LIBERTA’ di Jonathan Franzen

pubblicato da: Mirna - 16 Luglio, 2012 @ 7:18 pm

 

Einaudi

 

Difficile raccontare un romanzo cosi’ corposo, inoltre , come avrete notato, non svelo mai la trama se non per cenni  proprio con lo scopo di sollecitare la curiosita’ e spingere  leggere. Scrivo soltanto dei libti che leggo fino in fondo e che mi sono piaciuti  dall’8 al 10.

Forse a Liberta’ di Franzen darei un 8 e mezzo: in alcuni punti mi sarei arenata quando I racconti espliciti delle pulsioni sessuali di Joey il figlio aolescente della protagonista Patty diventano troppo  espliciti o quando viene spiegato cio’ che la politica americana fa e non fa per l’ambiente.

 

Credo di capire perche’il papa’ di Miki l’abbia piantato a meta’.

 

Ma Io sono stata catturata dalla vita di questi personaggi alla ricerca  di se’, della Liberta’ come valore personale e universale e soprattutto dalla loro formazione come esseri pensanti.

 

Stiamo parlando di quasi un’intera vita dei protagonisti principali, di Patty  che non si sentiva apprezzata dai genitori e che sente di commettere sempre errori,  del suo matrimonio con Walter e della sua passione per  l’amico comune , della sua battaglia contro la depressione appena I figli si sono staccati da lei.

Della sua competitivita; ma non solo…

Ci viene descritta una societa’ basata sulla competizione per l’affermazione di se’, come d’altronde percepiamo anche noi figli dell’epoca del consumismo e della prepotenza.

Persino Walter, l’ambientalista onesto, quello a cui I soldi non interessano scopre quanto soffre se l’amico Richard risulta “vincente” in tutto e quanto sia ambiguo Il concetto di Liberta’ che noi abbiamo.

 

Liberi da chi? Dai genitori? Dalle convenzioni? Dalla strada che ci viene indicata da una societa’ dove essere “cool” e’ sinonimo di riuscita nella vita?

 

Cool che significherebbe freddo e fresco – e ne abbiamo dissertato con Gary e sorella – ha qui un significato di persona trasgressiva, non banale, non mediocre, per il metro comune e quindi,  “vincente”, furba, che ne so….fighetto , furbetto…(Raffaella che ne dici?) E’ che questo vocabolo sembra ormai entrato nel nostro lessico letterario.

 

Richard  e Joey’  sono cool. Gli altri combattono un po’ alla rinfusa , come facciamo tutti noi per amarci ed essere amati e per dare un senso alla nostra vita.

 

Romanzo spesso come un arazzo dove il matrimonio di Patty e Walter fa da collante alle vicissitudini degli altri protagonisti ‘ un matrimonio esemplare da un certo punto di vista durante il quale Walter per anni  ha abbandonato I propri sogni per appagare quelli di Patty e dove Patty dovra’ cambiare “mille” vite per capire cio’ che vuole veramente.

 

E forse la liberta’ e’ proprio l’accettazione di cio’ che siamo, di cio’ che vogliamo noi – e non gli altri – di abbandonare quel terreno di conflitto predisposto da una societa’ che sta precipitando verso la propria distruzione ambientale senza rendersene conto.

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4 commenti
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  1. Il contrario, l’opposto di “libertà” è “prigionia”.
    Se noi non siamo prigionieri delle convenzioni, nè prigionieri di leggi diverse “a secondo dei casi”, della fame, della paura, della mancanza di speranza, della mancanza di medicine, nè prigionieri della mancanza di lavoro, di un potere avulso dalla responsabilità, della mancanza di scolarizzazione, nè prigionieri della mancanza di libri, della mancanza di spazio, di acqua potabile e di aria respirabile, nè prigionieri della mancanza di comunicazione e di rispetto reciproco, nè schiavi della mancanza di amici, ecco … noi siano liberi!

  2. Cari Camilla, Gary e Riccardo! Quante suggestioni!
    Intanto e’ arrivato il libretto rosso mandatomi da Camilla, quello di Miss Buncle, ormai signora Abbott , la cui lettura, sono certa sara’ in pendant con la mia quotidianita’ di Borzonasca.Grazie infinite.

    Presto mandero’ la ricetta delle zucchine a Wendy. Il ricordo dei canadesi qui nel paesello e’ ancora vivido.Un abbraccio collettivo, come facevamo secondo la tradizione della loro mamma, a Gary e Wendy.

    Riccardoooo!!!
    Grazie delle tue belle parole che vorrei contraccambiare sul tuo blog, ma sono limitatissima dalla chiavetta e dal collegamento a fasi alterne. Ricordo l’ora di Barga e proprio da qui, mote estati fa, Piero ed io partimmo per sentirne i rintocchi…anche se qui di campane ne abbiamo a volonta’.
    Sul “libro della casa” faccio disegnini che coloro ad acquerello! Roba da bimbi.
    Ti voglio dire che Luigi, il mio ex allievo, ti legge con molto interesse!

  3. Ciao carissima Mirna, ” cool” lo hai tradotto benissimo anche se è una di quelle parole così difficili perchè parti integranti di una cultura che difficilmente sono rese in un’altra…. Penso sempre al grande lavoro dei traduttori, da ragazza volevo farlo come lavoro e pensavo che sarei stata la traduttrice ufficiale di Marquez !!!! Libertà di Franzen non l’ho ancora letto ma ho letto un altro suo capolavoro , “Le correzioni” proprio in lingua inglese…Altro romanzo che si incentra sulle relazioni umane; protagonisti sono i membri della famiglia Lambert, originari di una piccola città del Midwest americano, ogni capitolo dedicato ad un membro della famiglia che sta unita forzatamente, la saga familiare inserita in una società allo sbando , un pò come nella mia amata Pastorale Americana, dove le apparenze crollano come un castello di carte…
    Un abbraccio a tutti

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