VITA E DESTINO di Vasilij Grossman

pubblicato da: admin - 10 Novembre, 2010 @ 8:59 pm

 Ospite assiduo del mio blog è il vulcanico  Riccardo che oggi ci propone un’altra interessantissima lettura. 

Sono contenta che scriva di un autore ucraino perchè proprio in questi giorni sto approfondendo la conoscenza con le persone straniere del mio corso… fra cui alcuni  simpatici russi e una deliziosa  armena. Persone appassionate e socievoli. (Sono già stata invitata a mangiare una loro specialità  gastronomica: le foglie di cavolo ripiene di carne!)

  Vasilij Grossman (Ucraina 19905, Mosca 1964)

cop[2]Adelphi, 534 – 2008

827 pagine, €34,00

 

 

2010, centenario della morte di Leone Tolstoi.

Guerra e pace … famiglie russe durante la campagna napoleonica di Russia …

Vita e destino … famiglie russe durante la campagna nazista in Russia …

Ma non solo famiglie russe. Anche, di nazisti e di stalinisti, lager, apparati politici, sistemi militari, sistemi polizieschi, lavanderie dei cervelli, storie di donne e di uomini.

Grossman si è concesso molte pagine. Ben 827. Ne aveva bisogno per delineare caratteri, situazioni, processi di formazione mentale di ragionamenti morali, altruistici, umani, filosofici, culturali, politici, egoistici, militari (li elenco in ordine di merito decrescente, n.d.r.).

 

Caratteristica della prima metà del XX secolo fu la remissività, afferma Grossman (pagg. 196-197). … per sopravvivere l’uomo scende patti con la sua coscienza … le forze che agiscono sono: istinto di conservazione, fascinazione delle teorie, paura di una violenza così grande da divenire essa stessa oggetto di culto.

Le assemblee umane hanno lo scopo di conquistare il diritto ad essere diversi …ma spesso dall’unione nasce paradossalmente la violazione del singolo uomo che “deve” essere uguale agli altri (pag. 211).

Majakovskij è lo Stato fatto carne, sacrifica l’uomo all’umanità; per Dostoevskij l’uomo è tale anche quando è dentro lo Stato. Per lui in Russia gli uomini non sono tutti uguali; Tolstoj ha reso poetica la guerra del popolo, ha in mente Dio, non l’uomo; Cechov è un autentico democratico russo, vuole che Dio si faccia da parte per lasciare spazio all’uomo (pagg. 264 e sgg.)

La piaggeria … o un’audace, pericolosissima battuta: “Le leggi sulla gravitazione universale non sono di Newton ma di Stalin” (pag. 272).

La difficile soluzione di un complesso problema scientifico fu improvvisamente trovata dallo scienziato mentre egli non vi pensava, bensì mentre a guidare le sue parole su tutt’altri argomenti era solo libertà … (pag. 274).

Di fronte a più donne, automaticamente ogni uomo, nel suo intimo, è portato a fare la sua scelta …; instaurare con una donna un discorso che fa venire il brivido lungo la schiena, l’unica conversazione che conti fra un uomo ed una donna …; ogni volta gli sembrava la prima, l’esperienza non era diventata abitudine, da questo si riconoscono i veri dongiovanni; l’amore è come il carbone: scotta quando arde e sporca quando è freddo (pagg. 279 e sgg.) (e qui il discorso è di tipo completamente diverso, n.d.r..)

… occhi intelligenti come acqua fredda e torbida d primavera pag. 281).

La mostruosa disumanità di Stalin lo ha reso successore di Lenin (pag. 284).

Il bene e il male, da pagina 384 a pag. 390 …il bene è una bontà senza voce, istintiva, cieca, fino a quando non diventa strumento e mercanzia di predicatori … la storia degli uomini non è la lotta del bene che cerca di sconfiggere il male … è la lotta del grande male che cerca di macinare, senza riuscirvi, il piccolo seme dell’umanità.

A chi prendeva atto de propri successi di fronte ai propri superiori: ”Lei è come quel personaggio di Mark Twain che si vantava dei propri guadagni con un ispettore delle tasse” (molto, molto attuale, non credete? N.d.r.).

Un Russo ad un subalterno che lo aveva criticato: Tu quoque Brute, fili mi? (pag. 439). (E noi aboliamo il latino dalle scuole … vergogna … questo libro è stato scritto nel 1960, da un Russo! N.d.r.).

Il dirigente arriva prima degli altri ed esce per ultimo … ciò gli procura rispetto … ma maggior rispetto ha chi in due settimane si fa vedere solo una mezz’oretta (sic, pag. 441) (Quanta saggezza attuale! N.d.r.).

Gli scienziati si dividono in classi alimentari, a secondo del tipo di razione di cibo cui hanno diritto (pag. 442).

Non potendo essere sempre nobili, si è spesso meschini (pag. 443).

Secondo un commissario delle SS i capi si dividono in quattro categorie:1) Uomini tutti d’un pezzo che si rifanno tout court ai comandi di Hitler, senza i quali non sono nulla. Tenore di vita modesto. 2) Cinici intelligenti, Spiritosi, critici, credevano nell’esistenza della bacchetta magica. Tenore di vita elevato. 3) Gruppi da sette a ventisette persone, l’empireo, niente ideali, solo numeri per uomini potenti e spietati. 4) Gli esecutori, privi di qualsiasi capacità analitica (pagg. 458-459).

L’antisemitismo? Da pagina 460 in poi.

Il terrore? Una moglie che non denuncia il marito è condannata a 10 anni di galera (pag. 504).

Il partito? Mi sottometto alla decisione comune, obbedisco la partito di cui sono membro (sempre, n.d.r.) (pag. 506).

Persone in passato assolutamente normali gestivano le camere a gas, con assoluta indifferenza (pagg. 509-510) (in modo normale, d’altra parte, non trovate che fossero coerenti? N.d.r.).

Esiste il giudizio divino ed esiste il giudizio dello Stato e della società ma esiste anche un giudizio supremo: quello di u peccatore su un altro peccatore … (pag. 511).

Il destino prende per mano l’uomo, ma è l’uomo che decide di seguirlo … pag. 512).

La moglie? Poco prima del forno crematorio …come soffocare il ricordo di una moglie che ti mette in mano un involto con la fede,qualche zolletta d zucchero e un pezzo d pane duro (pag. 516).

Le camere a gas (pag. 524).

Pag. 542: campagna d fedeltà al partito in ambito scientifico? Basta prendere il migliore scienziato e dargli addosso: Cosa di meglio di un simile capro espiatorio? (Attuale anche questa, in diversi ambiti, n.d.r.).

Pag. 558: nella vita chi a ragione non sempre sa come comportarsi: è irascibile, indelicato, impreca,è intransigente e di solito si vede accusare d ogni colpa. Chi ha torto è logico, posato, ha tatto e sembra sempre avere la ragione dalla sua (attualissimo, n.d.r.).

Pag. 606: dicesi colpevole colui per il quale è stato spiccato un mandato d’arresto. Chiunque, in pratica.

Pag. 660, nazismo come stalinismo.

Pag. 698, la sconfitta di Stalingrado fa tornare normali le belve umane.

Pag. 720: le fasi della programmazione: entusiasmo, perplessità, ritorno alla realtà, ricerca del colpevole, punizione dell’innocente, lode ad estranei. Il “colpevole” viene isolato, emarginato, privato del lavoro. Ma serve ancora, quindi na telefonata diStalin lo riporta a galla ….

…quindi da pagina 794 in poi l’ex colpevole scende a compromessi con se stesso e firma certe carte, vergognandosene.

Pag. 801 Il potente emana ordini crudeli e quando taluno glie ne chiede conto, egli accusa i propri incaricati: “Ma cosa avete fatto, birichini? Ora vi castigo io”. Firmato Stalin. (Anche questa è attuale, non credete? N.d.r.)

Pag. 803 e sgg.: la teoria del lager dentro il lager e del lager fuori del lager: due entità destinate a fondersi.

 

Fine

 

E’ un libro che impegna e che merita.

 

Riccardo Lucatti

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6 commenti
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  1. Certamente è un libro che impegna, anche la meticolosa descrizione nel post….. è troppo per me! Sono pigro alla lettura, sigh…..non so se guarirò mai

  2. Errata corrige: Grossman, nato nel 1905 e non nel 19905! Pag. 542, di fedeltà e non d fedeltà. Scusate, sono il solito pasticcione!
    Caro Marco, sai, tutti noi siamo un po’ pigri , ma … forse … leggendo gli spunti che ho estratto, sorgerà in te l’interesse a leggere l’opera, poco a poco … Comincia da quelli. Io stesso all’inizio, di fronte a certe opere corpose, ho qualche problema .. Pensa un po’, della “Trilogia” (l’ho definita io così), , composta da Guerra e Pace di Tolstoi (1600 pagine!), Vita e Destino di Grossman e Le Benevole di Jonathan Little (943 pagine!), ho letto solo Grossman. Ho iniziato più volte a leggere Le Benevole: è tremendo, i nazisti in Russia raccontati dai dai nazisti e fino ad oggi non ce l’ho fatta. ma ora mi sono sfidato da solo: ce la farò. E dopo leggerò anche Guerra e Pace. Ho sentito recentemente a Radio 3 che un critico di cui non ricordo il nome ha detto che i lettori si dividono in due categorie: quelli che hanno letto Guerra e Pace e gli altri. Quindi, coraggio, a te e a me … e Buona Lettura!

  3. Questa non me l’aspettavo proprio e non posso che ammirarti, ammirarti. Perchè vita e destino è uno dei più grandi romanzi-storia dedicati alle tragedie del secolo scorso e, una volta letto e compreso, farà parte integrante del nostro stesso essere nel mondo.VEdo che ti accingi a leggere “Le benevole” di J.Littel- il romanzo, potente, deflagrante di L., come saprai certamente, si riferisce costantemente all’Orestea di Eschilo e le benevole non sono altro che le terribili Erinni. Trascrivo le ultimissime righe di un magnifico breve saggio di Daniel Mendelsohn (altro grande autore de “gli scomparsi” e importante critico letterario americano), dedicato a “Benevole”: “…..Le Benevole richiama alla mente il giudizio espresso da Maurice Blanchot – e citato con entusiasmo …da Maximiliam Aue (L’orrido io narrante di B. ndr.) — su un altro romanzo colossale e ibrido, Mobj Dick : “Questo libro impossibile(….) l’equivalente scritto dell’universo (…) conserva il carattere ironico di un enigma e non si rivela se non mediante l’interrogativo che pone.”Come un altro Le Benevole, quello di Eschilo, continua a ricordarci, esistono strane creature d’invenzione, ibridi improbabili le cui due facce sembrano aver poco a che spartre l’una con l’altra ma che, per quanto sia difficile incontrarle in natura , possono provocare in noi incubi che continueranno a perseguitarci a lungo, anche dopo che lo spetttacolo sarà solo un ricordo”. A presto .

  4. Ebbene si, lo confesso, ho fatto il liceo classico … Eschilo e le vendicatrici Erinni .
    A proposito del greco antico … Recentemente ero a Fienze, cena di lavoro, mi accorgo che la cameriera è greca .. parakalò krasì, per favore vino. Lo porta, lo assaggio, quindi mi rivolgo a lei con l’aria di un esperto degustatore, indicando l’etichetta della bottigla e parlo … in greco. Solo che era greco antico e le parole erano l’inzio delle Anabasi di Senofonte: Dareiu kai arsatidos gignontai paides duo: Kuros kai Artaxserse. Epeidè Dareios eszenei kai upopteue teleuten tu biu, ebuleto to anfotero paide pareinai. Da Dario e da Pariatide nacquero due figli: Ciro e Atraserse. poichè Dario era malato e sospettava la fine della vita, volle che entrambi i figli fossero presenti.
    La cameriera mi guarda, aria stupefatta, occhi nel vuoto … poi si allontana e mi porta una bottiglia di vino migliore! Con i miei colleghi ho fatto una figura da drago! E poi dicono che la conoscenza delle lingue morte non serve a nulla ….

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