IL PUNTO DI ASCOLTO PERFETTO di Andrea Bianchi
pubblicato da: Mirna - 15 Dicembre, 2011 @ 12:07 pmLa nostra vita è una ricerca, è una scalata verso il nostro profondo e verso un’armonia con il Tutto. Ma per salire occorre “una giusta tecnica”, una tecnica diversa e più difficile che rimanere nel piano dove forse siamo più frastornati e distratti da mille echi talvolta ingannatori.
Così lo scalatore, un amante della montagna, un uomo che si trova nel “mezzo del cammin della sua vita” intraprende un viaggio verso le “Terre Alte” per cercare “il punto di ascolto perfetto” dell’Armonia delle Sfere celesti.
Ancora imperfetto il riposo tra spazi absidali e vetrate di chiese, ancora insufficiente l’ascolto di Musica sacra in uno spazio dove “l’aria era troppo densa… dove la ragione non poteva seguire più di una direzione alla volta, e perdeva così l’insieme armonico del tutto. Solo l’intuizione più sottile avrebbe potuto comprendere – nel puro istante – l’Armonia globale…”
Necessità di purezza, di solitudine di un percorso che va verso l’alto “perchè dall’alto viene la luce”.
E Andrea Bianchi ci fa partecipi del suo viaggio interiore che sembra toccare i quattro elementi della Natura: la Terra della pianura dove l’anima non aveva trovato la completezza  , l’Acqua che scendeva “impetuosa e larga in basso, più stretta e spumeggiante man mano che salivo“, l’Aria che lentamente si fa sottile eppur più sonora mentre accompagna il giusto ritmo del respiro, un ‘Aria pura, il respiro della stessa Montagna.
Ed infine il Fuoco, visualizzato nella Luce della musica, dell’“Organista, illuminato dalla luce di una fiamma che gli creava attorno una nicchia di spazio ancora più luminoso”
Come non pensare al Paradiso di Dante? Le creature ragionevoli tendono al raggiungimento dell’Armonia, del battito all’unisono con il Cosmo.
Beatrice dice “Tutte le cose create sono ordinate fra loro in modo da costituire un tutto armonico…”
Il nostro viaggiatore ha raggiunto la vetta dove ha trovato il “punto di ascolto perfetto” dove “per quel punto passava l’asse attorno al quale tutto ruotava, l’asse dell’Armonia indivisa.”
Questo breve racconto di Andrea Bianchi – titolare dello studio di comunicazione creativa e d’impresa Etymo (praticamente del nostro Blog)  e ideatore e responsabile del progetto editoriale Mountain Blog- si è aggiudicato il primo premio al concorso “Leggimontagna 2011” con la seguente motivazione:
“Le ragioni del salire sono risolte ne “Il punto di ascolto perfetto” nella ricerca di tutte le armonie, nell’intuizione della montagna come luogo che può soddisfare questa esigenza di perfezione. La prima qualità del testo è quella di saper condurre il lettore al punto più alto della montagna come al punto più profondo del sè”
Il racconto è disponibile in formato digitale sul sito web MountainBlog al seguente indirizzo: http://www.mountainblog.it/mbook
Ed ancora gli “skyline” di Annamaria Gelmi in “Dolomiti Newyork”, ed.Alcione, suggestivo volume con foto di Luisella Savorelli dove la montagna avvince con la sua vicinanza e il suo profilo che si scagliano verso il cielo, rivisto e vissuto con intensi ed intimi colorazioni da Annamaria Gelmi. Cielo che avvoge il nostro pianeta e l’amata New York dove i grattacieli, novelle montagne create dall’uomo, tendono verso l’alto.
Libro presentato nella sala Rosa della Regione insieme ai miei consigli di lettura.
http://www.focusongelmi.pdf
Ma ancora montagna, quella “dentro di noi” che ci viene spiegata da Erri de Luca, ieri a San Lorenzo. Ce ne parla Riccardo
http://www.trentoblog.it/riccardolucatti
Complimenti ad Andrea per “Il punto d’ascolto perfetto.” Ho letto in esso la mia ricerca, la mia volonta’, le mie – per ora transitorie – aree di pace. Non posso che apprezzare il forte richiamo del racconto al silenzio come alla musica e ne ribadisco l’importanza. La capacita’ di arrivare all’ “asse” d’ascolto, al nocciolo dell’armonia, e’ sempre piu’ ardua impresa ma ancora piu’ affascinante nel mondo dei suoni e delle informazioni costanti. Fermarsi e solo dopo mettersi in marcia. Silenzio, prima, e solo dopo cominciare a sentire. Bellissima la sezione dedicata alla disciplina di cogliere sempre piu’ sfumature, sempre piu’ suoni, sapere che all’ascesa non c’e’ mai fine ma che l’umanita’ – con la sua “dannazione” di viandante – puo’ sempre scegliere, ap-profondire, acuire lo sguardo e l’orecchio.
Molto bello anche il commento di mamma di cui ho letto con gusto i rimandi letterari. Grazie a entrambi.
La vita è una ricerca. La fede è la ricerca della Fede. Vita e Fede, il tendere verso traguardi immaginati, possibili o direi ancor meglio se utopici. Ringrazio Mirna per avermi citato e aver indirizzato i lettori a quanto ho scritto sul mio blog circa Erri De Luca. Erri dice di non essere credente ma non nega che altri possano credere. Oltre a ciò, raramente si trovano persone altrettanto impegnate come Erri nella ricerca del vero senso della vita e dei suoi significati. Erri dice che non è un ricercatore, A me pare che lo sia ” a sua insaputa”. Una signora presente alla riunione con Erri ha paragonato il raggiungimento di una vetta al momento del parto, dopo il travaglio. Solo, afferma, dopo il travaglio abbiamo di fronte una nuova vita, mentre, quando siamo sulla vetta, dopo una faticosa scalata, se guardiamo in alto vediamo solo il vuoto. Erri pensa invece che in ogni caso ci resti l’amore per ciò che facciamo.
Punto d’ascolto, meglio se perfetto. Concordo, E dopo deve seguire la comuniczione, la communis actio, il confronto. Sono questi i grandi meriti dei nostri blog: .Ognuno di noi “si esprime”. Ognuno di noi “ascolta” .Tutti “comunichiamo” .
Grazie Mirna, grazie Stefania!
Quella del viandante eterno è in effetti dannazione e benedizione allo stesso tempo, connaturata all’uomo, che traccia il suo cammino nell’atto stesso di camminare, interiormente ed esteriormente.
La dimensione verticale del cammino aggiunge in più l’ascesa, che può farsi ascesi, nel progressivo assottigliarsi dell’aria alle alte quote…
Andrea
Da LUIGI, amante della montagna.
Naturalmente ho letto il post riguardo “Il punto di ascolto perfetto” di Andrea Bianchi, che mi è molto piaciuto e del quale condivido l’idea di fondo: la montagna come il punto d’ascolto, d’osservazione migliore che ci sia. Dal quale si può osservare e sentire tutto, ma senza essere toccati da nulla, lasciando tutto nel fondovalle, liberandosi di tutto… un po’ come “L’albatro” di Baudelaire…
E’ un punto di vista quasi romantico il mio, del tipo dei quadri di C. D. Friedrich, in cui si vive un’intensa esperienza interiore. Scherzo del destino: l’ultima volta che sono salito in montagna su una cima, il Pizzo di Levico, ormai più di un anno fa, il 26 settembre 2010, l’ho fatto in compagnia di quella che sarebbe diventata la mia morosa… una volta arrivati in cima, in completo silenzio e solitudine nonostante la giornata meravigliosa, e nonostante fosse anche piuttosto freschetto, ci siamo fermati ore, uno accanto all’altra, in silenzio, ad osservare il paesaggio che ci circondava… per entrambi era la prima ascesa dopo molto tempo… sono convinto che anche la montagna abbia contribuito a farci innamorare… a far cristallizzare le emozioni vissute per farle durare per molto, molto tempo.
Ecco quindi la mia idea di “punto di ascolto perfetto”: per ascoltare ci vuole silenzio, silenzio sia esteriore, di ciò che ci circonda, ma anche (e forse soprattutto) silenzio interiore, nell’anima. Questo silenzio si trova solo in montagna… montagna vera, brulla, non antropomorfizzata come ormai putroppo succede troppo spesso… E un po’ tutti noi dovremmo prima o poi avere a che fare con questo silenzio. Perchè può cambiare veramente la vita, come è successo a me.
Montagne? Ecco le mie prime Dolomiti, 50 anni fa …
Dolomiti la prima volta
Si sale pian piano
con una seicento che sbuffa
fra nuvole stanche
sedute nei prati rossi di umori
e di foglie.
E sotto il maglione d’autunno
compare
dapprima ogni tanto
e quindi ogni poco
il bianco sparato di neve.
D’un tratto si apre
nel sole
una torre dorata
adagiata su coltri
di freddo vapore d’argento.
Il ricordo di Lei
profuma nei sogni nascosti
di un solitario turista
un po’ fuori stagione
che ha spalancato per caso
la porta di un camerino
e s’innamora alla vista
della Prima Donna
intenta a rifarsi il trucco
per lo spettacolo d’inverno.
Riccardo Lucatti
non so se riusciro’ in questi giorni a leggere i vs.interventi e cosi’ ne approfitto per fare a tutti gli
auguri per un felice periodo di feste . Spero che possiate passarlo assieme a chi vi dona serenita’,
condizione per me essenziale alla vita di tutti i giorni ! Auguroni Gabry