UN MONDO NASCOSTO, di Sue Miller

pubblicato da: admin - 21 Dicembre, 2010 @ 7:31 pm

Titolo e copertina accattivanti  in questo libro che in un certo modo si ricollega al Banville che sto leggendo. Anche qui c’è la casa dell’infanzia e c’è la ricerca delle proprie radici. Ma che differenza. Se Alexander di Banville è un essere tormentato e visionario che racchiude in sè quasi tutto il percorso dall’essere umano, dalla primitiva Conoscenza al dolore consapevole di questa scoperta che lo lascia prostrato, Catherine Hubbard risolleva il proprio destino di pluridivorziata ripercorrendo la storia segreta della nonna on un modo squisitamente femminile pur colmo di incomprensioni, forza e fraglità. Dai diari della nonna Georgia, che dal 1919 dopo la morte della madre si occupa del resto della famiglia e che poi è costretta a un ricovero in sanataorio per tubercolosi, Katherine scopre affinità, dolori, amori disperati, incomprensioni, dubbi di una vita.

Sue Miller ci racconta con una scrittura facile, ma ricca di dettagli e sfumature ( il pudding di pane, cappellini, l’aria secca e limpida del Colorado…)  due epoche  dove due figure femminile affrontano le stesse emozioni. I matrimoni, i figli, verità, menzogne, gioie e rimpianti. Manca forse la serenità del momdo della Austen fatta di passeggiate amene, di tanti nastri colorati, ma rimane sempre una storia delicata agli antipodi dall’atmosfera meravigliosa ed inquietante di  Eclisse di Banville.

Non è straordinario che solo con le poche pagine che ora riesco a leggere la sera (altro che i sacri e deliziosi pomeriggi di lettura che Camilla si concede!),  presa come sono sia dal blog che dalle corse prenatalizie, Banville mi solleciti così intensamente a mille rimandi, pensieri, collegamenti?

Ma anche le semplici parole del titolo  di questo libro “Un mondo nascosto” (The world below) mi stuzzicano riflessioni distaccate dalla trama, ma intrecciate alla mia vita, o meglio all’incontro mio e di Camilla ieri al bar. Due signore amanti della lettura, con i loro cappellini invernali, prese immediatamente dall’incanto della lettura. Eravamo al bar, ma improvvisamente  non c’eravamo più, eravamo in  un angolo particolare, “un piccolo mondo nascosto” al via vai degli avventori. Quasi un salotto fine settecento? Forse per la suggestione del prezioso libriccino avvolto in carta impalpabile rosa? O in altri angoli evocati come salotti con mobili cinesi, colori, vasi di fiori … ed ancora  rose reali, delicate,  arrivate da un gentile pakistano materializzatosi davanti al nostro piccolo mondo in cui si rincorrevano, come mi ha scritto Camilla “pensieri e fantasticherie difficili”.

Un’ora intensa tra profumo di caffè e cacao, avvolte dal brusio della vita che scorreva lietamente  e che ci avvolgeva  come carta per regali. E parlare di libri, personaggi, di noi, in un riconoscersi immediato e spontaneo. Mi scrive ancora Camilla : “come in un gioco, quasi un rito apotropaico”.

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3 commenti
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  1. Pensare a voi due signore che parlate di letteratura è già “letteratura” e che serbatoio di consigli che avete compilato. se solo avessi il tempo…ne avrei per una vita! o due…

  2. Ogni giorno o quasi dò qualche spicciolo ad Alì, un ragazzo pachistano, in Italia da pochi mesi, che capisce ancora pochissimo italiano,(ed è tragicomico come “noi” gli si faccia discorsi lunghi e complessi, in genere, per raccontargli che diamo troppi soldi in giro,-ho appena dato all’altro! gli diciamo, e lo diciamo a qualunque povero cristo/a che chiede, oppure – sei il Q U A R T O ! oggi!!. Non se ne può più!!- lo diciamo sdegnati, sfiniti, disturbati. Un no sarebbe , se non altro, più comprensibile ma, a noi farebbe un po’male. Ma ovviamente va detto, tenendosi almeno quel breve , pungente fastidio. Risparmiandosi fiumi di idiozie e spiegazioni incomprensibili per chi non conosce la nostra lingua.Alì, dicevo, è uno dei troppi disperati che girano il mondo in cerca di fragilissima sopravvivenza. Lui porta sempre con sè un mazzo di rose, quelle engiazade, che, appena al caldo piegano il loro capino e ciao. In cambio dei miei spiccioli Alì mi porta due rosette. Io cerco di trattarle con la massima cura e spesso, tagliato corto il gambo e messe in un bicchierino di acqua, sopravvivono. così nel mio guscio ho delle roselline corte corte, nei bicchierini, tutte raggruppate su un vassoio.
    Mirna, però, ha fatto di Alì una figura da fiaba, “….rose reali, delicate, arrivate da un gentile pachistano materializzatosi davanti al nostro piccolo mondo…..” Ma capite la grandezza di questa Mirna? Cosa riescono a fare il suo cuore gentile e la sua mente fervida e gentile, anche la mente, gentile. E Intelligenza e gentilezza legate assieme, fanno un miracolo. Da ammiraree ripensare per tutto oggi e domani. E consolarsi.

  3. Alì, … che merito ho io di essere nato fra due sistemi di guerre (la prima e la seconda mondiale, da un lato, quella attuale della globalizzazione, dall’altro)? Di essere nato nel nord del mondo e non nel sud? In una famiglia unita? Da genitori che mi hanno fatto studiare? In un sistema in cui si trovava lavoro e case in affitto? In un ambiente nel quale ho conosciuto mia moglie Maria Teresa alla quale sono unito fra fidanzamento e matrimonio da 45 anni? Da genitori che mi hanno regalato – fra l’altro – la Fede in un Dio che sicuramente è anche il tuo, a prescindere dai nomi che gli diamo? Di avere avuto Maestri di vita e di lavoro dai quali ho tratto una forte autonomia di giudizio che mi permette di inquadrare nella giusta luce gli aspetti sconcertanti del populismo demagogico della politica dell’oggi? Nessun, nessun merito. Quindi sono in debito verso il tuo mondo.
    The world below? No, non lo conoscevo. Di below ho conosciuto solo The enemy below, un film tradotto poi in italiano con un titolo che non ricordo … a colori .. la storia di un duello fra un dragamine USA ed un U-boat tedesco, che alla fine si autoaffondano reciprocamente o quasi, ma che vede i due comandanti guardarsi negli occhi, senza odio, salutarsi con il massimo rispetto reciproco e la massima condivisione per la tragedia che ognuno vede e riconosce nell’altro, avendola vissuta su se stesso. Condivisione quindi, per Alì e per tutti gli Alì di questo mondo …