CARTOLINE DA KARPATHOS…ma sempre con libri appresso

pubblicato da: Mirna - 15 Ottobre, 2013 @ 7:49 am

Sì, il viaggio come metafora della vita, il viaggio come scoperta, conoscenza, evasione. Il viaggio come un libro nel quale entrare e poi riportarlo alla mente con immagini ed emozioni, riflessioni, illuminazioni.

La nostra vacanza su quest’isola un po’ petrosa – come l’Itaca di Ulisse – un po’ bianca e azzurra  come nel porto del suo capoluogo Pigadia, con lontane pinete, aspre rocce disseminate di chiesette bicolori, e spiagge rosa, violette, d’oro. Ventosa di mare corrusco i primi giorni e poi aperta e abbagliante di sole per il resto della settimana.

Magia. Gentilezza. Desiderio di abbandonarsi all’andare, al salpare, a imbarcarsi. E a leggere.

Giornate di completo estraniamento dal quotidiano. E pensare che tutto esiste nel contempo. Ora in questo incipiente autunno freddo della nostra città sembra impossibile che esista ancora l’estate, il suo calore, la sua luce abbagliante, quel leggero senso di obnubilamento che ti rende ancor più languida. Eppure possiamo far esistere ancora dentro di noi l’estate con i ricordi e con le foto…che non posso mostrarvi tutte…quasi 500!!!  Tenere l’estate e ciò che essa rappresenta dentro di noi si può sempre fare …leggendo.

Chiedevo ai compagni di spiaggia delle loro letture. Da “Narciso e Boccadoro” di Laura, a Edna O’Brien di Sandra, le mie amiche vicine, a Ken Follet, Isabelle Allende tra i conoscenti del momento.  Io sto terminando Misia Sert. Ma che gioia , nel frattempo, sapere che il Nobel per la letteratuta è stato assegnato ad Alice Munro di cui Grazia, Miki ed io abbiamo letto e parlato recentemente.

Dopo questa vacanza faccio fatica a riprendere la mia serena vita cittadina; perdonatemi, mi metterò in pari con il blog, gli incontri di lettura, ecc. Sono ancora immersa nel bianco e blu di Karpathos, isola anche dei gatti che circolano liberamente guardati e accuditi come le vacche sacre d’India. Un’isola perfetta per me. La gentilezza dei greci isolani è straordinaria. Il taxista che ci ha portato in due baie quasi caraibiche vuol essere pagato soltanto dopo – intanto dovrà pur riprenderci!  Ci racconta di sè, della vita greca, del suo lavoro e ci bacia quando ci salutiamo. E la signora del bar dove beviamo l’ouzo? Lei adora gli italiani, non ci fa pagare il liquore, ci bacia anch’essa. Ci sentiamo viziati e coccolati.

Vorremmo fermare con la macchina fotografica ogni istante, la vita d’hotel, i bagni nell’acqua trasparente, le passeggiate sulle spiagge, le capatine nei negozi colorati e profumati di basilico greco, zafferano, menta.  Insomma ci lasciamo incantare da tutto ciò che quest’isola  ci regala. Il piacere del “fermarsi”.del parlarci, del raccontare, dell’assaporare.

Il paragone tra un viaggio e un libro è ovvio per me. Si entra in un’altra dimensione, un altro mondo, i nostri sentimenti e le noste emozioni fanno capriole, si risistemano,mi appaiono parti di noi celate o quasi sconosciute.

E se questi sette giorni di sole e di mare mi hanno allontanata per un po’ dal mio “lavoro” di blogger, sappiate che presto recupererò e forse…ad hoc…appariranno altri ricordi di Karpathos e di noi…come eravamo sull’isola che ora mi sembra magica. Intanto un’ultima foto d’estate e poi usciamo con …il piumino!

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5 commenti
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  1. Il POSTINO … amici che registrano il frusciare del vento fra le ginestre ed inviano il profumo di quella musica all’amico lontano; Italia Grecia, mia faccia, mia razza, stessa faccia, stessa razza: MEDITERRANEO, altro film della nostalgia, il dolore del ritorno … cioè, il dolore di chi non riesce a ritornare, il dolore per il ritorno agognato, ritorno fino a quel momento mancato … e quando “ritorna” tutto è cambiato; L’AUTUNNO DELLA SIGNORA WAAL, un libro (Nico Orengo) … ecco cosa mi evoca il tuo bel post, Mirna! Il ritorno dei nostri anni … certo, non tornano più, quelli, ma questi che viviamo, che vivi, Mirna, e che ci fai vivere e rivivere, non sono da meno … Guardare non solo vedere, ascoltare non solo sentire … “Esco, vado a parlare con un filo d’erba” disse una volta un poeta …. e tu, sei andata a parlare con i colori profumati di un’isoletta greca, l’isola dei frutti, karpos, frutto, frutti succosi che dissetano l’arsura della memoria e la fanno sbocciare in una nuova primavera. Fuori stagione … quando non posso, io frequento la natura “fuori orario”, al di fuori cioè degli orari di tutti. L’ho imparato una volta in Corsica. Estate. Mi alzavo alle quattro e mezza, quasi ancora buio, In bicicletta da corsa pedalavo per ore, fra il profumo dl mirto, il silenzio di una lepre che attraversa la strada sorpresa del mio esserci, il respiro silenzioso del rosmarino … e quando rientravo al Club, alle nove … gli “altri” , alzati, sbarbati, freschi … a gustare delicatamente la loro colazione mentre io, lupo mannaro, reduce da quattro ore di pedale, divoravo anche la tovaglia, fra lo stupore dei ben pensanti e bene stanti! Prosaica, questa mia chiusa, ma ci può stare … ci può stare … come si dice? Neoralismo, mi par che sia, o qualcosa giù di lì … Grazie Mirna, delle tue parole, delle belle foto e dei bei sentimenti di cui ci rendi partecipi! Bentornata fra di noi!
    P.S.: 500 foto? Le vorremo vedere, non credere di potertela cavare così a buon mercato …

  2. Ineguagliabile, cara Mirna, nel comunicare la tua evasione/immersione nel mare, nel sole e nei profumi dell’isola greca, il tuo abbandonarti in quell’altrove così bello. Guai a te, cara amica, se ti lasci prendere anche minimamente da scrupoli di doveri cittadini e consueti: gòditi tutta quell’atmosfera che hai ancora addosso, che senti ancora come percepibile fisicamente e che riesci anche a trasmettere un po’ a chi ti legge. Il tuo post di oggi sembra arrivare direttamente da una bolla di felice rilassamento, di estasi, di benessere totale.
    Domando a chi legge: Mirna nella foto sulle pietre del molo, col viso al sole, non vi sembra una diva che ha staccato un momento dal set?

  3. Cara Mirna, adesso basta ricreazione. torna a sgobbare da brava blogger . C’è da discutere sulle grandi canadesi, per esempio, dopo il Nobel alla alice. .Da citare, almeno citarlo, il fulgido ultimo libro di Julian Barnes LIVELLI DI VITA , stile di vita, direi, Stile. Parola bella e pura e rara.STILE.
    @grazia – dopo la saga su Enrico VIII°,della bravissima Ilary Mantel — che è molto strong– i MELROSE prosegue, con un salto di qualche secolo,( ma ben ppoco è cambiato) in un’opera contemporanea e splendida che senza far mancare nulla alle potenti esigenze del romanzo, dipinge un mirabile affresco storico e ….umano di un grande Paese come l’Ingilterra e la sua aristocrazia. A presto. ciaociao

  4. da LAURA:
    “Remember…you only live once” (ricordati..si vive una volta sola) questa la massima che il “nostro” tassista Dino ci ha ripetuto più di una volta mentre ci accompagnava verso la paradisiaca spiaggia deserta di Diakoftis!

    I libri sono pazienti …sanno aspettare!

    Mi è piaciuto molto il commento di Riccardo…fuori stagione è tutto più vero e le splendide bellezze naturali dell’isola sono state esaltate dal silenzio (non il nostro!) di luoghi meravigliosi! Naturalmente ampiamente documentati.

    Al prossimo appuntamento al Controvento!”

  5. Da VALENTINA:
    “Cara Mirna,
    ti verrà da ridere, ma ti so spesso ‘bazzicante’ per biblioteche e quindi mi permetto di consigliarti non dico di prendere addirittura in prestito come abbiamo fatto noi, ma soltanto di cercare e leggere questi due libri per bambini – ti porteranno via 5 minuti l’uno a dir tanto, ma sono quasi sicura che ti piaceranno:
    Agnès de Lestrade, Valeria Docampo, ‘La grande fabbrica delle parole’, Terre di mezzo editore;
    Sarah Stewart, ‘La biblioteca’, Mondadori.
    Fammi sapere… :”