LA MIA AFRICA, di Karen Blixen

pubblicato da: admin - 12 Ottobre, 2010 @ 6:41 pm

images[4]nairobileo1[1]Pensieri verso l’Africa oggi, durante il riposino convalescenziale. Innanzitutto perchè sto leggendo la descrizione  delle case di Karen Blixen  nel libro presentato in agosto da Enza “La scrittrice abita qui”, poi perchè mi è rimasto impresso il racconto autobiografico di Brunella che ha vissuto a lungo in Nigeria e in Ghana. Consiglio di leggerlo cliccando sul suo link che riporterò in calce.

Tutti conosciamo “La mia Africa” di Karen Blixen come lettura o nella versione cinematografica con Meryl Streep.

 La Blixen restò in Kenya dal 1914 al 1931 tentando di far funzionare, senza successo, la sua piantagione di caffè.  Fu costretta a tornare in Danimarca, nella sua casa di famiglia a Rungstedlund dove continuò con civetteria a  fregiarsi del titolo di baronessa ottenuto sposando Bror Blixen, suo secondo cugino, che le trasmise la sifilide e dal quale aveva già divorziato. Sappiamo del suo grande amore per Denys Finch Hatton morto in un incidente aereo e sappiamo del suo grande attaccamento all’Africa. Per lei l’antichissimo continente era il luogo puro,  il più naturale,  il più vicino  e somigliante all’Eden preparato da Dio.

Quante persone parlano del “mal d’Africa”! Forse un magico ricongiungersi  alle radici della nostra umanità?

“Avevo una fattoria in Africa ai piedi degli altipiani Ngong…” comincia il suo romanzo autobiografico. Possiamo immaginarci di sentire la sua voce roca che incanta, il suo raccontare  che ammaliava ogni ascoltatore. Denys le chiedeva sempre – come a una Sherazade - una storia da gustare e far sognare: “C’è una storia per me?”

Forse non è vero, come taluni sostengono, che l’Africa sia stata per la Blixen solo una parentesi. “L ‘Africa è stata la forza che ha spinto la freccia del suo destino, nella sua vita l’Africa è stato tutto . Vivere in quel luogo significava confrontarsi ogni giorno con il destino, ma sentirsi anche una regina. La Blixen aveva bisogno di dimensioni bibliche per soddisfare la sua megalomania, ci spiega Sandra Petrignani. Nonostante le avversità economiche e  il marito fedigrafo, gli anni in Kenya furono anni di grande ispirazione, di una grande passione, di amore verso gli abitanti, i Kikuyu che le riconoscevano una relazione diretta con la luna, la chiamavano appunto “Luna Nuova” perchè era sempre la prima ad accorgersi del rinnovarsi dell’astro. 

Diceva “Occorre essere tutt’uno con la natura… tenere stretti i legami con i morti e con il passato” come appunto le avevano insegnato i popoli primitivi dell’Africa con i loro canti e danze tradizionali. E dalle donne aveva imparato a farsi un po’ strega. In una conversazione radiofonica  osservò “In Africa tutte le donne anziane sono pratiche di magia“. E per la Blixen, lasciata l’Africa, perduta la giovinezza, non restò che far deflagrare la sua abilità manipolatoria dell’affabulazione. “ Una conquista del fare sull’essere“, “un’altra forma di potere sul maschio.” Cominciò  a scrivere a 49 anni.

 Il giovane poeta Thorkild Bjornvig instaurò una relazione tempestosa con la scrittrice già quasi sessantenne  nella cui casa  danese abitò per alcuni anni.

 La Blixen morirà nel suo letto di morte naturale, ma  si può anche affermare per  denutrizione ( sembra che negli ultimi tempi mangiasse un’ostrica e due asparagi con un po’ di champagne…).

 A lei  piaceva essere magra come il leone africano:  ossa, muscoli, forza.

 *      *     *       *         *          *

Ricopio il commento di Brunella  al post sul Diario di Héléne Berr

Ciao carissima, un altro titolo si aggiunge alla lunga lista di quelli che devo ancora leggere.
Spero tu stia bene oggi. Ti faccio i miei complimenti per il tuo blog, veramente interessante e ricco di contenuti. Ho provato ad iscrivermi alla community ma non accetta i miei indirizzi email… ma oggi ero ancora stanca, riprovero’ domani.
Ti volevo far leggere un mio breve racconto di un periodo passato in Africa… ti copioincollo il link:
http://lareteinrosa.wordpress.com/2009/08/09/rullo-di-tamburi-odor-di-sangue/

Ciao, spero di risentirti presto, Brunella compagna di “corsia”

Share

9 commenti
Lascia un commento »

  1. Io conosco solo il film che comunque merita di essere visto, mi è piaciuto tantissimo… Mi capita raramente di vedere prima il film e poi leggere il libro, di solito è più comune il contrario… Della Blixen ho letto però dei bellissimi racconti.
    Benvenuta a Brunella, bello il tuo racconto. Mi intriga leggere di vite affascinanti e avventurose, così lontane dalla mia…Un saluto affettuoso

  2. … la mia Africa … è stata la campagna toscana, quando ero un bambino e quindi scolaro delle elmentari … solo che me ne sono accorto da adulto!
    Ed eccola qui:

    La mia Africa

    Disegni a fumetti
    sogni tascabili
    in bianco ed in nero
    riletti cento volte
    poemi infantili.
    Vola fra le folte liane
    spinta ondeggiante altalena
    nel greto di un dondolìo
    che cela e che svela
    infiniti confini
    sopra i muretti
    di cinta ai giardini
    ed ai campanili
    di chiese lontane.
    Ossa di pollo od umane
    spilloni preziosi
    trattengono chiome
    del capo tribù o di mamma.
    Guerrieri mai dòmi
    orde difese da scudi di rami intrecciati
    stuoie toscane usate da nonna
    per stendere i fichi al sole a seccare.
    Lance appuntite per meglio colpire
    canne recise nell’orto vicino
    con la zagaglia da tasca
    comprata alla fiera
    a tre cento lire d’un tempo.
    Zittite le piagge assolate
    caldo il silenzio
    striato soltanto
    dal profumo di Terra Maremma
    canto di antiche cicale alla sera
    tigre di casa
    a forma di gatto
    in cerca dell’ombra dietro le scale
    in questo meriggio ormai tardo
    che sembra in attesa
    di un qualche evento.
    Ed ecco
    appare improvviso allo sguardo
    dell’esploratore bambino
    il calabrone che vola
    armato del nero suo spillo
    e feroce la testa
    d’un lucertolone
    spacciato ai compagni di gioco
    per un coccodrillo neonato.
    Colori di Siena
    scolpiti dal tratto
    dell’acqua de’ fossi
    etrusca e preziosa
    linfa africana
    culla a girini
    e ad una rana.
    E sogni anche tu
    di vivere forse un domani
    questa avventura lontana.
    E invece
    ti svegli cresciuto
    e scopri di non correr più
    nemmeno le strade de’ buoi maremmani
    che lenti trascinano il carro
    e spingono avanti pazienti
    il loro orizzonte profilo d’un colle
    e che l’ossatura di legno
    di un molle divano
    ormai è la bara
    di sogni per sempre finiti
    all’ombra di un fico
    non tanto convinto
    nel recitare il ruolo un po’ stanco
    di finto
    e per sempre immaturo
    banano.

    Riccardo Lucatti

  3. Mi è piaciuto leggere, caro Riccardo, delle prime esplorazioni nella tua giovanissima Africa.
    In tutti noi reale o metaforica esiste quindi sempre la nostalgia per la nostra terra primigenia.

  4. La mia Africa, libro stupendo di Karen Blixen nel quale ha messo tutto il suo cuore e le sue sensazioni.
    Il film ne riporta i bellissimi paesaggi africani,la savana e i colori del cielo e del tramonto…. meraviglioso.

    Ancor piu’ meraviglioso per me, che come sai, in Africa ci ha vissuto, anche se in un’Africa meno bella ma pur sempre affascinante… tanto da lasciarci il tuo cuore per sempre.
    Forse hai ragione tu dicendo che il “mal d’Africa” e’ forse un magico ricongiungersi alle radici della nostra umanità… si’ puo’ essere proprio cosi’.
    In Africa, infatti, ogni giorno comincia in un modo diverso ma immutato da millenni…
    ci si sente piu’ vicini alla terra, alla vita, alle persone, che magari abitano anche a 200 km da te e che puoi raggiungere per strade accidentate, o non raggiungere per un certo periodo perche’ i collegamenti non ci sono piu’ a causa delle piogge…
    neanche i telefoni funzionano piu’… le strade sono fiumi…
    tutto ti sembra “irreale” ma ti senti cosi’ vicina a tutti, cosi’ parte della vita anche degli altri… sai che se dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa… da una malattia a brutti episodi di guerra o disastri a causa della pioggia, o per mancanza d’acqua perche’ non piove da 7 mesi….
    ebbene, tutti corrono ad aiutarti, si mettono a disposizione, cosi’ come fai tu stessa… in Africa esiste una legge… e’ la Legge del Mutuo Soccorso.

    E questo ti fa sentire umano e necessario.

    Magari hai amici che vivono in un posto sperduto a 60 miglia dalla tua farm e non hanno la luce e l’acqua in casa…
    perche’ sono medici dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ che fanno ricerche sulle malattie tropicali…
    tu li vai a trovare ed e’ festa grande….

    Brunella

  5. Oscar Wilde~ There are many things that we would throw away if we were not afraid that others might pick them up.

  6. If it’s tourist season then why can’t we shoot them?

  7. Don Marquis~ The chief obstacle to the progress of the human race is the human race.

  8. He who would cheat the fox must rise early. – Spanish Proverb

  9. Point is home to some of the best whale watching not only in California, but also along the