ALDA MERINI, ridevamo come pazze di Luisella Véroli
pubblicato da: Mirna - 8 Marzo, 2012 @ 6:24 am         “Alla festa della Donna sono scivolata su una buccia di mimosa:
         anche i fiori pretendono le loro vittime”
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Versi di Alda Merini letti all’alba di diversi 8 marzo alla sua amica biografa Luisella Véroli, “l’archeologa dell’immaginario”.
Di Alda Merini ho sempre scritto il ventun marzo (v.archivio) perchè è la data della sua nascita:
 “Sono nata il ventuno a primavera./ Ma non sapevo che nascere folle, / aprire le zolle/ potesse scatenar tempesta.”
Per me questa donna borderline rappresenta l’essenza pura della femminilità ancestrale e magica e proprio per questo dotata di un terzo occhio per capire il mondo.
Da bambina (una bambina corrucciata, introversa, timidissima – chi l’avrebbe mai detto? -) ero convinta che la donna fosse quella che capiva tutto, mentre l’uomo era colui che aiutava fisicamente la famiglia e  la società con la sua forza muscolare. Forse pensavo alla presistoria quando l’uomo andava a caccia mentre la donna nella grotta osservava e meditava. Iniziando gli studi mi accorsi che la Donna non era giudicata speculatrice, ma terragna, legata alla carnalità , alla maternità , alla terra.
 Che sorpresa apprendere che quasi ovunque la Donna era considerata inferiore! Non potevo darmi pace.
Io amo gli uomini per la loro stabilità , per quella gentilezza protettiva che nutrono verso le loro Donne, per quel non essere tortuosi come spesso invece siamo noi.  Ho amato mio marito, mia roccia, mio compagno, carne della mia carne come si suol dire…
 e come ci raccontano interviste, brani di diario, poesie di Alda Merini per la quale la sessualità era parte fondamentale della vita. Amori importanti come Manganelli e Quasimodo, due mariti, quattro figlie tra un ricovero in manicomio e l’altro. Sensualità vissuta con spontaneità e sincerità . Ma non per questo la Merini è la Donna soltanto  della Terra.
 Il suo sguardo è “malandrino” e indagatore, la sua sensibilità acuita per via forse degli elettrochoc subiti?
“e te ne vai non senza / il tuo stupore/ di non capire come mai / un demente/ sì somigli ad un sapiente
Follia come fuga? Come lo è stato per tante donne che comprendevano troppo?
Luisella Vèroli che ha avuto il privilegio di essere stata eletta da Alda Merini sua biografa e che fa parte dell‘Associazione culturale per comunicare saperi ed esperienze di donne – Le Melusine (editrice di questo libretto) scrive di se stessa nelle prime pagineÂ
“Mi chiamo Luisella Véroli ed ero una professoressa qualunque prima di frequentare Alda Merini…”
Ci presenta pagine stupende di parole e pensieri della “sirena dei Navigli”, ci racconta della povertà di Alda Merini , del suo vivere intrecciata alla Poesia, della sua ironia e delle sue risate sulle défaillances dell’umanità .
Prezioso.
“Fragile opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Alda Merini e Luisella Vèroli ci raccomandano:
Donna non dimenticare quello che sei
Non sei sola, siamo in tre:
madre, figlia e l’amica ironia.
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FOTO MIMOSA. dal giardino di GRAZIA. Per vederla meglio cliccate col tasto sinistro del mouse
Bell’inizio di giornata: ho cliccato col tasto sinistro sulla foto e la mimosa ha inondato il mio schermo e mi è venuta incontro. Sempre bello ricordare quanto valiamo noi donne e sempre un po’ malinconico constatare che tutto sommato è sempre necessario farlo! Meglio sarebbe non doverlo sottolineare, meglio sarebbe che le donne non fossero una categoria da valorizzare, perchè il loro valore, semplicemente in quanto persone, è un dato indiscutibile!
Ma la polemica non è nelle mie corde e allora ben venga l’occasione per sottolineare i nostri valori, per ricordarli a noi stesse e per dare una rinfrescata alla nostra autostima.
A proposito, anch’io ero una bambina introversa e timidissima, con un fratello chiaccherone, simpatico e disinvolto che mi sovrastava… Va be’, preferisco avere l’età che ho oggi e guardare con ottimismo la mia nipotina Sara che è così aperta e sorridente, che ascolta volentieri la musica e a suo modo canta e balla! E’ già una gran donna!
Commovente il post di Mirna dedicato alla donna attraverso lafigura di Alda Merini. Nella sua delicatezza e sensibilità non poteva non proporre le parole di una grande donna a proposito delle donne. Ho letto altre parole per questa occasione, oggi, incoraggianti, di Ban Ki-moon:
“L’energia, il talento e la forza delle donne e delle ragazze rappresentano la più grande, e non sfruttata, risorsa del genere umano.â€
Rincuoriamoci, dunque, anche se spesso il mondo nel quale ci muoviamo è desolante.
@ P.S. Anche io ero, ma lo sono ancora, timidissima e introversa. Anche io, come Maria Teresa, sono felice se le nostre figlie e nipoti sono aperte e sorridenti.
Un abbraccio speciale a tutte.
Bellissimo il post di Mirna, la mimosa di Grazia, la foto della piccola Sara ( vedi blog di Riccardo) che sboccerà in una stupenda donna … Mi piace la poesia di Madre Teresa, che avrete sicuramente letto ma la riporto con un augurio sincero per tutte le donne vicine e lontane che partecipano a questo blog.
Donna
di Madre Teresa di Calcutta
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni…
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età .
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
Ancora Alda Merini appare e fa così da tramite ad altre donne che ne sentono la vicinanza.
Mi aggiungo al coro delle ex-timide. Penso però che non sia vero che questo modo di essere sparisca completamente. Qualcosa rimane tanto da diventare forse sinonimo di ipersensibilità .
Devo ricordare più spesso che non sono sola, ma in tre…
Un abbraccione!