SPECCHIO INFRANTO di Mercè Rodoreda
pubblicato da: Mirna - 23 Maggio, 2013 @ 8:21 amRomanzo da leggere “classicamente” nel senso che sarai preso, affascinato, incuriosito. La Rodoreda è considerata la più significativa e importante  scrittrice della letteratura catalana. Nata nel 19o8 e scomparsa  nel 1983 ha scritto bellissimi romanzi come Giardino sul mare, Via della Camelie, La piazza del Diamante di cui abbiamo parlato spesso  in questo blog.
Di questo romanzo un po’ feuilletton mi ha intrigato particolarmente la prefazione in cui la stessa autrice parla della sua arte, del suo bisogno fisiologico di scrivere, della nascita dei  personaggi di molti suoi racconti. Rodoreda è scrittura pura, perchè la parole scritte le escono con naturalezza come respiri e la sua fantasia è strettamente abbracciata alle sue sensazioni; le  impressioni e la  lettura della vita sono a  “modo suo”: soggettive e non oggettive  scientificamente parlando.
Sebbene lei dica a pag. 11 che “l’autore non è Dio” e che non può sapere che cosa succede dentro le sue creature, in questo romanzo sembra invece che lei – deux ex machina fermissimo- le possegga e controlli in modo ferreo.
Teresa Godoy è  la capostipite di questa famiglia le cui vicissitudini si dipanano nell’arco di quasi un secolo, una donna che dà l’impronta e la Weltanshauung alla storia. Teresa che  da pescivendola diventa ricca per matrimonio . In lei tutto rideva “la bocca, gli occhi, il sangue che le sale alle guance“. Golosa.  Diventa proprietaria di un casa-castello che  forse è  la  vera protagonista del romanzo perchè tutti gli accadimenti lieti e tragici avvengono nelle sue stanze o nel suo parco di glicini e stagni misteriosi. E di una spilla di diamanti a forma di mazzolino di fiori. Oggetti preziosi, possesso di cose e di persone il leit motif che a frammenti, come pezzi di vita riflessi in uno specchio infranto, si ricongiungono o disgiungono nel tempo.
L’abibilità di Mercè Rodoreda è di raccontarci a frammenti la storia dei vari personaggi in un modo che non ti distoglie, ma ti incanta e ti incatena. Il primo figlio illegittimo di Teresa tornerà , Silvia  la figlia legittima fredda e indifferente, i mariti, gli amanti, i nipoti – Ramon, Maria , bambini ambigui e crudeli alla James – insomma, dicono i critici, nè buoni nè cattivi - a me sembrano quasi tutti amorali, tranne forse  Armanda la serva custode della villa alla quale si rompe ad un certo punto uno specchio, ma anche lei…soccombe al fascino perverso del possedere…che sia un domino , un paio di orecchini ricevuti in  dono dal marito della giovane signora Silvia , o l’ebbrezza di sentirsi “padrona” della villa.
E tra questi quadri che come sciarade ci raccontano della vita che passa, della morte del piccolo Jaume, forse unico innocente in un mondo di ambiguità e di  cinismo, la Rodoreda ci regala descrizioni sublimi di notti di lune magiche e misteriose, di acque di stagni colme di fiori e foglie come il   quadro di Ofelia di Millais; ci delizia con parole poetiche e immaginifiche da farci rimanere estasiati.
Romanzo che si completa in se stesso, tutto viene detto e riflesso in esso.
Pura e straordinaria narrativa. Ediz. La Nuova frontiera
Diciamo che il bellissimo dipinto in copertina “Joven decadente (después del baile)” di Ramòn Casas,1889, sembra anche riprodurre il dolce sfinimento languido che si può provare  dopo questa lettura!
Da Nicoletta Savelli da Roma :
“Forse già lo conosci, se non è così ti vorrei segnalare un libro di cui ieri hanno fatto
la presentazione e che è già uscito
Una furtiva lacrima di Maristella LIPPOLIS
Parla di una signora di 80 anni con i suoi problemi di memoria ecc e che lotta con calma lucida per non subirli passivamente. Ci sono cose, persone fresche accanto a lei.
Hanno letto alcuni brani e sembra che tutto scorra in maniera profonda, fresca, piacevole, coinvolgendoti senza appesantirti. Indubbiamente è un libro che è stato molto pensato, elaborato per renderlo così leggero, accattivante.
La scrittrice la trovi in internet. Non è il suo primo scritto
Fammi sapere
Un abbraccione Nicoletta”
@mirna– una descrizione perfetta del magnifico specchio infranto di Mercè Rodoreda. si comprende, vista la grande differenza tra i romanzi scritti durante la tempesta della guerra civile e dell’esilio,e di questo ultimo, paradiso di di colori e di vegetazione e di umanità e di saper e voler essere felici.Una grande la rodoreda. E tu, bravissima .