L'ETA' DI MEZZO di Joyce Carol Oates
pubblicato da: admin - 24 Ottobre, 2011 @ 9:55 amUna Oates d’annata. Pubblicato nel 2003 da mondadori. da cercare in biblioteca
Ma così forte, presente e profonda. senza indulgenze nei riguardi della società occidentale e delle crisi che ogni suo individuo vive o - si crea ? -nell’arco della vita
dall’adolescenza, alla ricerca del partner e del lavoro giusto, dalla crisi di coppia a quella con i figli per arrivare a quella della mezza etÃ
L’ETà DI MEZZO racconta dunque con sarcasmo e spietatezza, talvolta con amara comicità la crisi che una comunità benestante dello stato di N.Y. attraversa superati i 50 anni.
sia uomini che donne, sebbene siano le donne che nei romanzi della Oates appaiono le più disperate, isteriche e talvolta quasi “invasate”
“tragiche divorziate”, donne illuse o abbandonate che non sanno restare sole
uomini che si sentono invecchiare e che sperano di fermare il tempo lasciando la “vecchia” moglie per un’amante giovane
Il realismo psicologico della Oates racconta molte storie tutte collegate a un personaggio che diventa sia in vita che in morte un “QUALCOSA” di cui tutti hanno bisogno;
  Adam Berendt, una sorta di Socrate con un solo occhio vedente cambia la loro vita con il suo misteroso apparire anni addietro, poi con la sua morte
Tutte le ricche ed annoiate signore si sono innamorate di lui, gli uomino lo ritengono un amico
Adam è saggio, pacato, vive fuori dal gruppo, dalle convenzioni sociali, dagli status symbol
è un artista, uno scultore ma,poi si saprà , egli aveva già compiuto il suo percorso per ritrovare una primigenia armonia tra sè e il mondo
e proprio come Socrate Adam riuscirà a rendere più consapevoli i suoi amici
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Romanzo di ampio respiro che mi ha tenuto compagnia in queste lunghe settimane con “una mano sola” in cui sfogliare con la sinistra le 560 pagine mi faceva centellinare meglio la lettura. Nel frattempo a letto , un po’ meno pesante, mi accompagnava “Il mondo oltre la baia” di Beverly Jensen, nessuna introspezione psicologica, ma interessante storia di due sorelle che atrraversano quasi tutto il secolo XX partendo dalla povertà del Canadà  per giungere al benessere del New England. Mi addormentavo presto con esso …
Fra poco inizierò il romanzo scoperto da Camilla e appena terminato di leggere da Miki
ecco il commento di Riccardo dopo la lettura del romanzo della Duenas “La notte ha cambiato rumore”(v.archivio)
“Sembra di assistere ad un film†ha scritto un commentatore. Seicentocinquanta pagine, due pagine e mezzo di bibliografia. All’inizio ero rimasto deluso. Sembrava quasi un romanzo rosa o “poco ci mancaâ€. Poi, pian piano, diventa un thriller “politicoâ€. Da tempo ne stavo cercando uno, del tipo di quelli di Ambler … e guarda un po’, grazie al blog, mi capita fra le mani questo romanzo che inaspettatamente ha soddisfatto quel mio desiderio. Lo stile appare all’inizio un po’ banale. In realtà è chiaro, scorrevole. I personaggi ben delineati … siamo ben lontani da quelle accozzaglie di figure appena accennate che, leggendo, fatichi a ricordare. Autrice e interprete al femminile. E positivamente femminili sono le descrizioni dei sentimenti, la capacità di adattamento, la volontà di sapere difendersi e la capacità di tener duro, di andare avanti soprattutto senza autocommiserazioni. Colpisce, nell’autrice la capacità di descrivere e trasmetterci la fiducia “comunqueâ€, la fiducia nel futuro, quella fiducia che oggi i nostri giovani, purtroppo, fanno fatica ad avere. Parlavo poco fa con alcuni giovani (trentenni) i quali hanno una occupazione, pensano comunque di “sapersela cavare in ogni casoâ€, ma che, mi dicono, non riescono a costruirsi una visione del futuro (una casa, dei figli … n.d.r.). A me piace attualizzare ogni lettura che faccio e stavo appunto finendo di leggere questo libro …
Riccardo
non mi sembra che in Italia si sia ancora dato alla JCO l’attenzione che si merita , non solo come letterata prolifica e talentuosa, ma come testimone senza edulcoranti della società americana “media” e non solo . Leggere le grandi narrazioni che JCO va facendo da decenni ci dà una visione lampante di una realtà umana e sociale che, inevitabilmente, con qualche anno di ritardo , viene a schiantarsi anche nel nostro Paese. L’età di mezzo è uno dei tanti , straordinari, pezzi di “mappatura” che questa grande donnina sta incidendo nella piccola Storia umana. Il libro (più di mille pagine mi sembra) BLONDE, ispirato alla tristissima vita di Maril. Monroe ( di cui oggi si continua a cianciare a vanvera) è un dolente omaggio alla umanissima “diva” e, al tempo stesso, un processo feroce contro il maschilismo dominante (tutt’ora) nei confronti delle femminilità più giovane e fragile che si aggrappa alla propria bellezza e per tirare a campare. Anche SORELLA, MIO UNICO AMORE,è un grido di dolore e indignazione verso il feroce sfruttamento del fascino naturale che possiede l’infanzia, uno sfruttamento più o meno inconscio, che parte proprio da un velenoso amore familiare e finisce tra le fauci mostruose dei media. In Italia ci sono almeno due o tre trasmissioni televisive, viste la milioni di persone, dove ibambini e ragazzini scimmiottano gli adulti, per non parlare di altro. che dire della Oates se non che Sorella mio unico amore andrebbe letto da tutti i genitori e gli insegnanti eccetera. che stanchezza, cara Mirna, pensare a tutti questi genitori che spingono i figli a cercar fortuna a suon di chiappe!
E a proposito di letteratura americana…ieri in Filarmonica abbiamo seguito una parte dell’Aisna Conference “Democracy and difference” organizzata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia di Trento imperniata soprattutto sulla musica americana.
Così il duo Ciacci-Turso ci ha suonato Bernstein e Gershwin, mia figlia Stefania un Souvenir di Puerto Rico di Sierra e una cantante afroamericana dalla splendida voce pezzi famosi di jazz.
Anche il nostro scrittore Franco Stelzer è intervenuto in inglese, of course, per raccontarci dei suoi libri fondamentali, poi ci ha letto una breve poesia scritta pochi giorni fa in onore degli USA. “Two pancakes”
Abbiamo scoperto inoltre che il libro che era sul comodino di Schubert prima della sua morte era …”L’ultimo dei Mohicani”
Mi piace la letteratura americana perchè vi trovo quella spietatezza o quell’ingenuità tipiche di un paese ancor giovane.
Ma altri libri mi attendono e dei quali parleremo a voce o via email perchè fra poco chiuderò questo Blog …ma ne parleremo…
Per ora continuiamo a scrivere delle nostre letture e di ciò che esse ci sollecitano.
Cara Stefania, mi sarebbe piaciuto poterti ascoltare.
@Raffaella : informazione di servizio – Mariapia Veladiano sarà a Trento il 19 gennaio- data che dovrebbe essere definitiva. E sarebbe bello ritrovarsi un giorno, a chiacchierare di Veladiano occhi negli occhi, da qualche parte. Anche a casa mia, con una tazza di te e qualche tartina o fetta di torta ( sto leggendo l’ultimo, appena edito in Italia, l’ultimo Barbara Pym tra un te e l’altro, più che mai.) Non vedo l’ora di prendere un te con voi tutte, anche se staremo strette appassionatamente. Così potremo raccontarci un monte di cose. Ditemi di sì. ciaociao
Mi piace molto immaginarci “tra un tè e l’altro” a casa di Camilla!
Per parlare di libri, di sensazioni, di reconditi pensieri.
E in questo dolce autunno che cosa c’è di meglio che progettare cose nuove e affettuose?
Buona Domenica cari, vorrei essere “a chiacchere” con la Veladiano e voi tanto tanto, immaginerò di essere lì accanto; vicino alla bellezza non timida nè incompiuta.
Di JCO ho in programma di leggere “uccellino del paradiso”, ve ne riparlerò, sembra essere franca e chiara questa scrittrice.
Aspetto un bambino/a, una gioia, si vedono all’Eco i piedini in movimento frenetico, vivace… siamo felici.
Vi abbracciamo forte!
Finalmente, cara giovane amica, possiamo condividere anche attraverso il blog la tua felicitÃ
I piedini danzanti del vostro bimbo o bimba…che bellezza
Mi fa piacere che leggerai “uccellino del paradiso” (v. archivio)
Libro forte come tutti quelli della Oates che come un chirurgo riesce a vivisezionare i nostri sentimenti più profondi e spesso inconfessabili.
Un abbraccio con un braccio ancora con tutore…ma domani forse la libertà !
Cara Miki, chissà che stupore meraviglioso scorgere e sentire i primi movimenti del piccolino! la vita dentro la vita, una bellezza esponenziale…
Cara Camilla, che bella idea che hai avuto, spero tanto coinciderà con uno dei miei soggiorni in terra trentina!! La Oates – che non conosco – sembra una potente scrittrice epica, spero un giorno di poterla approcciare, anche perchè parla delle zone dello Stato di New York a me familiari.
In quanto a libri, vado a rilento, gli ultimi giorni sono stati frenetici ma grande notizia: diciamo che ho finito di leggere “La montagna Incantata”, quantomeno la prima lettura che, come dice Mann stesso dovrebbe essere seguita da almeno un’altra a poca distanza. Una meraviglia comunque, qualche scena illuminante – letteralmente; e molta, troppa sostanza per essere tollerata in una volta.
Mi sono quindi decisamente scostata dal ricordo “incantato” iniziando un libro che mi ha prestato Raffaella: “Never let me go” di Kazuo Ishiguro. Lo sto interrogando ogni sera nel suo mistero, nelle sue implicazioni, nei suoi segreti. Rabbrividente, spesso. Non so proprio immaginare il proseguio e questo mi piace. Un abbraccio, adorato salotto letterario e di vita!
@ Miki Che mamma sarai, mia piccola Miki! piena di forza e sapienza e serenità . E tu hai iniziato la metamorfosi – da Miki a mamma, per sempre. Un’avventura assoluta. Mi sento commossa da questa notizia, mi sento nonna per la quarta volta, fin d’ora. So che ricomincerò a pensare a una nuova personcina, e come una vecchia rondine spennacchiata, penserò a qualcosa da stipare in una sorta di nido , dentro la mia testa (o cuore) dove custodirò piccoli tesori con la speranza di poterglieli dare, per la gioia infinita di avere in cambio qualche impagabile sorriso. E se leggerai Uccellino del paradiso non ti turbare troppo .JCO è molto dura. Ti abbraccio forte e sono tanto contenta per te e Emiliano, pronti alla scalata del monte più alto che ci sia.
@ Stefania – Credo che l’atmosfera della Montagna incantata o magica, non ti lascerà più- Mann entra a far parte del nostro sistema, una volta conosciuto. Anche la lettura di Ishiguro di ” Never let me go” ti darà , credo, per sempre una nuova consapevolezza sul dolore dell’infanzia che, consapevolmente, non sa da dove viene e che non sa dove andrà a finire. Questo magnifico romanzo- tra le sue molteplici lettura, è anche una magistrale lezione di empatia e simpatia verso l’infanzia impaurita che non conosce nulla della propria origine, l’adolescenza che sa di non poter neppure sperare, la prima giovinezza che intravvede troppo presto la propria condanna.Solo l’amore , tenero e bruciante, viene conosciuto. Pagine sull’infanzia e prima giovinezza che non si possono mai più dimenticare.
E a proposito di tè delle 4 e mezzo in punto, ditemi un pomeriggio settimanale che vi va bene. Un tè alla settimana non può che farci bene, non vi pare? E tu, Raffaella, non sarai sempre a scuola vero? Un abbraccio collettivo.
Congratulazioni MIKI!!! Che bella notizia… Ne avevo proprio bisogno, in un periodo non felicissimo e turbato da qualche pensiero… Ma una nuova vita è un segno di speranza, è la primavera che sboccia anche se ci stiamo avvicinando al letargo della natura…Sono felicissima per questo bimbo/a che sarà il nipotino più coccolato del blog dopo Sara ( è così che si chiama vero la vostra nipotina Riccardo?). Un abbraccio… ps. ditemi quando organizzate qualcosa, certo sono spesso a scuola ma nn sempre dai, o almeno spero!!!