LE REGINE DI FREEVILLE di Amy Dickinson
pubblicato da: Mirna - 3 Novembre, 2012 @ 8:00 amChi sono le regine di Freeville, cittadina dello stato di New York ? Â Tante donne senza marito, tutte della stessa famiglia.
Racconto autobiografico della giornalista Amy Dickinson che tiene la rubrica “Ask Amy” pubblicata su più di centocinquanta giornali negli Stati Uniti.
Da sua madre abbandonata dal marito con figli e fattoria, alle zie  e sorelle vedove o divorziate, a lei stessa lasciata dal marito quando la figlioletta Emily è ancora piccola…
Quindi storia abbastanza comune: la moglie rimasta sola con prole  e in difficoltà econimiche si dà da fare per ritrovare una vita decorosa ed equilibrata e fare da mamma e papà ai figli. Cammino all’inizio difficile e doloroso per Amy, ma man mano sempre più facile. Soprattutto con il ritorno nella piccola cittadina di Freeville dove abitano tutte le donne della sua famiglia che sono appoggio ed esempio di forza. Sua madre per esempio, a 50 anni si iscrive all’Università di Cornell e diventa insegnante.
Lettura facile, spesso divertente, e soprattutto vera dove molte di noi possono riconoscersi come madri, come donne sole, come lavoratrici.
Siamo negli Usa quindi avvenimenti spesso diversi dalla nostra realtà , come fattorie piene di mucche, padri risposatisi tre o quattro volte, cambiamenti di lavoro repentini.
Ma l’amore madre e figlia che crescono in un entourage matriarcale può essere di tutte e sicuramente è di stimolo a non soccombere.
 Manifesto di forza e coraggio femminili, questo romanzo edito da Corbaccio.
Ciao a tutti! Che belli i libri che parlano di donne, donne forti, donne fragili, che creano ed intessono legami sottili ma ” d’acciao”..Non so perchè mi sono venuti in mente due film , con donne protagoniste , di molti anni fa, ” Fiori d’acciao” e “Voglia di tenerezza”. Sicuramente il secondo lo conoscete… Ho passato un weekend piovoso raffreddata ma piena di letture, Cuccette per signora di Anita Nair, La forza del destino, di Marco Vichi ( conoscete Il commissario Bordelli? Libro prestato da un’amica, vi dirò come è) e racconti brevi di Raymond Carver… Un abbraccio 🙂
@ Raffaella. Conosco il Commissario Bordelli, v. mio vecchio post
“Ho letto Morte a Firenze è l’ultimo romanzo di Marco Vichi. E’ un giallo un po’ anomalo perchè l’indagine per scoprire il responsabile di un efferato delitto, l’uccisione di un tredicenne, è molto lenta interrotta e rallentata dall’avvenimento catastrofico che fu l’alluvione del 1966. Anzi sembra quasi non si possa mai scoprire il colpevole. Ciononostante la lettura è rapida e interessante proprio perchè il protagonista, il commissario Bordelli, ci descrive giorno dopo giorno ciò che avvenne in quei devastanti giorni di pioggia ininterrotta. Pur ricordando quegli avvenimenti, leggendo, ho realizzato appieno il dramma dei fiorentini come il loro convivere, dopo che l’Arno rientrò nell’alveo, con strati e strati di fango.
In quest’atmosfera grigia, plumbea, fangosa si snodano quindi tre tematiche:
– l’alluvione e lo sgomento dei cittadini, la loro fatica a ritornare a una vita normale;
– la ricerca ardua di far luce sull’omicidio;
– le riflessioni malinconiche del commissario di mezz’età , che si sente solo e preda dei ricordi tragici della seconda guerra mondiale e della Resistenza. Siamo nel 1966 e in città ci sono ancora nostalgici del Fascismo, rancori e ferite aperte.
Per alleggerire la storia ci sono però le descrizioni dei pasti consumati da Bordelli nella solita trattoria (e qui ci si può confrontare con i pranzi del commissario Montalbano), personaggi positivi e ameni, come l’ex- ladro-scassinatore, che aiuterà con la sua perizia le indagini.”