LA FIGLIA DEL REVERENDO, di Flora M.Mayor
pubblicato da: admin - 14 Marzo, 2011 @ 7:50 pmMai libro è stato così adatto come questo romanzo ambientato nella quieta Inghilterra durante il mio intenso e ricco viaggio a Roma. Innanzitutto mi ha fatto una gradevolissima compagnia durante il viaggio in treno (e Cinzia sa che amica potente è la lettura quando si viaggia), ma mi ha anche calmato prima di dormire dopo tutte le emozioni provate .
La prima in assoluto ed anche in ordine cronologico è stato l’incontro con Miki, la nostra Miki!
Che emozione nell’attesa nel mio albergo – (e  purtroppo preda di un raffreddore fastidioso ). - Che rabbia - mi dicevo – non sono nella mia forma migliore. E poi mi chiedevo – Ci piaceremo come ci piacciamo quando scriviamo? –
Ebbene sì. Anzi, per me Miki è stata ancor di più di come me l’aspettavo. Intanto più alta, bella, con un sorriso che sgorga dal profondo. Non voglio esagerare per non dare adito a G. di criticarci per i troppi complimenti, ma veramente la “scintilla” della simpatia si è confermata appieno. E non solo fra noi due, ma anche con la mia amica Renata di Recco e soprattutto con Stefania. Immediatamente il “canale” empatico già aperto dal Blog ha iniziato a spumeggiare. Tra un libro e l’altro ricevuti in dono “La notte ha cambiato rumore ” ( da Michela) e “Lo zen del gatto” (da Renata) abbiamo parlato tantissimo. Mi sono accorta che non abbiamo neppure bevuto un caffè tutte prese dalle confidenze, dai sorrisi, dalle affinità .
Splendida Miki che mi ha dato la spinta energetica e amichevole per affrontare la magnifica, ma caotica Roma.
Ed ecco che “La figlia del reverendo” è riuscito a calmare la mia eccitazione, la mia gioia, la mia troppa ansia golosa di “assaggiare” tutto. Dopo le meraviglie dell’Ara Pacis con la mostra di Chagall, il Caravaggio, piazza Navona, il Pantheon e la tomba di Raffaello e l’allegria vitale dei Romani, dopo la pasta cacio e pepe, il buon vinello rosso e tutta la vita colorata di Roma…- “Eh” diceva Stefania ” sembra che qui nel centro si racchiuda e si senta il nostro più ampio spirito italiano” - “entravo” in una canonica inglese in un quieto villaggio dal nome significativo Dedmayne e partecipavo alla vita scialba, noiosa di Mary che passava “inosservata come i biancospini in un aiuola“.
Figlia devota del reverendo Jocelyn, stimato e colto uomo di chiesa, Mary sta avviandosi con naturalezza verso quello zitellaggio tipico di certi villaggi inglesi la cui vita si ravviva soltanto accanto alla parrocchia. Sembra di essere in un romanzo della Austen , ma poi improvvisamente ci accorgiamo che siamo all’inizio del Novecento e in una delle poche visite a Londra ci inoltriamo in un salotto colorato, moderno, tipico della Bloomsbury di Virginia Woolf.
Il romanzo viene infatti pubblicato per la prima volta da Leonard e Virginia Woolf nel 1924 e conosce subito un grande successo. Siamo negli anni a cavallo delle due guerre , un periodo che ancora si aggancia al tema della “donna superflua”, le varie figle nubili dedite al padre o dolci istitutrici alla Jane Eyre.
C’è un mondo nel tranquillo villaggio che ricorda anche la Pym, i vari lavoretti per la chiesa, i tè, gli aiuti ai poveri. Ma improvvisamente la narrazione diventa qualcos’altro. Intanto c’è un improvviso innamoramento di Mary per Mr. Herbert, un vicario che sembra condividere con lei  lo stesso amore per la poesia, la stessa passione per il clima mutevole inglese, per le passeggiate nei boschi soffusi di bruma. E poi appaiono altri personaggi che sembrano distaccarsi dallo scenario deprimente, ma rassicurante di Dedmayne. Arriva la bellissima Kathy che toglierà Mr. Herbert a Mary, ma che poi insoddisfatta se ne andrà a Montecarlo nell’ambiente che richiama la Belle époque.
Mr.Herbert deluso si rinnamora di Mary e la bacerà . Poi per imprevisti accadimenti tornerà con la moglie.
Mary soffre, ma vuole vivere, vuole trovare una sua felicità , ha pensieri forti e delicati alla Emily Dickinson, dimostra coraggio.
Flora M.Mayor scrive  questa storia in modo accurato, con improvvisi e inaspettati cambi di scena che ci riportano al fascino del  racconto orale  quando impazienti si vuole sapere subito ciò che succederà poi.
Questo romanzo è ora al centro di una rinnovata attenzione della critica, che non esita a porlo tra i libri più importanti della narrativa inglese del Novecento.
Ben tornata, cara twin Mirna, dalla magnifica ma caotica Roma! Concordo con queste due definizioni: io a Roma cammino, cammino tanto a piedi fino ad aver male e mi piace, mi piace tanto girare, guardare tutto, non smetterei mai, armata di pianta della città e della metropolitana perchè la trovo bellissima… e regolarmente “mi frastorno” perchè è caotica e mi sento un po’ come dice Paolo Conte degli abitanti dell’entroterra che vanno a Genova, in città . Ho camminato dentro Roma moltissimo quando preparavo la mia tesi di laurea, tanti tanti anni fa, nei giorni di chiusura delle biblioteche che frequentavo e ricordo che ce n’era sempre, di Roma, da percorrere, da vedere e sempre con emozione, perchè mi trovavo all’improvviso di fronte a edifici -o resti di- che avevo sempre solo visto in fotografia.
Ma ho cominciato questo mio scritto per rallegrarmi dell’incontro tra Mirna e Miki: avrei voluto essere lì a spiarvi, che bello… Giovane e carina Miki, con un sorriso molto comunicativo. E quale contentezza leggo nei visi di Mirna e Stefania! W questi incontri così belli!
Elegante, affascinante e con una vivacità lucidissima è Mirna. Affabulatrice attenta ha accolto Renata, Stefania e me nel suo abbraccio riempito di parole ed emozioni.
Ho attraversato Bloomsbury giorni fa, intenta a scorgere nelle numerose targhe blu vicine alle case nomi di poeti, letterati e scienziati che vi hanno vissuto.
Il romanzo di Flora M.Mayor traccia il volto di una donna emancipata; capace di ricominciare scoprendo se stessa come se fosse “in una stanza tutta per se”.
Vi abbraccio con affetto,
miki
Un saluto contento a Miki con la speranza di poter parlare di libri golosamente. Ho paura che mi salti il collegament, sono ancora in rodaggio. ciao a tutti.
Che bello leggere dell’incontro e di questo nuovo libro…Questo blog è davvero stupendo!
Io ho fatto arrivare in biblioteca La famiglia Aubrey di Rebecca West, consigliato da Camilla…E il libro della Veladiano… Non so più quale iniziare…
Un bacione a tutti
Ci sono momenti in cui NIENTE sembra accadere e ce ne sono altri in cui TUTTO sembra succedere. Cosi’ mi sono sentita a Roma la scorsa settimana (appena!), attorniata dai cari e da tantissimi amici, tutti venuti in citta’ per una magica concomitanza di eventi. In realta’ QUALCOSA succede sempre e su questo qualcosa che noi prepariamo con cura, gelosamente, con trepidazione, si innesta la magia dell’evento esteriore che corona quello interiore.
Cosi’ e’ stato l’incontro con Miky – che da sempre mi sentivo di conoscere – e cosi’ e’ stata la ri-scoperta di Roma con gli amici Renata, Antonella e Diego venuti da Genova, Pescara e Roma rispettivamente. Un turbillon di domande, sguardi, sorrisi, abbracci. Nessuna nuvola nera su queste giornate e la consapevolezza di avere compagni di viaggio meravigliosi.
Do you guys think that there will be a dubstep stage at Electric Daisy Carnival: Las Vegas? I hope there are 93413
Ho letto in poco tempo ‘La figlia del reverendo’ e subito sono tornata a cercare il post in cui ne avevi parlato… Il libro mi é piaciuto, Mary mi ha fatto tanta tenerezza e il finale con la morte del padre e il trasferimento di Mary e la sua tenacia nell’affrontare la vita mi hanno commossa. Peró ho trovato nel libro tanti errori, non so se siano sviste della traduzione, errori di stampa… Tu te ne eri accorta? Magari non abbiamo nemmeno la stessa edizione. Peccato, perché in un’epoca di ‘qual é’ scritto con l’apostrofo almeno i libri dovrebbero resistere! Mi chiedo infine, cara Mirna, perché spesso mi accada di non riuscire a visitare il tuo blog, e di vedermi comparire al suo posto delle dubbie pubblicità … anche il commento sopra questo mio mi fa pensare che ci sia un virus, che so, o qualcuno che si intromette per scopi poco virtuosi nel blog… Chissà se chi lo gestisce ‘tecnicamente’ puó risolvere questo inconveniente… Perdona queste divagazioni poco libresche e grazie anche per questo suggerimento. Mi piace tenere da parte i titoli e leggere dopo mesi i libri di cui si é parlato sl blog.