FANTASMI, di Vincenzo Cerami

pubblicato da: admin - 1 Gennaio, 2011 @ 7:49 pm

Ma chi sono i fantasmi di Cerami? Sono i finti compagni, le persone costruite con la  “carta”, maschere pirandelliane  che sembrano aggirarsi nel mondo di Morena, la protagonista in fuga alla ricerca di verità e libertà interiore.  In questo suo viaggio verso l’anelante sua Itaca, il porto sicuro, il luogo fisico e mentale adatto al suo Essere, Morena si inventa nuove identità, diventando così essa stessa “una, nessuna, centomila,  vagola di casa in casa, di quartiere in quartiere di una Roma pasoliniana, di città in città.

Fugge dai fantasmi del passato, dal padre, un geniale compositore, dalla madre suicida, dal compagno artista, assolutamente Narciso, che non riesce a mantenere un contatto con lei, forse dal fantasma che è in lei che non ha ancora raggiunto la sua Identità.

Altri personaggi attraverseranno le mille strade che Morena percorre nel suo Viaggio. Insieme a lei capiremo quante possibilità esistono in una sola vita e quanto coraggio occorre per provarne alcune.

Il romanzo, secondo classificato al Premio Strega del 2001, è strutturato in quattro capitoli, quattro movimenti come in una Sinfonia.

 Dall’esposizione della situazione di Morena che ha vissuto amori troppo cerebrali che non soddisfano le sue esigenze allo sviluppo della sua Fuga in un’ epoca, la nostra, mutevole e conflittuale, in cui disperatamente ricerca se stessa e un senso da dare alla propria vita.

 Ripresa del suo apparire e scomparire come un fantasma fino alla risoluzione. La sua solitudine è il punto di partenza per la ricerca del luogo reale e mentale in cui finalmente fermarsi.

E noi stessi in certi momenti della nostra vita  non ci sentiamo un po’ fantasmi?  per esempio quando  materialmente siamo in un luogo, ma la nostra mente e il nostro desiderio sono altrove? Quando non ci sentiamo “centrati” in un momento esistenziale?

La lezione caparbia di Morena è quella di non arrendersi. Pur tra difficoltà, drammi, angosce bisogna proseguire fino in fondo per trovare la Libertà, per giungere in un mondo nuovo non più governato dagli Altri,  ma in quello che noi abbiamo compreso e conquistato.

Vincenzo Cerami ha esordito nel 1976 con Un borghese piccolo piccolo.

Questo particolare romanzo è stato criticato senza mezze misure: o è piaciuto moltissimo o per niente.

Naturalmente io rimango sempre affascinata dall sfaccettature delle personalità inquiete, quelle che cercano  il “proprio abito interiore”, quelle che fanno di ogni giorno un cammino per arrivare in un altrove che si spera sempre sia la “desiderata Itaca.”

E quale migliore proponimento nel primo giorno del 2011 quello di sollecitarci ad andare “sempre a caccia della Vita“?

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  1. Buon primo dell’anno a tutti! Non ho mai letto nulla di Vincenzo Cerami… Ma vorrei farlo presto, è giusto anche leggere autori italiani contemporanei… ce ne sono molti, alcuni dei quali meno conosciuti ma altrettanto bravi. Ad esempio ho letto quasi tutto di Paola Capriolo, la conoscete? Ora però si sente poco ma la sua scrittura onirica , visionaria e introspettiva mi piace molto!

  2. Buon Capodanno a tutti!
    !977: Mario Monicelli e Alberto Sordi ci regalano un belissimo film, “Un borghese piccolo piccolo”. Dopo 35 anni c’è qualcuno – che ringrazio vivamente – che mi riconduce all’Autore del testo … Peccato che certi film, sotto il profilo della loro origine letteraria, restino “orfani” per tanto tempo! Anche nelle scuole, intendo, di fronte a tante novità un po’ pretestuose che si vogliono introdurre senza che ne sia maturata una reale necessità da parte degli utenti insegnanti ed alunni, anche nelle scuole, dicevo, ci potrebe essere maggiore attenzione per la comunicazione cinematografica e televisiva, quando queste forme possono ricondurre l’allievo a constatare la forza e l’attualità della letteratura e della cultura.