I RAGAZZI BURGESS di Elizabeth Strout, Fazi editore
pubblicato da: Mirna - 21 Settembre, 2013 @ 2:16 pm
Torno con passione alla mia amata letteratura anglosassone e a questa scrittrice che mi piace molto e che ogni volta riesce a catturarmi in modo completo.
Elizabet Strout di cui ho parlato spesso, vinse il Pulitzer con Olive Kitteridge, ci ha incantato e sconvolto con il rapporto madre e figlia in Amy e Isabelle, con la ricerca di Dio in Resta con me.
Ed anche in questo romanzo I grandi temi della vita ritornano sempre con veemenza come e’ tipico di certa narrativa americana, dove tutto sembra “troppoâ€, too much, dipendera’ dalla vastita’ dell’ambiente geografico, dal crogiolo di razze e culture, dall’abitudine allo scavo psicoanalitico vivisezionatore.
Storia di tre fratelli, Bob e Susan gemelli, Jim il maggiore e quello ritenuto il “vincente†secondo i canoni e I valori dell’America Wasp. Provengono dal Maine , da una piccola e fredda cittadina, Shirley Falls, ora “invasa†da parecchi somali che sono fuggiti dal loro paese in guerra.
Jim e Bob vivono a New York. Bob e’ divorziato, solitario, riservato, un po’ sovrappeso; Jim e’ famoso, bello, ricco con moglie e figli all’apparenza perfetti.
Susan vive ancora a Shirley Falls con il figlio Zac e conduce una vita al limite della disperazione piu’ cupa. E’ stata lasciata dal marito e percepisce con angoscia  il male di vivere del figlio.
La Strout ci racconta stralci della vita bella ed elegante che Jim e sua moglie Helen conducono il cui solo rammarico e’ la sindrome del nido vuoto. Helen si sente felice con un marito che la ama e di poter godere del benessere della loro ricchezza.
Bob si lascia strapazzare da Jim, si lascia trattare da “stupidoâ€, sebbene sia una persona dolce e sensibile. Ma l’ombra di una tragedia del passato di cui si sente colpevole incombe su di lui e tutto gli par di poter sopportare pur di espiare la sua colpa. A quattro anni lasciato solo in macchina con I fratellini ha toccato il cambio dell’auto che e’ partita e ha investito, uccidendolo, il loro padre.
Questo evento ha inciso moltissimo sulla vita dei tre fratelli , specialmete dei gemeli, il ricordo della madre, ormai morta, che proteggeva spesso Bob e strapazzava Susan perche’ la trovava antipatica ha naturalmente influenzato il loro rapporto. Susan stravede solo per Jim, l’avvocato prepotente, deciso, che vince tutte le cause.
Che cosa succede in questa storia avvincente?
Zac, sciocco, sventato, debole, getta in una moschea una testa di maiale insanguinata.
Denunce, richiesta disperata di Susan ai fratelli che tornano nel Maine, e per noi lettori un’interessante  gioco al massacro familiare. Il non detto, l’irrisolto, le colpe , I rancori I vincitori e vinti: tutto sara’ messo allo scoperto per capire meglio certe verita’ nascoste. E tutto sembra essere diverso da come sembrava.
Chi e’ il vero vincitore? E poi perche’ ce ne deve essere uno? Le cose cambieranno, un po’ di speranza ci viene regalata proprio quando tutti I nodi saranno risolti.
E soprattutto dal vecchio somalo Abdikarim che pur era rimasto orripilato nel vedere sul tappeto della moschea durante il Ramadan la testa del maiale… perche’ lui vede anche lo sgomento e la paura negli occhi del giovane Zac alla sbarra, Zac che ha la stessa eta’ di un suo figlio ucciso nei combattimenti in Somalia. Abdikarim ci regala la tolleranza, la profonda comprensione dell’altro, un gesto arduo persino tra  gli stessi  ragazzi Burgess. Un gesto d’umanita’ che cerca di restringere lo smarrimento dell’America, di noi tutti.
Ciao Mirna, avevo visto quella bella foto con tavolino , fiori,e un libro con sopra gli occhiali : il libro era, appunto I FRATELLI BURGESS della Elisabeth Strout. Un bel romanzo, senza spocchia nè pretese, talmente sobrio e pur forte, da spiccare nella attuale letteratura americana, per il suo stile particolare, la sua impronta d’autrice consolidata e così onesta. Io mi sono affezionata tantissimo allo zio Bob. Caro Bob, che non appendeva il cappotto, per distrazione , lo mollava lì, zio Bob un poco casinista,sincero, e pieno di affetto, di comprensione e di tenerezza. Lui è l’uomo che vale. Quello che si mostra senza maschera. Bel libro e ben tornata.
Ciao cara Camilla!
Sì, anche noi, Grazia ed io abbiamo amato lo zio Bob dolce e affidabile a modo suo.
Che sguardo da acuta lettrice hai…tanto da riconoscerne le copertine dei libri che hai letto da piccolo foto!
A presto.
Mi unisco a Mirna e a Camilla per parlare della Strout e della sua capacità di coinvolgere il lettore nelle storie che racconta.
Il romanzo, “I ragazzi Burgess”, i fratelli Burgess non sono ragazzi ma cinquantenni, parla di relazioni familiari, di razzismo – questa parte non mi ha convinta né coinvolta, forse perché ne abbiamo più pesanti esempi in casa nostra – e della società americana con il mito del successo e del denaro.
L’autrice ci spinge a parteggiare per l’umanissimo Bob – una specie di capro espiatorio – contro il vincente Bill la cui personalità dominante poco a poco si sgretola con un ribaltamento di ruoli decisamente interessante. A fare da catalizzatore della vicenda la incolore gemella Susan.
Non è, a mio parere, il migliore romanzo della Strout, “Olive Kitteridge” per ora è ineguagliabile, ma si legge tutto d’un fiato.
Saluti a tutti, Grazia
E’ vero , Grazia, quello che dici. La Strout è tuttavia una scrittrice di talento e di onestà .
Ho visto, con piacere, che LA VITA ACCANTO è uscito in Francia lo scorso agosto col titolo LA VIE A’ COTE.Bello, no?Avete per caso letto I MELROSE?L’ho trovato eccezionale. a tutti un affettuoso saluto. :O
si dice che “un bel libro è un libro che dispiace di aver finito” come tutti quelli da te proposti.
Posso proporre ora un libro che a dir poco mi ha travolto dall’inizio alla fine. Un romanzo d’amore, di un amore impossibile che si intreccia con un’amicizia pura e vera fra due scrittori.
Leggere ” la verità sul caso Harry Quebert” è stato come leggere diversi libri insieme. Joël Dicker si è divertito a intrecciare e mescolare generi e tipi di personaggi diversi, con un leggero sorriso di sottofondo, pur nella tragedia.
Da Grazia:
“Mi accompagna sempre, nella borsa o nell’angolo della casa dove mi sposto, un libro, la mia velocità di lettura si è fatta più intensa, dato il maggior tempo a disposizione. Pur non avendo in questo periodo trovato un libro perfetto – sogno e speranza di ogni lettore – mi tuffo nei racconti e negli autori, sono al quarto della von Arnim, ho riletto la du Maurier di “Rebecca, la prima moglie†avvincente come il film, tanto che mi è venuta voglia di rileggere “Mia cugina Racheleâ€. Ho apprezzato, per la scrittura e perché è interessante come tutti i libri di formazione, “La statua di sale†di Gore Vidal, fra l’altro ho scoperto di averne un altro suo, dimenticato e mai letto, “L’età dell’oroâ€, spero mi piaccia altrettanto, credo però sia un libro politico e di denuncia civile, interessante ma forse meno adatto alla mia sensibilità di lettrice, vedremo.
Ho letto i tuoi commenti e quelli di Camilla su “I ragazzi Burgessâ€, lieta di condividere con voi l’affetto per l’ottima autrice – non mi farò più mancare un suo libro – e per l’ottimo Bob, Jim, l’altro fratello, mi ha suscitato tale antipatia che nel blog gli ho persino cambiato nome!”
@ grazia-a proprosito di libro perfetto, hai letto la saga ( sono 4 romanzi racchiusi in un solo volume Neri Pozza) I MELROSE di St.Aubin. Un esempio poderoso di come la Letteratura (nota la L maiuscola)possa transustanziare in arte letteraria, appunto, persino un’autobiografia, senza aloni appiccicosi di personalismi e egotismi, per altro sempre di pessimo gusto e morbosamente pronti a sollecitare le parti peggiori del lettore. E’ arrivato-dopo oltre 10 anni dagli altri due,( ECLISSE e L’INVENZIONE DEL PASSATO (titolo originale Sindone) il terzo , magnifico libro della triologia di Cass,e del padre Alex Cleave, di Jhon Banville. Il libro è uscito col nome Un’educazione amorosa, ma il titolo originale è ANTICA LUCE . tutto guanda. ciaociao Oh! se GUANDA facesse come NERI POZZA e ripubblicasse la trilogia di Cass in unico volume! E nche la Triologia comprendente L’INVENZIONE DEL PASSATO– ISOLA CON FANTASMI– ATHENA. sempre di quel grande che che è il vero Jhon Banville (non quello dei gialli)Questa trilogia si potrebbe chiamare : delitto- Castigo- Resurrezione.Una cosa del genere.