pubblicato da: admin - 16 Settembre, 2010 @ 4:04 pm
Rimaniamo in Inghilterra anche oggi, ma con spirito più lieto, insieme ad uno scrittore che anch’io amo particolarmente. Mi piacciono le metafore con le quali Valentina, che oggi ci scrive il post, accosta la sua lettura ad ogni racconto di Wodehouse.
 Si ha bisogno anche degli spicchi lieti e dolci della vita e perchè no? di quelli che ci fanno sorridere e ridere. La gioia, così rara, occorre afferrarla in ogni sua manifestazione, sia nell’amore, sia nei piaceri materiali, sia nella lettura, questo Motore che ci unisce e ci fa parlare di noi e del mondo.
Inoltre se a farci conoscere un autore è una persona cara il piacere sarà raddoppiato. Anche di questo potremmo parlare.
Ti ringrazio carissima Valentina perchè il tuo post mi permette di andare a vedere il terzo film della saga di Millenium di Stieg Larsson…
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Cara Mirna,
ho appena finito di leggere ‘L’uomo che smise di fumare’ di P.G. Wodehouse.
In realtà forse non si discosta molto da altre raccolte di racconti di questo secondo me grande scrittore, ma ugualmente vorrei parlarne. Sarà che lo ho conosciuto perché lo leggeva il nonno Furio, di cui ho un ricordo meraviglioso. Ma sta di fatto che lo adoro. Leggere Wodehuse per me è come avere freddo e mettersi un maglione caldo, è qualcuno che passa con un vassoio di dolcetti e mi cà pita di pescare il più buono, insomma è sempre quello di cui ho bisogno. Fa ridere senza essere volgare, è raffinato, prende in giro i suoi personaggi e i loro crucci dando a tutto una ridimensionata ed una soluzione sempre sorridenti. E poi mi sembra di essere in Inghilterra, e di sorseggiare un tè… e secondo me non è poco, grazie ad un libro, sorridere, e pensare che anche se il proprio “cruccio” del momento non è precisamente un cilindro ammaccato, forse ad esso molto si avvicina per reale importanza. Mi fanno impazzire questi lord che si proclamano innamorati pazzi della splendida fanciulla di turno per poi scordarla ed anzi giustamente detestarla non appena costei li molla al cinema con due cugini mocciosi e se la squaglia con una amica. Ma loro non si abbattono! Se ne vanno al club, o partono per Montecarlo, magari con un cilindro nuovo in valigia.
Un bacione,
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Valentina
Mi piace immaginare un amato nonno che legge i deliziosi racconti di Wodehouse, mentre la nipotina lo osserva e poi lo imiterà .
A questo proposito vorrei dire che anche la lettura di libri gialli da parte di mia madre ha avuto un ruolo fondamentale per la mia passione di detective stories.
Mio padre, forse più impegnato, ha sollecitato la curiosità per gli scrittori russi e negli anni’60,’70, per Oriana Fallaci. Credo che tutti i suoi libri mi siano stati regalati da lui. Mio padre, toscano della provincia di Pistoia, esaltava con un po’ di superiorità soprattutto gli scrittori toscani. Da …Dante…(!) ,a Curzio Malaparte, con i suoi “Maledetti toscani”, a Tobino, ecc. ecc.
E voi? Siete stati influenzati dai genitori, nonni, zii, fratelli…?
Sembrerà incredibile, ma nessuno a casa mia ha mai letto…nè mia madre nè mio padre, nè nonni nè zii ( sì, a dire il vero forse uno ma non credo di essere stata influenzata da lui) ,Mi sono sempre chiesta da dove venisse la mia passione per la lettura ( alle medie ho voluto leggere tutto Pirandello, alle elementari volevo fare la bibliotecaria da grande, insomma ero già presa fin da piccola….)e poi ho deciso che come tante cose, questo era un anelito innato, insopprimibile ma non ereditato…I libri fanno parte di me, come voi tutti penso, non riesco ad immaginare la mia vita priva di queste gioie…
P.s . Per Camilla… Stasera inizierò Homer & Langley di Doctorow.Ricordo che lo avevi consigliato se non sbaglio… Un abbraccio a tutti.
Ps. 2. Mirna, sarei venuta volentieri anch’io a vedere il terzo film della Trilogia , ma una riunione a scuola finita alle 19,30 mi ha reso impossibile perfino pensare di tentare una fuga anticipata e venire . Il calendario degli altri films è su Internet?
Carissima Valentina, grazie per la tua proposta di questo libro. Mi stuzzica molto e lo leggerò senz’altro e forse sarà la volta giusta che….smetterò di fumare pure io!!
Da piccola ricordo grandi letture e discussioni sulle notizie riportate dal giornale (detto in dialetto el fogli) con nonna, nonno e vecchia zia molto malandata. Tutti eravamo in cerchio intorno alla “fornela” e si faceva il famoso “filò”. A turno uno leggeva una notizia e poi giù discussioni a non finire, comprese anche le storiche lamentazionei della zia sul fatto che si stava meglio una volta. Era solita esclamare “Ahhh pora Italia, la va a remengo! Ma quando l’era Austria….se steva mejo”. A me non era concesso leggere il giornale, ero troppo piccola e, dicevano, ci mettevo troppo tempo e “le notizie le deventa vecie!!”
Passato qualche anno mio padre comiciò a regalarmi dei libri. Qui devo aprire una parentesi illuminante. In famiglia siamo tre sorelle e, naturalmente, il mio papi stravedeva per un figlio maschio ed era deciso a chiamarlo Filippo. Ma la vita aveva deciso altrimenti, quindi allora lui pensò bene di educarmi “almeno” in maniera forte e spavalda…quasi come fossi stata un maschio. In effetti un pò maschiaccio lo ero, visto che mi arrampicavo come una scimmia sugli alberi, correvo in bici come una furia e amavo fare esperimenti con la colla bagnata sulle lampadine…facendo saltare naturalmente le “valvole”.
E le letture? Salgari ovviamente e libri gialli, nei quali scoprire chi era l’assassino, mi metteva una paura incredibile…Poi girava per casa “l’interpretazione dei sogni”, che non ho mai capito da dove fosse saltato fuori. Io però, anche se avevo delle giornate con giochi turbolenti, sognavo “piccole donne”, le avventure di Rossella e soprattutto “Sissi”. Naturalmente in seguito, quando il mio animo si è un pò calmato e sono entrata nella mia definitiva veste femminile, me li sono divorati.
Un abbraccio a Valentina che con il suo post mi ha fatto ricordare quei tempi e, come ne parlavo con MTK l’altro giorno, anche se lontani sono stati meravigliosi e impressi a fuoco nella mia memoria. Qnati ne avrei ancora….
Grazie mia carissima e quando vuoi ho dei meravigliosi “Adagio” di Mozart da far sentire alla futura neonata….. Baci Cris.
Splendida Valentina,mi sono resa conto, in questo momento, di avere ancora la bocca a U, nel senso che solo leggendo il tuo post stavo ridacchiando : senso dell’umorismo, voglia di ridere, acchiappare la staffetta letteraria del nonno amato, piglio pieno di energia vitale,insomma devi essere una ragazza affascinante. Beata la bimba che se la ritrova una mammina simile.
Cara Raffaella non vedo l’ora che tu mi dica, anche in corso d’opera, anche solo dopo l’indimenticabile incipit “Sono Homer, il fratello cieco.” che tu mi dica, insomma. Perchè questo non è un libro come gli altri.
Mi è piaciuto molto il post di Cristina, i suoi ricordi con i nonni e la zia che leggevano e commentavano el foli. E’ un bellissimo modo per far amare la lettura e, forse, per far amare tante altre cose. un saluto affettuoso.
Solo due righe per dire che il nonno Furio di Valentina era il mio papà e che anche la mia giovinezza è stata rallegrata dalla lettura di Wodehouse (devo averlo già scritto mesi fa). Mio padre era un tipo molto riservato, anche severo, ma il fine umorismo inglese lo faceva impazzire.
Sono felice e commossa, Vale bella, che tu abbia ed esprima sempre un ricordo così bello del nonno!
Colgo l’occasione per rettificare (da brava futura nonna sbadata) che era Raffaella e non Miki a cui dovevo una risposta. Allora, anche di Raffaella mi piacerebbe sapere dov’è, se qui a Trento o altrove, e saluto caramente anche lei.
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