L'ULTIMO INVERNO di Paul Harding
pubblicato da: admin - 20 Aprile, 2011 @ 8:52 pmE ‘difficile riassumere questo romanzo, premio Pulitzer 2010, colmo com’è  di suggestioni, emozioni, descrizioni che vanno e vengono, pensieri e personaggi che  fluttuano come i personaggi di Chagall.
Si raccontano le ultime ore di vita di George Crosby che cerca ancora di capire il  padre Howard, padre che l’aveva abbandonato per sfuggire al ricovero coatto in una clinica per malattie mentali.
Leggiamo con trepidazione e commozione sia pezzi della vita di George che quelli del padre, un venditore di pentole e altre mercanzie racchiuse in tanti cassetti riposti sul suo carro trainato da un cavallo, ma anche tuttofare che riesce ad essere barbiere, dentista, sa costruire piccole cose che hanno a che fare con il mondo della natura.
Sapete come si costruisce un nido? Prendete piccole lamine e sulle vostre dita provate a costruire due parti di un becco per poter cogliere un po’ alla volta, come fanno gli uccelli, i fili giusti d’erba o i pezzetti di legno. C’è la precisa descrizione a pag.164.Â
Incantevoli le passeggiate di Howard nei boschi , questo filosofo naturalista che spesso vede il mondo capovolto,  mentre  ammira la vita intorno a lui e lascia fluire i suoi pensieri. Howard soffre di epilessia che spesso lo stordisce come “il fulmine colpisce il bosco”. George ne rimane impressionato la prima volta che lo vede cadere e quando per aiutare la madre Katleeen gli mette la mano in bocca per non farlo soffocare e il padre gli morde le dita. Dopo questo episodio la moglie fredda, poco amorevole lo vuole fare internare.
Howard fugge e si rifa una vita.
George rimane dunque con il sapore amaro dell’abbandono e con il desiderio di comprendere quell’uomo misterioso e affascinante. Lo rivedrà infine da grande ed, ora, sul letto di morte sta ricomponendo il puzzle delle loro vite che sembrano unite dal ticchettio degli orologi che George ama.
Nella stanza dove aspetta la morte gli orologi vengono fermati dagli amorevoli figli e nipoti, quasi una prefigurazione della vita che sta per finire. Ma George li rivuole sentire e prega di ricaricarli.
Ci sono paginette tratte da “L’orologiaio ben temperato del Rev. Kenner Davenport, 1783.” Il tic tac degli orologi lo rassicurano; come tutti gli ingranaggi sono utili per far funzionare un orologio così – pensa George -ogni elemento naturale o umano è necessario e confortante.
Così tra sogni, pensieri suoi che si intrecciano con quelli del padre si compie la vita di George Crosby . E l’ultima cosa che immagina è la cena di Natale del 1953 quando rivede finalmente suo padre.
Non è un libro triste, è una storia immaginifica, commovente e in alcune pagine divertentissima. Era tanto tempo che non ridevo così di gusto tanto che Mimilla che dormiva sulla mia pancia ha protestato perchè sussultavo.
Insomma c’è l’episodio di quando Howard toglie il dente a Gilbert il solitario vagabondo che vive nei boschi che dice di aver conosciuto Hawthorne (Avrà 120 anni pensa Howard) . Egli è sempre seguito da un nugolo di mosche che diventano attrici nel momento dell’estrazione del dente, dei successivi svenimenti di Gilbert della consegna di una lercia pelle di volpe come ricompensa… infatti esse si spostano, si allontanano, ritornano, fremono e partecipano …
E’ il primo romanzo di Paul Harding.
L’avete letto?
Paul Harding ha scritto per anni ricevendo solo rifiuti.Per caso, tramite un passaparola tra editori, che giudicavano poco adatto al mercato il libro di Harding pur apprezzandolo molto, tinkers, questo il titolo originale dell’ultimo inverno, è uscito presso una “no profit”, la Bellevue Literary Press, e nonostante il silenzio dei media, il passaparola dei grandi lettori ha vinto e Tinkers ha vinto il premio Pulitzer 2010. E’ un libro sommesso e sublime, pieno di vite umane e animali e vegetali. vivono anche le cose, libri, pentole,saponette, detersivi, orologi…La storia l’ha mirabilmente raccontata Mirna. Io l’ho trovato magnifico : bellissima letteratura, uno di quei gioielli da tenere a portata , ne leggeremo sempre, di tanto in tanto , un pezzettino. Per capire tante cose, per diventare amici di Howard e di George e di tutto quello che sta loro attorno.Bellissima recensione, Mirna.
Intrigantissimo romanzo che ci hai presentato, ha degli spunti che mi attirano molto anche se – mmh- la traduzione italiana del titolo e’ imbarazzante… Vedo che “tinkers” significa appunto “stagnini,” gli ambulanti tuttofare. Intitolarlo “L’ultimo inverno” mette l’accento su un aspetto che forse non e’ poi cosi’ importante. Mi rendo conto pero’ della difficolta’ della traduzione e anche dell’importanza della traduzione, indubbiamente atto di ri-creazione artistica. Buon giovedi’ santo a tutti.
FEDERICO, UN LETTORE DEL BLOG HA INVIATO UN COMMENTO SU UN LIBRO PRESENTATO TEMPO FA.
VE LO RIPORTO.
Submitted on 22/04/2011 at 1:26am
“Ciao a tutti
ho appena finito di leggere “La pianista bambina”. Libro di rara bellezza e sensibilità . Trapela tutto l’amore per la vita e la musica dell’autore e dei protagonisti della storia. Spero davvero che Greg Dawson torni in Italia e magari si possa organizzare un incontro con tutti i suoi penso molti affezionati lettori.
Federico”
Ricordo che lo stesso autore mi aveva scritto ringraziandomi dopo la pubblicazione del post. C’è nell’archivio.
Ho ricevuto da un carissimo amico un augurio pasquale che mi è piaciuto molto perchè trascende riti e religioni ma è bellissimo per ogni essere umano. Lo mando a tutti voi RESURREZIONE E LIBERAZIONE!
E’ uscito un nuovo romanzo ( le opere Richard Powers sono qualcosa anche di molto altro) appunto di Richard Powers dal titolo “Generosity”. Richard Powers, poco noto in Italia, è uno scrittore grandissimo. Forse vi parlai di un romanzo magnifico e indimenticabile, uscito anni fa’, dal titolo IL TEMPO DI UNA CANZONE. Un migliaio di pagine, un’avventura solenne, una lettura imperdibile. Avrò di che leggere con Generosity. E poi vi racconterò.
Resurrezione e liberazione a tutti.
Sta ancora lì, sullo scaffale colmissimo, aspettando di essere letto e intanto lo pregusto grazie a voi.
Con la Pasqua ci attende comunque una nuova Opportunità per comprendere,
auguri a voi tutti,
miki
INCOLLO SOTTO IL POST IN CORSO IL COMMENTO CHE BRUNELLA HA SCRITTO DOPO QUELLO DI GIANFRANCO: “L’AVVOCATO DI STRADA”
BRUNELLA Says:
Aprile 23rd, 2011 at 21:02 e
Devo dire che il blog di Mirna e’ sempre piu’ interessante, sempre piu’ perche’ oltre che delle trame dei libri si parla molto della trasposizione dei fatti narrati a momenti di vita reali ed attuali.
Ho letto molti dei libri di Grisham e lo ritengo uno dei migliori scrittori di legal-thriller, ma non solo. Infatti e’ lui il primo, approfittando della sua professione, che prende in considerazione volta per volta situazioni di vita difficili e complesse per affrontarle, pur con molte peripezie, in modo… alla fine positivo e costruttivo per il protagonista e, di conseguenza, per chi segue lo svolgersi degli eventi.
Ricordo bene l’avvocato di strada e ricordo anche che all’epoca a Bologna (citta’ dove vivevo) era sorto in seguito al libro, l’associazione medesima… come sia andata avanti non lo sinceramente.
Bologna e’ la citta’ italiana che lo scrittore preferisce, se avete letto o leggerete ‘il broker’… avrete una perfetta ambientazione nella citta’ dai mille portici e vi sembrera’ di correre con il protagonista tutti i pericoli che lo aspettano….
I pranzi lunghi nei ristoranti, un amico americano mi chiese tempo fa se era vero che in Italia si fermava tutto alle 13 per andare al ristorante, per poi riprendere alle 16 il lavoro del pomeriggio… mi ci e’ voluto un po’ per fargli capire che non era proprio cosi’…
ho divagato un po’… spero che Mirna mi perdonera’…
Brunella”
BUONA PASQUA A TUTTI I VISITATORI DEL MIO BLOG: “Amici vicini e lontani” come diceva un leggendario presentatore radiofonico.
E gli amici lontani stanno diventando più vicini, vedi l’incontro fra me e Miki, e quelli vicini sempre più vicini grazie anche al nostro condividere i pensieri “fra un libro e l’altro”.
Resurrezione e liberazione auspica Camilla. Certamente dobbiamo ogni giorno Rinascere proprio come questa giornata ci insegna.
Dobbiamo farlo proprio per gratitudine verso questa Vita che tra rose e spine ci è stata donata.
Mi sono commossa ascoltando la Rassegna Stampa di Radio Tre stamani. Una settanduenne, “orfana” di figlio da sette anni ha conseguito la laurea in Medicina per ottemperare alla promessa fatta al figlio , morto a 22 anni, di proseguire ciò che lui aveva iniziato.
Per noi essere umani i fili intrecciati di amore, amicizia, rispetto, solidarietà sono le strutture che ci sostengono e ci permettono di inziare sempre “pagine” nuove.