto con il figlio ormai venticinquenne che è stato sollecitato ad andare a vivere da solo.
Perchè l’autore di questo libro autopubblicato vuole “punire” Katherine?E come fa a conoscere così dettagliatamente questa storia lontana nel tempo ? Per gli amanti dei gialli una lettura avvincente
Comments Closed
CONSIGLI di tutti i generi dal LibrIncontri
pubblicato da: Mirna - 10 Maggio, 2019 @ 7:55 amRiccardo consiglia la lettura di
Henning Mankell che oggi avrebbe 71 anni . Henning fa vivere il “suo” commissario da un romanzo all’altro (leggeteli nella corretta successione temporale) con connessioni, ragionamenti e citazioni progressivamente collegate tal che la serie può essere letta anche come “La vita (soprattutto ma non solo professionale) del commissario Kurt Wallander”. Ciascun romanzo poi ha una uguale struttura: breve prologo; lunga trattazione; breve soluzione del problema con arresto o morte del colpevole; breve ragionamento conclusivo. Nella trattazione infine sono intrecciati diversi filoni, ragion per cui da ognuna di esse si potrebbero trarre più romanzi separati.
Centrale in tutti l’aspetto umano del commissario e dei vari personaggi (in questo Henning è un po’ manzoniano!), la descrizione della società svedese in genere e dell’organizzazione della Centrale di Polizia della cittadina ove Wallander vive e lavora: Ystad, nella regione della Scania, all’estremo sud del paese. Se leggerete questi romanzi, accendete il computer (Google Maps) e seguite i viaggi e gli spostamenti del commissario: sarà molto divertente, interessante ed istruttivo.
Nato a Stoccolma nel 1948, marito di Eva Bergman figlia di Ingmar Bergman, morto di tumore a Goteborg nel 2015. Leggetene la biografia in internet. Famoso soprattutto per i gialli della serie del commissario Kurt Wallander:
- Assassino senza volto
- I cani di Riga
- La leonessa bianca
- L’uomo che sorrideva
- La falsa pista
- La quinta donna
- Delitto di mezza estate
- Muro di fuoco
- Piramide
- Prima del gelo
- L’uomo inquieto
- La mano
Consigli di Riccardo per proseguire nell’accoglimento di ulteriori libri:
- sostituire su uno scaffale numerose foto con cornice con nuovi libri;
- continuare a regalare libri che ormai hanno perso ogni tipo di significato;
- creare nuovi scaffali;
P.S.: Henning Mankell, “Muro di fuoco” prima edizione 1998, pag. 251: … i detentori del vero potere erano le persone che controllavano le comunicazioni elettroniche. – Umberto Eco, “Il fascismo eterno”, Ed. La nave di Teseo 2017, prima edizione 1995, pag. 46: Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo TV o internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come “la voce del popolo”
E poi…
Mauro Buffa: Transiberiana. (Santo)
Recalcati: I tabù del mondo (Carla)
Lars Gustavsson: Uno strano animale venuto dal nord (racconti fantascientifici molto avvincenti) dice Roberto
Jean-.Robert Pitte : La via alcolica al divino. Interessante breve saggio (Claudio)
Rilettura da parte di Maria Grazia di:
Josè Saramago: L’uomo duplicato (ricerca ossessiva e introspettiva) e
Denis Diderot: Il sogno di D’Alembert + Il sogno di una rosa di Eugenio Scalfari
Sarah Haywood: La felicità del cactus (Enza)
Marie e il signor Mahler di Paola Capriolo (Alfonso) :
Esce mercoledì 10 aprile per Bompiani il nuovo romanzo dell’autrice e saggista
Il racconto delle estati del compositore, protagonista della storia, fra realtà e finzione
AMARCORD VII- Ritornare a Carpi
pubblicato da: Mirna - 7 Maggio, 2019 @ 10:56 amNessuno di noi ormai ricordava a che Amarcord eravamo giunti.
Quanti ritrovi semestrali dopo l’inizio commovente e atteso, necessario – direi io – erano trascorsi?
Sfogliando il mio diario-blog ho ritrovato il numero.
Sette volte che ci vediamo… da Desio, da Trento e da Bologna qui a Carpi dove Brunella, Gianni , Gabriella , Donatella e altri ci organizzano l’incontro.
Non si può più farne a meno. Dicevo: necessario.
Perchè, mi chiedo?
Perchè è una carezza al cuore, un pezzo della nostra vita che non si dà per conclusa o dimenticata, ma qualcosa che è rifiorito in un intreccio di ricordi rispolverati e di nuovi germogli di amicizia.
Ed anche i ricordi stessi sono sempre nuovi: hanno mille sfaccettature e gli avvenimenti, i personaggi ritornano baldanzosi a nuova vita.
Come al Rusinin: una signorina anziana, piccola e mingherlina che aveva una stanza interna nella mia misteriosa casa di Cantarana, via Brennero n.3.
Mia nonna Bianca saggia filosofa emiliana, amante della vita, allegra e canterina, le faceva mille scherzi come quella di “agguati” alle spalle e la Rusinin urlava e imprecava in mantovano. Di lei sapevo che aveva fatto la mondina e che soffriva di artrite.
Alla mattina diceva sempre dopo essersi alzata “Son tutta sciavirulada”
Naturalmente Brunella, Vincenzo, sua sorella Carla ed io siamo tornati in “pellegrinaggio” nella nostra via ferma nel tempo, icona eterna della nostra infanzia e prima adolescenza.
Passeggiando da Cantarana alla stretta del Duomo altri ricordi ci fanno capire quanta intensità di impressioni è stata la nostra infanzia grazie proprio per aver vissuto in un antico angolo della Carpi vecchia: la Cattederale accanto a noi, i palazzi, le pietre, i personaggi speciali. Brunella ed io troviamo un ricordo comune: il fascino che una certa villetta con giardino esercitava su di noi! Vi abitava un medico con moglie e figlioletti, ma sempre , a noi pareva, rinchiusi dietro il loro muretto . E ne parliamo solo ora! Il Tempo dunque non cancella, ma fa rivivere, fa conoscere meglio fatti e persone. Proust la sapeva lunga!
E poi ci aspettava il convivio, momento goderecci0, pieno di desideri, di voglia di star bene, di assaporare delizie.
Trattoria Cognento.
E di ritrovare quel gusto saporito della vita che negli emiliani è fondamentale: quasi un momento religioso quello di assaggiare al gnoc frit con gli affettati della zona. Bu0no, asciutto, delicato come nuvoletta, ma pregno di antichi sapori della nostra terra.
Il Lambrusco , nettare degli dei…i tortelloni, le carni, tutti sapori perfetti non solo per saziarci ma per risvegliare in noi sentimenti di amore per la vita.
Quasi una preghiera di ringraziamento alla divinità che ci permette di incontrarci in questa splendida città dalle pietre rosa attorniata da campagne rosse di papaveri e di fremiti.
Ho affrontato un lungo viaggio in treno con cambi a Verona e Mantova .
Stefania non è potuta venire ( un concerto a Budapest ) lasciando Federico da solo tra noi “ragazzi” dell’Amarcord. Bravissimo Fede!. .
Vale sempre la pena di incontrare persone a noi affini, persone che hanno condiviso momenti molto importanti della nostra vita.
Come Carla, zia di Federico, sorella di Vincenzo, che è sempre stata per me un appoggio e un sorriso. Soprattutto quando sono stata mandata in colonia a Riccione perchè doveva nascere mio fratello. Quanti lustri fa? Tanti.
Ma Carla di qualche anno più grande di me , ricordo, mi aiutò tantissimo.
Splendida donna che vive sorridendo a aiutando gli altri a Mirandola.
Con il marito Giordano- come il fiume biblico- e una gatta deliziosa.
Un bacio.
La prossima volta non solo Stefania, mia diletta figlia e autista, ma Corrado con noi!