ANGOLO-PAPIRO per parlare di libri
pubblicato da: Mirna - 2 Dicembre, 2012 @ 3:45 pmLa luce colorata di un angolo nel caffè libreria di via Galilei è un rifugio caldo in questi primi pomeriggi freddi e scuri. Lunedì scorso noi lettori  ci siamo ritrovati come sempre  per raccontarci ciò che abbiamo letto recentemente, i nostri pensieri a riguardo, ma anche per scambiarci parte della nostra vita.
L’esperienza di lettori è senz’altro unificante, il piacere che si prova a tuffarsi in pagine scritte corrisponde  ai nostri bisogni esistenziali. C’è in atto la ricerca per avere risposte ai nostri interrogativi più nascosti, c’è il desiderio di essere confortati o per evadere o per sentirsi sollecitati a modificare punti di vista stagnanti.
Lettura come scoperta, come spinta vitale a interagire, Lettura come avventura infinita.
Mi ha colpito la scelta di Silvia di rileggere un Jack London poco conosciuto, quello di “Il vagabondo delle stelle” , titolo originale “The Jacket”. Un professore universitario, un sovversivo, autore di un omicidio è relegato a San quintino in celle simili a luoghi di torture, dove è costretto a indossare una terribile giacca di cuoio che limita i movimenti e la respirazione. Ciò riesce a provocargli visioni e a trasformarlo in una sorta di sciamano libero che riesce ad andare oltre la sua fisicità . Scritto nel 1913 il romanzo è una denucia sia  delle disumane condizioni carcerarie della California sia dell’assurdità della pena di morte. Nell’assoluta serenità che il protagonista riesce a raggiungere prima di essere giustiziato e nella curiosità di vivere la sua vita ultraterrena  si percepiscono le  influenze della volontà di potenza di Nietzche.
Ricordo Martin Eden, il libro preferito da mio padre ( grande lettore )  che mi raccontava spesso dell’attimo in cui il protagonista affondava nel mare. – In quel momento egli riuscì finalmente a capire “tutto”. –
Interessanti le letture di Riccardo che riprende in mano ogni sera i pensieri di don Marcello Farina, “A rinascere si impara” , (v. mio post a lato)  una guida filosofica e spirituale. Riccardo ci parla anche di Don Gallo ” Di sana e robusta costituzione” e del romanzo di Tabucchi La testa perduta di Damasceno Monteiro.
Ognuno di noi racconta delle proprie letture; Stefania nota il calore e l’amicizia sempre più intima del gruppo che varia , come un caleidoscopio colorato, a seconda delle presenze. Ci si ripromette di leggere “Il tempo è un dio breve” di Marapia Veladiano. A questo proposito  Betti ci annuncia che la scrittrice presenterà questo suo nuovo romanzo giovedì 6 dicembre , ore 20,30, a Maso Martis, via dell’Albera 52, Martignano.
Betti e Andrea sono un punto di riferimento nella nostra città per sfogliare e discutere di  libri, leggere giornal e gustare insieme caffè o aperitivi.
Ieri mattina Camilla ed io davanti a cappuccino e brioche parlavamo di libri, naturalmente!
Accanto a noi c’è  un giovane immerso nella lettura di un voluminoso romanzo. Sembra non distrarsi dalle nostre chiacchiere…. Allora lo intervistiamo…è più forte di noi.. vogliamo sapere che libro legge… E’ Il libro del potere di S.J.Parris, gli chiediamo anche come si chiama:Mattia, quanti anni ha: 25, e di che cosa parla il libro. Piacevolissimi scambi di gusti letterari. Mattia ama l’avventura, la storia, un po’ la suspence. Gli consigliamo di leggere – non l’ha ancora fatto- Il nome della rosa di Eco, e i classici di Dumas .
Questo ed altro ai tavolini del Libri & Caffè.
La settimana scorsa ho conosciuto Chiara Turozzi, giovane e simpaticissima scrittrice, traduttrice della nuova edizione de La  mistica della Femminilità di Betty Friedan e fondatrice dlla casa editrice L’Iguana. Mi ha portato il suo “Femminile esorbitante” e “Salnitro”di Gloria Zanardo e… ma questo ce lo racconterà personalmente giovedì 10 dicembre al solito Angolo-Papiro!
Vi aspettiamo.
Chiara Turozzi
all’Università di Verona con una tesi che riconduce la posizione del
cyberfemminismo alla metafisica platonica e all’economia binaria. Vincitrice del
premio Maria Grazia Zerman per gli studi sulle donne, ha scritto di filosofia e
critica letteraria per DWF, Leggere Donna e Leggendaria.
occupa di cronaca della provincia per il quotidiano L’Arena e di attualità per
il mensile Marie Claire. Collabora con la comunità di Diotima e con la redazione
del periodico on-line del gruppo.
Ho letto e riletto e riletto IL TEMPO è UN DIO BREVE di Mariapia Veladiano. Non è una lettura semplice , certo, l’occhio di chi ha ritradotto la mistica della femminilità sarebbe, forse, utile per comprendere il grande dolore di Ildegarda, apparentemente “eccessivo” confrontato con gli avvenimenti della narrazione. All’inizio avevo pensato che una lettura ispirata alla teologia avrebbe potuto servire ma ora non lo credo più. Nel senso che non è essenziale, Sospendere il giudizio e “sentire” il dolore dell’altro è essenziale.Liberarsi dai costrutti. E se si cerca dio non lo si trova in alto, o alrove che non sia in noi stessi. Credo. Forse.Ma non è un libro da blog. proprio no. O sì? Ciao a tutti
Chiara Turozzi che incontreremo lunedì 10 all’Angolo-Papiro cita nel suo libro Luisa Muraro e il suo “Il Dio delle donne” che parla dell’ininterrotto movimento tra Dio e la donna. . E nel medioevo l’esperienza di Dio pè una splendida risorsa per mettere sottosopra le categorie umane. Da conoscere anche Margherita Porete di Hainaut. Testi che sicuramente la nostra cara Mariapia Veladiano conosce. Non vedo l’ora di leggere “l Tempo è un dio breve” per ora aspetterò commenti sull’incontro di ieri sera.
Ieri sera , per me, l’incontro con Veladiano è stato entusiasmante! Voglio dirti subito, carissima Mirna, che il romanzo IL TEMPO è UN DIO BREVE non c’entra davvero nulla con i trattati di teologia. Mariapia Veladiano l’ha detto e ripetuto più volte, sorridendone, perseguitata pare, da questo equivoco, in ogni confronto pubblico.. La protagonista Ildegarda è una donna di fede cattolica,come potrebbe essere non credente e il romanzo sarebbe lo stesso.. Mariapia Veladiano è una scrittrice, laureata in filosofia e teologia, e” il tempo è u n dio breve” è un romanzo, tutto umano, profondo, difficile e complesso come la vita di tutti noi. con particolarissimo riferimento alla maternità .Io , che sono tranquillamente atea, mi ci sono identificata e ne sono stata stata profondamente turbata e…consolata
Luisa Muraro, guarda caso, tanti anni fa’ insegnava a rovereto e frequentò, qualche volta, il gruppo femminista di cui a quei tempi facevo parte: E’ diventata una nota teologa e ha scritto un mucchio di libri. Non mi risulta che abbia mai scritto romanzi
.Bellissima la tua pagina sulla letteratura al femminile del secolo scorso, davvero bella. ciaociao
Cara Camilla, ti ho visto nella foto scattata da Riccardo! Sul suo blog c’è il resoconto dell’incontro con Mariapia Veladiano. Non nascondo che non vedo l’ora di leggerlo…