MOMENTI DI ESSERE, o l'intensità dell'attimo
pubblicato da: admin - 18 Febbraio, 2010 @ 9:20 pmFebbraio mi trapassa / col vento che prelude primavera
in un odore di coriandoli gualciti / e di cielo a chiazze blu cobalto.
Vola su traiettorie d’ albatros / dorato un aeroplano, illuminando
ombre irriducibili d’inverno/ mentre ai miei sensi si abbattono
come valanghe, macchie di iris / selvagge e fior di rosa.
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Sono alcuni miei versi scritti un febbraio di qualche anno fa mentre mi trovavo sull’argine del fiume. Un momento che ricordo nitidamente perchè vissuto con intensità emotiva, un momento in cui mi sono sentita fondere con la realtà , col vento luminoso, col desiderio languido e struggente di primavera. “Un momento d’essere” l’ho definito, interpretando le parole con le quali  Virginia Woolf definisce gli attimi densi di straordinarie rivelazioni, di epifanie. Momenti di riconoscimento, di battito all’unisono con il cosmo.
E’ il “M’illumino di immenso” di Ungaretti? O “il dolce naufragar” di Leopardi?
 “Moments of beings” è la raccolta di scritti autobiografici, pubblicati postumi, di Virginia Woolf, scrittrice amatissima da tanti e di cui parlerò ancora e ancora. Sono pagine di memorie, ma non si possono definire propriamente autobiografiche perchè qui la  scrittrice tenta di scrivere e comprendere il percorso del suo sviluppo interiore, parlando dei suoi rapporti con i genitori, dell’esperienza post vittoriana di Bloomsbury, della sua arte, della sua visione del mondo . E proprio scrivendo, la Woolf rintraccia quei momenti di essere che sbocciano “nel fluire indistinto dell’esistenza”. Sono talvolta così violenti quando ti afferrano da lasciarti  inconsapevole, ma l’emozione si può rivivere in tranquillità con l’ausilio della memoria e soprattutto con la scrittura.
Pur diversi tra loro, questi scritti denotano ugualmente l’unità di pensiero, sensibilità e concezione della sua arte.
 “Reminiscenze” è il primo pezzo della raccolta, una sorta di esercizio letteraio da mostrare a pochi intimi. Parla di sua sorella Vanessa e dell’infanzia e adolescenza trascorse insieme.
“Immagini del passato”, dove scrive anche dell’esperienza del Vecchio Bloomsbury  vengono presentate al Club delle Memorie, un gruppo di amici che si riunivano per leggere brani autobiografici.
(Anch’io, con un’amica, anni fa avevo tentato di organizzare un Circolo di scrittura autobiografica, ma non è decollato…non tutte erano pronte a parlare e tantomeno a scrivere di sè, neppure tra intimi )
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Tutti conosciamo la vita di Virginia Woolf, perciò presento questo libretto soprattutto  per sottolineare l’importanza data ai “momenti d’essere”, quel tipo di “scosse” che sono il “segno di qualcosa di reale che si cela dietro le apparenze”. Lei è convinta che l’individuo nella vita di tutti i giorni è tagliato fuori dalla “realtà “, tranne proprio in quei momenti in cui riceve una “scossa”, un’illuminazione. Quanto l’io si fonde con la realtà  “i limiti propri del mondo fisico cessano di esistere”.
In gita “Gita al faro la signora Ramsay, quando a sera tutti sono andati a letto e lei si ritrova finalmente sola, si sente affondare lentamente in una sensazione di comprensione e comunione:l ‘io trascende e la coscienza diviene parte di un tutto.
La Woolf vuole rendere entrambi i livelli dell’essere: la superficie e la profondità deflagrante, sia nelle sue memorie che nei suoi romanzi. E’ convinta  che talune persone siano escluse da questi “momenti d’essere”.
Che ne pensate? Voi ne provate o ne avete provati?? Ricordate quando?
Ripensando e ripensando, finalmente ho capito chi mi ricordi, come blogger e come fornitrice di spunti e pensieri. Sei come Chris del mattino, il radio speaker di “Un Medico fra gli Orsi” (ma qualcuno l’ha mai vista questa serie TV andata in onda integralmente nel 1996 e ripresa successivamente?). Chris del mattino e’ colui che si alza e da’ il buongiorno e colui che riflette alla sera sul giorno appena trascorso. Porta temi e incita alla riflessione. Come fai tu con i posts, al mattino e alla sera. Questo tanto per cominciare.
Virginia Woolf e’ una scrittrice densa, forse e’ ancora di piu’ una filosofa, ma e’ anche poetessa.
Solitamente i suoi “momenti d’essere” hanno provocato molti dei miei “momenti d’essere” e qui ho sempre trovato la sua statura di artista e pensatrice. Come libera associazione mi viene in mente l’ “illuminazione” in senso buddhista, un’illuminazione che puo’ essere considerata momentanea o stabile a seconda della scuole e dei “momenti”. non so se le due cose sono proprio paragonabili ma certo hanno tratti in comune: la fusione con il cosmo, l’epifania, la rivelazione. ho provato tante di queste epifanie, nell’arte, nella natura, spesso rabbrividendo ad un pensiero. Molto spesso meditando. Meditare in senso profondo e’ forse uno dei sentieri privilegiati per “vedere” rinnovata l’esistenza, per osservare come per la prima volta noi e il mondo. una delle mie rivelazioni l’ho avuta sulla “paura”. Meditando, una sera, l’ho proprio “vista” la paura e da quel momento in poi l’ho potuta sempre riconoscere e lasciar andare. Questo e’ uno dei miei momenti d’essere piu’ sconvolgenti.
E poi il capitolo sulla “vita” della casa abbandonata di “Gita al Faro” mi causa da sempre un momento epifanico su cio’ che accade al di la’ delle nostre percezioni immediate. Ogni volta che lo leggo, mi “illumino”, per cui devo ringraziare questa donna straordinaria e il blogger per averla richiamata.
La fortuna di riconoscere i nostri momenti d’essere forse non è da tutti o forse non tutti ammettono di riconoscerli come tali. Penso che questo riconoscimento possa essere legato al coraggio oltre che alla capacità di guardarsi dentro, riconoscendo le emozioni suscitate da un pensiero, sensazione, intuizione. Coraggio perchè la sorpresa di un sè ancora sconosciuto a volte può provocare un caos interiore. Mi viene in mente allora che Caos è nella mitologia greca la personificazione dello stato primordiale di vuoto buio anteriore alla creazione del cosmo da cui emersero gli dei e gli uomini. Allora forse il coraggio della meditazione può portare all'”illuminazione”.
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