MARTIRI E EROI TRENTINI, a cura di Oreste Ferrari
pubblicato da: admin - 22 Novembre, 2010 @ 7:18 pmMi sembra giusto dare spazio a un libro raro  che parla di amor di patria in questo anno di celebrazioni.
Ce lo presenta Riccardo che ne è il fortunato possessore. Mi spiace solo di non essere riuscita a trasferire sul blog la foto delle righe autografe di Cesare Battisti.Â
  Martiri ed Eroi Trentini della Guerra di Redenzione
A cura di ORESTE FERRARI
Legione Trentina Editore
Trento, 1931, IX
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L’altra sera, a casa di Cristina, la nostra Presidente dell’Accademia delle Muse, nel corso di una delle nostre belle serate di intrattenimento musicale, storico, artistico, faceto e di socializzazione, è intervenuta per la prima volta una “nuova†amica, Sara Ferrari.
Sara, che bel nome! Anche la mia prima e nuovissima nipotina (nata 18 giorni fa!) si chiama così! Sara, dicevo, si è dichiarata fervida ammiratrice ed estimatrice di una Donna, la bresciana Ernesta Bittanti Vedova Battisti, come la stessa si firmava dopo l’uccisione del marito. A me è subito venuto in mente un libro che posseggo, un libro regalatomi da mia mamma tanti, tanti anni fa.
Quel libro porta la dedica di pugno di Ernesta (penna ad inchiostro, con pennino rigido): “Accompagno questo libro con devota riverenzaâ€, scritta, evidentemente, indirizzandosi a mio zio materno Lorenzo, il quale, nella pagina successiva, a sua volta, con penna stilografica, dedica così: “A mia sorella Concettina con affetto†Venezia, 7.1.933 XIâ€. Cioè a mia mamma insegnante a Bolzano.
Appena svelai il possesso di questo tesoro a Sara, lei ebbe un sussulto: “Devo vederlo!â€. Certo, e se questo volume non fosse un ricordo di mia mamma, sarei bel lieto di regalartelo …Sara. Anche perchè so che finirebbe in buone mani.
Certo che il curatore del libro è tale Oreste Ferrari. Sara, di cognome è una “Ferrariâ€!
Troppe coincidenze. Dovevo farne un post per il “nostro†blog, non vi pare?
Del libro, ricco di foto autentiche dell’epoca e di riproduzioni di documenti originali, che dire? Vi si narra dei Martiri Damiano Chiesa, Cesare Battisti e Fabio Filzi, oltre che dei tanti Eroi caduti in guerra. Cito solo alcuni cognomi: Angelini, Angheben, Andreatta, Anesi, Briani, Buccella, Bernardi, Bortolotti, Benetti, Cattoni, Conci, Divina, Garbari, De Gasperi, Guella, Molinari, Maestri, Martignoni, Pasolli, Rigatti, Zanoni. Tra i tanti, io, genovese di nascita e “trentino†da 25 anni, ho estratto solo i cognomi oggi portati da persone che io stesso, oggi, conosco personalmente. Non me ne vogliano i cognomi non citati.
Il volume consta di 372 pagine, la cui terza edizione, quella a mie mani, “riveduta ed ampliata, fu terminata di stampare dalla tipografia Editrice Mutilati ed Invalidi di Trento nella primavera dell’anno 1931 su carta di lusso appositamente fabbricata dalla ditta S.A.I.C.A. di Milanoâ€. La mia copia è la n. 1087.
Si tratta di un vero e proprio testo di storia ove i fatti innanzi tutto sono documentati da riproduzioni di documenti e fotografie autentiche (tragiche quelle delle esecuzioni capitali) e solo dopo interpretati alla luce dell’Idea italia.
Soprattutto, da sempre, mi sono rimaste impresse alcune pagine. Quella che riporta la foto della lettera con la quale Cesare Battisti comunica al fratello di essere stato condannato a morte; le foto della “dignità e della forza†dei Martiri, ritratti anche nei momenti più tragici dell’evento. Ma soprattutto, è sconvolgente il comportamento del boia Lang che scherza con i vicini immediatamente prima dell’esecuzione e che posa sorridente per la foto di rito, sovrastando il cadavere della sua Vittima di turno.
La precisione tedesca poi, arriva anche a registrare con fattura le spese sostenute per soddisfare gli ultimi desideri dei condannati!
Che altro dire? Nulla, se non essere io ben volentieri disponibile per mostrare il volume a chi ne fosse interessato.
Lascio ad altri, sicuramente migliori conoscitori della Storia Trentina di quanto non lo sia io, di inserirsi su questa mia segnalazione e di sviluppare l’argomento.
Mi permetto solo brevissima una riflessione: all’epoca vi era chi “moriva per l’Italiaâ€. Oggi, purtroppo, siamo quasi costretti a dover ragionare se tenerla unita o dividerla in due. se “restare o andare viaâ€. Che strana coincidenza, proprio in corrispondenza del 150° anniversario dell’Unità Nazionale! A mio avviso, il ricordo dei nostri Martiri ci può aiutare a prendere una decisione: restare e contribuire al miglioramento di questo nostro Paese.
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Riccardo Lucatti
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Ottima e condivisibilissima la riflessione di Riccardo sulla nostra Patria da tenere unita, da accarezzare, amare per le sue bellezze naturali ed artistiche , per la sua terra dove sono nati i nostri avi, la nostra cultura e la nostra memoria. Da Nord a Sud. Da Est a Ovest. E dintorni!
Sono certa che Luigi, apprezzerà moltissimo questo post dato il suo appassonato lavoro di ricerca sull’epoca descritta.
Ed anche Camilla sarà contenta di leggere un post di Riccardo che, spero, si metterà di nuovo in pista con altre letture particolari.
P.S. Ho in serbo ancora un suo Sciascia che manderò “in onda” nelle prossime puntate.
Se c’è una cosa che mi piace molto è quella di prendere in mano, sfogliare delicatamente, annusare-cercando di non farmi notare- libri speciali. La specialità di un libro può essere data da molteplici motivi non ultimi i motivi di cuore. Un libro antico, un libro vecchio e pieno di ricordi, un libro che ha un significato intimo e che, ogni volta, ci dà l’emozione di quel che ci ricorda. Trovare qualcuno che , verso l’oggetto libro, ha delle affinità elettive con noi è una delle più belle sensazioni immagnabili.
Il libro con la dedica di Ernesta Battisti alla propria mamma è un bellissimo “tesoro” e credo che ogni volta sia capace di riportare a fluttuare nella mente di chi l’ha amata non solo la mamma , ma un mondo intero che dilaga, per qualche momento, nella memoria.
e la Sara Ferrari è la Sara Ferrari? Se sì ,prego Riccardo di salutarmela !
A tutti: “Sulla Torre del Castello il tricolore. Trento 3 novembre 1918!”
E’ il libro che il nostro “Accademico” Luigi Sardi presenterà venerdì 26 novembre 2010 alle ore 20,30 nel Palazzo del Maffei a Lavis. Non mancate!
A Camilla: ho avvisato Sara Ferrari di questo post. Leggerà lei stessa il tuo saluto
Inizio con il complimentarmi con Riccardo per il bel post, d’argomento molto interessante e ricco di spunti per riflessioni.
Arrivo un po’ in ritardo con questo commento, ma spero che comunque qualcuno abbia la possibilità di leggerlo.
Per iniziare, mi sembra giusto riportare la lettera già citata che Cesare Battisti indirizzò al fratello, Giuliano Battisti, unico suo congiunto rimasto in Austria e che fu scritta sotto dettatura dal carceriere e non da Cesare Battisti stesso, perché non gli fu permesso: “Caro fratello, mi hanno condannato a morte. La sentenza sarà subito eseguita. Mando a te il saluto estremo che non posso indirizzare alla mia famiglia. Portalo tu quando potrai alla mia Ernesta, che fu per me una santa, ai miei dolcissimi figli Gigino, Livietta, Camillo, al nonno, alle zie, allo zio, alle mie sorelle e alle loro famiglie. Io vado incontro alla mia sorte con animo sereno e tranquillo. Ai miei figli: siate buoni e vogliate bene alla mamma, e consolate il suo dolore.â€
Basterebbero queste righe come commento… Ma se devo dire la mia sul “restare o andare viaâ€, beh, in certi momenti devo dire che sarei in dubbio su cosa fare. In quel tempo certamente Battisti e gli altri morirono per l’Italia, ma anche in tempi più “moderni†c’è e c’è stato chi è morto per l’Italia (ad esempio, spero di non far arrabbiare o offendere nessuno, Matteotti, Moro, Falcone, Borsellino, solo per citarne alcuni). Anche loro, secondo me, vanno annoverati fra i martiri ed eroi (“martirio†infatti deriva dal greco e significa “testimonianzaâ€), perché hanno dato il loro contributo, la loro testimonianza appunto, per costruire un’Italia migliore, o quantomeno hanno dato esempio di come tutti dovremmo comportarci nei confronti della nostra patria, lasciando da parte escort, vallette, scandali ecc.
Che la testimonianza dei martiri trentini e italiani resti per sempre indelebile, per far sapere a tutti che possiamo “restare†e costruire un Paese migliore, per far sapere a tutti che se vogliamo un Paese migliore c’è…
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