IL SESSO INUTILE di Oriana Fallaci
pubblicato da: admin - 26 Agosto, 2011 @ 5:29 pmIL SOTTOTITOLO SAREBBE VIAGGIO INTORNO ALLA DONNA E NATURALMENTE LO APPREZZO MAGGIORMENTE, TANTO PIU’, MI RENDO CONTO, CHE IO VIVO ORMAI SOPRATTUTTO TRA DONNE E , DEVO DIRE, CHE MI CI TROVO BENE.
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Che piacere però rileggere questo reportage della Fallaci datato anni Sessanta!
 Io posseggo molti suoi libri tutti regalatimi da mio padre, toscanaccio anch’egli.
Come viene sottolineato nella prefazione di Giovanna Botteri chi di noi, ragazzine dei Sessanta, non sognava di essere come lei ? l’elmetto dell’inviata di guerra in testa, le femminili treccine sul camiciotto maschile, l’eye liner come Juliette Greco ? Ed avere soprattutto il suo coraggio e la sua indipendenza.?
Essre donna e uomo, essere umano libero, insomma.
E’ il direttore dell’Europeo che le chiede un’inchiesta sulla condizione della donna nel mondo. Un po’ controvoglia Oriana decide di fare il lungo viaggio “intorno al mondo†come Phileas Fogg per cercare, se esistono, le donne più felici. Spinta da un’amica carina, realizzata sul lavoro, indipendente, con una bella casa, ma infelice…vuole capire.
Naturalmente per lei le più infelici sono le islamiche integraliste costrette a vivere al buio, come talpe, sotto i loro burka, in una prigionia fisica e mentale. Infelici anche perchè non sanno di esserlo.
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Oriana con il suo simpatico fotografo Duilio va in India dove incontrerà personaggi straordinari, come le “farfalle di ferroâ€, ma  con un’ala sola, come suggerisce lei osservando il nmodo di indossare il sari. Donne che hanno ottenuto diritti, riconoscimenti con la forza della resistenza passiva. Ma non hanno ancora la felicità .
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Ogni incontro un’emozione, una suggestione ed insieme alla scoperta dell’universo femminile degli anni Sessanta ( sarà cambiato qualcosa si spera…) l’annuncio della globalizzazione del mondo che la Fallaci denuncia nell’insegna della Coca Cola, simbolo della civiltà occidentale ormai dilagante.
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Ma insomma esistono delle donne felici?
Ebbene sì, negli anni Sessanta ce n’erano ed erano le ultime matriarche del Negri Simbilan in Malesia. Non avevano un indirizzo preciso, vivevano ai margini della giungla che solo loro sapevano “domareâ€, infatti i mariti sfaticati venivano rimandati dalla mamma!
L’imbarazzato e un po’ umiliato interprete di Oriana e Duilio cerca di spiegare  la loro vita serena ed allegra: lavorano molto, sono forti, sono loro le padrone della terra e danno loro il nome ai figli ed appena accumulano più soldi si fanno ricoprire i denti con lamine d’oro lasciando scoperto un cuoricino di smalto. Per le emergenze.
Così Hawa, una matriarca felice, era riuscita a comprare al figlio (che studia lontano) gli occhiali più grossi di Kuala Lumpur. Era andata dal dentista per farsi strappare la sua lamina e mentre lo raccontava, sorrideva…E sui denti si vedeva l’impronta di un cuoricino, piccolo come un chicco di riso.
Libro bello, da leggere o rileggere.C’è anche poesia nelle descrizioni di mare color fiordaliso e di pianure verdi come un’unica foglia,  e tenerezza durante l’intervista a  Han Suyn l’autrice de “L’amore è una cosa meravigliosaâ€. Sua storia vissuta. Ed Oriana ci dice che Han Suyin è più bella di Jennifer Jones. E Duilio si è “innamorato” di lei.
Interessantissima la conoscenza delle donne cinesi, sia quelle della Cina Comunista che quelle di Honk Kong..
 E poi arriveremo in Giappone , ad Honolulu, ma vorresti che questo viaggio non finisse mai, vorremmo conoscere i pensieri, i respiri di ogni donna di ogni parte del mondo e indovinare,e sperare,e supporre che si può essere felici.
Questo sesso considerato dalla maggior parte del mondo inutile continua ad essere pensato così? Â
Dopo la seconda guerra mondiale si vide che la donna poteva fare ciò che gli uomini facevano da secoli.
Così pensavo l’altra mattina  in spiaggia leggendo dell’intervista alla potentissima editor di Hong Kong, che dorme però nella stanza con  con l’Onorevole madre ricoperta di giada come un idolo.
“Non mi sposo. Non ho tempo. A Hong Kong gli uomini sono così arretrati. Pretendono che la moglie stia in casa e non si interessi di niente fuorché del marito. In quel senso i comunisti cinesi hanno fatto un gran passo: non perdono tempo dietro l’amore. L’amore è un hobby da pigri…â€
Così riflettevo ammirando il celeste pallido del cielo e del mare e non mi sembrava di vedere l’orizzonte tanto era così confuso tra l’alto e il basso in un unico indifferenziato infinito.
 So che c’era ma non lo vedevo, ma quando lo vediamo siamo sicuri che ci sia?
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P.S.
 GRAZIA HA SCRITTO UN COMMENTO AL LIBRO DI MARIA DUENAS ( DUE POSTS FA) E CAMILLA HA INVIATO ALCUNE RIGHE A RAFFAELLA.DA LEGGERE NEL POST PRECEDENTE.
Approfitto dello spazio del blog per ricambiare i cari saluti di Grazia, che, oltre ad essere stata compagna di “gozzoviglie†assieme a Mirna, ho potuto conoscere e così apprezzare anche nella versione di curatrice del suo bellissimo orto, mentre estirpava erbacce nonostante il sole cocente che imperversava il giorno della mia partenza da Borzonasca. Penso sia bello mettere le mani nella terra!
Appartengo, al dire della Fallaci, al “Sesso inutileâ€, sicuramente titolo provocatorio, dato che senza la donna almeno a tutt’oggi non potrebbe esistere l’umanità . Sono comunque contenta di far parte di questa cosiddetta “inutilità â€, probabilmente perché dagli anni ’60 qualcosa sarà cambiato nel mondo e, almeno nel nostro, il progresso ha dato possibilità alle donne di potersi confrontare sullo stesso piano con gli uomini.
A questo proposito sarebbe opportuno che i frequentatori maschili di questo blog esprimessero il loro pensiero. Ciao a tutti!
Proprio oggi su Repubblica Francesca Bolino presenta una nuova ristampa del romanzo di Margit Kaffka (La Tartaruga) COLORI E ANNI dove nell’Ungheria d’inizio Novecento si dipana la vita di Magda, felice nonostante tutto, nonostante la vecchiaia che incombe, le disgrazie sopportate. Ma la forza di emancipare se stessa e le figlie la alzeranno da quel “sottosuolo” dove le restrizioni imposte dalla società al “sesso i nutile” l’avrebbero voluta relegare. Margit Kaffka è stata la prima scrittrice in Ungheria a mettere al centro delle proprie opere il problema dell’emancipazione femminile.
Ma mi sembra che occorra continuare…
Fortunatamente le donne di tutto il mondo stanno continuando, nelle teorie (MIGLIaIA DI SAGGI PUBBLICATI) ma soprattutto nei fatti (E’ recentissima la notizia che – per es. – negli stati uniti le donne professioniste hanno scavalcato gli uomini in ambito lavorativo). A Sarzana sarà presente la filosofa Luce Irigary che ha scritto decine di saggi dagli anni ’70 ad oggi.E quello che è importante è che non si può ragionare di diritto delle donne , su tutti i piani, se non in senso assolutamente INCLUSIVO rispetto ai diritti umani, scevro da qualunque tipo di discriminazione. E qui accenno appena alla Fallaci che fin dagli anni ’70 riuscì a smarcarsi dal resto del movimento DELLE DONNE decidendo dove stanno il bene e il male, col terribile libretto LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO. Del resto il suo forsennato razzismo negli ultimi anni della sua vita, tanto becero e duro da diventare il vangelo della nostra Lega e dei più assatanati razzisti,ha messo la F. fuori da qualsiasi ragionamento sul rispetto totale dovuto alla DIFFERENZA, di genere, di etnia, di cultura, di orientamento sessuale, tra salute e malattia, eccetera eccetera. Ciò non toglie che la F. sia stata una donna forte una ottima giornalista e una scrittrice di talento.
@Enza. Rara avis qual sono, maschietto quasi solitario di questo accogliente salotto al femminile, accetto il tuo invito. Innanzi tutto siamo tutti figli di una donna. Già questo dovrebbe bastare a pareggiare i conti e a stabilire i presupposti della ricerca della felicità . Certo però che ce ne stiamo mettendo del tempo ad uscire dalla legge della giungla, cioè del maschilismo e del più forte (fisicamente)! Ricordate il film “delitto d’onore” con Mastroianni? O ancor prima la storia di Fausto Coppi con la Dama Bianca, colpevole, solo lei, di adulterio? Ma via, basta con queste assurdità , basta con queste sopraffazioni! Non esiste un sesso superiore all’altro. Esistono solo, in ogni sesso, persone migliori di altre. Tutto qui. Ed ai capi azienda che licenziano le dipendenti “in hoffnung” (in speranza, cioè in attesa della prole, in tedesco si dice così, che bella espressione!), vorrei ricordare che sono “nati” anche loro. Forse potrebbe essere d’aiuto se anche le donne fossero ammesse al sacerdozio. Il che potrebbe avere ripercussioni favorevoli anche al di fuori dell’ambito del mondo occidentale, ove il percorso da compiere è molto, molto più arduo …
Finalmente una pausa e posso riaffacciarmi al blog. Vedo che le letture e le idee sono andate avanti ed è sempre piacevole leggere i pensieri e le opinioni di tutti in questo salotto dove ci si confronta con rispetto ed affetto. Un ambiente raro. Intanto un caro grazie a Raffaella per il libro di Ishiguro che ho appena iniziato, ma leggo pochetto di questi tempi…
Intervengo oggi su un testo che ho letto di recente e che mi ha attirato dal titolo – come a suo tempo mi aveva attirato Simone de Beauvoir con “Il secondo sesso.” Tanta forza provocatoria hanno ancora queste opere nonostante i loro anni. Grandi menti – entrambe. La Beauvoir che mi faceva però un po’ arrabbiare per il suo ricadere – sempre consapevole peraltro – negli stereotipi del femminile, la Fallaci grande, lucida, estrema ma sempre coerente a mio parere anche negli ultimi anni di brillante delirio. Perchè qui sta la forza della letteratura e dell’arte in generale: quella di convincere anche di idee spesso non condivisibili, di far ritrovare chi legge, con la potenza dello stile e dei contenuti su posizioni analoghe, almeno nel momento della lettura. E’ un miracolo per noi umani, abituati alle nostre opinioni che vorremo sempre vincenti, essere convinti da posizioni opposte proprio grazie alla coerenza e alla forza con cui vengono espresse.
De “Il sesso inutile” condivido tutto, anche dopo la lettura, e mi piace questo viaggio alla ricerca della felicità femminile. Perchè spesso la felicità è dietro l’angolo per molte di noi ma fatica a decollare, per qualche motivo. Indubbiamente le ultime generazioni di ragazzi sono cresciute in modo paritetico ma personalmente avverto ancora e sempre una sfumatura di rivalsa – legittima forse – da parte del “sesso inutile” al potere.
D’altro canto sento di irritarmi alla seppur minima traccia di discriminazione, mi irritavo a scuola o all’interno di gruppi di amici, mi irrito oggi – raramente per fortuna – se vedo condiscendenza di un uomo verso una donna. Vabbè, però andiamo migliorando velocemente mi sembra…
Che bello anche per me riaffacciarmi al blog… Quanti spunti, quante riflessioni… bentornata Stefy, ( nn preoccuparti, leggilo con calma,ti piacerà )ed Enza e Riccardo…E grazie Camilla cara per i puntuali suggerimenti, mi piacerebbe parlare di Rushdie con te… A momenti non riesco ad avanzare con questo romanzo, ma sento che mi attira…che devo continuare…
Oggi ho visto la mia Dirigente, abbiamo parlato di letture e ha voluto l’indirizzo del blog. Era felicissima di sapere che la Veladiano sarebbe stata una sua collega( tra il resto Preside dell’Istituto dove frequenterà la prima elementare il mio nipotino Daniele) e ha detto che non solo ha letto il suo libro ma l’ha pure regalato perchè ne è rimasta incantata… cara Preside, ti aspettiamo sul blog… Altra donna, però… Riccardo tiene alto l’onore degli uomini,ma mi spiace sia solo…Un abbraccio