CRONACHE ESTIVE

pubblicato da: Mirna - 8 Luglio, 2013 @ 8:47 pm

CRONACHE ESTIVE

 

Non so per voi, ma per me l’estate è sempre “un mondo a parte” dalla mia solita vita di pensionata cittadina, dedita alla lettura, al blog, alle Pr dentro e fuori casa, alle capatine nei negozi, al cinema e a tutte le piacevolezze di vivere in una città come Trento.

Da metà giugno alla fine d’agosto rientro nel mondo dell’entroterra ligure dove “boschi e riviere” si incontrano in modo ravvicinato e dove la vita di un fresco paese di mille anime ti modifica le abitudini e un po’ anche i pensieri.

Mi sento “resettata”: le sinapsi rinfrescate, le ansie sdrammatizzate, sto ritrovando la lentezza di un tempo quotidiano che sembra maggiore. Il televisore non funziona ancora, la posta elettronica neppure, riesco almeno a scrivere su una chiavetta e poi spedire qualche post al nostro Blog grazie al Pc di Stefania e Grazia . Se gli amici mi leggono possono comunicare attraverso il Blog.

Ma i LIBRI non mancano mai. Anzi me ne arrivano alcuni da recensire come “All’ombra dei fiori di Jacaranda” di Rosalba Perrotta. Mi sembra avvincente, ho iniziato alcune pagine e non vedo l’ora di continuare. C’è una bambina che vive in una bellissima villa in  Sicilia presso l’allegra e libera zia Colomba…credo mi piacerà e presto scriverò il post.

Dove leggo? Dipende dal sole, dal caldo, dalle ore. Già descrissi l’anno scorso il mio giardino a fasce, molto piccole,: la prima è una terrazza pavimentata che si apre dalla cucina. Ci sono tavolino, ombrellone, sedie , il gelsomino e le surfinie. La seconda ha un grande albero di cachi, il casotto degli attrezzi, glicine, rose, ma è scomodo da fermarcisi, il terreno pende verso la staccionata azzurra. Questa piace molto a Mimilla che vi trova lucertole e affini…La terza, quella più in alto è il mio angolino per la lettura intensa ah…  mi sono accorta che le campane non ripetono più due volte l’ora! Opera del sindaco o del parroco o dei borzonaschini?.

 

La mia pasticceria Macera è sempre più attiva. I suoi mitici biscotti, le “ruette” vanno a ruba, ogni domenica turisti vi si fermano ed escono con enormi vassoi di leccornie. Anche il gelato è buonissimo e quest’anno ci sono anche i nuovi gusti al pinolo e alla caramella Mou. Quasi tutte le mattine Grazia ed io vi beviamo il caffè e parliamo delle nostre letture.

Mi chiedo: ma che cosa farò – oltre a leggere e parlare con Grazia – per due mesi a Borzonasca? Qualche volta scendo al mare, faccio un giretto per Chiavari. Poi ci sono le passeggiate nei dintorni, e poi?

Stefania è partita per Spoleto per un ennesimo concerto, dopodichè dovrà tornare ancora un po’ a Stoccarda. Ed io e Mimilla?

Assaporiamo il tempo come fosse un gelato dal sapore  rinnovato. Ogni estate mi sento diversa, scopro particolari importanti su cui la mia attenzione si sofferma: il colore delle nespole, le arance selvatiche che danno un po’ di succo, i fiori secchi della camelia che non riesco mai a vedere sbocciare, poc’anzi, dopo un temporale, ho notato due lumachine, mamma e figlioletta risalire il muro.

Non sono neppure le 18, è tornato il sole dopo la tempesta ed odo veramente “augelli far festa”.

Il tempo sembra raddoppiare.

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4 commenti
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  1. Cari amici, per qualche tempo mi occupero’ personalmente di pubblicare i posts che di volta in volta Mirna, mia mamma, scrivera’. Come ben emerge da questo ultimo scritto, nella casa di campagna c’e’ un Internet “a chiavetta” e ultimamente ho portato via anche il computer perche’ mi serve in viaggio. Ma mamma continua imperterrita a “creare”, ispirata dal ritrovato silenzio e dalla presenza della natura. Quindi, scrivete, commentate, verrete pubblicati prontamente (o quasi). Il blog vive dei commenti e delle interazioni di tutti.
    Buona estate, lettori e amici. Stefania

  2. Carissima giardiniera delle fasce di Riviera, una parte è con te, sento gli aromi e le correnti del vento di mare, libeccio forse. Il tempo passa lento lontano dalla costa, il silenzio interrotto dai rumori rituali del piccolo centro, lascia spazio ai pensieri…andrò qualche km verso Ponente, senza pc e chiavetta, con i libri per amici. Un caro saluto. an ma

  3. Ci manchi molto carissima allodola! In ogni caso noi allodole rimaste in loco cerchiamo di mantenere le buone abitudini anche se magari ci spingiamo più in alto verso il Bondone dove ci accoglie un centro benessere che tu ben conosci e dove respiriamo a pieni polmoni l’aria di montagna “iodata”!
    Il caffè, immancabile, ci riporta agli incontri del sabato e della domenica………..
    Sempre presenti i cari amici libri..anche se i cinguettii ,il più delle volte, hanno il sopravvento!
    Have a nice time…..

  4. Cara Mirna,
    in estate, libera da impegni pressanti, dovrei mettere mano alla casa che patisce il degrado dei mesi invernali. E questo mi ripropongo (quasi) ogni giorno ma…… Ma il degrado imperversa indisturbato perchè preferisco la compagnia di un libro a quella dell’aspirapolvere.
    E così ho appena finito il bellissimo “Quel che ora sappiamo” di Catherine Dunne – nel tuo blog ci sono già tre scritti su di lei.
    E’ un diario scritto a più mani da parte dei componenti di una famiglia particolare, allargata e numerosa. Ella e Patrick ne sono ora i riferimenti principali, attorno ai quali turbinano affetti e sentimenti non sempre facili. Ogni persona ha vissuto e ha letto a modo suo gli avvenimenti che hanno caratterizzato i primi anni di questo nucleo: Rebecca, Sophie e Frances, Cecilia, poi Ella e Daniel e gli amici li circondano. E’ interessante vedere come le persone vivano in modo estremamente diverso i fatti della vita. Ma soprattutto questo libro è un viaggio nel mondo degli adolescenti, nel mondo di Daniel, ragazzo sereno, intelligente, amatissimo e vitale. Ma………qualcosa “va storto” e alla fine tutti cercano un perché, tutti si sentono in colpa in qualche modo.
    Catherine Dunne narra con voce indulgente questa vicenda, insegnando che i giovani vanno ascoltati, incoraggiati, amati, che sono degni di fiducia. Ma anche se sono ascoltati, non lo sono mai abbastanza, nonostante le nostre attenzioni e la nostra dedizione. Non c’è condanna, anzi, la prospettiva è che alla fine la forza dell’uomo, se accompagnata e circondata da affetti veri, può far fronte a ogni evento e trasformarlo in forza vitale.
    Ci sono tanti fiori in questo libro, c’è il lago, c’è una casa con uno splendido giardino e una grande veranda…..da leggere.
    Buona lettura, cara Mirna!
    Un saluto affettuoso.