TOMBA DI FAMIGLIA di Katarina Mazetti, ed. Elliot
pubblicato da: Mirna - 16 Ottobre, 2012 @ 6:10 amUn romanzo leggero leggero per queste giornate di pioggia grigia, una storia che mi ha fatto fare belle risate seppur il titolo suggerisca che …il matrimonio è la tomba dell’amore.
O almeno sembra così per questa coppia di svedesi che si sono amati da subito, ma che conducono vite inconciliabili per trovare un modus vivendi appagante per entrambi.
Lui allevatore di vacche da latte, lei una minimalista ed elegante bibliotecaria di città .
Ma si sa l’attrazione fisica è più potente del buon senso, così dopo una prova di separazione,avvenuta alla fine del primo romanzo “Il tizio della tomba accanto“,  la protagonista Desirée decide  che è ora di avere un figlio e pensa che l’unico uomo che può essere il padre è proprio Benny il suo aitante contadino.
Racconto a due voci della loro storia, del matrimonio e delle maternità che si susseguono una accanto all’altra sfinendo entrambi i genitori, ma soprattutto Desirée che si chiede perchè è sempre la donna a dover sobbarcarsi il maggior peso di lavoro. Domanda vecchia come il mondo…
Katarina Mazzetti riesce a conciliare romanticismo e humour e ci fa entrare nel mondo degli allevatori svedesi, nella loro vita faticosa di tutti i giorni, nei loro problemi.
Mi piace alternare libri intensi come il nuovo romanzo della Ferrante “Storia del nuovo cognome”- avvincente, sensuale, ipnotico – con romanzetti leggeri.
Ma, e qui concordo con Camilla, il mio genere preferito da sempre è la letteratura anglosassone  perlopiù femminile. E sicuramente, come consiglia Grazia, cercherò Nancy Midford già letta ed apprezzata anni fa.
E’ vero, le tintinnanti tazze da tè che percorrono le storie inglesi sono i punti sicuri a cui si ancora la narrativa  anglosassone intrisa di sguardi lungimiranti,  buon senso e  humour.
 Come ci si sente rassicurati entrando in un salotto inglese!Â
Cara Mirna, complimenti per il bellissimo blog! Anche io amo molto la Mitford e i romanzi lievi e profondi
con tintinnio di tazze da tè. Monica Dickens, ad esempio, ed Elizabeth von Arnim.
Tanti cari saluti, Rosalba
Le scrittrici di lingua inglese.Sono convinta che, adeguatamente presentati, i bei romanzi della casa editrice Astoria piacerebbero molto alle lettrici in qualche modo “amiche” delle Austin, Bronte fino a von Armin, Pym, Taylor e ….ce ne sono a decine, molte tutt’ora attive. Presntati adeguatamente, verrebbero acquistati e conservati e tenuti impilati in qualche angolo di paradiso delle proprie case. Copertine rosse e lucenti e storie dalla scrittura raffinata, elegante, col profumo del vero vintage. Ma nelle librerie spesso non ci sono o non sono messi in bella vista.E passano completamente inosservati. Eppure che piacevoli letture, piene di stile. Difficilissimo da trovare, lo stile, in molti romanzi sfornati con fracasso pubblicitario, spesso melodrammatici,enfatici, di pessimo gusto e basso profilo letterario, che pure vanno a ruba. I sentimenti sono essenziali nella narrativa ma non è facile scriverne con adeguata misura,ed eleganza facendone buona letteratura.L’ultimo nato della casa Astoria,, recensito nientemeno che da Franco Cordelli sulle pagine de La lettura del Corrriere della sera di dom 14 ott., è di Margaret Drabble , sorella senza spocchia di Antonia Byatt,e si intitola L’OSTACOLO DI ROSAMUND..